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Arrigo Lora Totino – in fluenti traslati
La Fondazione Berardelli inaugura la mostra dedicata al grande artista Arrigo Lora Totino, recentemente scomparso, maestro della poesia concreta e sonora italiana
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Berardelli inaugura il 14 aprile 2018 la mostra dedicata al grande artista Arrigo Lora
Totino, recentemente scomparso, dal titolo in fluenti traslati a cura di Giovanni Fontana.
La Fondazione custodisce un’ampia raccolta di opere di Arrigo Lora Totino (1928-2016), acquisite
da Paolo e Pietro Berardelli a più riprese, in occasioni favorite da una vecchia e cordiale amicizia
con l’artista torinese, spesso coinvolto dalla Fondazione stessa per eventi espositivi e performativi.
L’attuale collezione, arricchita recentemente con ulteriori acquisizioni, rappresenta tutte le tappe
fondamentali del suo percorso creativo, particolarmente vario ed articolato in ragione dei
molteplici ambiti d’intervento praticati. L'artista si è distinto, infatti, per la sua poliedricità, sempre
pronto ad indagare nuovi settori di ricerca. Agli inizi della sua carriera pratica la pittura. Condivide
lo studio con Mario Merz, passando da forme neo-espressionistiche all’informale, fino all’optical art.
Ma il suo primo traguardo fondamentale è la creazione, nel 1961, della rivista “Antipiugiù”, che si
distingue immediatamente per l’originalità del carattere sperimentale e per l'apertura verso la
poesia concreta internazionale, di cui Lora Totino diventa, nel giro di pochi anni, uno degli
esponenti di spicco.
Nel 1965 crea “Modulo”, rivista che coinvolge i più importanti autori del settore. La rivista costituirà
un pilastro nella storia dell’artista, che, in qualità di specialista italiano, otterrà l’incarico (con
Dietrich Mahlow) per la cura della mostra “Poesia concreta - Indirizzi visuali e fonetici” alla Biennale
di Venezia nel 1969, dove, tra l'altro, viene proposta un’ampia rassegna dei fatti e dei protagonisti
della poesia fonica. Lora Totino si sofferma in particolare sul Futurismo, movimento che tiene
sempre in grande considerazione, con studi e ricerche che ne favoriscono la rivalutazione in
ambito poetico. Da quel momento il suo lavoro si concentra sulla ricerca intermediale. Inventa le
“verbotetture” e i “cromofonemi” che propone in esposizioni internazionali e pubblica su importanti
testate.
Dalle esperienze effettuate nello “Studio di informazione estetica”, fondato a Torino con il musicista
elettronico Enore Zaffiri e con l’artista plastico Sandro De Alexandris, nascono i suoi primi
esperimenti di poesia sonora, cui farà seguito un ponderoso corpus di registrazioni e da cui
partiranno gli stimoli per la pratica della performance. Crea la “poesia ginnica” e le
“mimodeclamazioni”; realizza con Piero Fogliati “l’idromegafono”, che impegna per la sua “poesia
liquida”; usa apparecchi per plasmare, modellare, deformare il materiale linguistico. Con le sue
creazioni fonogestuali partecipa a numerosi festival ottenendo grande successo per il taglio
ironico, talora cabarettistico, delle sue pièce. Egli appare in calzamaglia nera o bianca, con fisico
agilissimo, sempre pronto a sorprendere con acrobazie vocali condizionate dal movimento del corpo e dalle esigenze della scena. Nel 1977, inventa le “fotodinamiche simultanee”, dove,
imprime su un medesimo fotogramma l’intera azione dei poemi ginnici ispirandosi al
Fotodinamismo futurista di Anton Giulio Bragaglia.
Negli anni 2000 si dedica ad ampi collage, molti dei quali realizzati con testi deformati tramite
procedimenti xerox, a composizioni tridimensionali come i “fiori della prosa”, dove oggetti
tipografici saltano fuori da superfici trattate uniformemente con collage di testi, o come le
“macchine celibi”, dove su piani bidimensionali sono montati piccoli oggetti, o anche come le
divertenti scritture figurate, dove oggetti e lettere si aggregano in parola, alla maniera dei
cinquecenteschi sonetti figurati di Giovanni Battista Palatino.
