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Arte come Vita
La stagione delle mostre a Milano dopo la Pandemia Covid-19 si apre in Artestudio 26 con un chiaro orizzonte di speranze, con artisti singolarissimi qui accomunati dalla loro passione di vivere e fare arte, come lascia intendere il titolo della mostra.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “Arte come Vita” è promossa dall' ARTESTUDIO 26, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo Novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Arte come Vita” riunisce opere degli artisti Gianni Bucher Schenker, Michell Campanale, Franco Daleffe, Marisa Settembrini, che ne misurano il talento attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di realismo, di emozioni e fantasie, e ogni cosa che possa muovere e smuovere lo scenario tra presente e passato. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l' ARTESTUDIO 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di scoprire il nuovo, di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza: “La stagione delle mostre a Milano dopo la Pandemia Covid 19 si apre in Artestudio 26 con un chiaro orizzonte di speranze, con artisti singolarissimi qui accomunati dalla loro passione di vivere e fare arte, come lascia intendere il titolo della mostra; vale a dire che proprio qui presentano una serie di lavori sul tema della natura e della vita in uno spazio che è laboratorio di cultura, di estetica e di confronto, e soprattutto laboratorio dell’immaginario in transito. Anzitutto Gianni Bucher Schenker scultore illustre che ha celebrato i cinquant’anni di attività artistica, mosso da genialità, maestria, scoperta plastica delle forme, spesso fantastiche e costruttive, pregne di ricerca e individualità sperimentale, unitamente a elementi scultorei che si precisano nei climi di una poetica di libertà e di una dimensione formale preminente dove l’armonia titanica delle sue plastiche si muove in una geometria che nei scavati e vigorosi della convessità/concavità hanno trovato un inventore illuminato. Michell Campanale organizza la sua resa e il suo omaggio alla natura attraverso un simbolismo di struggente intensità, con la restituzione oggettiva non del reale, certo, ma delle potenzialità della pittura. Franco Daleffe del quale mi è caro farne memoria, e del quale occorrerà attivare tutto un processo di rivisitazione del suo mirabile percorso stretto fra immagine e geometrie, fra spazi e strutture, fra natura e segno, compagno di viaggio di Bonalumi, Piero Manzoni e Arturo Vermi fra i tanti; ebbene la natura di Daleffe vive di sentimento e di ricerca strutturale, mossa dai principi dell’informale, si conforma in un importante nodo generativo di matrice esistenziale. Marisa Settembrini illustre artista contemporanea tra le più apprezzate dalla critica contemporanea, le cui opere ormai spaziano in diversi continenti, ricombina in affreschi contemporanei, partendo da momenti di ricerca, riflessione, accumulo e/o di figure storiche, di accattivanti volti intrisi di mito e sensualità, di storia e cultura, una vasta produzione di lavori, con lo smembramento dell’immagine e la sua ricomposizione, in un lacerto di forme, ritagli e assemblaggi nobili, edificando enciclopedie visivo-narrative che sono la nuova storia del nostro tempo. E dunque, in questa mostra ecco il lavoro di quattro artisti capaci ormai di fare presa sull’attualità e sul respiro del nostro tempo”.
