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Art & The city – Lea Vergine
Un ciclo di incontri dedicati all’arte contemporanea. Obiettivo del corso è favorire la conoscenza di alcuni dei principali aspetti della scena artistica dei nostri giorni tramite le testimonianze dirette e indirette dei suoi protagonisti principali: critici e storici dell’arte, artisti, curatori, direttori di musei, collezionisti, galleristi. Non dunque un tradizionale corso di storia dell’arte contemporanea bensì una serie di “incontri ravvicinati” con gli addetti ai lavori, ciascuno dei quali analizzerà uno specifico aspetto del variegato mondo dell’arte contemporanea. Lea Vergine con Massimo Minini: Parole sull’arte 1965-2007.
Comunicato stampa
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Lea Vergine con Enrico De Pascale e Massimo Minini dibattono intorno al libro:
Lea Vergine, “Parole sull'arte 1965-2007”, a cura di Aurelio Pino, il Saggiatore 2008
Gli scritti raccolti in questo volume riassumono, per la prima volta, l’intera attività dell’autrice in tutto il suo svolgimento temporale e nella completezza delle sue modalità (saggi, presentazioni in cataloghi, articoli da riviste e quotidiani, recensioni di mostre). I brani di scrittura che lo compongono, spesso brevi e allineati in rapida successione, formano un denso repertorio di immagini e di vite d’artisti, un «ricettario» in cui sono custodite le formule e le risorse tecniche dell’arte dopo la fine del quadro tradizionale. Quarant’anni di vita culturale, sociale e artistica scorrono veloci davanti al lettore con le parole di una testimone eccezionale e “militante”, delineando un percorso denso e avvincente. Il racconto dell’arte moderna e contemporanea intessuto dall’autrice si riallaccia per misteriose vie alle narrazioni antiche dei fatti artistici, rinascimentali e anche anteriori. Nell’esercizio di critico che media tra l’opera e chi la guarda, Lea Vergine riporta nella conversazione pubblica i movimenti, le opere, le svolte artistiche radicali, le figure dei protagonisti. «Guardavo, annotavo, prendevo appunti» dice di sé l’autrice, richiamando i primi passi della propria esperienza critica. E, andrebbe aggiunto, «descrivevo». Le sue “descrizioni”, infatti, afferrano l’oggetto osservato e lo rendono discorsivamente attraverso i suoi dettagli rivelatori, riservando al lettore una conoscenza del fatto artistico di tipo prevalentemente «visivo». Tra gli argomenti e gli autori trattati: il politico di Grunewald a Colmar, Documenta a Kassel, Carol Rama, Gina Pane, Giovanni Anselmo, Lee Miller, Louise Bourgeois, il ruolo della critica d’arte, l’Arte Povera, Gilbert & George, Mauro Staccioli, Joseph Kosuth, la Pop Art, Matthew Barney, Mona Hatoum, Marina Abramovic, Urs Luthi, Iperrealismo, Jan Fabre, Richard Serra, Body Art, Arte cinetica e programmata, Land art ecc.
«L’arte per meritare questo nome deve avere funzioni non solamente estetiche: deve toccare qualche cosa in noi che va oltre il puro piacere della contemplazione, deve rappresentare e contenere un’idea.» (L.V.)
Lea Vergine, curatrice e critico d’arte, ha pubblicato numerosi, fondamentali saggi sui principali problemi dell’arte contemporanea, tra cui Il corpo come linguaggio / Body Art (Prearo 1974), Attraverso l’Arte / Pratica Politica (Arcana 1976), L’Arte ritrovata (Rizzoli 1982), L’Arte in gioco (Garzan ti 1988), Gli ultimi eccentrici (Rizzoli 1990), Arte in trincea (Skira 1996), Body art e storie simili, nuova edizione di Il corpo come linguaggio (Skira 2000), Ininterrotti transiti (Rizzoli 2001) e, insieme a E. Fermani e S. Lambiase, Capri 1905-1940. Frammenti postumi (Feltrinelli 1983, La Conchiglia 1993, Skira 2003).
Ha organizzato i convegni Arte: utopia o regressione? (Mazzotta 1992) e La scena del rischio. Follia e rassicurazione nelle arti di oggi (U. Allemandi 1998). Nel 2001 Skira ha pubblicato Schegge, intervista di Ester Coen all’autrice sull’arte e la critica contemporanee.
Ha ideato numerose mostre, tra cui – oltre a «L’altra metà dell’avanguardia», Milano, Palazzo Reale, Roma, Palazzo delle Esposizioni, Stoccolma, Kulturhuset (1980-1981) riedito come libro da il Saggiatore (2005) – «Arte cinetica e programmata», Milano, Palazzo Reale (1983-1984); «Carol Rama», Milano, Sagrato del Duomo (1985); «Geometrie Dionisiache», Milano, Rotonda della Besana, 1988; «Quando i rifiuti diventano arte / Trash», Musei di Trento e Rovereto (1997-1998) riedito come libro da Skira (2006); «D’Ombra», Siena, Museo Palazzo delle Papesse, Museo di Nuoro, Museo Compton Verney, England (2006-2007). È coautore della mostra «Il bello e le bestie», Rovereto, MART (2004- 2005).
