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Arte al femminile
45° mostra delle artiste socie della F.I.D.A.P.A.
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 3 dicembre alle ore 18.00 alla Sala dell’ex Albo Pretorio (piazza Piccola, 3) di Trieste la 45° mostra delle artiste socie della F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), che rimarrà visitabile fino al 15 dicembre. La rassegna, realizzata in coorganizzazione con il Comune di Trieste - Assessorato Cultura e Sport, sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni. Arte al femminile - questo il titolo della collettiva che si apre per la prima volta anche ad altre sezioni della Regione - propone 12 pittrici, il cui orientamento stilistico è prevalentemente rivolto alla tendenza neofigurativa e neoromantica, la quale rappresenta uno degli aspetti più significativi dell’avanguardia contemporanea; ma non manca un esempio ispirato alla concezione astratta dell’arte del vedere.
“Trieste, luogo colto e per molti aspetti all’avanguardia” scrive Accerboni nella presentazione “è stata una delle prime città italiane in cui venne costituita una sezione F.I.D.A.P.A., e il suo nucleo fondatore era rappresentato, non a caso, principalmente da pittrici e scultrici.
Le artiste di Trieste
Nora Carella, artista sensibile e feconda, è da sempre attiva nei suoi studi di Roma e di Trieste. Temperamento vivacissimo e profondo, durante la sua lunga carriera ha saputo sperimentare con successo in pittura i vari generi, dedicandosi con passione al ritratto, nel cui ambito è stata capace di cogliere la fisionomia interiore dei soggetti effigiati. Tra questi, incontriamo personaggi celeberrimi del mondo artistico e culturale, della politica e della diplomazia, quali per esempio Farah Diba Palhavi, l’ex presidente americano Jimmy Carter, Giulio Andreotti, i sindaci di Trieste Mario Franzil, e Gianni Bartoli, nonché vari presidenti del Lloyd Triestino. Nell’ultimo decennio la pittrice, che ha esposto con successo in tutto il mondo - si è dedicata anche al genere della natura morta, dipingendo vetri e fiori dalle delicate e sapienti trasparenze; nonché al paesaggio, soprattutto Venezia e la laguna, declinato secondo un luminoso taglio postimpressionista. A quest’ultima maniera appartengono i due oli esposti in mostra. Marta Potenzieri Reale è artista di talento, che dai suoi viaggi trae spesso ispirazione per la rappresentazione di freschi e fascinosi paesaggi, in cui il sogno, l’immaginazione e l’essenza dei luoghi s’intrecciano in un felice connubio cromatico e compositivo, come accade per le opere esposte in questa occasione. L’acquerello, a volte arricchito di altri complementi, rappresenta la tecnica prediletta, che l’artista sa declinare con garbo ed estro fantastico, grazie anche all’approfondimento tecnico svolto inizialmente nell’atelier del pittore triestino Lido Dambrosi e successivamente in prestigiose scuole inglesi di acquerello - quali per esempio il College di West Dean a Chichester (Sussex), The Earnley Concorse nel West Sussex, la Old School di Castle Rising nel West Norfolk – in Gran Bretagna, in Spagna, in Toscana e a Venezia. E’ stata invitata per il terzo anno consecutivo ad esporre, nel maggio 2006, al Salon des Artistes Indipendants del Grand Palais di Parigi, di cui è divenuta di conseguenza membro permanente. Egle Ciacchi è l’unica artista presente a dedicare la propria opera all’astrazione assoluta. La pittrice - che si è formata seguendo, tra gli altri, i corsi di figura dell’artista triestina Raffaella Busdon, i laboratori di Franco Chersicola, di Paolo Cervi Kervischer e di Franco Dugo e la Scuola libera di acquaforte Carlo Sbisà - esprime il proprio pensiero attraverso una stesura cromatica e compositiva di grande chiarezza e qualità, capace di selezionare i pieni e i vuoti, i chiaroscuri e gli addensamenti emozionali con equilibrio e con esiti di notevole eleganza. Bianca Di Jasio, giovane promessa dell’arte triestina, propone due originali pannelli di legno ondulato progettati quali fascinosi e intensi elementi di scena per il concerto degli A-men intitolato “Regalami l’anima”, che si terrà il prossimo dicembre, in anteprima mondiale, al teatro “Budrio” di Bologna. Di sangue greco, pugliese, dalmata e partenopeo, l’artista, formatasi sotto la guida di Mario Rigoni e Paolo Cervi Kervischer, ricorre per queste significative rappresentazioni ad una tecnica ricca e composita, che inserisce nella resina fresca pietre naturali brasiliane, sabbia finissima di mare e accurate rifiniture ad olio. Ondina Bonetti, ritrattista di vaglia, presenta due opere ad olio su tela, la prima delle quali testimonia la sua perizia nella difficile arte del ritratto, la seconda la capacità dell’artista di affrontare anche altri temi, donando l’anima al paesaggio. L’artista ha studiato con il pittore Lido Dambrosi e ha frequentato la Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella con Nino Perizi. Gabriella Clameri Battara, pittrice e scultrice, propone una deliziosa natura morta di fiori dai toni caldi e ambrati, che scivolano verso la sottile essenzialità di un iperrealismo appena accennato. L’artista triestina si è formata grazie alla frequentazione dei pittori Walter Falzari, Carmelo Vranich, Vittorio Porro e Marino Cassetti. E’ il maestro Ottavio Bomben, di recente scomparso - ritratto assieme agli amati cavalli, Leitmotiv ricorrente della suo fare pittorico - il soggetto prediletto della pittrice Valdea Ravalico. All’amatissimo insegnante l’artista dedica un ritratto gentile di taglio espressionista, in cui si avverte la solida formazione raggiunta con i maestri Mario Rigoni, Walter Falzari, Paolo Cervi Kervischer e Vittorio Porro. Anna D’Amore, iniziata alla pittura da Luciana Tiepolo e più tardi affinatasi nell’atelier di Walter Falzari, espone un fresco ritratto ad olio su tela di gusto espressionista e un paesaggio marino realizzato con la stessa tecnica. La pittrice si è successivamente affinata lavorando con i maestri della scuola di Boston e con Livio Rosignano nell’ambito della Scuola del Vedere. Edda Romanzin Starz presenta un olio su tela intitolato “Deserto del Sahara”, in cui l’artista si esprime con delicatezza e con serena aderenza alla realtà. Dopo un primo periodo di formazione con il pittore Walter Falzari, la pittrice, che ama ritrarre dal vero i soggetti delle sue opere, ha preso parte a diverse rassegne nazionali e internazionali.
Le artiste friulane
Da Udine giungono i lavori di due pittrici, Paola Lovisatti Comini e Maria Zandigiacomo Di Marco, esperte nella difficile arte dell’acquerello, che non consente ripensamenti. E da Codroipo (Udine) provengono quelle realizzate ad olio su tela dalla più giovane partecipante alla rassegna, Swan Cecatto. Tutte tre le artiste sono accomunate dal fatto di essere in qualche modo figlie d’arte, cosa che ha favorito certamente i primi approcci con la pittura. Lovisatti espone due raffinatissime opere ad acquerello su carta, “Variazioni” e “Cuore di rosa”, che rappresentano una felice sintesi, esplicitata con maestria, della poesia e dell’idea di un fiore: usando con abilità il pennello, l’artista sa far scaturire dall’immagine pittorica il candore della luce accanto a rifrazioni cromatiche di notevole, lieve effetto. Maria Di Marco propone un delicato acquerello intitolato “Trasparenze”, che rappresenta con eleganza e sobrietà un mazzo i fiori. L’artista - che ha avuto come maestri Miki Sgobino Forchir e Melisenda De Michieli Vittur - ha al suo attivo alcune mostre personali in Friuli e la partecipazione a numerose mostre collettive nella nostra Regione e a Riva del Garda, nel cui ambito ha sempre ottenuto premi e segnalazioni. Swan Ceccato è autrice di una pittura dolce e delicata come il suo sorriso. Nata a San Donà di Piave 26 anni fa, ha studiato le antiche tecniche pittoriche con il restauratore udinese Domenico Ruma, tecniche miste informali con Katia Gori dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e mosaico. In mostra” conclude Accerboni” presenta due interessanti lavori in cui l’abilità tecnica e l’approfondimento dell’uso pittorico antico le consentono di esplicitare al meglio il suo potenziale creativo, raggiungendo esiti di notevole raffinatezza”.
