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Arte e Psichiatria. Riflessi e Riflessioni
La mostra multimendiale storico-antologica nasce in occasione della ricorrenza del trentennale della approvazione della Legge 180, e la conseguente chiusura dei manicomi. L’intento preposto è quello di dare visibilità, in un cronologico percorso temporale, alla vicenda che vede protagonisti persone con disturbi di salute mentale.
Comunicato stampa
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La mostra storico-antologica “Arte e Psichiatria – Riflessi e Riflessioni” a cura di Rita Carioti, organizzata dal Centro Culturale ArtCamera, in collaborazione con il Centro per la Salute Mentale “Franco Basaglia” di Arezzo, la Provincia, il Comune e la Presidenza del Consiglio Comunale di Arezzo, e la Università di Arezzo, nasce in occasione della ricorrenza del trentennale della approvazione della Legge 180, e la conseguente chiusura dei manicomi. L’intento preposto è quello di dare visibilità, in un cronologico percorso temporale, alla vicenda che vede protagonisti persone con disturbi di salute mentale.
La tematica evidenzia , e mette a confronto, la condizione dei degenti negli Ospedali Psichiatrici prima e dopo la Legge 180. Il filo conduttore della narrazione è il linguaggio dell’Arte, che viene utilizzato sia come strumento socio-documentaristico, sia come mezzo di espressività personale. Lo storico reportage dei maestri fotografi Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, realizzato nel 1968, è il frutto della collaborazione intessuta con il rivoluzionario Franco Basaglia, illustra la triste e disumana condizione dei malati in vari Ospedali Psichiatrici italiani. Le foto sono volutamente state realizzate, come grido di denuncia per la vergognosa situazione che vigeva dei manicomi, al fine di sensibilizzare l’opinione Istituzionale e per la prima volta anche quella pubblica.
Nel territorio locale, nelle foto di Ferdinando Rossi, si può osservare il vissuto dei ricoverati dell’ex Ospedale Psichiatrico di Arezzo, dal 1977 al 1983, e il graduale percorso che segue la chiusura, e il graduale superamento dello stesso, nel tentativo di costruzione di una nuova realtà individuale e sociale e l’inserimento nelle case-famiglia , tramite il nascente Servizio di Igiene Mentale, oggi U.S.L..
La realtà odierna viene rappresentata dalle opere realizzate da persone con disturbi mentali che praticano le Attività Artistiche nei laboratori di “Arte-terapia”: disegno, pittura, scultura, ceramica, grafica, legatoria, legno, poesia, cucito, orticultura, teatro, danza e molto altro, che Medici e Operatori dei Dipartimenti di Salute Mentale di Arezzo, Firenze ed Empoli in collaborazione con specialistiche Associazioni, applicano come nuove efficaci e risolutive metodologie di supporto terapeutico, recupero e sostegno, in quanto si rivelano efficaci veicoli che migliorano le componenti psicologiche socio-relazionali del soggetto e ne consapevolizza la dignità del proprio “essere”.
Una sezione è dedicata a Livio Poggesi, artista toscano molto apprezzato, affetto da significativi disturbi mentali.
Una sezione isolata è dedicata alla disabilità fisica con la giovane e nota Simona Atzori, nata senza braccia, e ciò nonostante ha trovato nell’arte della pittura e della danza la propria primaria ragione di vita, e ne ha fatto una professione.
Si riafferma dunque la “possibile” alternatività, come precursioriamente ha intuito Franco Basaglia, ai disumani sistemi terapeutici applicati in passato, e purtroppo in buona parte del mondo, Italia inclusa, ancora oggi.
Questa mostra vuole dare nuova luce alla preconcetta “visione” immaginativa del folle, spesso demonizzato, avvilito o emarginato, che invece, come ampliamente dimostrato, è dotato di profonda sensibilità e straordinarie, spesso geniali, intrinseche potenzialità. Si vuole inoltre sensibilizzare quella classe medica che non “riconosce” questa palese realtà, convinta, nella propria “indefinibile” coscienza, che tra i migliori metodi per curare una mente umana vi sono quelli della contenzione e dell’Elettroshock.
