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Arp. Viaggio in Oriente
La nuova mostra alla Fondazione Marguerite Arp è dedicata a un capitolo poco conosciuto della produzione artistica di Arp: la creazione di gioielli in argento e opere in ceramica, realizzate in collaborazione con artisti-artigiani israeliani.
Comunicato stampa
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La nuova mostra alla Fondazione Marguerite Arp è dedicata a un capitolo poco conosciuto della produzione artistica di Arp: la creazione di gioielli in argento e opere in ceramica, realizzate in collaborazione con artisti-artigiani israeliani.
Il 9 aprile 1960 Jean Arp e Marguerite Arp-Hagenbach intraprendono un viaggio culturale intitolato “Pasqua in Terra Santa”, guidato dallo storico dell’arte basilese Robert Stoll alla scoperta del patrimonio artistico, storico e culturale del Vicino Oriente. Il gruppo si reca al Cairo e a Giza, dove visita il Museo Egizio, le piramidi, la Sfinge e numerosi altri monumenti, per poi recarsi a Menfi e Saqqara. Si sposta successivamente a Gerusalemme, per partecipare alle celebrazioni della Pasqua e visitare i principali luoghi sacri della città, la cui parte orientale apparteneva allora alla Giordania. Tiberiade, Haifa e Nazareth sono altre tappe del fitto programma.
Il 24 aprile il gruppo rientra in Svizzera, ma Jean e Marguerite rimangono in Israele nel villaggio artistico Ein Hod (presso Haifa), fondato nel 1953 da Marcel Janco, artista di origini rumene e uno dei fondatori del movimento Dada a Zurigo nel 1916 con Arp, Tzara, Ball, Hennings e Huelsenbeck. Ad Ein Hod sono attivi atelier di tessitura e stampa e si lavorano la ceramica e l’argento. L’incontro con Janco e la realtà di Ein Hod si rivela come uno stimolo per la creatività di Arp, sempre aperto e curioso, a sperimentare con nuovi materiali e mezzi espressivi. Nascono così delle creazioni di gioielli in argento e opere in ceramica, realizzate in collaborazione con gli artisti-artigiani israeliani. Si tratta di un capitolo interessante, ma ad oggi ancora largamente sconosciuto all’interno della produzione artistica arpiana.
La mostra prende le mosse da un nucleo di opere del periodo Dada di Arp, Taeuber-Arp e Janco, per poi passare a delle sezioni incentrate sul viaggio in Oriente, periodo in cui il dadaismo stava conoscendo un revival a livello internazionale. Le creazioni in ceramica e i gioielli sono riconducibili a precisi rilievi, opere tessili e su carta realizzati da Arp nel corso di tutta la sua lunga carriera, dagli anni Venti alla maturità. Il grande rilievo in legno dipinto I gemelli (1956), lo vediamo rivivere in una collana d’argento; il ricamo J’ai pensé à une fleur (1923-26) in una spilla: questi sono soltanto alcuni esempi delle corrispondenze tra gioielli e opere d’arte visibili in mostra.
La presenza del gioiello d’arte nell’opera di Arp consente di affrontare anche il tema del rapporto tra micro e macro, che si manifesta nell’opera tardiva del grande artista. Negli anni Cinquanta e Sessanta Arp realizza infatti opere su grande scala integrate all’architettura o da collocare nello spazio pubblico e al contempo lavori di piccolo formato come gioielli o découpages.
La fotografia che ritrae Arp in meditazione davanti alla grande Sfinge fa da preambolo ai riferimenti all’Egitto presenti nella sua produzione poetica e plastica. In mostra si
possono ammirare un esemplare unico con copertina dipinta della raccolta di poesie
Der Pyramidenrock (1924) e sculture in bronzo come L’Egiziana (1938) o la Piccola sfinge (1942), un’opera legata all’universo onirico e fantastico di Arp in cui solo il titolo ricorda la figura mitologica.
Assieme a opere mai o raramente esposte al pubblico, la mostra presenta una piccola selezione di materiali d’archivio inediti. Particolarmente degno di nota un album confezionato dallo stesso Stoll su proposta di Marguerite Arp: fotografie, ricordi e i più vari documenti consentono di ripercorrere l’itinerario e gli amici incontrati lungo la via dagli Arp. Il rapporto con Marcel Janco è documentato da un carteggio conservato negli archivi della Fondazione. Ne emerge un lato sensibile di Arp, e la sua apertura alle contaminazioni artistiche, che confermano la sua peculiare creatività sperimentatrice.
In mostra opere di: Jean Arp, Marcel Janco, Sophie Taeuber-Arp, come pure di François Hugo, Peter Johanaan, Itche Mambusch, Aviva Margalit.