La sua produzione verbovisuale è, pertanto, molto vasta e diversificata. Caratterizzata dalla
molteplicità dei suoi interessi, si presenta nelle forme più disparate: pitture, monotipi, serigrafie,
collage, libri d’artista, oggetti plastici, fotodinamiche, partiture, scritture paramusicali, nastri
magnetici, dischi, video, ecc. Il denominatore comune è costituito dalla parola che passa
continuamente da una dimensione all’altra, dal suo corpo figurale a quello sonoro, dalla pagina
allo spazio scenico, subendo e provocando contaminazioni e interferenze in un continuo,
coerente e caleidoscopico fluire, tanto che, adottando le stesse parole di Arrigo Lora Totino, per il
suo lavoro si potrebbe legittimamente parlare di “fluenti traslati”.
* * *
Biografia
Arrigo Lora Totino (Torino, 3 agosto 1928 – Torino, 15 settembre 2016) è un maestro della poesia
concreta e sonora italiana.
Dopo le prime esperienze come pittore, si dedica alla poesia in tutte le sue forme sperimentali. Nel
1959 fonda la rivista “Antipiugiù”, che dirige per quattro numeri fino al 1966.
Nel 1964 costituisce a Torino, con Enore Zaffiri e Sandro De Alexandris, lo Studio di Informazione
Estetica.
Nel 1966 crea la rivista “Modulo”. Il primo e unico numero della pubblicazione è dedicato alla
poesia concreta. Nello stesso anno cura l'esposizione di “poesia concreta” nell'ambito della mostra
“La lettura del linguaggio visivo” alla Facoltà di Architettura di Torino.
Nel 1967 prende parte al 5° Convegno del Gruppo 63 a Fano e partecipa al festival “Parole sui
muri” a Fiumalbo. Nello stesso anno inizia a realizzare i “corpi di poesia”.
Nel 1968 pubblica il suo primo disco: Poesia liquida, in “Il liquimofono, congegno generatore di
musica liquida e di poesia liquida, inflessioni tuffate nell'idromegafono”, con Pier Virgilio Fogliati,
Studio di Informazione Estetica, Torino, Vanni Scheiwiller, Milano, 1968.
Nel 1969 cura con Dietrich Mahlow la mostra “Poesia Concreta. Indirizzi concreti, visuali e fonetici”
alla Biennale di Venezia.
A partire dal 1974 inizia le attività performative con la “poesia liquida” e la “poesia ginnica”. Nel
1977 crea i “Cromofonemi”. Nel 1976 inizia la serie di “mimodeclamazioni” dedicate alle
avanguardie storiche.
Nel 1978 mette in scena lo spettacolo “Futura” con la danzatrice Valeria Magli per la regia di
Lorenzo Vitalone. In quell'anno cura la storica edizione di “Futura. Poesia sonora” in sette LP 33 Rpm
per le edizioni Cramps di Milano.
Nel 1979 costituisce con Sergio Cena, Agostino Contò, Giovanni Fontana, Milli Graffi, Giulia
Niccolai, Adriano Spatola e F. Tiziano il gruppo di poesia sonora “Il dolce stil suono”.
Nel 1980 cura per RAI 2 la trasmissione radiofonica in tredici puntate “Il colpo di glottide”.
Nel 1980 avvia con Sergio Cena la serie degli eventi performativi dei pappapoemi.
Nel 1989 cura una “Storia della poesia sonora” in quattro audiocassette per sei ore di ascolto, in
“Baobab” n°18, Edizioni Elytra, maggio 1989.
Nel 1994 promuove con Ivano Burani la costituzione del gruppo “Baobab”, con Antonio
Amendola, Carla Bertola, Tomaso Binga, Giovanni Fontana, Alberto Vitacchio, Giuliano Zosi ed
altri.
Nel 1996 la Regione Piemonte gli dedica presso il Circolo degli Artisti la mostra “Arrigo Lora Totino –
Il teatro della parola”, con catalogo a cura di Mirella Bandini.
Dal 2000 inizia a pubblicare autoedizioni a tiratura limitata che propongono nuove creazioni e
documentano la sua attività artistica storica.
Arrigo Lora Totino ha preso parte a centinaia di mostre, rassegne d'arte, festival di poesia concreta,
visuale, fonetica e sonora in Italia e all'estero.
Totino, recentemente scomparso, dal titolo in fluenti traslati a cura di Giovanni Fontana.
