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Arte come architettura. Una lettura futurista
La pratica italiana dell’arte del XX secolo, così come dell’architettura, appare fortemente influenzata dalle affermazioni dell’avanguardia futurista, non tanto nel senso formale e letterale, quanto piuttosto in senso attitudinale. C’è un po’ di futurismo in tutte le manifestazioni dell’arte italiana
Comunicato stampa
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La pratica italiana dell’arte del XX secolo, così come dell’architettura, appare fortemente influenzata dalle affermazioni dell’avanguardia futurista, non tanto nel senso formale e letterale, quanto piuttosto in senso attitudinale. C’è un po’ di futurismo in tutte le manifestazioni dell’arte italiana…
Di più, il tema dell’architettura e soprattutto della città – soggetto privilegiato del Futurismo – pervade sensibilmente tutta la cultura artistica italiana, che almeno sino a tutti gli anni Sessanta vive problematicamente il passaggio da una società rurale a una società proiettata in avanti, cittadina, industriale, “futurista”.
Per questo, basandosi su questo soggetto e su questa ipotesi, la mostra confronta artisti dichiaratamente futuristi, della prima metà del XX secolo, con artisti operativi negli anni cinquanta/sessanta: i primi rappresentano la città così come la immaginano, i secondi “sentono” la città – attraverso i materiali, le forme, i frammenti, le sensazioni – e ne restituiscono gli umori, in una società solo apparentemente conciliata col suo nuovo status industriale e metropolitano.
La rassegna comprenderà dunque opere che abbiano come rimando tematico e ideale la città, in un percorso non tanto linearmente cronologico, ma fatto piuttosto di intrecci e di relazioni trasversali, in una rete di riferimenti che mira a evidenziare l’attualità del soggetto, anche a distanza di decenni dalla sua prima intuizione e formulazione: così il visitatore si troverà di fronte grandi opere di Fortunato Depero e di Fausto Melotti, disegni inediti di Mario Chiattone e “macchine” cittadine di Piero Fogliati, straordinarie opere di Virgilio Marchi e progetti utopici (ma non troppo) di Pietro Consagra, le intuizioni formali di Enrico Prampolini e i “gesti futuristi” di Lucio Fontana, così come tanti altri lavori, tra cui opere di Antonio Sant’Elia, Nicola Carrino, Mario Merz, Giuseppe Uncini, Francesco Lo Savio.
La rassegna si avvale del prestigioso contributo di: Audemars Piguet Le Mâitre de l’Horlogerie depuis 1985, e Kogan Financial Art.
Un catalogo, edito da Silvana Editoriale e curato da Marco Meneguzzo e Danna Battaglia Olgiati, accompagnerà la rassegna.
Di più, il tema dell’architettura e soprattutto della città – soggetto privilegiato del Futurismo – pervade sensibilmente tutta la cultura artistica italiana, che almeno sino a tutti gli anni Sessanta vive problematicamente il passaggio da una società rurale a una società proiettata in avanti, cittadina, industriale, “futurista”.
Per questo, basandosi su questo soggetto e su questa ipotesi, la mostra confronta artisti dichiaratamente futuristi, della prima metà del XX secolo, con artisti operativi negli anni cinquanta/sessanta: i primi rappresentano la città così come la immaginano, i secondi “sentono” la città – attraverso i materiali, le forme, i frammenti, le sensazioni – e ne restituiscono gli umori, in una società solo apparentemente conciliata col suo nuovo status industriale e metropolitano.
La rassegna comprenderà dunque opere che abbiano come rimando tematico e ideale la città, in un percorso non tanto linearmente cronologico, ma fatto piuttosto di intrecci e di relazioni trasversali, in una rete di riferimenti che mira a evidenziare l’attualità del soggetto, anche a distanza di decenni dalla sua prima intuizione e formulazione: così il visitatore si troverà di fronte grandi opere di Fortunato Depero e di Fausto Melotti, disegni inediti di Mario Chiattone e “macchine” cittadine di Piero Fogliati, straordinarie opere di Virgilio Marchi e progetti utopici (ma non troppo) di Pietro Consagra, le intuizioni formali di Enrico Prampolini e i “gesti futuristi” di Lucio Fontana, così come tanti altri lavori, tra cui opere di Antonio Sant’Elia, Nicola Carrino, Mario Merz, Giuseppe Uncini, Francesco Lo Savio.
La rassegna si avvale del prestigioso contributo di: Audemars Piguet Le Mâitre de l’Horlogerie depuis 1985, e Kogan Financial Art.
Un catalogo, edito da Silvana Editoriale e curato da Marco Meneguzzo e Danna Battaglia Olgiati, accompagnerà la rassegna.
25
ottobre 2007
Arte come architettura. Una lettura futurista
Dal 25 ottobre 2007 al 26 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA FONTE D’ABISSO
Milano, Via Del Carmine, 7, (Milano)
Milano, Via Del Carmine, 7, (Milano)
Vernissage
25 Ottobre 2007, ore 18.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore