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Arte e Design on the border
Attraverso conferenze/incontri con artisti e designers si intendono indagare le zone di confine, territori ricchi e rischiosi oggi continuamente percorsi, nei quali il Design tende a fondersi con l’indagine artistica o ad assumere le sembianze della tecnologia, mentre l’Arte sembra seguire impostazioni metodologiche tipiche del progetto di design
Comunicato stampa
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L’Arte come luogo del progetto libero e rigoroso, creatore del proprio metodo; il Design e la società contemporanea, una relazione storicamente attiva e critica che rimanda ai contributi teorici di Alessandro Mendini, di Andrea Branzi e al lavoro di Gaetano Pesce e di Joe Colombo; il rapporto tra la fisicità costitutiva degli oggetti e i materiali della nostra epoca; l’influenza dei nuovi sistemi CAD sui processi di creazione della Forma, sono queste le aree di indagine esplorate dal progetto Arte e Design on the border , promosso dalla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea di Palazzolo s/O e dalla LABA-Libera Accademia di Belle Arti di Brescia.
La serie di conferenze di marzo sono state la premessa al progetto: il contributo dei relatori, postulato del progetto Arte e Design on the border, è divenuto per gli studenti materia di dibattito, fattore di analisi e di riflessione che ha decisamente orientato il loro personale impianto teorico e progettuale.
Gli interventi di Loredana Parmesani, curatore della Fondazione, dell’architetto e giornalista Beppe Finessi e del prof. Mauro Martinuz hanno posto questioni e indicato modelli di interpretazione della realtà progettuale contemporanea, dell’arte e del design.
Gli artisti Norma Jeane e Renato Jaime Morganti, con i designer Demakersvan e Robert Stadler, hanno presentato costruzioni progettuali lucide e coerenti ed indicato come il Progetto si compia attraverso una autonoma ricerca connotata da un percorso di approfondimento e di elaborazione teorica che ne definisce l’autonomia e il valore.
Gli incontri, oltre a suscitare emozioni ed interrogativi, hanno costituito per gli studenti un momento decisivo, consentendo di ampliare la loro visione e di comprendere l’esistenza di un più vasto confine verso cui proiettarsi, agendo in modo consapevole e critico.
Oggi il design avverte la necessità di una rinnovata riflessione sul suo metodo e sui suoi risultati che non sono più descrivibili come conseguenza di un sicuro impianto oggettivo-funzionale. Al contempo, il design non si rassegna a tradursi in disciplina dedicata alla costante azione di restyling del sistema degli oggetti. Se del design ovvio si sa già tutto, la contemporaneità offre nuovi contesti e nuovi strumenti che vanno meglio conosciuti e indagati per coglierne prospettive operative ed espressive.
Il design viene spesso invocato come fattore determinate, in quanto conferisce un forte “plusvalore” culturale ed economico al sistema degli oggetti: ma quali sono i nuovi elementi di innovazione tecnologica ed estetica oggi rilevanti?
I progetti esposti presso la Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea sono oggetti manifesto di una realtà complessa che ha bisogno di strumenti raffinati e colti per essere letta ed interpretata. Sono oggetti definiti da logiche coscienti, individuate da ciascuno degli studenti-designer secondo un itinerario personale di approfondimento di temi e questioni sentite come urgenti e significative; oggetti che sono riflessione sul design, sulla complessa struttura formale degli oggetti, composta dai fattori endomorfici della tipologia e da quelli esomorfici che definiscono la riconoscibilità della forma, caratteristica necessaria per non cadere nell’inevitabile oblio causato dall’ iper-caos semiotico della contemporaneità; oggetti che, emersi come intuizioni e sensazioni, si sono tradotti in una personale riflessione sulla condizione dell’uomo contemporaneo.
Il progetto Arte e Design on the border ha raggiunto tre fondamentali obiettivi: avviare una ricerca sull’evoluzione dei linguaggi della contemporaneità, una ricerca intesa come indagine interdisciplinare dei processi e dei metodi, delle aree di intervento e dei risultati. La ricerca, azione di fondamentale importanza nelle società avanzate, è un fattore costitutivo i linguaggi dell’Arte e definisce gli obiettivi e il prestigio formativo dell’ Università.
Ha attivato un nuovo modello di formazione, apprezzato dagli studenti, caratterizzato dalla collaborazione tra istituzioni e ha avviato analisi su importanti questioni da approfondire e studiare, alcune della quali, nelle intenzioni dei curatori del progetto, diventeranno elementi fondanti il percorso progettuale da realizzarsi il prossimo anno accademico.