La Fondazione custodisce un’ampia raccolta di opere di Arrigo Lora Totino (1928-2016), acquisite
da Paolo e Pietro Berardelli a più riprese, in occasioni favorite da una vecchia e cordiale amicizia
con l’artista torinese, spesso coinvolto dalla Fondazione stessa per eventi espositivi e performativi.
L’attuale collezione, arricchita recentemente con ulteriori acquisizioni, rappresenta tutte le tappe
fondamentali del suo percorso creativo, particolarmente vario ed articolato in ragione dei
molteplici ambiti d’intervento praticati. L'artista si è distinto, infatti, per la sua poliedricità, sempre
pronto ad indagare nuovi settori di ricerca. Agli inizi della sua carriera pratica la pittura. Condivide
lo studio con Mario Merz, passando da forme neo-espressionistiche all’informale, fino all’optical art.
Ma il suo primo traguardo fondamentale è la creazione, nel 1961, della rivista “Antipiugiù”, che si
distingue immediatamente per l’originalità del carattere sperimentale e per l'apertura verso la
poesia concreta internazionale, di cui Lora Totino diventa, nel giro di pochi anni, uno degli
esponenti di spicco.
Nel 1965 crea “Modulo”, rivista che coinvolge i più importanti autori del settore. La rivista costituirà
un pilastro nella storia dell’artista, che, in qualità di specialista italiano, otterrà l’incarico (con
Dietrich Mahlow) per la cura della mostra “Poesia concreta - Indirizzi visuali e fonetici” alla Biennale
di Venezia nel 1969, dove, tra l'altro, viene proposta un’ampia rassegna dei fatti e dei protagonisti
della poesia fonica. Lora Totino si sofferma in particolare sul Futurismo, movimento che tiene
sempre in grande considerazione, con studi e ricerche che ne favoriscono la rivalutazione in
ambito poetico. Da quel momento il suo lavoro si concentra sulla ricerca intermediale. Inventa le
“verbotetture” e i “cromofonemi” che propone in esposizioni internazionali e pubblica su importanti
testate.
Dalle esperienze effettuate nello “Studio di informazione estetica”, fondato a Torino con il musicista
elettronico Enore Zaffiri e con l’artista plastico Sandro De Alexandris, nascono i suoi primi
esperimenti di poesia sonora, cui farà seguito un ponderoso corpus di registrazioni e da cui
partiranno gli stimoli per la pratica della performance. Crea la “poesia ginnica” e le
“mimodeclamazioni”; realizza con Piero Fogliati “l’idromegafono”, che impegna per la sua “poesia
liquida”; usa apparecchi per plasmare, modellare, deformare il materiale linguistico. Con le sue
creazioni fonogestuali partecipa a numerosi festival ottenendo grande successo per il taglio
ironico, talora cabarettistico, delle sue pièce. Egli appare in calzamaglia nera o bianca, con fisico
agilissimo, sempre pronto a sorprendere con acrobazie vocali condizionate dal movimento del corpo e dalle esigenze della scena. Nel 1977, inventa le “fotodinamiche simultanee”, dove,
imprime su un medesimo fotogramma l’intera azione dei poemi ginnici ispirandosi al
Fotodinamismo futurista di Anton Giulio Bragaglia.
Negli anni 2000 si dedica ad ampi collage, molti dei quali realizzati con testi deformati tramite
procedimenti xerox, a composizioni tridimensionali come i “fiori della prosa”, dove oggetti
tipografici saltano fuori da superfici trattate uniformemente con collage di testi, o come le
“macchine celibi”, dove su piani bidimensionali sono montati piccoli oggetti, o anche come le
divertenti scritture figurate, dove oggetti e lettere si aggregano in parola, alla maniera dei
cinquecenteschi sonetti figurati di Giovanni Battista Palatino.
La sua produzione verbovisuale è, pertanto, molto vasta e diversificata. Caratterizzata dalla
molteplicità dei suoi interessi, si presenta nelle forme più disparate: pitture, monotipi, serigrafie,
collage, libri d’artista, oggetti plastici, fotodinamiche, partiture, scritture paramusicali, nastri
magnetici, dischi, video, ecc. Il denominatore comune è costituito dalla parola che passa
continuamente da una dimensione all’altra, dal suo corpo figurale a quello sonoro, dalla pagina
allo spazio scenico, subendo e provocando contaminazioni e interferenze in un continuo,
coerente e caleidoscopico fluire, tanto che, adottando le stesse parole di Arrigo Lora Totino, per il
suo lavoro si potrebbe legittimamente parlare di “fluenti traslati”.
