Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Arte anziano. Miracolosamente arte
L’idea da cui parte la mostra è quella di presentare le nuove generazioni di artisti pavesi (o di adozione pavese). Accanto a loro, poi, sette grandi artisti, anch’essi pavesi (o quasi)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’idea da cui parte la mostra è quella di presentare le nuove generazioni di artisti pavesi (o di adozione pavese), quelli che non superano (e se accade è per poco) i 30 anni, gli stessi che fino ad ora non hanno avuto un vero spazio pubblico in cui esporre. La maggior parte di loro resta nell’ombra, sconosciuta ai più. E forse molto dipende dalla città: una vecchia capitale longobarda che ha sempre preferito la calma (apparente) al rischio; il sapore dell’antico al profumo della novità; la realtà e lo scetticismo alla fantasia e al sogno.
Accanto a loro, poi, sette grandi artisti, anch’essi pavesi (o quasi), che dall’ombra sono usciti da un bel pezzo, e che da anni lavorano in Italia e all’estero e sono rappresentati dalle maggiori gallerie italiane ed europee.
Villa Flavia (il centro per anziani gestito dalla Cooperativa sociale Attiva) si apre ai giovani e sceglie l’arte come tramite, con una mostra che ha il sapore del miracolo. Si chiama “Arte anziano – Miracolosamente arte”, è un progetto (patrocinato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Pavia) che dura da mesi: venti artisti pavesi o pavesizzati, tredici “allievi” e sette “maestri”, tre opere ciascuno create apposta per dialogare con gli spazi della Villa e coi suoi abitanti. C’è pittura, scultura, fotografia, performance e videoinstallazione. È arte a scopo terapeutico: i giovani che incontrano gli anziani e parlano del proprio lavoro; gli anziani che fanno da ciceroni (per chi lo desiderasse) alle opere in mostra. È una sfida, e a partecipare sono artisti del calibro di Marco Lodola, Gianni Cella, Giovanna Fra, Gunter Pusch, Daniele Milanesi, Corrado Bonomi, e giovani in erba come Ryan Dooley, Francesco Galbiati, Vera Cannone, Andrea Mori, Carlotta Cattaneo. “Miracolosamente Arte” intende, un po’beffardamente, restituire Pavia alla sua dimensione magica. E le consegna le stigmate di città del miracoloso, a dispetto della sua fama di città fredda e razionale. Giacché è forse proprio dall’onda lunga della fantasia e del sogno, che bisognerebbe oggi ripartire per il dibattito sulla questione capitale della “rinascita” innanzitutto culturale (e di seguito economica, urbanistica, etica…). Ripercorrendo perciò una Pavia inedita, aperta alla visionarietà e alla passione, “Miracolosamente Arte” vuole essere un inno alla gioia, alla creatività che irrompe all’improvviso nella vita, svincolando dagli schemi e dalle costrizioni del quotidiano, secondo un principio di liberazione morale ed emotiva. Le opere in mostra, omaggio all’onirico, celano uno stampo autenticamente surrealista (e qui si intende “surrealista” non in quanto appartenente a quel particolare movimento storico-artistico, ma come dimensione e stato d’animo spirituali e culturali). Sono letteralmente miracolose, liriche, magiche ed extravaganti; intrinsecamente aspirano e appartengono alla dimensione del bizzarro, del fantastico, del meraviglioso. Perché arte e miracolo sono parenti, due banditi che vivono fuori dalle leggi della natura (il miracolo) e della convenienza (l’arte) e perciò hanno vita difficile nelle epoche di scetticismo. Sono banditi dal buon senso, ma anche ricercati, perché la contraddizione è il loro segno. Quando accadono, sono dono sperato e atteso, ma così gratuito da superare ogni volta le aspettative di chi ne è il tramite. Sono infatti azioni misteriose, che hanno a che fare con l’uomo (senza il corpo umano e la sua fisicità non potrebbero accadere) ma in un certo senso vanno oltre, perché fanno pensare a Dio. Non c’è vera arte senza relativo miracolo (dunque scandalo), e in fondo non c’è miracolo senza una vena autenticamente artistica.
