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Ars Erotica, Ars Theoretica, Ars Politica…
Con uno spirito beffardo e provocatorio, sottolineato già dal titolo, la mostra presenta i lavori di Alexey Buldakov, Petr Bystrov e Valery Chtak che, pur nella completa autonomia delle strategie artistiche messe in campo, si riconoscono nel terreno comune di un’arte intesa come critica ideologica o, più semplicemente, come critica comportamentale o sociale
Comunicato stampa
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Mercoledì 12 dicembre la Prometeogallery di Ida Pisani presenta la mostra Ars Erotica, Ars Theoretica, Ars Politica…, personale concertata dei tre giovani artisti Alexey Buldakov, Petr Bystrov e Valery Chtak. Dopo la mostra di David Ter-Oganyan la ricerca della Prometeogallery sulla scena moscovita emergente prosegue in questa seconda tappa della stagione espositiva.
Con uno spirito beffardo e provocatorio, sottolineato già dal titolo, la mostra presenta i lavori dei tre singoli autori che, pur nella completa autonomia delle strategie artistiche messe in campo, si riconoscono nel terreno comune di un'arte intesa come critica ideologica o, più semplicemente, come critica comportamentale o sociale. Esponenti della condizione postsovietica, i tre artisti muovono anche da un campione d'osservazione comune e privilegiato quale è Mosca in preda a forme di corruzione dilagante e di iperconsumismo accelerato.
Dove si collocano oggi i processi di socializzazione? Che cosa resta dell'esperienza della dissolvenza della "comunità"? Come funziona l'agire sociale in una condizione di mercato generalizzato? Sono queste alcune domande che continuano ad essere formulate in forma indiretta dai tre artisti attraverso il loro lavoro. Senza pretesa di fornire risposte Buldakov, Bystrov e Chtak lavorano con segni grafici basici e minimali o simboli astratti alla decostruzione di molti cliché ordinari e mimetizzati dentro i contesti sociali.
Figli diretti dell'azionismo provocatorio e politicamente scorretto della scena artistica moscovita anni Novanta, Buldakov, Bystrov e Chtak sono anche nipotini dello spirito dadaista e della critica situazionista. Mettono in scena una pluralità di strategie visive a partire da specifiche condizioni di provenienza come il graffitismo e lo skateboarding per Valery Chtak, l'animazione video in 2D per Alexey Buldakov e la scena underground della musica elettronica e del punk rock per Petr Bystrov.
I grandi murales in grigio-nero-ocra di Valery Chtak, che saranno presentati da Prometeogallery dopo il successo riscontrato all'Espace Louis Vuitton di Parigi, mixano il graffitismo di Basquiat con Joseph Beuys, un immaginario yiddish con icone pop ripetute continuamente come quella di Mark David Chapman, l'assassino di John Lennon. Le animazioni in 2D di Alexey Buldakov hanno ritmi seriali e partono sempre da immagini grafiche astratte in bianco e nero ripetute ossessivamente come in "Crash Test" (2005) e in "Sex Factory" (2005), creando un effetto comico. Le performance improvvisate come "Exercises" (2006) e i disegni di Petr Bystrov mirano alla decostruzione dell'immaginario urbano e dei suoi personaggi che, come cartoons, sono frutto della società dello spettacolo.
Presenti in Italia per la prima volta come artisti individuali, Buldakov, Bystrov e Chtak non sono nuovi al pubblico italiano ma come membri del collettivo Radek Community di cui hanno fatto parte sin dalla fine degli anni '90. Proprio in occasione della mostra da Prometeogallery sarà ripercorsa la storia del gruppo moscovita in un appuntamento presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano curato da Marco Scotini. Martedì 11 dicembre sarà presentato il libro d'artista "Egalité" prodotto da Radek Community e pubblicato da Onestar Press di Parigi nel 2007 e il film di 30 minuti "Pantsless Parties", girato da Petr Bystrov e Alexey Buldakov con found footage sulla storia del gruppo e invitato all'ultima edizione di Istanbul Biennale da Hou Hanru.
Con uno spirito beffardo e provocatorio, sottolineato già dal titolo, la mostra presenta i lavori dei tre singoli autori che, pur nella completa autonomia delle strategie artistiche messe in campo, si riconoscono nel terreno comune di un'arte intesa come critica ideologica o, più semplicemente, come critica comportamentale o sociale. Esponenti della condizione postsovietica, i tre artisti muovono anche da un campione d'osservazione comune e privilegiato quale è Mosca in preda a forme di corruzione dilagante e di iperconsumismo accelerato.
Dove si collocano oggi i processi di socializzazione? Che cosa resta dell'esperienza della dissolvenza della "comunità"? Come funziona l'agire sociale in una condizione di mercato generalizzato? Sono queste alcune domande che continuano ad essere formulate in forma indiretta dai tre artisti attraverso il loro lavoro. Senza pretesa di fornire risposte Buldakov, Bystrov e Chtak lavorano con segni grafici basici e minimali o simboli astratti alla decostruzione di molti cliché ordinari e mimetizzati dentro i contesti sociali.
Figli diretti dell'azionismo provocatorio e politicamente scorretto della scena artistica moscovita anni Novanta, Buldakov, Bystrov e Chtak sono anche nipotini dello spirito dadaista e della critica situazionista. Mettono in scena una pluralità di strategie visive a partire da specifiche condizioni di provenienza come il graffitismo e lo skateboarding per Valery Chtak, l'animazione video in 2D per Alexey Buldakov e la scena underground della musica elettronica e del punk rock per Petr Bystrov.
I grandi murales in grigio-nero-ocra di Valery Chtak, che saranno presentati da Prometeogallery dopo il successo riscontrato all'Espace Louis Vuitton di Parigi, mixano il graffitismo di Basquiat con Joseph Beuys, un immaginario yiddish con icone pop ripetute continuamente come quella di Mark David Chapman, l'assassino di John Lennon. Le animazioni in 2D di Alexey Buldakov hanno ritmi seriali e partono sempre da immagini grafiche astratte in bianco e nero ripetute ossessivamente come in "Crash Test" (2005) e in "Sex Factory" (2005), creando un effetto comico. Le performance improvvisate come "Exercises" (2006) e i disegni di Petr Bystrov mirano alla decostruzione dell'immaginario urbano e dei suoi personaggi che, come cartoons, sono frutto della società dello spettacolo.
Presenti in Italia per la prima volta come artisti individuali, Buldakov, Bystrov e Chtak non sono nuovi al pubblico italiano ma come membri del collettivo Radek Community di cui hanno fatto parte sin dalla fine degli anni '90. Proprio in occasione della mostra da Prometeogallery sarà ripercorsa la storia del gruppo moscovita in un appuntamento presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano curato da Marco Scotini. Martedì 11 dicembre sarà presentato il libro d'artista "Egalité" prodotto da Radek Community e pubblicato da Onestar Press di Parigi nel 2007 e il film di 30 minuti "Pantsless Parties", girato da Petr Bystrov e Alexey Buldakov con found footage sulla storia del gruppo e invitato all'ultima edizione di Istanbul Biennale da Hou Hanru.
12
dicembre 2007
Ars Erotica, Ars Theoretica, Ars Politica…
Dal 12 dicembre 2007 al 26 gennaio 2008
giovane arte
Location
PROMETEOGALLERY
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 12.00-14.00; 15.00-19.00
Vernissage
12 Dicembre 2007, h 19.00
Autore
Curatore