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Arte e impegno – Rosa Panaro
un incontro con l’artista Rosa Panaro, terzo degli incontri periodici con artisti che riesaminano, per mezzo di fotografie, diapositive e filmati, il percorso del loro lavoro che si confronta con le tematiche politiche e sociali
Comunicato stampa
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Presso l’a_ac (Via dei Pellegrini 5), si svolge, per la rassegna “Arte e impegno”, a cura di Stefano Taccone, un incontro con l’artista Rosa Panaro, terzo degli incontri periodici con artisti che riesaminano, per mezzo di fotografie, diapositive e filmati, il percorso del loro lavoro che si confronta con le tematiche politiche e sociali.
La rassegna é organizzata dalla a_ac e da cortecciamotoria, con il patrocinio della Municipalità (Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato, Pendino) del Comune di Napoli.
Il lavoro nel sociale di Rosa Panaro risulta segnato, al pari della sua intera produzione artistica, dall’interesse costante per la questione femminile. Le prime incursioni nella dimensione comportamentale, aventi luogo tra il 1973 ed il 1974, appaiono strettamente connesse alle sue sculture di cibi (noci, pizze, mais, cozze, spaghetti, lische di pesce, pomodori). In Pummarole l’artista si reca al mercato con una cassetta piena di pomodori di cartapesta per offrirli ai venditori e ricevere in cambio pomodori veri. Semina coinvolge gli studenti del liceo, con i quali si reca ai giardinetti del Maschio Angioino per spargere sul terreno semi di melograno e poi sostituirli con i rispettivi frutti. Inutile dire che, ancora una volta, tanto i semi quanto i frutti sono interamente di cartapesta.
Le esperienze vissute durante il viaggio a Venezia, compiuto dalla Panaro nell’estate del 1976 in compagnia dell’artista Mathelda Balatresi, della filosofa Antonietta Castiello e della storica dell’arte Mimma Sardella, rappresentano lo stimolo per la nascita del Collettivo XX e per la mostra La donna ha la testa troppo piccola per l’intelletto, ma sufficiente per l’amore che, un po’ a sorpresa, Lucio Amelio accetta di ospitare nel suo spazio (1977). Memorabile rimane l’azione Emarginazione, che affronta la differenza tra ‘emancipazione’ e ‘liberazione’. «In materia di femminismo», spiega l’artista, «per ‘emancipazione’ si intende quella dell’odierna velina che si scopre per compiacere il pubblico maschile. L’autentico traguardo del femminismo è la ‘liberazione’ ».
Alla mostra da Lucio Amelio fa seguito lo scioglimento del Collettivo XX e la conseguente fondazione di Donne/Immagine/creatività, in cui la Panaro è affiancata da Valeria Dioguardi, Bruna Sarno ed Anna Trapani. Al nome di questo gruppo sono legate soprattutto l’azione itinerante Il vaso di Pandora e l’istallazione Dalla donna alla donna passando per il cielo, presentata alla Biennale di Venezia del 1978: due operazioni di “ribaltamento del mito” in chiave femminista.
Resistenza per l’esistenza (1979), lungo ed articolato percorso dedicato ai cinque sensi, costituisce per l’artista l’ultimo atto di una ricerca nel sociale condotta in luoghi esterni e con mezzi specificamente performativi. Ma il ritorno allo studio e alla produzione di oggetti non implica affatto l’abbandono dei temi a lei più cari. Gli anni Ottanta si aprono infatti all’insegna delle sculture di Lilith, figura desunta dalla mitologia ebraica, «la donna che vuole essere se stessa, pur essendo costretta a nascondersi dietro molte facce».
La rassegna é organizzata dalla a_ac e da cortecciamotoria, con il patrocinio della Municipalità (Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato, Pendino) del Comune di Napoli.
Il lavoro nel sociale di Rosa Panaro risulta segnato, al pari della sua intera produzione artistica, dall’interesse costante per la questione femminile. Le prime incursioni nella dimensione comportamentale, aventi luogo tra il 1973 ed il 1974, appaiono strettamente connesse alle sue sculture di cibi (noci, pizze, mais, cozze, spaghetti, lische di pesce, pomodori). In Pummarole l’artista si reca al mercato con una cassetta piena di pomodori di cartapesta per offrirli ai venditori e ricevere in cambio pomodori veri. Semina coinvolge gli studenti del liceo, con i quali si reca ai giardinetti del Maschio Angioino per spargere sul terreno semi di melograno e poi sostituirli con i rispettivi frutti. Inutile dire che, ancora una volta, tanto i semi quanto i frutti sono interamente di cartapesta.
Le esperienze vissute durante il viaggio a Venezia, compiuto dalla Panaro nell’estate del 1976 in compagnia dell’artista Mathelda Balatresi, della filosofa Antonietta Castiello e della storica dell’arte Mimma Sardella, rappresentano lo stimolo per la nascita del Collettivo XX e per la mostra La donna ha la testa troppo piccola per l’intelletto, ma sufficiente per l’amore che, un po’ a sorpresa, Lucio Amelio accetta di ospitare nel suo spazio (1977). Memorabile rimane l’azione Emarginazione, che affronta la differenza tra ‘emancipazione’ e ‘liberazione’. «In materia di femminismo», spiega l’artista, «per ‘emancipazione’ si intende quella dell’odierna velina che si scopre per compiacere il pubblico maschile. L’autentico traguardo del femminismo è la ‘liberazione’ ».
Alla mostra da Lucio Amelio fa seguito lo scioglimento del Collettivo XX e la conseguente fondazione di Donne/Immagine/creatività, in cui la Panaro è affiancata da Valeria Dioguardi, Bruna Sarno ed Anna Trapani. Al nome di questo gruppo sono legate soprattutto l’azione itinerante Il vaso di Pandora e l’istallazione Dalla donna alla donna passando per il cielo, presentata alla Biennale di Venezia del 1978: due operazioni di “ribaltamento del mito” in chiave femminista.
Resistenza per l’esistenza (1979), lungo ed articolato percorso dedicato ai cinque sensi, costituisce per l’artista l’ultimo atto di una ricerca nel sociale condotta in luoghi esterni e con mezzi specificamente performativi. Ma il ritorno allo studio e alla produzione di oggetti non implica affatto l’abbandono dei temi a lei più cari. Gli anni Ottanta si aprono infatti all’insegna delle sculture di Lilith, figura desunta dalla mitologia ebraica, «la donna che vuole essere se stessa, pur essendo costretta a nascondersi dietro molte facce».
16
novembre 2006
Arte e impegno – Rosa Panaro
16 novembre 2006
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
CORTECCIAMOTORIA
Napoli, Via Dei Pellegrini, 5, (Napoli)
Napoli, Via Dei Pellegrini, 5, (Napoli)
Vernissage
16 Novembre 2006, ore 18.30
Curatore