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Art Hate Milan : Storm of Defence 2
Selected Archive Documents from the London ART HATE Depository, 1913-1942.Also including Occasional Inventory from ARTE-ODIO, Milan Section*, 1919-1922.Chosen by the Custodians of the ART HATE Archive (International), Dr Albirt Umber and Mr Harold Rosenbloom Esq.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Paolo Curti / Annamaria Gambuzzi & Co. è lieta di annunciare la prima mostra italiana del progetto Art Hate che si aprirà giovedì 4 ottobre prossimo, in Via Pontaccio 19, a Milano.
Art Hate è un’ organizzazione di opposizione, fondata dal Dr. Albirt Umber e da Mr. Harold Rosenbloom (pseudonimi per Billy Childish, Steve Lowe e Adam Wood), specializzata in un corpo a corpo unico di invenzioni di alto spirito, idee selvagge e polemiche confuse.
Un movimento mosso dalla necessità di rivalutare il ruolo e la funzione dell’arte contemporanea, che viene accusata di ricoprire troppo spesso una mera funzione di spettacolarità e intrattenimento. Una tendenza questa che causa una rincorsa dell’arte verso spazi museali e istituzioni che chiamano a sè un pubblico troppo elitario e poco riflessivo, e che deve essere contrastata a favore di un ritorno verso una dimensione demiurgica dell’arte.
Ispirandosi alla metodologia comunicativa ideata dai partiti di massa, come il nazismo, il fascismo e il comunismo, Billy Childish ha coordinato dal 2010 la nascita di un vero e proprio partito politico dell’arte. Partendo dall’analisi e dalla libera associazione delle parole odio e arte, spesso accompagnate a simboli come la svastica appesa ad una forca, il collettivo ha creato poster-manifesti, studiato slogan, istituito archivi fotografici, per educare il pubblico all “odio dell’ arte”.
I manifesti firmati Art Hate sono intrisi di un sapore antico. Per rispettare le intenzioni propagandistiche del gruppo, riprendono lo stile grafico utilizzato durante il realismo socialista della Russia degli anni ‘30, e nell’iconografia ricordano i caratteri utilizzati durante il periodo nazista in Germania e in Italia.
Il simbolo della svastica appesa ad una forca, che durante la rivolta di Varsavia nella Seconda Guerra Mondiale appariva sui muri come un atto di sfida anti-fascista, viene adottato dal movimento come rappresentazione della Resistenza. Art Hate presenta questa metafora all’infinito, nella piena consapevolezza dell’incomprensione dell’utilizzo della svastica, di cui si vuole invece ricordare il significato primario: un antico simbolo di amore, luce e vita.
In occasione della mostra milanese, il Dr Albirt Umber e Mr Harold Rosenbloom (Billy Childish, Steve Lowe e Adam Wood), in quanto custodi dell’archivio storico di Art Hate, porteranno a Milano un ambiente/laboratorio dove saranno esposti sia i poster propagandistici di ispirazione attivista, sia le macchine che li producono. L’insegna in ferro battuto che accoglie i visitatori sulla porta e recita : “L’arte rende liberi” si rifà nella forma e nello stile alle scritte poste all'ingresso di numerosi campi di concentramento tedeschi: “Kunst Macht frei”. Un vecchio grammofono che riproduce musiche dal sapore storico patriottico accompagna lo spettatore di Art Hate nell’esposizione di vecchie cartoline, di documenti informativi e di oggetti che spaziano dal dadaismo al punk.
Art Hate è un’ organizzazione di opposizione, fondata dal Dr. Albirt Umber e da Mr. Harold Rosenbloom (pseudonimi per Billy Childish, Steve Lowe e Adam Wood), specializzata in un corpo a corpo unico di invenzioni di alto spirito, idee selvagge e polemiche confuse.
Un movimento mosso dalla necessità di rivalutare il ruolo e la funzione dell’arte contemporanea, che viene accusata di ricoprire troppo spesso una mera funzione di spettacolarità e intrattenimento. Una tendenza questa che causa una rincorsa dell’arte verso spazi museali e istituzioni che chiamano a sè un pubblico troppo elitario e poco riflessivo, e che deve essere contrastata a favore di un ritorno verso una dimensione demiurgica dell’arte.
Ispirandosi alla metodologia comunicativa ideata dai partiti di massa, come il nazismo, il fascismo e il comunismo, Billy Childish ha coordinato dal 2010 la nascita di un vero e proprio partito politico dell’arte. Partendo dall’analisi e dalla libera associazione delle parole odio e arte, spesso accompagnate a simboli come la svastica appesa ad una forca, il collettivo ha creato poster-manifesti, studiato slogan, istituito archivi fotografici, per educare il pubblico all “odio dell’ arte”.
I manifesti firmati Art Hate sono intrisi di un sapore antico. Per rispettare le intenzioni propagandistiche del gruppo, riprendono lo stile grafico utilizzato durante il realismo socialista della Russia degli anni ‘30, e nell’iconografia ricordano i caratteri utilizzati durante il periodo nazista in Germania e in Italia.
Il simbolo della svastica appesa ad una forca, che durante la rivolta di Varsavia nella Seconda Guerra Mondiale appariva sui muri come un atto di sfida anti-fascista, viene adottato dal movimento come rappresentazione della Resistenza. Art Hate presenta questa metafora all’infinito, nella piena consapevolezza dell’incomprensione dell’utilizzo della svastica, di cui si vuole invece ricordare il significato primario: un antico simbolo di amore, luce e vita.
In occasione della mostra milanese, il Dr Albirt Umber e Mr Harold Rosenbloom (Billy Childish, Steve Lowe e Adam Wood), in quanto custodi dell’archivio storico di Art Hate, porteranno a Milano un ambiente/laboratorio dove saranno esposti sia i poster propagandistici di ispirazione attivista, sia le macchine che li producono. L’insegna in ferro battuto che accoglie i visitatori sulla porta e recita : “L’arte rende liberi” si rifà nella forma e nello stile alle scritte poste all'ingresso di numerosi campi di concentramento tedeschi: “Kunst Macht frei”. Un vecchio grammofono che riproduce musiche dal sapore storico patriottico accompagna lo spettatore di Art Hate nell’esposizione di vecchie cartoline, di documenti informativi e di oggetti che spaziano dal dadaismo al punk.
04
ottobre 2012
Art Hate Milan : Storm of Defence 2
Dal 04 ottobre al 30 novembre 2012
arte contemporanea
Location
PAOLO CURTI / ANNAMARIA GAMBUZZI & CO.
Milano, Via Pontaccio, 19, (Milano)
Milano, Via Pontaccio, 19, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 11–19, escluso festivi,
sabato su appuntamento
Vernissage
4 Ottobre 2012, ore 18.30
Autore