Accanto a loro, poi, sette grandi artisti, anch’essi pavesi (o quasi), che dall’ombra sono usciti da un bel pezzo, e che da anni lavorano in Italia e all’estero e sono rappresentati dalle maggiori gallerie italiane ed europee.
Villa Flavia (il centro per anziani gestito dalla Cooperativa sociale Attiva) si apre ai giovani e sceglie l’arte come tramite, con una mostra che ha il sapore del miracolo. Si chiama “Arte anziano – Miracolosamente arte”, è un progetto (patrocinato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Pavia) che dura da mesi: venti artisti pavesi o pavesizzati, tredici “allievi” e sette “maestri”, tre opere ciascuno create apposta per dialogare con gli spazi della Villa e coi suoi abitanti. C’è pittura, scultura, fotografia, performance e videoinstallazione. È arte a scopo terapeutico: i giovani che incontrano gli anziani e parlano del proprio lavoro; gli anziani che fanno da ciceroni (per chi lo desiderasse) alle opere in mostra. È una sfida, e a partecipare sono artisti del calibro di Marco Lodola, Gianni Cella, Giovanna Fra, Gunter Pusch, Daniele Milanesi, Corrado Bonomi, e giovani in erba come Ryan Dooley, Francesco Galbiati, Vera Cannone, Andrea Mori, Carlotta Cattaneo. “Miracolosamente Arte” intende, un po’beffardamente, restituire Pavia alla sua dimensione magica. E le consegna le stigmate di città del miracoloso, a dispetto della sua fama di città fredda e razionale. Giacché è forse proprio dall’onda lunga della fantasia e del sogno, che bisognerebbe oggi ripartire per il dibattito sulla questione capitale della “rinascita” innanzitutto culturale (e di seguito economica, urbanistica, etica…). Ripercorrendo perciò una Pavia inedita, aperta alla visionarietà e alla passione, “Miracolosamente Arte” vuole essere un inno alla gioia, alla creatività che irrompe all’improvviso nella vita, svincolando dagli schemi e dalle costrizioni del quotidiano, secondo un principio di liberazione morale ed emotiva. Le opere in mostra, omaggio all’onirico, celano uno stampo autenticamente surrealista (e qui si intende “surrealista” non in quanto appartenente a quel particolare movimento storico-artistico, ma come dimensione e stato d’animo spirituali e culturali). Sono letteralmente miracolose, liriche, magiche ed extravaganti; intrinsecamente aspirano e appartengono alla dimensione del bizzarro, del fantastico, del meraviglioso. Perché arte e miracolo sono parenti, due banditi che vivono fuori dalle leggi della natura (il miracolo) e della convenienza (l’arte) e perciò hanno vita difficile nelle epoche di scetticismo. Sono banditi dal buon senso, ma anche ricercati, perché la contraddizione è il loro segno. Quando accadono, sono dono sperato e atteso, ma così gratuito da superare ogni volta le aspettative di chi ne è il tramite. Sono infatti azioni misteriose, che hanno a che fare con l’uomo (senza il corpo umano e la sua fisicità non potrebbero accadere) ma in un certo senso vanno oltre, perché fanno pensare a Dio. Non c’è vera arte senza relativo miracolo (dunque scandalo), e in fondo non c’è miracolo senza una vena autenticamente artistica.
21
settembre 2006
Arte anziano. Miracolosamente arte
Dal 21 settembre al 04 novembre 2006
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
VILLA FLAVIA
Pavia, Viale Lodi, 47, (Pavia)
Pavia, Viale Lodi, 47, (Pavia)
Vernissage
21 Settembre 2006, ore 15-22
Autore
Curatore