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Artan Shabani – L’acqua dei Balcani é nel mare di Venezia
Dopo la mostra al Consiglio d’Europa di Strasburgo, alcuni dei ritratti balcanici e ricordi del mare saranno in mostra a Venezia
Comunicato stampa
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Nell'ambito delle iniziative Kontakt, dedicate all'arte e alla cultura dei Balcani, l'associazione A.S.C.I. Architettura in collaborazione con A.S.C.I. degli Studi - Associazione Studenti di Ca' Foscari di Venezia, A.N.I.A. - Associazione culturale italo-albanese, Comune di Venezia Politiche Giovanili-Archivio Giovani Artisti, Circolo Artistico di Venezia, organizza la mostra personale dell'artista albanese Artan Shabani dal titolo L'acqua dei Balcani è nel mare di Venezia, a cura di Andi Telepena e Andrea Bonifacio. La mostra s'inaugura sabato 3 luglio ore 19,00 con la presentazione di Maria Luisa Trevisan e la performance di Duemosse.
Dopo la mostra al Consiglio d'Europa di Strasburgo, alcuni dei ritratti balcanici e ricordi del mare saranno in mostra a Venezia a Palazzo delle prigioni dal 3 al 14 luglio presso il Circolo Artistico di Venezia. L'esposizione L'acqua dei Balcani nel mare di Venezia, che nel titolo stesso della mostra mira a restituire alla città lagunare il ruolo di ponte tra Oriente e Occidente, assume un valore interculturale e vuole trasmettere un messaggio di conoscenza, di unione e quindi di pace tra i popoli. L'esposizione presenta alcuni volti maschili con il tipico copricapo balcanico, il qelesche: uomini dai lunghi baffi affusolati e barba, dallo sguardo intenso, spesso anche tragico. I loro occhi trasmettono la fatica di una vita vissuta nell'incertezza, nella precarietà, a volte nel pericolo e nel dolore, ma proprio le avversità che hanno che hanno segnato questi volti li hanno resi anche più veri, sinceri e fieri. I ritratti realizzati da Shabani con un segno istintivo, a volte duro, carico di espressività, solcati e scavati nella morbidezza della materia cromatica (a olio, tempera, tecniche miste), emanano un sentimento di dignità nell'impostazione frontale, nel taglio a mezzo busto, nella postura ferma e decisa, che rimanda alla tradizione delle icone bizantine, mentre i toni caldi del colore, scelto tra le gamme degli ocra, rossi bruciati e del giallo-arancio, infondono al contempo un senso di spiritualità universale e di carnale umanità. Questi volti scarni, segnati dalla sofferenza e dalla tristezza esprimono l'interiorità dell'artista e la sua vicenda esistenziale di esule che, partito dal suo paese con un povero mezzo, ha affrontato le intemperie e le avversità del mare. I flutti e le onde del mare costituiscono così l'altra tematica presente in mostra. Attraverso una pennellata carica di colore, di ascendenza fauves ed espressionista, l'artista ci restituisce le emozioni provate nell'attraversamento dell'Adriatico, quando l'acqua si tinge dei colori della notte: i segni diventano flutti che si gonfiano sotto la spinta del vento. Queste immagini esprimono un sentimento ambivalente nei confronti del mare: l'acqua elemento della vita, che unisce terre diverse, lontane, liquido benigno e salvifico, si può trasformare improvvisamente nel suo opposto.
L’artista, originario di Valona (1969), Albania, si è formato presso l'accademia di belle arti della città natale. Nel 1991 si trasferisce in Italia. Da questo momento inizia ad esporre nel nostro paese, stringendo contatti con gallerie ed artisti italiani e stranieri. Le sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Scandinavia e sono presenti in musei, fondazioni e ambasciate.
Dopo la mostra al Consiglio d'Europa di Strasburgo, alcuni dei ritratti balcanici e ricordi del mare saranno in mostra a Venezia a Palazzo delle prigioni dal 3 al 14 luglio presso il Circolo Artistico di Venezia. L'esposizione L'acqua dei Balcani nel mare di Venezia, che nel titolo stesso della mostra mira a restituire alla città lagunare il ruolo di ponte tra Oriente e Occidente, assume un valore interculturale e vuole trasmettere un messaggio di conoscenza, di unione e quindi di pace tra i popoli. L'esposizione presenta alcuni volti maschili con il tipico copricapo balcanico, il qelesche: uomini dai lunghi baffi affusolati e barba, dallo sguardo intenso, spesso anche tragico. I loro occhi trasmettono la fatica di una vita vissuta nell'incertezza, nella precarietà, a volte nel pericolo e nel dolore, ma proprio le avversità che hanno che hanno segnato questi volti li hanno resi anche più veri, sinceri e fieri. I ritratti realizzati da Shabani con un segno istintivo, a volte duro, carico di espressività, solcati e scavati nella morbidezza della materia cromatica (a olio, tempera, tecniche miste), emanano un sentimento di dignità nell'impostazione frontale, nel taglio a mezzo busto, nella postura ferma e decisa, che rimanda alla tradizione delle icone bizantine, mentre i toni caldi del colore, scelto tra le gamme degli ocra, rossi bruciati e del giallo-arancio, infondono al contempo un senso di spiritualità universale e di carnale umanità. Questi volti scarni, segnati dalla sofferenza e dalla tristezza esprimono l'interiorità dell'artista e la sua vicenda esistenziale di esule che, partito dal suo paese con un povero mezzo, ha affrontato le intemperie e le avversità del mare. I flutti e le onde del mare costituiscono così l'altra tematica presente in mostra. Attraverso una pennellata carica di colore, di ascendenza fauves ed espressionista, l'artista ci restituisce le emozioni provate nell'attraversamento dell'Adriatico, quando l'acqua si tinge dei colori della notte: i segni diventano flutti che si gonfiano sotto la spinta del vento. Queste immagini esprimono un sentimento ambivalente nei confronti del mare: l'acqua elemento della vita, che unisce terre diverse, lontane, liquido benigno e salvifico, si può trasformare improvvisamente nel suo opposto.
L’artista, originario di Valona (1969), Albania, si è formato presso l'accademia di belle arti della città natale. Nel 1991 si trasferisce in Italia. Da questo momento inizia ad esporre nel nostro paese, stringendo contatti con gallerie ed artisti italiani e stranieri. Le sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Scandinavia e sono presenti in musei, fondazioni e ambasciate.
03
luglio 2004
Artan Shabani – L’acqua dei Balcani é nel mare di Venezia
Dal 03 al 14 luglio 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLE PRIGIONI
Venezia, Castello, 4209, (Venezia)
Venezia, Castello, 4209, (Venezia)
Orario di apertura
10,00-12,30 e 15,00 - 19,00. Chiusi il lunedì
Vernissage
3 Luglio 2004, ore 19,00 con performance di Duemosse
Autore
Curatore