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Artan Shalsi – Un orizzonte
All’interno del progetto close up dedicato ai giovani artisti, Artan (Shalsi) ha progettato un’opera che viene ad occupare il fondale dello spazio lounge della galleria per cui è appositamente realizzata e di cui reinterpreta la struttura, la natura, la relazione con la luce e con lo spettatore.
Comunicato stampa
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All'interno del progetto close up dedicato ai giovani artisti, Artan (Shalsi) ha progettato un'opera che viene ad occupare il fondale dello spazio lounge della galleria per cui è appositamente realizzata e di cui reinterpreta la struttura, la natura, la relazione con la luce e con lo spettatore.
«Un orizzonte rappresenta - secondo il curatore - l’esempio più completo delle direzioni interne alla ricerca dell’artista e della potenza - in termini di impatto ambientale e percettivo - che connota il suo lavoro. Questo progetto coniuga tutti gli elementi cruciali nella ricerca di Artan. La possibilità di uno sguardo che si estende fino ai limiti della visione, lo spazio completamente riscritto dall’opera, la presenza di un equilibrio a tratti - come in questo caso - stabile, in altri totalmente fragile e precario che si unisce a una particolare modalità di visione e a una analisi specifica dei materiali».
L’opera, una vera e propria installazione ambientale, è per l’artista l’espressione di una volontà chiara: «questo lavoro - dice Artan - non rappresenta l'orizzonte in sé... è un orizzonte, uno solo di infiniti orizzonti possibili. Non voglio simboleggiare l'orizzonte, ma racchiudere un orizzonte in una stanza».
Realizzata in un particolare materiale plastico, quest’opera presenta un trattamento della superficie sporcato da graffi e aperto al depositarsi di segni e tracce, che rappresentano un'indicazione importante anche per l'apertura dell’opera nei confronti del tempo. In questa prospettiva infatti, le due grandi curve che si incontrano sulla parete della sala, offrono la possibilità di un punto di vista inaspettatamente ravvicinato: lo spettatore, al cospetto di quest’opera, sarà infatti di fronte a un orizzonte letteralmente tangibile, la cui imponenza, il cui valore monumentale e la cui immagine rimandano al senso di una dimensione spazio-temporale misteriosa, evocativa, sorprendente e inafferrabile.
Artan (Shalsi) (Berat 1970) rilegge le forme della scultura classica con materiali contemporanei come l’acciaio o l’alluminio. Le sue Pieghe diventano in questo contesto delle chiavi di lettura della forma e un nuovo approdo alla poeticità del linguaggio scultoreo. Altro aspetto rilevante riguarda l’accostamento di materiali diversi, che uniti s’influenzano tra loro trovando nuovi equilibri e un'alternativa riscrittura dello spazio e delle sue modalità percettive.
Dal 2006 lavora con la Galleria d’Arte Niccoli, con cui ha partecipato a numerose fiere. Sue opere sono presenti in varie collezioni private in Italia e all’estero, e recente è l’acquisizione di un progetto site specific da parte della Collezione Pablo Atchugarry, Fundaciòn Pablo Atchugarry, Maldonado, Punta de l’Este, Uruguay.
Tra le principali mostre si ricordano KODRA’97, Galleria Edward Lear, Berat (1997) e ivi ancora alla fine degli anni Novanta e primi Duemila; GABRIEL’S, Postbauer - Heng in Germania (2000) e Shalsi-Polovina-Prifti, Galleria Frasherri, Fier in Albania (2001).
Ufficio stampa
Susanna Fabiani(susy@galleriailponte.com) - dettagli e materiale fotografico disponibili su richiesta
«Un orizzonte rappresenta - secondo il curatore - l’esempio più completo delle direzioni interne alla ricerca dell’artista e della potenza - in termini di impatto ambientale e percettivo - che connota il suo lavoro. Questo progetto coniuga tutti gli elementi cruciali nella ricerca di Artan. La possibilità di uno sguardo che si estende fino ai limiti della visione, lo spazio completamente riscritto dall’opera, la presenza di un equilibrio a tratti - come in questo caso - stabile, in altri totalmente fragile e precario che si unisce a una particolare modalità di visione e a una analisi specifica dei materiali».
L’opera, una vera e propria installazione ambientale, è per l’artista l’espressione di una volontà chiara: «questo lavoro - dice Artan - non rappresenta l'orizzonte in sé... è un orizzonte, uno solo di infiniti orizzonti possibili. Non voglio simboleggiare l'orizzonte, ma racchiudere un orizzonte in una stanza».
Realizzata in un particolare materiale plastico, quest’opera presenta un trattamento della superficie sporcato da graffi e aperto al depositarsi di segni e tracce, che rappresentano un'indicazione importante anche per l'apertura dell’opera nei confronti del tempo. In questa prospettiva infatti, le due grandi curve che si incontrano sulla parete della sala, offrono la possibilità di un punto di vista inaspettatamente ravvicinato: lo spettatore, al cospetto di quest’opera, sarà infatti di fronte a un orizzonte letteralmente tangibile, la cui imponenza, il cui valore monumentale e la cui immagine rimandano al senso di una dimensione spazio-temporale misteriosa, evocativa, sorprendente e inafferrabile.
Artan (Shalsi) (Berat 1970) rilegge le forme della scultura classica con materiali contemporanei come l’acciaio o l’alluminio. Le sue Pieghe diventano in questo contesto delle chiavi di lettura della forma e un nuovo approdo alla poeticità del linguaggio scultoreo. Altro aspetto rilevante riguarda l’accostamento di materiali diversi, che uniti s’influenzano tra loro trovando nuovi equilibri e un'alternativa riscrittura dello spazio e delle sue modalità percettive.
Dal 2006 lavora con la Galleria d’Arte Niccoli, con cui ha partecipato a numerose fiere. Sue opere sono presenti in varie collezioni private in Italia e all’estero, e recente è l’acquisizione di un progetto site specific da parte della Collezione Pablo Atchugarry, Fundaciòn Pablo Atchugarry, Maldonado, Punta de l’Este, Uruguay.
Tra le principali mostre si ricordano KODRA’97, Galleria Edward Lear, Berat (1997) e ivi ancora alla fine degli anni Novanta e primi Duemila; GABRIEL’S, Postbauer - Heng in Germania (2000) e Shalsi-Polovina-Prifti, Galleria Frasherri, Fier in Albania (2001).
Ufficio stampa
Susanna Fabiani(susy@galleriailponte.com) - dettagli e materiale fotografico disponibili su richiesta
20
ottobre 2012
Artan Shalsi – Un orizzonte
Dal 20 ottobre al 23 novembre 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL PONTE
Firenze, Via Di Mezzo, 42/B, (Firenze)
Firenze, Via Di Mezzo, 42/B, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15.30 - 19.00
Vernissage
20 Ottobre 2012, ore 18.00
Autore
Curatore