La Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare di Vercelli comunica che è in corso, nella nuova sala espositiva del Museo del Tesoro del Duomo, la mostra Ars Artificialiter Scribendi. Filigrane in edizioni vercellesi del XVI secolo.
L'esposizione è stata presentata il 6 maggio 2011 dal dott. Timoty Leonardi, Conservatore Manoscritti e Rari della Biblioteca Capitolare e curatore dell’esposizione con la dott. Anna Cerutti Garlanda, e dal dott. Peter Ruckert, che dirige la sezione Informationen aus Archivgut presso l’Hauptstaatsarchiv di Stoccarda. Egli è inoltre il referente di “Bernstein - The memory of Paper” il progetto internazionale volto al censimento e allo studio delle filigrane la cui importanza è stata sottolineata attraverso la mostra itinerante Testa di bue e sirena. Filigrane del Medioevo.
Questa esposizione, dopo aver fatto tappa a nelle principali biblioteche europee e italiane (Nazionale Centrale di Roma, Laurenziana di Firenze, Nazionale di Torino, Trivulziana di Milano), viene oggi proposta nelle sale del Museo del Tesoro del Duomo e accompagnata dalla presentazione di libri a stampa del XVI secolo provenienti dall’Archivio di Stato di Vercelli, dalla Biblioteca Capitolare, dalla Biblioteca Agnesiana, dalla Biblioteca del Museo Leone, dalla Biblioteca Civica di Vercelli, e da collezioni private.
Gli esemplari, di valore inestimabile e in molti casi mai esposti al pubblico, troveranno spazio nella nuova ala del Museo che verrà presentata al pubblico proprio in quest’occasione e che entrerà a far parte dell’allestimento permanente. Il fulcro della mostra è la filigrana contenuta nella carta stampata attraverso cui spesso si possono ottenere preziose informazioni sulla data e sul luogo di origine delle edizioni. Un percorso costruito sui libri e sul loro aspetto materiale quindi, che sarà l’occasione per far conoscere al pubblico le Cinquecentine prodotte dai tipografi attivi nella Vercelli del XVI secolo: i Pellippari, Francesco Bonati, Guglielmo Molino, Leonardo Ponzio, Giuseppe Ferrero e Gerolamo Allario.