Rita Carioti
La tematica evidenzia , e mette a confronto, la condizione dei degenti negli Ospedali Psichiatrici prima e dopo la Legge 180. Il filo conduttore della narrazione è il linguaggio dell’Arte, che viene utilizzato sia come strumento socio-documentaristico, sia come mezzo di espressività personale. Lo storico reportage dei maestri fotografi Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, realizzato nel 1968, è il frutto della collaborazione intessuta con il rivoluzionario Franco Basaglia, illustra la triste e disumana condizione dei malati in vari Ospedali Psichiatrici italiani. Le foto sono volutamente state realizzate, come grido di denuncia per la vergognosa situazione che vigeva dei manicomi, al fine di sensibilizzare l’opinione Istituzionale e per la prima volta anche quella pubblica.
Nel territorio locale, nelle foto di Ferdinando Rossi, si può osservare il vissuto dei ricoverati dell’ex Ospedale Psichiatrico di Arezzo, dal 1977 al 1983, e il graduale percorso che segue la chiusura, e il graduale superamento dello stesso, nel tentativo di costruzione di una nuova realtà individuale e sociale e l’inserimento nelle case-famiglia , tramite il nascente Servizio di Igiene Mentale, oggi U.S.L..
La realtà odierna viene rappresentata dalle opere realizzate da persone con disturbi mentali che praticano le Attività Artistiche nei laboratori di “Arte-terapia”: disegno, pittura, scultura, ceramica, grafica, legatoria, legno, poesia, cucito, orticultura, teatro, danza e molto altro, che Medici e Operatori dei Dipartimenti di Salute Mentale di Arezzo, Firenze ed Empoli in collaborazione con specialistiche Associazioni, applicano come nuove efficaci e risolutive metodologie di supporto terapeutico, recupero e sostegno, in quanto si rivelano efficaci veicoli che migliorano le componenti psicologiche socio-relazionali del soggetto e ne consapevolizza la dignità del proprio “essere”.
Una sezione è dedicata a Livio Poggesi, artista toscano molto apprezzato, affetto da significativi disturbi mentali.
Una sezione isolata è dedicata alla disabilità fisica con la giovane e nota Simona Atzori, nata senza braccia, e ciò nonostante ha trovato nell’arte della pittura e della danza la propria primaria ragione di vita, e ne ha fatto una professione.
Si riafferma dunque la “possibile” alternatività, come precursioriamente ha intuito Franco Basaglia, ai disumani sistemi terapeutici applicati in passato, e purtroppo in buona parte del mondo, Italia inclusa, ancora oggi.
Questa mostra vuole dare nuova luce alla preconcetta “visione” immaginativa del folle, spesso demonizzato, avvilito o emarginato, che invece, come ampliamente dimostrato, è dotato di profonda sensibilità e straordinarie, spesso geniali, intrinseche potenzialità. Si vuole inoltre sensibilizzare quella classe medica che non “riconosce” questa palese realtà, convinta, nella propria “indefinibile” coscienza, che tra i migliori metodi per curare una mente umana vi sono quelli della contenzione e dell’Elettroshock.
Rita Carioti
25
marzo 2009
Arte e Psichiatria. Riflessi e Riflessioni
Dal 25 marzo al 15 aprile 2009
fotografia
Location
PALAZZO COMUNALE
Arezzo, Piazza Libertà, 1, (Arezzo)
Arezzo, Piazza Libertà, 1, (Arezzo)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 8:30 - 14:00 - martedì e giovedì 8:30 - 17:30
Vernissage
25 Marzo 2009, ore 16:30
Loggiato e secondo piano del Palazzo Comunale
Piazza della Libertà, 1
2° piano
Sito web
www.artcamera.it
Autore
Curatore