Lea Vergine, “Parole sull'arte 1965-2007”, a cura di Aurelio Pino, il Saggiatore 2008
Gli scritti raccolti in questo volume riassumono, per la prima volta, l’intera attività dell’autrice in tutto il suo svolgimento temporale e nella completezza delle sue modalità (saggi, presentazioni in cataloghi, articoli da riviste e quotidiani, recensioni di mostre). I brani di scrittura che lo compongono, spesso brevi e allineati in rapida successione, formano un denso repertorio di immagini e di vite d’artisti, un «ricettario» in cui sono custodite le formule e le risorse tecniche dell’arte dopo la fine del quadro tradizionale. Quarant’anni di vita culturale, sociale e artistica scorrono veloci davanti al lettore con le parole di una testimone eccezionale e “militante”, delineando un percorso denso e avvincente. Il racconto dell’arte moderna e contemporanea intessuto dall’autrice si riallaccia per misteriose vie alle narrazioni antiche dei fatti artistici, rinascimentali e anche anteriori. Nell’esercizio di critico che media tra l’opera e chi la guarda, Lea Vergine riporta nella conversazione pubblica i movimenti, le opere, le svolte artistiche radicali, le figure dei protagonisti. «Guardavo, annotavo, prendevo appunti» dice di sé l’autrice, richiamando i primi passi della propria esperienza critica. E, andrebbe aggiunto, «descrivevo». Le sue “descrizioni”, infatti, afferrano l’oggetto osservato e lo rendono discorsivamente attraverso i suoi dettagli rivelatori, riservando al lettore una conoscenza del fatto artistico di tipo prevalentemente «visivo». Tra gli argomenti e gli autori trattati: il politico di Grunewald a Colmar, Documenta a Kassel, Carol Rama, Gina Pane, Giovanni Anselmo, Lee Miller, Louise Bourgeois, il ruolo della critica d’arte, l’Arte Povera, Gilbert & George, Mauro Staccioli, Joseph Kosuth, la Pop Art, Matthew Barney, Mona Hatoum, Marina Abramovic, Urs Luthi, Iperrealismo, Jan Fabre, Richard Serra, Body Art, Arte cinetica e programmata, Land art ecc.
«L’arte per meritare questo nome deve avere funzioni non solamente estetiche: deve toccare qualche cosa in noi che va oltre il puro piacere della contemplazione, deve rappresentare e contenere un’idea.» (L.V.)
Lea Vergine, curatrice e critico d’arte, ha pubblicato numerosi, fondamentali saggi sui principali problemi dell’arte contemporanea, tra cui Il corpo come linguaggio / Body Art (Prearo 1974), Attraverso l’Arte / Pratica Politica (Arcana 1976), L’Arte ritrovata (Rizzoli 1982), L’Arte in gioco (Garzan ti 1988), Gli ultimi eccentrici (Rizzoli 1990), Arte in trincea (Skira 1996), Body art e storie simili, nuova edizione di Il corpo come linguaggio (Skira 2000), Ininterrotti transiti (Rizzoli 2001) e, insieme a E. Fermani e S. Lambiase, Capri 1905-1940. Frammenti postumi (Feltrinelli 1983, La Conchiglia 1993, Skira 2003).
Ha organizzato i convegni Arte: utopia o regressione? (Mazzotta 1992) e La scena del rischio. Follia e rassicurazione nelle arti di oggi (U. Allemandi 1998). Nel 2001 Skira ha pubblicato Schegge, intervista di Ester Coen all’autrice sull’arte e la critica contemporanee.
Ha ideato numerose mostre, tra cui – oltre a «L’altra metà dell’avanguardia», Milano, Palazzo Reale, Roma, Palazzo delle Esposizioni, Stoccolma, Kulturhuset (1980-1981) riedito come libro da il Saggiatore (2005) – «Arte cinetica e programmata», Milano, Palazzo Reale (1983-1984); «Carol Rama», Milano, Sagrato del Duomo (1985); «Geometrie Dionisiache», Milano, Rotonda della Besana, 1988; «Quando i rifiuti diventano arte / Trash», Musei di Trento e Rovereto (1997-1998) riedito come libro da Skira (2006); «D’Ombra», Siena, Museo Palazzo delle Papesse, Museo di Nuoro, Museo Compton Verney, England (2006-2007). È coautore della mostra «Il bello e le bestie», Rovereto, MART (2004- 2005).
06
maggio 2009
Art & The city – Lea Vergine
06 maggio 2009
incontro - conferenza
Location
MUSEO DI SANTA GIULIA
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
Biglietti
Ingresso riservato agli iscritti. Studenti e giovani sino a 25 anni ingresso libero
Vernissage
6 Maggio 2009, ore 17.45
Sito web
www.museiarte.brescia.it
Editore
IL SAGGIATORE
Autore
Curatore