Una giuria composta da Loredana Parmesani, conservatore della Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea; Enzo Piccitto, architetto e consigliere della Fondazione Ambrosetti; da Roberto Dolzanelli, direttore di LABA; da Renato Jaime Morganti, artista; da Mauro Martinuz, docente di Design LABA e da Daniele Bresciani, direttore creativo dell’agenzia DueDesign Experience, indicherà i due elaborati migliori che, la sera stessa dell’inaugurazione, riceveranno un riconoscimento dalla Banca Popolare di Bergamo – Gruppo BPU, sostenitrice del progetto.
La serie di conferenze di marzo sono state la premessa al progetto: il contributo dei relatori, postulato del progetto Arte e Design on the border, è divenuto per gli studenti materia di dibattito, fattore di analisi e di riflessione che ha decisamente orientato il loro personale impianto teorico e progettuale.
Gli interventi di Loredana Parmesani, curatore della Fondazione, dell’architetto e giornalista Beppe Finessi e del prof. Mauro Martinuz hanno posto questioni e indicato modelli di interpretazione della realtà progettuale contemporanea, dell’arte e del design.
Gli artisti Norma Jeane e Renato Jaime Morganti, con i designer Demakersvan e Robert Stadler, hanno presentato costruzioni progettuali lucide e coerenti ed indicato come il Progetto si compia attraverso una autonoma ricerca connotata da un percorso di approfondimento e di elaborazione teorica che ne definisce l’autonomia e il valore.
Gli incontri, oltre a suscitare emozioni ed interrogativi, hanno costituito per gli studenti un momento decisivo, consentendo di ampliare la loro visione e di comprendere l’esistenza di un più vasto confine verso cui proiettarsi, agendo in modo consapevole e critico.
Oggi il design avverte la necessità di una rinnovata riflessione sul suo metodo e sui suoi risultati che non sono più descrivibili come conseguenza di un sicuro impianto oggettivo-funzionale. Al contempo, il design non si rassegna a tradursi in disciplina dedicata alla costante azione di restyling del sistema degli oggetti. Se del design ovvio si sa già tutto, la contemporaneità offre nuovi contesti e nuovi strumenti che vanno meglio conosciuti e indagati per coglierne prospettive operative ed espressive.
Il design viene spesso invocato come fattore determinate, in quanto conferisce un forte “plusvalore” culturale ed economico al sistema degli oggetti: ma quali sono i nuovi elementi di innovazione tecnologica ed estetica oggi rilevanti?
I progetti esposti presso la Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea sono oggetti manifesto di una realtà complessa che ha bisogno di strumenti raffinati e colti per essere letta ed interpretata. Sono oggetti definiti da logiche coscienti, individuate da ciascuno degli studenti-designer secondo un itinerario personale di approfondimento di temi e questioni sentite come urgenti e significative; oggetti che sono riflessione sul design, sulla complessa struttura formale degli oggetti, composta dai fattori endomorfici della tipologia e da quelli esomorfici che definiscono la riconoscibilità della forma, caratteristica necessaria per non cadere nell’inevitabile oblio causato dall’ iper-caos semiotico della contemporaneità; oggetti che, emersi come intuizioni e sensazioni, si sono tradotti in una personale riflessione sulla condizione dell’uomo contemporaneo.
Il progetto Arte e Design on the border ha raggiunto tre fondamentali obiettivi: avviare una ricerca sull’evoluzione dei linguaggi della contemporaneità, una ricerca intesa come indagine interdisciplinare dei processi e dei metodi, delle aree di intervento e dei risultati. La ricerca, azione di fondamentale importanza nelle società avanzate, è un fattore costitutivo i linguaggi dell’Arte e definisce gli obiettivi e il prestigio formativo dell’ Università.
Ha attivato un nuovo modello di formazione, apprezzato dagli studenti, caratterizzato dalla collaborazione tra istituzioni e ha avviato analisi su importanti questioni da approfondire e studiare, alcune della quali, nelle intenzioni dei curatori del progetto, diventeranno elementi fondanti il percorso progettuale da realizzarsi il prossimo anno accademico.
Una giuria composta da Loredana Parmesani, conservatore della Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea; Enzo Piccitto, architetto e consigliere della Fondazione Ambrosetti; da Roberto Dolzanelli, direttore di LABA; da Renato Jaime Morganti, artista; da Mauro Martinuz, docente di Design LABA e da Daniele Bresciani, direttore creativo dell’agenzia DueDesign Experience, indicherà i due elaborati migliori che, la sera stessa dell’inaugurazione, riceveranno un riconoscimento dalla Banca Popolare di Bergamo – Gruppo BPU, sostenitrice del progetto.
10
giugno 2006
Arte e Design on the border
Dal 10 giugno al 07 luglio 2006
design
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE AMBROSETTI – PALAZZO PANELLA
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30
Vernissage
10 Giugno 2006, ore 18
Curatore