“Trieste, luogo colto e per molti aspetti all’avanguardia” scrive Accerboni nella presentazione “è stata una delle prime città italiane in cui venne costituita una sezione F.I.D.A.P.A., e il suo nucleo fondatore era rappresentato, non a caso, principalmente da pittrici e scultrici.
Le artiste di Trieste
Nora Carella, artista sensibile e feconda, è da sempre attiva nei suoi studi di Roma e di Trieste. Temperamento vivacissimo e profondo, durante la sua lunga carriera ha saputo sperimentare con successo in pittura i vari generi, dedicandosi con passione al ritratto, nel cui ambito è stata capace di cogliere la fisionomia interiore dei soggetti effigiati. Tra questi, incontriamo personaggi celeberrimi del mondo artistico e culturale, della politica e della diplomazia, quali per esempio Farah Diba Palhavi, l’ex presidente americano Jimmy Carter, Giulio Andreotti, i sindaci di Trieste Mario Franzil, e Gianni Bartoli, nonché vari presidenti del Lloyd Triestino. Nell’ultimo decennio la pittrice, che ha esposto con successo in tutto il mondo - si è dedicata anche al genere della natura morta, dipingendo vetri e fiori dalle delicate e sapienti trasparenze; nonché al paesaggio, soprattutto Venezia e la laguna, declinato secondo un luminoso taglio postimpressionista. A quest’ultima maniera appartengono i due oli esposti in mostra. Marta Potenzieri Reale è artista di talento, che dai suoi viaggi trae spesso ispirazione per la rappresentazione di freschi e fascinosi paesaggi, in cui il sogno, l’immaginazione e l’essenza dei luoghi s’intrecciano in un felice connubio cromatico e compositivo, come accade per le opere esposte in questa occasione. L’acquerello, a volte arricchito di altri complementi, rappresenta la tecnica prediletta, che l’artista sa declinare con garbo ed estro fantastico, grazie anche all’approfondimento tecnico svolto inizialmente nell’atelier del pittore triestino Lido Dambrosi e successivamente in prestigiose scuole inglesi di acquerello - quali per esempio il College di West Dean a Chichester (Sussex), The Earnley Concorse nel West Sussex, la Old School di Castle Rising nel West Norfolk – in Gran Bretagna, in Spagna, in Toscana e a Venezia. E’ stata invitata per il terzo anno consecutivo ad esporre, nel maggio 2006, al Salon des Artistes Indipendants del Grand Palais di Parigi, di cui è divenuta di conseguenza membro permanente. Egle Ciacchi è l’unica artista presente a dedicare la propria opera all’astrazione assoluta. La pittrice - che si è formata seguendo, tra gli altri, i corsi di figura dell’artista triestina Raffaella Busdon, i laboratori di Franco Chersicola, di Paolo Cervi Kervischer e di Franco Dugo e la Scuola libera di acquaforte Carlo Sbisà - esprime il proprio pensiero attraverso una stesura cromatica e compositiva di grande chiarezza e qualità, capace di selezionare i pieni e i vuoti, i chiaroscuri e gli addensamenti emozionali con equilibrio e con esiti di notevole eleganza. Bianca Di Jasio, giovane promessa dell’arte triestina, propone due originali pannelli di legno ondulato progettati quali fascinosi e intensi elementi di scena per il concerto degli A-men intitolato “Regalami l’anima”, che si terrà il prossimo dicembre, in anteprima mondiale, al teatro “Budrio” di Bologna. Di sangue greco, pugliese, dalmata e partenopeo, l’artista, formatasi sotto la guida di Mario Rigoni e Paolo Cervi Kervischer, ricorre per queste significative rappresentazioni ad una tecnica ricca e composita, che inserisce nella resina fresca pietre naturali brasiliane, sabbia finissima di mare e accurate rifiniture ad olio. Ondina Bonetti, ritrattista di vaglia, presenta due opere ad olio su tela, la prima delle quali testimonia la sua perizia nella difficile arte del ritratto, la seconda la capacità dell’artista di affrontare anche