Cenni biografici degli artisti
Gianni Bucher Schenker è nato a Milano nel 1947. Dal 1964 al 1970 frequenta la Scuola Superiore d’Arte applicata, annessa al Castello Sforzesco. Completa i suoi studi con corsi di nudo a Brera. Nel 1969 inizia la sua attività di medaglista e scultore. La prima esposizione nel 1966, ma deve attendere il ’71 per ricevere il primo invito a partecipare ad una collettiva di grafica all’Arengario di Milano. Nel 1973 viene invitato allaI Biennale Dantesca di Ravenna.Nel ‘79, IV Biennale del Bronzetto a Ravenna e partecipazione a Poggibonsi Arte. E’ il1997 quando partecipa a EtruriArte a Venturina. Nel ’98, con M. Schifano presso la Galleria Poma di Morcote (CH). L’anno seguente espone al Centro Svizzero di Milano, e a Vence (F) con altri quattro scultori. A Udine viene invitato alla VII Triennale d’Arte della Medaglia. Partecipa a Reggio 2000 di Reggio Emilia. L’anno seguente invitato a Yokohama (J) Message Love 2000/1 presso Fondazione Kanagawa.A Potenza è al ”Convito della Bellezza” frammenti di Arte Sacra del ‘900. Nel 2002 e nel 2005 invitato all’Incontro Europeo di Scultura presso l’EspaceBourdelle di Montauban (F). Nel 2008, l’invito è per l’Incontro Internazionale di Arte Sacra “DasAntlitzChristi”, a Passau (G) presso il Dioezesanmuseum. Nel 2010 l’invito è per la V Biennale di Ferrara. Nel ’14, Genova Art Expo presso Satura ed Aenigma 2 a Cesena, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna. Nel 2015 a Venezia Photissima Art Fair all’Archivio Storico di Stato – Chiostro dell’ex Convento dei Frari e a Mezzago (MB) Terra, collettiva. Nel 2016 – 17 Genova, Artist’s Profiles presso Satura. Milano, collettive presso la Biblioteca Umanistica –Chiesa dell’Incoronata. A Pisa a Artemediterranea. Milano, 2018, Umanità nell’Arte – Chiostro dell’Umanitaria, Milano, e a Pisa, Biennale. A Morcote (CH), presso la Galleria Poma, ‘800-‘900. 2019, a Vimercate (MB), presso HEART, “UN UOMO LIBERO” antologica per i 50 anni di attività, e a Genova collettiva “IERI OGGI DOMANI”. Nell’ottobre 2019 invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, inaugura due personali di disegni dal titolo “Preziosità del disegno” al Plus Florence di Firenze e successivamente “Vitalità del disegno” al Plus Berlino di Berlino. Ha tenuto oltre trenta personali ed all’estero ha esposto in Svizzera, Francia, Germania, Turchia e Giappone. Sue opere nei musei: Casa Museo Remo Brindisi – Lido di Spina (Ferrara), Museo Dantesco – Ravenna Fondazione Kanagawa – Yokohama (Giappone), Museo dell’Arte Italiana del ‘900 – Durazzo (Albania), Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 – Giulio Bargellini – Pieve di Cento (Bologna), Museo Arte e Spiritualità – Centro Studi Paolo VI – Brescia, Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Ohrid (Macedonia), Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Gmina Michalowice (Polonia), Collezioni dei Musei Vaticani, Royal Collection – Buckingham Palace – Londra, Museo Arte per la Pace dedicato a C. Brancusi e a V. Bianchi - Caracal – (Romania), Associazione “Le Stelle” – Concesio (Bs), Casa Museo Sartori – Castel d’Ario - Mantova ed altri. Hanno scritto: S.Bartolena – R. Brindisi – S. Brondoni – G. Di Genova – F. Ferlenga – C. Franza – D. Manzella – F. Motolese – M. Ortmeier – J. Pietrobelli - G. Pré – M. Scudiero - O. Villatora. Nel 2019 vince a Milano il Premio delle Arti - Premio della Cultura XXXI edizione per la Scultura.
