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Arrigo Musti – Impop
Una prospettiva artistica contemporanea fonde, nella suggestiva Dipendenza antistante la Casina delle Civette, il classico e il moderno, attraverso una provocatoria serie di opere, istallazioni, maioliche e oggetti di design che rappresentano una visionaria chiave di lettura della nostra epoca.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una prospettiva artistica contemporanea fonde, nella suggestiva Dipendenza antistante la Casina
delle Civette, il classico e il moderno, attraverso una provocatoria serie di opere, istallazioni,
maioliche e oggetti di design che rappresentano una visionaria chiave di lettura della nostra epoca.
Musei di Villa Torlonia, dipendenza della Casina delle Civette
Preview stampa sabato 21 giugno 2014 ore 11-13
Bagheria, maggio 2014
« L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire »
(epigrafe anonima incisa sull'architrave del portico del Teatro Massimo di Palermo)
La pittura, per colori e forme, assomiglia ad un’istallazione pop, gli arredi sembrano gioielli
preziosi, le maioliche sono riproduzioni di opere d’arte. Nulla sta per se stesso ma rimanda a
qualcos’altro, nella mostra Impop di Arrigo Musti, a cura di Lorenzo Canova. Sullo sfondo
un’epoca che non vi è più e della quale rimane una labile traccia, dietro dei colori forti e
volutamente sgargianti, nel tentativo nobile di dialogo tra le vestigia del passato ed un “luccicante”
contemporaneo.
Il progetto è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione
artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi Museali di Zètema Progetto
Cultura. Era dai tempi di Renato Guttuso che un bagherese, e neppure un palermitano non
realizzava una mostra in un museo d'arte contemporanea di Roma.
La Dipendenza della Casina delle Civette, dove sarà possibile ammirare le opere di Musti, dal
21 giugno al 28 settembre 2014, sembra essere la cornice ideale per un confronto/scontro
tra l’antico e il moderno, tra il classico e il contemporaneo, che lascia trasparire una visione
iperbolica, seppur freddamente cinica, della contemporaneità dietro opere che colpiscono l’occhio
ma inducono ad interrogativi indefettibili ed urgenti. Uno di questi è: cosa comporta il nuovo che
avanza?
Il lavoro di Arrigo Musti ha un fil rouge che lo ha sempre contraddistinto, dato dalla visione in
chiave sociale dell’arte e del design. Le opere in mostra a Villa Torlonia, prevalentemente,
istallazioni site-specific concepite dall’artista per gli spazi della Dipendenza della Casina delle
Civette, alludono ad un mondo contemporaneo sempre più globalizzato che, soprattutto nelle
società più benestanti, trova nel lusso e nei suoi colorati simboli veri e propri antidepressivi, via di
fuga da un pensiero che denuncia una profonda crisi interiore. Il pensiero, che contraddistingue la
parte nobile dell’uomo, sembra dunque cedere il passo, alla ricerca di ossessivi e colorati simboli
esteriori, dimenticando, ancor più gravemente in Italia, le nostre nobili vestigia del passato.
Tuttavia ciò che interessa è la contraddizione e la precarietà di tale inusuale tendenza attuale.
In tal senso, l’istallazione, costituita da un pouff a forma di pietra preziosa di colore rosso
- rubino (IMPOP 1), che troverà posto nel portico d’ingresso alla Dipendenza della Casina delle
Civette, vuole essere metafora di quanto detto sopra, così come un altro pouff, di colore blu-zaffiro,
posto nello spazio interno. Tali sedute sono instabili e precarie, metafora della forma fine a se
stessa, poiché segnate talora da un foro circolare, talaltra da un taglio trasversale, che impedisce
di sedervisi, privandoli della relativa utilità e destinandoli alla sola esibizione su un piedistallo. Chi
li osserva può vedere, insieme alla labilità di una società orientata alla forma ed al lusso, quanto
questa poi non sia sostenuta da una sostanza di pensiero. Il foro-vuoto depressivo che insiste
nella pietra preziosa, per traslato, esiste in ognuno di noi quando cerchiamo di evadere da noi
stessi.