altri temi, donando l’anima al paesaggio. L’artista ha studiato con il pittore Lido Dambrosi e ha frequentato la Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella con Nino Perizi. Gabriella Clameri Battara, pittrice e scultrice, propone una deliziosa natura morta di fiori dai toni caldi e ambrati, che scivolano verso la sottile essenzialità di un iperrealismo appena accennato. L’artista triestina si è formata grazie alla frequentazione dei pittori Walter Falzari, Carmelo Vranich, Vittorio Porro e Marino Cassetti. E’ il maestro Ottavio Bomben, di recente scomparso - ritratto assieme agli amati cavalli, Leitmotiv ricorrente della suo fare pittorico - il soggetto prediletto della pittrice Valdea Ravalico. All’amatissimo insegnante l’artista dedica un ritratto gentile di taglio espressionista, in cui si avverte la solida formazione raggiunta con i maestri Mario Rigoni, Walter Falzari, Paolo Cervi Kervischer e Vittorio Porro. Anna D’Amore, iniziata alla pittura da Luciana Tiepolo e più tardi affinatasi nell’atelier di Walter Falzari, espone un fresco ritratto ad olio su tela di gusto espressionista e un paesaggio marino realizzato con la stessa tecnica. La pittrice si è successivamente affinata lavorando con i maestri della scuola di Boston e con Livio Rosignano nell’ambito della Scuola del Vedere. Edda Romanzin Starz presenta un olio su tela intitolato “Deserto del Sahara”, in cui l’artista si esprime con delicatezza e con serena aderenza alla realtà. Dopo un primo periodo di formazione con il pittore Walter Falzari, la pittrice, che ama ritrarre dal vero i soggetti delle sue opere, ha preso parte a diverse rassegne nazionali e internazionali.
Le artiste friulane
Da Udine giungono i lavori di due pittrici, Paola Lovisatti Comini e Maria Zandigiacomo Di Marco, esperte nella difficile arte dell’acquerello, che non consente ripensamenti. E da Codroipo (Udine) provengono quelle realizzate ad olio su tela dalla più giovane partecipante alla rassegna, Swan Cecatto. Tutte tre le artiste sono accomunate dal fatto di essere in qualche modo figlie d’arte, cosa che ha favorito certamente i primi approcci con la pittura. Lovisatti espone due raffinatissime opere ad acquerello su carta, “Variazioni” e “Cuore di rosa”, che rappresentano una felice sintesi, esplicitata con maestria, della poesia e dell’idea di un fiore: usando con abilità il pennello, l’artista sa far scaturire dall’immagine pittorica il candore della luce accanto a rifrazioni cromatiche di notevole, lieve effetto. Maria Di Marco propone un delicato acquerello intitolato “Trasparenze”, che rappresenta con eleganza e sobrietà un mazzo i fiori. L’artista - che ha avuto come maestri Miki Sgobino Forchir e Melisenda De Michieli Vittur - ha al suo attivo alcune mostre personali in Friuli e la partecipazione a numerose mostre collettive nella nostra Regione e a Riva del Garda, nel cui ambito ha sempre ottenuto premi e segnalazioni. Swan Ceccato è autrice di una pittura dolce e delicata come il suo sorriso. Nata a San Donà di Piave 26 anni fa, ha studiato le antiche tecniche pittoriche con il restauratore udinese Domenico Ruma, tecniche miste informali con Katia Gori dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e mosaico. In mostra” conclude Accerboni” presenta due interessanti lavori in cui l’abilità tecnica e l’approfondimento dell’uso pittorico antico le consentono di esplicitare al meglio il suo potenziale creativo, raggiungendo esiti di notevole raffinatezza”.
03
dicembre 2005
Arte al femminile
Dal 03 al 15 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO COSTANZI – SALA VERUDA
Trieste, Piazza Piccola, 2, (Trieste)
Trieste, Piazza Piccola, 2, (Trieste)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 e 17-19.30
Vernissage
3 Dicembre 2005, ore 18
Autore
Curatore