Michell Campanale e' pittore e scultore dal 1981. Figurativa la prima fase della sua ricerca, ispirandosi agli impressionisti nei suoi paesaggi e vedute, creando una particolare ricerca sinestetica, tra timbri di suoni e timbri di colori. Approfondisce in seguito gli studi sul ritratto (ispirandosi "all' incidente luminoso" di Caravaggio) e sulla natura morta, (che definisce NATURA INVISIBILE, ispirandosi alla "natura silente" di G. De Chirico). Segue un'estesa ricerca tra filosofie e teosofie occidentali e orientali, definendo la "semiologia dell'arcaico", ovvero l'origine "artistica e spirituale/esotherica" dei moderni linguaggi, in un'importante lezione presso l'Accademia di Belle Arti di Brera ("Dall'archetipo al simbolo, al Segno e alla Forma" - 1^ Cattedra di Pittura - Milano, 13 Aprile 2010) e nell'omonima mostra a Milano presso Banca Mediolanum, patrocinata dall'ex Provincia di Milano. Da ricordare la recente esposizione dell'opera "Necessario Sacrificio: il pianto della Madre alla Deposizione" (febbraio 2018 al Palazzo di Giustizia di Milano - collezione privata), e la mostra "Ritratto di C. Annoni: Natura Invisibile" (Palazzo Reale - Milano). Dal 2010 è membro della Societa' di Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
Franco Daleffe, pittore-scultore italiano, è nato a Bergamo nel 1933. La sua famiglia si stabilisce a Milano negli anni ‘50. Compie i primi passi nell’ambiente artistico come allievo della Libera Accademia di pittura Vittorio Viviani, ma, spirito autodidatta, proietterà subito la sua arte al di là del figurativo. Si lancia in effetti molto presto in un’opera sperimentale dove si mescolano cemento, tela, fil di ferro e colle sintetiche; il colore è sempre monocromatico. Stringe amicizia con artisti di rilevanza internazionale come Piero Manzoni, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, ArturoVermi e numerosi altri. Negli anni 60, l'artista si rivolge verso il neo-naturalismo. Alla fin degli anni ‘70, le ricerche di Franco Daleffe si
allargano verso svariati campi, l'inox, le placche di plastica e di alluminio anodizzato. Nel 1986 ritorna al suo vecchio percorso di concezione naturalistica e simbolica. Sarà il momento di creare opere dai toni ocra-rosa, non più frammenti di una realtà idealizzata, ma una sorta di carta dettagliata della perdizione; l'opera dell’artista si concentra sui gesti di difesa, sul preservare i tormenti che ci accompagnano, ci assalgono e ci condizionano. Il sogno di Franco Daleffe resiste alle offese del tempo e degli uomini attraverso l’evocazione di una natura piena di ciò che vive e del soffio delicato della speranza. Durante svariati decenni Franco Daleffe ha esposto i suoi lavori in molteplici esposizioni personali e collettive e non solamente in Italia, ma anche in Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Inghilterra, Francia, Giappone, Pologna e Egitto. Franco Daleffe si è spento nel 2013 a 80 anni a Nova Milanese, dove viveva e lavorava.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg, da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Biografia del curatore
Carlo Franza, è nato ad Alessano (LE) nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri, infine nel 2012 a tutt’oggi riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza: “La stagione delle mostre a Milano dopo la Pandemia Covid 19 si apre in Artestudio 26 con un chiaro orizzonte di speranze, con artisti singolarissimi qui accomunati dalla loro passione di vivere e fare arte, come lascia intendere il titolo della mostra; vale a dire che proprio qui presentano una serie di lavori sul tema della natura e della vita in uno spazio che è laboratorio di cultura, di estetica e di confronto, e soprattutto laboratorio dell’immaginario in transito. Anzitutto Gianni Bucher Schenker scultore illustre che ha celebrato i cinquant’anni di attività artistica, mosso da genialità, maestria, scoperta plastica delle forme, spesso fantastiche e costruttive, pregne di ricerca e individualità sperimentale, unitamente a elementi scultorei che si precisano nei climi di una poetica di libertà e di una dimensione formale preminente dove l’armonia titanica delle sue plastiche si muove in una geometria che nei scavati e vigorosi della convessità/concavità hanno trovato un inventore illuminato. Michell Campanale organizza la sua resa e il suo omaggio alla natura attraverso un simbolismo di struggente intensità, con la restituzione oggettiva non del reale, certo, ma delle potenzialità della pittura. Franco Daleffe del quale mi è caro farne memoria, e del quale occorrerà attivare tutto un processo di rivisitazione del suo mirabile percorso stretto fra immagine e geometrie, fra spazi e strutture, fra natura e segno, compagno di viaggio di Bonalumi, Piero Manzoni e Arturo Vermi fra i tanti; ebbene la natura di Daleffe vive di sentimento e di ricerca strutturale, mossa dai principi dell’informale, si conforma in un importante nodo generativo di matrice esistenziale. Marisa Settembrini illustre artista contemporanea tra le più apprezzate dalla critica contemporanea, le cui opere ormai spaziano in diversi continenti, ricombina in affreschi contemporanei, partendo da momenti di ricerca, riflessione, accumulo e/o di figure storiche, di accattivanti volti intrisi di mito e sensualità, di storia e cultura, una vasta produzione di lavori, con lo smembramento dell’immagine e la sua ricomposizione, in un lacerto di forme, ritagli e assemblaggi nobili, edificando enciclopedie visivo-narrative che sono la nuova storia del nostro tempo. E dunque, in questa mostra ecco il lavoro di quattro artisti capaci ormai di fare presa sull’attualità e sul respiro del nostro tempo”.
