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ArtDoq
Il gruppo di artisti ArtDoq presenta il suo primo lavoro collettivo: oltre 100 elementi, ciascuno un’opera a sé stante, riuniti a comporre una grande installazione. Verranno inoltre esposte alcune opere individuali dei 6 artisti
Comunicato stampa
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Presentazione di Tiziana Musi
Sempre più oggi l’arte sembra sfuggire e sottrarsi a modalità prefissate e percorsi standardizzati. Anche gli artisti del gruppo ArtDoq si mettono in gioco scommettendo su una possibilità diversa del fare arte. Marina Buening, Maria Korporal, Isabella Nurigiani, Pasquale Pazzaglia e Valter Vari superano le identità di appartenenza (si intrecciano componenti tedesche, olandesi, bulgare, romane in un gioco di rispecchiamenti e superamenti), si riconoscono per la suggestione di un luogo che casualmente hanno scelto come luogo di vita e di lavoro (la Sabina), e in un mondo sempre più dominato dal mercato e sempre più incentrato sul concetto di creatività (cuochi creativi, stilisti creativi, format creativi, economia creativa!) organizzano il loro lavoro artistico utilizzando parametri eccentrici, rispetto a canoni consolidati. Il loro lavoro si fonda sul rovesciamento dei criteri tradizionali: rinunciano in primis al concetto di identità (l’opera è collettiva e installativa, e il singolo si nasconde all’interno del contenitore), si appropriano delle regole del mercato utilizzando un package uguale per tutti gli interventi (le scatole fanno riferimento ad una produzione seriale di tipo globalizzato). Se alcuni artisti stanno lavorando sulla possibilità di sottrarre completamente l’opera dal mercato (come il recente intervento Not for sale) gli artisti di ArtDoq rovesciano il problema: non sono più le regole del mercato a utilizzare format artistici, ma sono questi ultimi a invocare un meccanismo economico che garantisca un proprio marchio di qualità.
La grande installazione che fa da perno all’evento diventa emblematica di una nuova ricerca legata anche al concetto di post-produzione: l’opera d’arte sottratta al principio di unicità e di non-riproducibilità si colloca in uno spazio destinato ancora ad ulteriori riflessioni nella ricerca artistica contemporanea, dove l’affermazione delle singole individualità artistiche non è manifesta se non attraverso un gioco di coperture e svelamenti. Si svelano anche nuove contaminazioni: i fili elettrici che partono dalla scatola di Maria Korporal costituiscono il collante dell’installazione, portano suoni, danno energia, accendono luci, collegano le singole scatole l’una alle altre, creano alla fine una nuova identità collettiva.
Sempre più oggi l’arte sembra sfuggire e sottrarsi a modalità prefissate e percorsi standardizzati. Anche gli artisti del gruppo ArtDoq si mettono in gioco scommettendo su una possibilità diversa del fare arte. Marina Buening, Maria Korporal, Isabella Nurigiani, Pasquale Pazzaglia e Valter Vari superano le identità di appartenenza (si intrecciano componenti tedesche, olandesi, bulgare, romane in un gioco di rispecchiamenti e superamenti), si riconoscono per la suggestione di un luogo che casualmente hanno scelto come luogo di vita e di lavoro (la Sabina), e in un mondo sempre più dominato dal mercato e sempre più incentrato sul concetto di creatività (cuochi creativi, stilisti creativi, format creativi, economia creativa!) organizzano il loro lavoro artistico utilizzando parametri eccentrici, rispetto a canoni consolidati. Il loro lavoro si fonda sul rovesciamento dei criteri tradizionali: rinunciano in primis al concetto di identità (l’opera è collettiva e installativa, e il singolo si nasconde all’interno del contenitore), si appropriano delle regole del mercato utilizzando un package uguale per tutti gli interventi (le scatole fanno riferimento ad una produzione seriale di tipo globalizzato). Se alcuni artisti stanno lavorando sulla possibilità di sottrarre completamente l’opera dal mercato (come il recente intervento Not for sale) gli artisti di ArtDoq rovesciano il problema: non sono più le regole del mercato a utilizzare format artistici, ma sono questi ultimi a invocare un meccanismo economico che garantisca un proprio marchio di qualità.
La grande installazione che fa da perno all’evento diventa emblematica di una nuova ricerca legata anche al concetto di post-produzione: l’opera d’arte sottratta al principio di unicità e di non-riproducibilità si colloca in uno spazio destinato ancora ad ulteriori riflessioni nella ricerca artistica contemporanea, dove l’affermazione delle singole individualità artistiche non è manifesta se non attraverso un gioco di coperture e svelamenti. Si svelano anche nuove contaminazioni: i fili elettrici che partono dalla scatola di Maria Korporal costituiscono il collante dell’installazione, portano suoni, danno energia, accendono luci, collegano le singole scatole l’una alle altre, creano alla fine una nuova identità collettiva.
07
settembre 2007
ArtDoq
Dal 07 al 16 settembre 2007
arte contemporanea
Location
EX MAGAZZINI GENERALI – ISA – ISTITUTO SUPERIORE ANTINCENDI
Roma, Via Del Commercio, 13, (Roma)
Roma, Via Del Commercio, 13, (Roma)
Vernissage
7 Settembre 2007, ore 18
Sito web
www.artdoq.com
Autore
Curatore