* * *
Biografia
Arrigo Lora Totino (Torino, 3 agosto 1928 – Torino, 15 settembre 2016) è un maestro della poesia
concreta e sonora italiana.
Dopo le prime esperienze come pittore, si dedica alla poesia in tutte le sue forme sperimentali. Nel
1959 fonda la rivista “Antipiugiù”, che dirige per quattro numeri fino al 1966.
Nel 1964 costituisce a Torino, con Enore Zaffiri e Sandro De Alexandris, lo Studio di Informazione
Estetica.
Nel 1966 crea la rivista “Modulo”. Il primo e unico numero della pubblicazione è dedicato alla
poesia concreta. Nello stesso anno cura l'esposizione di “poesia concreta” nell'ambito della mostra
“La lettura del linguaggio visivo” alla Facoltà di Architettura di Torino.
Nel 1967 prende parte al 5° Convegno del Gruppo 63 a Fano e partecipa al festival “Parole sui
muri” a Fiumalbo. Nello stesso anno inizia a realizzare i “corpi di poesia”.
Nel 1968 pubblica il suo primo disco: Poesia liquida, in “Il liquimofono, congegno generatore di
musica liquida e di poesia liquida, inflessioni tuffate nell'idromegafono”, con Pier Virgilio Fogliati,
Studio di Informazione Estetica, Torino, Vanni Scheiwiller, Milano, 1968.
Nel 1969 cura con Dietrich Mahlow la mostra “Poesia Concreta. Indirizzi concreti, visuali e fonetici”
alla Biennale di Venezia.
A partire dal 1974 inizia le attività performative con la “poesia liquida” e la “poesia ginnica”. Nel
1977 crea i “Cromofonemi”. Nel 1976 inizia la serie di “mimodeclamazioni” dedicate alle
avanguardie storiche.
Nel 1978 mette in scena lo spettacolo “Futura” con la danzatrice Valeria Magli per la regia di
Lorenzo Vitalone. In quell'anno cura la storica edizione di “Futura. Poesia sonora” in sette LP 33 Rpm
per le edizioni Cramps di Milano.
Nel 1979 costituisce con Sergio Cena, Agostino Contò, Giovanni Fontana, Milli Graffi, Giulia
Niccolai, Adriano Spatola e F. Tiziano il gruppo di poesia sonora “Il dolce stil suono”.
Nel 1980 cura per RAI 2 la trasmissione radiofonica in tredici puntate “Il colpo di glottide”.
Nel 1980 avvia con Sergio Cena la serie degli eventi performativi dei pappapoemi.
Nel 1989 cura una “Storia della poesia sonora” in quattro audiocassette per sei ore di ascolto, in
“Baobab” n°18, Edizioni Elytra, maggio 1989.
Nel 1994 promuove con Ivano Burani la costituzione del gruppo “Baobab”, con Antonio
Amendola, Carla Bertola, Tomaso Binga, Giovanni Fontana, Alberto Vitacchio, Giuliano Zosi ed
altri.
Nel 1996 la Regione Piemonte gli dedica presso il Circolo degli Artisti la mostra “Arrigo Lora Totino –
Il teatro della parola”, con catalogo a cura di Mirella Bandini.
Dal 2000 inizia a pubblicare autoedizioni a tiratura limitata che propongono nuove creazioni e
documentano la sua attività artistica storica.
Arrigo Lora Totino ha preso parte a centinaia di mostre, rassegne d'arte, festival di poesia concreta,
visuale, fonetica e sonora in Italia e all'estero.
14
aprile 2018
Arrigo Lora Totino – in fluenti traslati
Dal 14 aprile al 12 maggio 2018
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BERARDELLI
Brescia, Via Milano, 107, (Brescia)
Brescia, Via Milano, 107, (Brescia)
Orario di apertura
martedì - venerdì 15.30-19.30
sabato 10.00-12.00 e 15.30-19.30
Vernissage
14 Aprile 2018, h 18
Autore
Curatore