Cenni biografici degli artisti
Gianni Bucher Schenker è nato a Milano nel 1947. Dal 1964 al 1970 frequenta la Scuola Superiore d’Arte applicata, annessa al Castello Sforzesco. Completa i suoi studi con corsi di nudo a Brera. Nel 1969 inizia la sua attività di medaglista e scultore. La prima esposizione nel 1966, ma deve attendere il ’71 per ricevere il primo invito a partecipare ad una collettiva di grafica all’Arengario di Milano. Nel 1973 viene invitato allaI Biennale Dantesca di Ravenna.Nel ‘79, IV Biennale del Bronzetto a Ravenna e partecipazione a Poggibonsi Arte. E’ il1997 quando partecipa a EtruriArte a Venturina. Nel ’98, con M. Schifano presso la Galleria Poma di Morcote (CH). L’anno seguente espone al Centro Svizzero di Milano, e a Vence (F) con altri quattro scultori. A Udine viene invitato alla VII Triennale d’Arte della Medaglia. Partecipa a Reggio 2000 di Reggio Emilia. L’anno seguente invitato a Yokohama (J) Message Love 2000/1 presso Fondazione Kanagawa.A Potenza è al ”Convito della Bellezza” frammenti di Arte Sacra del ‘900. Nel 2002 e nel 2005 invitato all’Incontro Europeo di Scultura presso l’EspaceBourdelle di Montauban (F). Nel 2008, l’invito è per l’Incontro Internazionale di Arte Sacra “DasAntlitzChristi”, a Passau (G) presso il Dioezesanmuseum. Nel 2010 l’invito è per la V Biennale di Ferrara. Nel ’14, Genova Art Expo presso Satura ed Aenigma 2 a Cesena, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna. Nel 2015 a Venezia Photissima Art Fair all’Archivio Storico di Stato – Chiostro dell’ex Convento dei Frari e a Mezzago (MB) Terra, collettiva. Nel 2016 – 17 Genova, Artist’s Profiles presso Satura. Milano, collettive presso la Biblioteca Umanistica –Chiesa dell’Incoronata. A Pisa a Artemediterranea. Milano, 2018, Umanità nell’Arte – Chiostro dell’Umanitaria, Milano, e a Pisa, Biennale. A Morcote (CH), presso la Galleria Poma, ‘800-‘900. 2019, a Vimercate (MB), presso HEART, “UN UOMO LIBERO” antologica per i 50 anni di attività, e a Genova collettiva “IERI OGGI DOMANI”. Nell’ottobre 2019 invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, inaugura due personali di disegni dal titolo “Preziosità del disegno” al Plus Florence di Firenze e successivamente “Vitalità del disegno” al Plus Berlino di Berlino. Ha tenuto oltre trenta personali ed all’estero ha esposto in Svizzera, Francia, Germania, Turchia e Giappone. Sue opere nei musei: Casa Museo Remo Brindisi – Lido di Spina (Ferrara), Museo Dantesco – Ravenna Fondazione Kanagawa – Yokohama (Giappone), Museo dell’Arte Italiana del ‘900 – Durazzo (Albania), Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 – Giulio Bargellini – Pieve di Cento (Bologna), Museo Arte e Spiritualità – Centro Studi Paolo VI – Brescia, Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Ohrid (Macedonia), Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Gmina Michalowice (Polonia), Collezioni dei Musei Vaticani, Royal Collection – Buckingham Palace – Londra, Museo Arte per la Pace dedicato a C. Brancusi e a V. Bianchi - Caracal – (Romania), Associazione “Le Stelle” – Concesio (Bs), Casa Museo Sartori – Castel d’Ario - Mantova ed altri. Hanno scritto: S.Bartolena – R. Brindisi – S. Brondoni – G. Di Genova – F. Ferlenga – C. Franza – D. Manzella – F. Motolese – M. Ortmeier – J. Pietrobelli - G. Pré – M. Scudiero - O. Villatora. Nel 2019 vince a Milano il Premio delle Arti - Premio della Cultura XXXI edizione per la Scultura.
