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ARTE INTERATTIVA – Lo spettatore in gioco: dall’azione dell’occhio all’interazione robotica
Il MACA ospita un’importante esposizione dedicata al mondo dell’Arte Interattiva che trova il suo principio nei pionieri degli anni Sessanta, per arrivare agli artisti più recenti che indagano la relazione fra l’opera d’arte e lo spettatore, spesso usando le tecnologie più innovative del loro tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A partire da sabato 1 luglio 2017, Il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita un’importante esposizione dedicata al mondo dell’Arte Interattiva, che trova il suo principio nei pionieri degli anni Sessanta, per arrivare agli artisti più recenti che indagano la relazione fra l’opera d’arte e lo spettatore, spesso usando le tecnologie più innovative del loro tempo.
La mostra, ospitata nelle ampie sale del Piano Nobile del settecentesco Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del museo, è composta da una collezione di oltre 50 opere di importanti artisti italiani ed europei: da Victor Vasarely a Brian Eno, passando per Julio Le Parc, Davide Boriani, Gruppo MID, Peter Vogel e Ale Guzzetti, tra gli altri; tutti artisti la cui attività di ricerca si è sviluppata in piena sintonia con le coeve scoperte scientifiche, intrattenendo uno stimolante e fruttuoso dialogo continuo fra arte, scienza e tecnologia.
Il percorso, estremamente articolato, affianca i più tradizionali dipinti su tela a una serie di affascinanti oggetti interattivi, scatole luminose, sculture sonore, ambienti e robot.
L’allestimento è scandito dai diversi gradi di interattività delle opere esposte, mostrando i successivi passaggi e le diverse focalizzazioni della ricerca su questo tema fondamentale per l’arte della seconda metà del Novecento e i suoi successivi sviluppi all’inizio del nuovo millennio.
Il percorso espositivo parte da un livello “debole”, ma concettualmente rivoluzionario, di interazione fra l’opera d’arte e l’occhio dello spettatore, passando per l’idea di spettatore come presenza necessaria all’esistenza dell’opera d’arte, e arrivando a un’interazione “forte”, sia attraverso il pieno coinvolgimento dello spettatore che si trasforma in “attore” e “co-autore”, sia con l’opera d’arte robotica che interagisce con lo spettatore in una sorta di autonomia, aspirando a confondersi fra gli umani e a relazionarsi con loro in un rapporto paritario.
«L’arte interattiva – scrive la curatrice Monica Bonollo – mette in gioco il rapporto fra l’opera d’arte e lo spettatore, affidando allo spettatore un ruolo fondamentale e necessario all’esistenza stessa dell’opera. Il processo artistico coinvolge tutti i protagonisti – artista, opera d’arte, spettatore – in un legame di reciproca trasformazione. L’arte interattiva infatti presuppone la “trasformabilità” dell’opera stessa, che si modifica nel tempo a seguito dell’interazione con lo spettatore».
La mostra, ospitata nelle ampie sale del Piano Nobile del settecentesco Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del museo, è composta da una collezione di oltre 50 opere di importanti artisti italiani ed europei: da Victor Vasarely a Brian Eno, passando per Julio Le Parc, Davide Boriani, Gruppo MID, Peter Vogel e Ale Guzzetti, tra gli altri; tutti artisti la cui attività di ricerca si è sviluppata in piena sintonia con le coeve scoperte scientifiche, intrattenendo uno stimolante e fruttuoso dialogo continuo fra arte, scienza e tecnologia.
Il percorso, estremamente articolato, affianca i più tradizionali dipinti su tela a una serie di affascinanti oggetti interattivi, scatole luminose, sculture sonore, ambienti e robot.
L’allestimento è scandito dai diversi gradi di interattività delle opere esposte, mostrando i successivi passaggi e le diverse focalizzazioni della ricerca su questo tema fondamentale per l’arte della seconda metà del Novecento e i suoi successivi sviluppi all’inizio del nuovo millennio.
Il percorso espositivo parte da un livello “debole”, ma concettualmente rivoluzionario, di interazione fra l’opera d’arte e l’occhio dello spettatore, passando per l’idea di spettatore come presenza necessaria all’esistenza dell’opera d’arte, e arrivando a un’interazione “forte”, sia attraverso il pieno coinvolgimento dello spettatore che si trasforma in “attore” e “co-autore”, sia con l’opera d’arte robotica che interagisce con lo spettatore in una sorta di autonomia, aspirando a confondersi fra gli umani e a relazionarsi con loro in un rapporto paritario.
«L’arte interattiva – scrive la curatrice Monica Bonollo – mette in gioco il rapporto fra l’opera d’arte e lo spettatore, affidando allo spettatore un ruolo fondamentale e necessario all’esistenza stessa dell’opera. Il processo artistico coinvolge tutti i protagonisti – artista, opera d’arte, spettatore – in un legame di reciproca trasformazione. L’arte interattiva infatti presuppone la “trasformabilità” dell’opera stessa, che si modifica nel tempo a seguito dell’interazione con lo spettatore».
01
luglio 2017
ARTE INTERATTIVA – Lo spettatore in gioco: dall’azione dell’occhio all’interazione robotica
Dal primo luglio al 29 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
MACA – MUSEO CIVICO D’ARTE CONTEMPORANEA SILVIO VIGLIATURO
Acri, Piazza Giovanni Falcone, 1, (Cosenza)
Acri, Piazza Giovanni Falcone, 1, (Cosenza)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, 9-13 e 16-20 / la domenica, 10-13 e 16-20
Vernissage
1 Luglio 2017, ore 18.00
Autore
Curatore