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Arte senza miti
Viaggio attraverso gli anni ‘60 e ‘70
Comunicato stampa
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A cinque anni dalla sua fondazione il Centro Arte Contemporanea di Cavalese espone al pubblico un’ampia sezione di opere conservate presso i propri spazi dal titolo “Arte senza miti. Un viaggio attraverso gli anni ’60 e ‘70” aperta dal 26 dicembre 2006 al 10 aprile 2007. Dal 2001 nella sua suggestiva sede seicentesca il museo conserva una vasta collezione che comprende opere che vanno dai primi decenni del Novecento fino ad oggi.
Quest’inverno viene presentata una panoramica sulla produzione artistica realizzata tra gli anni Sessanta e Settanta, forse uno dei decenni nevralgici per l’arte in quanto ha visto articolarsi e sovrapporsi numerose correnti artistiche che hanno dato adito ad accesi ed interessanti dibatti di natura estetica. Il titolo della mostra vuole sottolineare come in quegli anni convivessero varie tendenze, senza che in realtà nessuna di esse prendesse il sopravvento sulle altre, preludendo ad uno scenario che giunge fino all’epoca d’oggi, nel quale risulta ormai superato il concetto di corrente artistica.
La rosa di artisti si concentra su personalità artistiche tra le più interessanti, fornendo una rassegna sulle problematiche emerse nel campo dell’arte in questi due decenni.
Così, se per un verso troviamo nomi noti entro la scena artica italiana come Vasco Bendini, Riccardo Licata e Mirko Basaldella che continuano il percorso “informale” e perseguono una ricerca che si è ormai affrancata da ogni riferimento alla rappresentazione del reale per affermare la libertà creativa dell’artista; dall’altro troviamo artisti che traghettano in questo decennio l’altro filone dominante, quello dell’astrattismo, puntando l’attenzione sul segno gestuale in sé, come ha fatto Achille Perilli o sulla pittura “non oggettiva” come nel caso degli esponenti del gruppo del Cenobio (Agostino Ferrari, Ettore Sordini, Angelo Verga, Arturo Vermi). Altri due rilevanti fenomeni culturali hanno poi particolarmente caratterizzato questi anni: la Pop art con uno dei suoi massimi esponenti Andy Warhol e il concettualismo, qui rappresentato dal lavoro dell’italiano Fabio Mauri. In questa stessa area di ricerca vanno fatti rientrare le serie ironiche di immagini fotografiche di Aldo Tagliaferro e Adriano Altamira.
Una sezione della mostra presenta inoltre vari riconosciuti artisti dell’est Europa che hanno impiegato la tecnica a collage come Mieczyslaw Berman, Tadeus Kantor, Jiri Kolar o Ladislav Novak.
Infine uno sguardo sul coevo panorama artistico orientale con nomi quali i giapponesi Kou Wakabayashi, Ko Yamanè e Toyota Yutaka o i cinesi Hsiao Chin e Mak Yu-Hin.
A corollario della mostra sono previsti alcuni incontri laboratoriali (aperti a bambini ed adulti) realizzati in collaborazione con il Museo Tridentino di Scienze Naturali dal titolo “I minerali, fonte di colore per gli artisti”. Il laboratorio vuole introdurre alla conoscenza delle principali caratteristiche ottiche dei minerali (colore dei pigmenti, la lucentezza, la birifrangenza) e al loro impiego in pittura (azzurro lapislazzulo, bianco d’argento, le terre). Viene insegnato come utilizzare il cosiddetto “bol” (termine locale per indicare il colorante rosso naturale ricavato dall’ematite terrosa) secondo metodologie utilizzate dagli abitanti preistorici e dai pastori della valle di Fiemme.
Quest’inverno viene presentata una panoramica sulla produzione artistica realizzata tra gli anni Sessanta e Settanta, forse uno dei decenni nevralgici per l’arte in quanto ha visto articolarsi e sovrapporsi numerose correnti artistiche che hanno dato adito ad accesi ed interessanti dibatti di natura estetica. Il titolo della mostra vuole sottolineare come in quegli anni convivessero varie tendenze, senza che in realtà nessuna di esse prendesse il sopravvento sulle altre, preludendo ad uno scenario che giunge fino all’epoca d’oggi, nel quale risulta ormai superato il concetto di corrente artistica.
La rosa di artisti si concentra su personalità artistiche tra le più interessanti, fornendo una rassegna sulle problematiche emerse nel campo dell’arte in questi due decenni.
Così, se per un verso troviamo nomi noti entro la scena artica italiana come Vasco Bendini, Riccardo Licata e Mirko Basaldella che continuano il percorso “informale” e perseguono una ricerca che si è ormai affrancata da ogni riferimento alla rappresentazione del reale per affermare la libertà creativa dell’artista; dall’altro troviamo artisti che traghettano in questo decennio l’altro filone dominante, quello dell’astrattismo, puntando l’attenzione sul segno gestuale in sé, come ha fatto Achille Perilli o sulla pittura “non oggettiva” come nel caso degli esponenti del gruppo del Cenobio (Agostino Ferrari, Ettore Sordini, Angelo Verga, Arturo Vermi). Altri due rilevanti fenomeni culturali hanno poi particolarmente caratterizzato questi anni: la Pop art con uno dei suoi massimi esponenti Andy Warhol e il concettualismo, qui rappresentato dal lavoro dell’italiano Fabio Mauri. In questa stessa area di ricerca vanno fatti rientrare le serie ironiche di immagini fotografiche di Aldo Tagliaferro e Adriano Altamira.
Una sezione della mostra presenta inoltre vari riconosciuti artisti dell’est Europa che hanno impiegato la tecnica a collage come Mieczyslaw Berman, Tadeus Kantor, Jiri Kolar o Ladislav Novak.
Infine uno sguardo sul coevo panorama artistico orientale con nomi quali i giapponesi Kou Wakabayashi, Ko Yamanè e Toyota Yutaka o i cinesi Hsiao Chin e Mak Yu-Hin.
A corollario della mostra sono previsti alcuni incontri laboratoriali (aperti a bambini ed adulti) realizzati in collaborazione con il Museo Tridentino di Scienze Naturali dal titolo “I minerali, fonte di colore per gli artisti”. Il laboratorio vuole introdurre alla conoscenza delle principali caratteristiche ottiche dei minerali (colore dei pigmenti, la lucentezza, la birifrangenza) e al loro impiego in pittura (azzurro lapislazzulo, bianco d’argento, le terre). Viene insegnato come utilizzare il cosiddetto “bol” (termine locale per indicare il colorante rosso naturale ricavato dall’ematite terrosa) secondo metodologie utilizzate dagli abitanti preistorici e dai pastori della valle di Fiemme.
26
dicembre 2006
Arte senza miti
Dal 26 dicembre 2006 al 10 aprile 2007
arte contemporanea
Location
CENTRO ARTE CONTEMPORANEA
Cavalese, Piazzetta Dottor Mario Rizzoli, 1, (Trento)
Cavalese, Piazzetta Dottor Mario Rizzoli, 1, (Trento)
Orario di apertura
15.30-19.30
Aperto tutti i giorni dal: 26-12 al 7-1 e dal 5 al 10 aprile.
(1 gennaio chiuso).
Il restante periodo aperto sabato e domenica
Vernissage
26 Dicembre 2006, ore 17.30
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