Spiega, ancora, l’artista: “Quando realizzo la segmentazione dell’icona del lusso e della forma,
rappresentata dal gioiello sgabello, mi sento “impopolare”, anzi, come ci insegna lo pseudo
linguaggio veloce dei cellulari, “Impop”. Impop, voglio precisarlo, non deriva dalla Pop Art con
la quale non ha nulla in comune. Se fosse stato così sarebbe stata “Unpop” la parola adatta a
descrivere tali oggetti. Il termine “impop” è l’abbreviazione della parola italiana impopolare, quando
essere impopolare significa essere in antitesi con i propri tempi e le loro tendenze massificate.
Questo può accadere solo quando, in certe epoche, come la nostra, essere molto popolari significa
cercare di non pensare a nulla, esorcizzando le paure della crisi morale e materiale che ci affligge.
Magari distraendosi con beni inessenziali, che diventano essenziali e finanche quotidiani, ci si
può adagiare sul lusso e sulle mode, realizzando o acquistando oggetti di utilità quotidiana, che
ricordano nelle fattezze una pietra preziosa o un gioiello, ingannando profonde insicurezze e vuoti
depressivi”.
La mostra si compone, poi, di 8 inedite “tele” di metallo (serie iron drop) trattate con materiale
semisolido, finite con laccatura lucida e segnate, da una goccia che solca l’immagine di un
volto di statua, che affiora in bassorilievo, corrosa e ridotta ad una maschera abbozzata di materia
che si decompone sotto l’effetto dell’incuria e per metafora dell’oblio.
Si potranno, inoltre, ammirare dei complementi d’arredo che Arrigo Musti ha realizzato con l’arch.
Anna Russo: due maioliche (maiolic tiles), di grandi dimensioni, che rivisitano alcuni soggetti
della serie Drops dell’artista, riproponendoli su un supporto di pietra lavica, un tavolo, a forma di
anello, una sedia, isomorfa ad un pendente con ciondolo, ed un pouff a forma di pietra preziosa.
La mostra è un trionfo di colori, densi di significato, figlia di un’epoca che riesce ancora a
sfornare nuove tendenze artistiche, che non rinunciano a una personale riflessione sulla società,
cogliendone inclinazioni e contraddizioni.
Impop –Mostra Arrigo Musti-
ufficiostampaimpop@gmail.com
delle Civette, il classico e il moderno, attraverso una provocatoria serie di opere, istallazioni,
maioliche e oggetti di design che rappresentano una visionaria chiave di lettura della nostra epoca.
Musei di Villa Torlonia, dipendenza della Casina delle Civette
Preview stampa sabato 21 giugno 2014 ore 11-13
Bagheria, maggio 2014
« L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire »
(epigrafe anonima incisa sull'architrave del portico del Teatro Massimo di Palermo)
La pittura, per colori e forme, assomiglia ad un’istallazione pop, gli arredi sembrano gioielli
preziosi, le maioliche sono riproduzioni di opere d’arte. Nulla sta per se stesso ma rimanda a
qualcos’altro, nella mostra Impop di Arrigo Musti, a cura di Lorenzo Canova. Sullo sfondo
un’epoca che non vi è più e della quale rimane una labile traccia, dietro dei colori forti e
volutamente sgargianti, nel tentativo nobile di dialogo tra le vestigia del passato ed un “luccicante”
contemporaneo.
Il progetto è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione
artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi Museali di Zètema Progetto
Cultura. Era dai tempi di Renato Guttuso che un bagherese, e neppure un palermitano non
realizzava una mostra in un museo d'arte contemporanea di Roma.
La Dipendenza della Casina delle Civette, dove sarà possibile ammirare le opere di Musti, dal
21 giugno al 28 settembre 2014, sembra essere la cornice ideale per un confronto/scontro
tra l’antico e il moderno, tra il classico e il contemporaneo, che lascia trasparire una visione
iperbolica, seppur freddamente cinica, della contemporaneità dietro opere che colpiscono l’occhio
ma inducono ad interrogativi indefettibili ed urgenti. Uno di questi è: cosa comporta il nuovo che
avanza?
Il lavoro di Arrigo Musti ha un fil rouge che lo ha sempre contraddistinto, dato dalla visione in
chiave sociale dell’arte e del design. Le opere in mostra a Villa Torlonia, prevalentemente,
istallazioni site-specific concepite dall’artista per gli spazi della Dipendenza della Casina delle
Civette, alludono ad un mondo contemporaneo sempre più globalizzato che, soprattutto nelle
società più benestanti, trova nel lusso e nei suoi colorati simboli veri e propri antidepressivi, via di
fuga da un pensiero che denuncia una profonda crisi interiore. Il pensiero, che contraddistingue la
parte nobile dell’uomo, sembra dunque cedere il passo, alla ricerca di ossessivi e colorati simboli
esteriori, dimenticando, ancor più gravemente in Italia, le nostre nobili vestigia del passato.
