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Art a Mort
Un viaggio nel mondo dell¹arte contemporanea e nell¹universo creativo di alcuni tra gli artisti più significativi del panorama internazionale, da Damien Hirst a Paul McCarthy, da Marina Abramovic a Andres Serrano, da Orlan a Maurizio Cattelan. Il fotografo Gérard Rancinan e la scrittrice Virginie Luc.
Comunicato stampa
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E¹ proprio un rapimento cio¹ di cui si tratta. Trasportati altrove. In un altro mondo. Rosso urlante. Nero mortifero. Questi ³fratelli², come tu li chiami, sono gli ultimi ribelli. A colpi di sangue versato, di grida, di atti di terrorismo, di poemi, di cerimonie blasfeme, gli artisti interrogano, interpellano, inquietano. Essi fanno vacillare le nostre certezze, attentano all¹ordine del mondo Š
Virginie Luc, dal volume Art à Mort, Editions Leo Scheer
Art à Mort è un viaggio nell¹arte contemporanea. Nella sua tendenza più estrema, dove l¹opera d¹arte è un materiale vivo: il corpo è la tela, il sangue il colore, il gesto il pennello. Un mondo rosso, urlante, vorace, [Š] dove il ketchup e la derisione colano a fiumi, portandosi via le nostre ultime certezze. Opere e interrogativi al tempo stesso, che si vendono peraltro a migliaia di dollari e che musei e collezionisti si contendono.
Cosa accade oggigiorno all¹arte? Gli artisti sono diventati matti? Chi sono questi novelli Rembrandt che si buttano anima e corpo nelle loro opere? Da dove viene laviolenza contenuta nelle loro opere e in loro stessi?
Attraverso la messa in scena del suo viaggio e con le sue interviste ai più grandi artisti contemporanei: Paul McCarthy, Chris Burden, Herman Nitsch, Otto Muehl, Orlan, Damien Hirst, Andres Serrano, Wim Delvoye, Jan Fabre, Maurizio Cattelan, Marc Quinn, Marina Abramovic, Stelarc, Aziz+Cucher, David Lynch, David Nebreda e Franko B., Gérard Rancinan e Virginie Luc ci permettono di comprendere meglio quest¹arte spesso spaventosa e inaccessibile, ci illuminano sulle rivoluzioni artistiche che hanno avuto luogo in un XX secolo ²impietoso².
Al termine di questo viaggio, quest¹arte così ³nera² si rivela essere uno straordinario veicolo di vita. Questi artisti, contrariamente a ogni aspettativa, ci offrono una luminosa lezione di etica e di estetica.
Questo lavoro è un¹inchiesta iniziatica. Lo spettatore è introdotto nell¹antro e nell¹anima stessa degli artisti, assiste dapprima incredulo alla nascita di magistrali opere effimere. Da testimone privilegiato, diviene attore di ciò che viene messo in scena. E¹ là, immerso nell¹avanguardia, in questo avamposto che domani apparterrà alla Storia.
Vive - e più ancora, partecipa - in tempo reale, alla rivoluzione artistica che e¹ in atto.
Virginie Luc, dal volume Art à Mort, Editions Leo Scheer
Art à Mort è un viaggio nell¹arte contemporanea. Nella sua tendenza più estrema, dove l¹opera d¹arte è un materiale vivo: il corpo è la tela, il sangue il colore, il gesto il pennello. Un mondo rosso, urlante, vorace, [Š] dove il ketchup e la derisione colano a fiumi, portandosi via le nostre ultime certezze. Opere e interrogativi al tempo stesso, che si vendono peraltro a migliaia di dollari e che musei e collezionisti si contendono.
Cosa accade oggigiorno all¹arte? Gli artisti sono diventati matti? Chi sono questi novelli Rembrandt che si buttano anima e corpo nelle loro opere? Da dove viene laviolenza contenuta nelle loro opere e in loro stessi?
Attraverso la messa in scena del suo viaggio e con le sue interviste ai più grandi artisti contemporanei: Paul McCarthy, Chris Burden, Herman Nitsch, Otto Muehl, Orlan, Damien Hirst, Andres Serrano, Wim Delvoye, Jan Fabre, Maurizio Cattelan, Marc Quinn, Marina Abramovic, Stelarc, Aziz+Cucher, David Lynch, David Nebreda e Franko B., Gérard Rancinan e Virginie Luc ci permettono di comprendere meglio quest¹arte spesso spaventosa e inaccessibile, ci illuminano sulle rivoluzioni artistiche che hanno avuto luogo in un XX secolo ²impietoso².
Al termine di questo viaggio, quest¹arte così ³nera² si rivela essere uno straordinario veicolo di vita. Questi artisti, contrariamente a ogni aspettativa, ci offrono una luminosa lezione di etica e di estetica.
Questo lavoro è un¹inchiesta iniziatica. Lo spettatore è introdotto nell¹antro e nell¹anima stessa degli artisti, assiste dapprima incredulo alla nascita di magistrali opere effimere. Da testimone privilegiato, diviene attore di ciò che viene messo in scena. E¹ là, immerso nell¹avanguardia, in questo avamposto che domani apparterrà alla Storia.
Vive - e più ancora, partecipa - in tempo reale, alla rivoluzione artistica che e¹ in atto.
10
dicembre 2003
Art a Mort
Dal 10 dicembre 2003 al 13 febbraio 2004
fotografia
Location
GALLERIA GRAZIA NERI
Milano, Via Pietro Maroncelli, 14, (Milano)
Milano, Via Pietro Maroncelli, 14, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì: dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18
sabato: dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 17
chiuso la domenica
e dal 24 al 28/12/03, il 31/12, l¹1/1/04 e il 6/1
Vernissage
10 Dicembre 2003, ore 18,30