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Art Club #31: Namsal Siedlecki
Giovedì 24 settembre dalle 19 alle 21 si svolge la mostra di Namsal Siedlecki curata da Pier Paolo Pancotto per Art Club #31, allestita in diversi spazi della Villa e anche al suo esterno.
Comunicato stampa
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Iniziata nel 2016, la serie Art Club continua a portarvi a incontrare artisti contemporanei internazionali in uno spirito di apertura alle più svariate forme di creazione. Sotto la curatela di Pier Paolo Pancotto, questo autunno l’Art Club #31 vi fa conoscere il lavoro dell’artista Namsal Siedlecki (1986, Greenfield, USA; vive e lavora a Seggiano).
La ricerca di Namsal Siedlecki focalizza la propria attenzione sulle materie organiche e inorganiche presenti nella vita quotidiana. Le analizza sia al loro stato primigenio che in quello artificiale, vale a dire modificato dall’azione condotta da agenti endogeni (l’evoluzione genetica delle sostanze naturali) che esogeni (l’intervento umano o di altri fattori esterni). Sin dagli esordi, come un moderno alchimista, Namsal Siedlecki si confronta con un’ampia varietà di materiali (metallo, cuoio, pergamena, cera, vetro, cenere, ghiaccio, sale…) e di soluzioni tecniche volte alla loro trasformazione. Ne sono prova i lavori selezionati per Villa Medici, capaci di testimoniare l’articolazione e la coerenza della sua ricerca: dalla vasca galvanica (all’interno della quale avviene la trasformazione delle sculture) alle zucche giganti, corredate di semi galvanizzati, ai plinti di ghiaccio sciolti dal sale, e alle teste di bronzo accompagnate dalle monete raccolte nella Fontana di Trevi. Inoltre, due prove della sua più recente ricerca, le cosiddette “tele pietrificate” realizzate traendo spunto dall’esperienza condotta da Jean Serre a Saint-Nectaire. Nel 1821 egli si accorse che l’acqua che fuoriusciva da una roccia nel suo terreno aveva la particolarità di lasciare un deposito di calcio. Iniziò a scavare cunicoli per incanalare l’acqua fino ad un pozzo dove costruì una scala di legno in cui fece passare l’acqua, facendo sì che l’evaporazione del biossido di carbonio permettesse al carbonato di calcio di depositarsi su degli oggetti che venivano posizionati sui suoi gradini.
Così, come dichiara l’artista “le tele si pietrificano nell’oscurità di una caverna, la natura velocizza sé stessa (…) Un viaggio dall’oscurità alla luce. La costante tensione dell’essere umano verso la contrazione di tutti i ritmi naturali. Avvicinare e inglobare futuri sempre più lontani nella materia del suo presente. L’ipotesi di un futuro lontano e il mezzo che ci ha portato a vederlo. Una macchina del tempo”.
Namsal Siedlecki
Mostre personali (selezione): In Extenso, Clermont-Ferrand, Francia (2019).
Mostre collettive (selezione): #80| #90 & more, La Fondazione, Roma (2020); Della materia spirituale dell’arte, Maxxi, Roma (2019); #80| #90, Villa Medici, Roma (2019); #Villamedicimylove, Art club, Villa Medici, Roma (2019); La febbre, Palazzo Mazzarino, Palermo (2018); TU35 expanded, Centro Pecci per l’arte contemporanea, Prato (2017); Trigger party, Marsèlleria, Milano (2016); Cosi accade, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014).
Ingressi libero su prenotazione (www.villamedici.it – 060671).
La ricerca di Namsal Siedlecki focalizza la propria attenzione sulle materie organiche e inorganiche presenti nella vita quotidiana. Le analizza sia al loro stato primigenio che in quello artificiale, vale a dire modificato dall’azione condotta da agenti endogeni (l’evoluzione genetica delle sostanze naturali) che esogeni (l’intervento umano o di altri fattori esterni). Sin dagli esordi, come un moderno alchimista, Namsal Siedlecki si confronta con un’ampia varietà di materiali (metallo, cuoio, pergamena, cera, vetro, cenere, ghiaccio, sale…) e di soluzioni tecniche volte alla loro trasformazione. Ne sono prova i lavori selezionati per Villa Medici, capaci di testimoniare l’articolazione e la coerenza della sua ricerca: dalla vasca galvanica (all’interno della quale avviene la trasformazione delle sculture) alle zucche giganti, corredate di semi galvanizzati, ai plinti di ghiaccio sciolti dal sale, e alle teste di bronzo accompagnate dalle monete raccolte nella Fontana di Trevi. Inoltre, due prove della sua più recente ricerca, le cosiddette “tele pietrificate” realizzate traendo spunto dall’esperienza condotta da Jean Serre a Saint-Nectaire. Nel 1821 egli si accorse che l’acqua che fuoriusciva da una roccia nel suo terreno aveva la particolarità di lasciare un deposito di calcio. Iniziò a scavare cunicoli per incanalare l’acqua fino ad un pozzo dove costruì una scala di legno in cui fece passare l’acqua, facendo sì che l’evaporazione del biossido di carbonio permettesse al carbonato di calcio di depositarsi su degli oggetti che venivano posizionati sui suoi gradini.
Così, come dichiara l’artista “le tele si pietrificano nell’oscurità di una caverna, la natura velocizza sé stessa (…) Un viaggio dall’oscurità alla luce. La costante tensione dell’essere umano verso la contrazione di tutti i ritmi naturali. Avvicinare e inglobare futuri sempre più lontani nella materia del suo presente. L’ipotesi di un futuro lontano e il mezzo che ci ha portato a vederlo. Una macchina del tempo”.
Namsal Siedlecki
Mostre personali (selezione): In Extenso, Clermont-Ferrand, Francia (2019).
Mostre collettive (selezione): #80| #90 & more, La Fondazione, Roma (2020); Della materia spirituale dell’arte, Maxxi, Roma (2019); #80| #90, Villa Medici, Roma (2019); #Villamedicimylove, Art club, Villa Medici, Roma (2019); La febbre, Palazzo Mazzarino, Palermo (2018); TU35 expanded, Centro Pecci per l’arte contemporanea, Prato (2017); Trigger party, Marsèlleria, Milano (2016); Cosi accade, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014).
Ingressi libero su prenotazione (www.villamedici.it – 060671).
24
settembre 2020
Art Club #31: Namsal Siedlecki
24 settembre 2020
arte contemporanea
Location
VILLA MEDICI – ACCADEMIA DI FRANCIA
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Orario di apertura
dalle 19 alle 21
Ufficio stampa
STUDIO MARTINOTTI
Autore
Curatore