Tuttavia ciò che interessa è la contraddizione e la precarietà di tale inusuale tendenza attuale.
In tal senso, l’istallazione, costituita da un pouff a forma di pietra preziosa di colore rosso
- rubino (IMPOP 1), che troverà posto nel portico d’ingresso alla Dipendenza della Casina delle
Civette, vuole essere metafora di quanto detto sopra, così come un altro pouff, di colore blu-zaffiro,
posto nello spazio interno. Tali sedute sono instabili e precarie, metafora della forma fine a se
stessa, poiché segnate talora da un foro circolare, talaltra da un taglio trasversale, che impedisce
di sedervisi, privandoli della relativa utilità e destinandoli alla sola esibizione su un piedistallo. Chi
li osserva può vedere, insieme alla labilità di una società orientata alla forma ed al lusso, quanto
questa poi non sia sostenuta da una sostanza di pensiero. Il foro-vuoto depressivo che insiste
nella pietra preziosa, per traslato, esiste in ognuno di noi quando cerchiamo di evadere da noi
stessi.
Spiega, ancora, l’artista: “Quando realizzo la segmentazione dell’icona del lusso e della forma,
rappresentata dal gioiello sgabello, mi sento “impopolare”, anzi, come ci insegna lo pseudo
linguaggio veloce dei cellulari, “Impop”. Impop, voglio precisarlo, non deriva dalla Pop Art con
la quale non ha nulla in comune. Se fosse stato così sarebbe stata “Unpop” la parola adatta a
descrivere tali oggetti. Il termine “impop” è l’abbreviazione della parola italiana impopolare, quando
essere impopolare significa essere in antitesi con i propri tempi e le loro tendenze massificate.
Questo può accadere solo quando, in certe epoche, come la nostra, essere molto popolari significa
cercare di non pensare a nulla, esorcizzando le paure della crisi morale e materiale che ci affligge.
Magari distraendosi con beni inessenziali, che diventano essenziali e finanche quotidiani, ci si
può adagiare sul lusso e sulle mode, realizzando o acquistando oggetti di utilità quotidiana, che
ricordano nelle fattezze una pietra preziosa o un gioiello, ingannando profonde insicurezze e vuoti
depressivi”.
La mostra si compone, poi, di 8 inedite “tele” di metallo (serie iron drop) trattate con materiale
semisolido, finite con laccatura lucida e segnate, da una goccia che solca l’immagine di un
volto di statua, che affiora in bassorilievo, corrosa e ridotta ad una maschera abbozzata di materia
che si decompone sotto l’effetto dell’incuria e per metafora dell’oblio.
Si potranno, inoltre, ammirare dei complementi d’arredo che Arrigo Musti ha realizzato con l’arch.
Anna Russo: due maioliche (maiolic tiles), di grandi dimensioni, che rivisitano alcuni soggetti
della serie Drops dell’artista, riproponendoli su un supporto di pietra lavica, un tavolo, a forma di
anello, una sedia, isomorfa ad un pendente con ciondolo, ed un pouff a forma di pietra preziosa.
La mostra è un trionfo di colori, densi di significato, figlia di un’epoca che riesce ancora a
sfornare nuove tendenze artistiche, che non rinunciano a una personale riflessione sulla società,
cogliendone inclinazioni e contraddizioni.
Impop –Mostra Arrigo Musti-
ufficiostampaimpop@gmail.com
21
giugno 2014
Arrigo Musti – Impop
Dal 21 giugno al 28 settembre 2014
arte contemporanea
Location
CASINA DELLE CIVETTE – VILLA TORLONIA
Roma, Via Nomentana, 70, (Roma)
Roma, Via Nomentana, 70, (Roma)
Biglietti
Casina delle Civette e mostra: € 5,00 intero; € 4,00 ridotto. La biglietteria chiude 45 minuti prima
Orario di apertura
martedì - domenica 9.00/19.00
Vernissage
21 Giugno 2014, ore 18.30
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