Il 9 aprile 1960 Jean Arp e Marguerite Arp-Hagenbach intraprendono un viaggio culturale intitolato “Pasqua in Terra Santa”, guidato dallo storico dell’arte basilese Robert Stoll alla scoperta del patrimonio artistico, storico e culturale del Vicino Oriente. Il gruppo si reca al Cairo e a Giza, dove visita il Museo Egizio, le piramidi, la Sfinge e numerosi altri monumenti, per poi recarsi a Menfi e Saqqara. Si sposta successivamente a Gerusalemme, per partecipare alle celebrazioni della Pasqua e visitare i principali luoghi sacri della città, la cui parte orientale apparteneva allora alla Giordania. Tiberiade, Haifa e Nazareth sono altre tappe del fitto programma.
Il 24 aprile il gruppo rientra in Svizzera, ma Jean e Marguerite rimangono in Israele nel villaggio artistico Ein Hod (presso Haifa), fondato nel 1953 da Marcel Janco, artista di origini rumene e uno dei fondatori del movimento Dada a Zurigo nel 1916 con Arp, Tzara, Ball, Hennings e Huelsenbeck. Ad Ein Hod sono attivi atelier di tessitura e stampa e si lavorano la ceramica e l’argento. L’incontro con Janco e la realtà di Ein Hod si rivela come uno stimolo per la creatività di Arp, sempre aperto e curioso, a sperimentare con nuovi materiali e mezzi espressivi. Nascono così delle creazioni di gioielli in argento e opere in ceramica, realizzate in collaborazione con gli artisti-artigiani israeliani. Si tratta di un capitolo interessante, ma ad oggi ancora largamente sconosciuto all’interno della produzione artistica arpiana.
La mostra prende le mosse da un nucleo di opere del periodo Dada di Arp, Taeuber-Arp e Janco, per poi passare a delle sezioni incentrate sul viaggio in Oriente, periodo in cui il dadaismo stava conoscendo un revival a livello internazionale. Le creazioni in ceramica e i gioielli sono riconducibili a precisi rilievi, opere tessili e su carta realizzati da Arp nel corso di tutta la sua lunga carriera, dagli anni Venti alla maturità. Il grande rilievo in legno dipinto I gemelli (1956), lo vediamo rivivere in una collana d’argento; il ricamo J’ai pensé à une fleur (1923-26) in una spilla: questi sono soltanto alcuni esempi delle corrispondenze tra gioielli e opere d’arte visibili in mostra.
La presenza del gioiello d’arte nell’opera di Arp consente di affrontare anche il tema del rapporto tra micro e macro, che si manifesta nell’opera tardiva del grande artista. Negli anni Cinquanta e Sessanta Arp realizza infatti opere su grande scala integrate all’architettura o da collocare nello spazio pubblico e al contempo lavori di piccolo formato come gioielli o découpages.
La fotografia che ritrae Arp in meditazione davanti alla grande Sfinge fa da preambolo ai riferimenti all’Egitto presenti nella sua produzione poetica e plastica. In mostra si
possono ammirare un esemplare unico con copertina dipinta della raccolta di poesie
Der Pyramidenrock (1924) e sculture in bronzo come L’Egiziana (1938) o la Piccola sfinge (1942), un’opera legata all’universo onirico e fantastico di Arp in cui solo il titolo ricorda la figura mitologica.
Assieme a opere mai o raramente esposte al pubblico, la mostra presenta una piccola selezione di materiali d’archivio inediti. Particolarmente degno di nota un album confezionato dallo stesso Stoll su proposta di Marguerite Arp: fotografie, ricordi e i più vari documenti consentono di ripercorrere l’itinerario e gli amici incontrati lungo la via dagli Arp. Il rapporto con Marcel Janco è documentato da un carteggio conservato negli archivi della Fondazione. Ne emerge un lato sensibile di Arp, e la sua apertura alle contaminazioni artistiche, che confermano la sua peculiare creatività sperimentatrice.
In mostra opere di: Jean Arp, Marcel Janco, Sophie Taeuber-Arp, come pure di François Hugo, Peter Johanaan, Itche Mambusch, Aviva Margalit.
09
aprile 2023
Arp. Viaggio in Oriente
Dal 09 aprile al 05 novembre 2023
arte moderna
Location
Fondazione Marguerite Arp
Locarno, Via alle Vigne, 46, (Locarno)
Locarno, Via alle Vigne, 46, (Locarno)
Biglietti
7.- CHF / 5. - CHF (studenti fino ai 25 anni). Entrata gratuita fino ai 16 anni
Orario di apertura
ogni domenica dalle 14 alle 18
Sito web
Ufficio stampa
INTERFACE Communication
Autore
Curatore