Michell Campanale e' pittore e scultore dal 1981. Figurativa la prima fase della sua ricerca, ispirandosi agli impressionisti nei suoi paesaggi e vedute, creando una particolare ricerca sinestetica, tra timbri di suoni e timbri di colori. Approfondisce in seguito gli studi sul ritratto (ispirandosi "all' incidente luminoso" di Caravaggio) e sulla natura morta, (che definisce NATURA INVISIBILE, ispirandosi alla "natura silente" di G. De Chirico). Segue un'estesa ricerca tra filosofie e teosofie occidentali e orientali, definendo la "semiologia dell'arcaico", ovvero l'origine "artistica e spirituale/esotherica" dei moderni linguaggi, in un'importante lezione presso l'Accademia di Belle Arti di Brera ("Dall'archetipo al simbolo, al Segno e alla Forma" - 1^ Cattedra di Pittura - Milano, 13 Aprile 2010) e nell'omonima mostra a Milano presso Banca Mediolanum, patrocinata dall'ex Provincia di Milano. Da ricordare la recente esposizione dell'opera "Necessario Sacrificio: il pianto della Madre alla Deposizione" (febbraio 2018 al Palazzo di Giustizia di Milano - collezione privata), e la mostra "Ritratto di C. Annoni: Natura Invisibile" (Palazzo Reale - Milano). Dal 2010 è membro della Societa' di Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
Franco Daleffe, pittore-scultore italiano, è nato a Bergamo nel 1933. La sua famiglia si stabilisce a Milano negli anni ‘50. Compie i primi passi nell’ambiente artistico come allievo della Libera Accademia di pittura Vittorio Viviani, ma, spirito autodidatta, proietterà subito la sua arte al di là del figurativo. Si lancia in effetti molto presto in un’opera sperimentale dove si mescolano cemento, tela, fil di ferro e colle sintetiche; il colore è sempre monocromatico. Stringe amicizia con artisti di rilevanza internazionale come Piero Manzoni, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, ArturoVermi e numerosi altri. Negli anni 60, l'artista si rivolge verso il neo-naturalismo. Alla fin degli anni ‘70, le ricerche di Franco Daleffe si
allargano verso svariati campi, l'inox, le placche di plastica e di alluminio anodizzato. Nel 1986 ritorna al suo vecchio percorso di concezione naturalistica e simbolica. Sarà il momento di creare opere dai toni ocra-rosa, non più frammenti di una realtà idealizzata, ma una sorta di carta dettagliata della perdizione; l'opera dell’artista si concentra sui gesti di difesa, sul preservare i tormenti che ci accompagnano, ci assalgono e ci condizionano. Il sogno di Franco Daleffe resiste alle offese del tempo e degli uomini attraverso l’evocazione di una natura piena di ciò che vive e del soffio delicato della speranza. Durante svariati decenni Franco Daleffe ha esposto i suoi lavori in molteplici esposizioni personali e collettive e non solamente in Italia, ma anche in Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Inghilterra, Francia, Giappone, Pologna e Egitto. Franco Daleffe si è spento nel 2013 a 80 anni a Nova Milanese, dove viveva e lavorava.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg, da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Biografia del curatore
Carlo Franza, è nato ad Alessano (LE) nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri, infine nel 2012 a tutt’oggi riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
28
maggio 2020
Arte come Vita
Dal 28 maggio al 13 giugno 2020
arte contemporanea
Location
ARTESTUDIO 26
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 16-19; domenica e lunedì chiuso,
visitabile nei giorni e negli orari fissati su appuntamento al 338.9197709
Vernissage
28 Maggio 2020, ore 18.00, su invito
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Sponsor