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Arte sull’acqua 2007 – Tra le due sponde
Per questa quarta edizione di Arte sull’acqua è stato scelto come riferimento tematico il titolo di un libro di Giulia Niccolai, “Le due sponde”, che intreccia nella narrazione autobiografica l’amore per la pittura e il cammino spirituale nel Buddismo
Comunicato stampa
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Dal 5 al 9 settembre 2007, contemporaneamente al Festivaletteratura, si terrà a Mantova la quarta edizione di “Arte sull’acqua”, manifestazione d’arte contemporanea a cura dell’Associazione Culturale Non Capovolgere Arte Contemporanea. Come nelle edizioni precedenti, l’evento si caratterizza per la scelta di un luogo d’esposizione aperto e non convenzionale - il Rio di Mantova - e per la volontà di presentare alla città differenti linguaggi espressivi in grado di dialogare tra loro: l’installazione sull’acqua, la musica, la video arte, la fotografia, la scrittura e l’azione performativa.
Per questa quarta edizione di Arte sull’acqua è stato scelto come riferimento tematico il titolo di un libro di Giulia Niccolai, “Le due sponde” (Edizione Archinto, 2006), che intreccia nella narrazione autobiografica l’amore per la pittura e il cammino spirituale nel Buddismo.
Giulia Niccolai infatti, dopo aver fatto parte del Gruppo ‘63 e aver fondato insieme ad Adriano Spatola la rivista di poesia sperimentale “Tam Tam “ negli anni settanta, ha incontrato il Buddismo tibetano nel 1985 e ne è diventata monaca nel 1990. Nei suoi ultimi libri “Esoterico biliardo” (Edizione Archinto, 2002) e “Le due sponde” ricorda gli eventi e gli incontri della sua vita alla luce della scelta spirituale intrapresa.
In relazione alla sua scrittura sono stati individuati diversi fili conduttori per tutte le opere presentate: il rapporto con l’Oriente, la differente concezione di spazio e tempo, il passaggio da una sponda all’altra, il valore della meditazione e del silenzio, l’esperienza di epifanie rivelatrici, la fragilità del linguaggio.
Due sono i tratti di Rio nei quali sono collocate le opere. Il primo compreso tra Piazza Martiri e Via Pescheria ospita l’installazione “Collegamento (Verbindung)” di Regine Ramseier, costituita da frammenti di lettere galleggianti sull’acqua e in dialogo con le rive: la centralità delle parole in relazione alla poesia e al bisogno umano di comunicare viene presentato dall’artista di origine svizzera con un’attenzione particolare alla dimensione temporale, ai rischi della dispersione, al rapporto con l’inesprimibile, ma anche alla funzione ludica delle lettere e delle loro infinite combinazioni.
Il secondo tratto di Rio, in corrispondenza di Vicolo Sottoriva, accoglie l’installazione “Tempo misto” di Lorella Salvagni: ottanta gusci bianchi si posano leggeri sulla superficie dell’acqua come piccoli veicoli che accompagnano i defunti, nel passaggio all’altra sponda, durante l’esistenza intermedia che succede alla morte del corpo. E’ il bardo di cui parla “Il Libro tibetano dei morti”, la fase che inizia dal momento del trapasso, di arresto del respiro e può durare fino a sette settimane. La recitazione di versi escatologici, ad opera di maestri spirituali o amici, aiutano l’estinto a superare le proiezioni carmiche, a vedere oltre l’apparenza per raggiungere la liberazione spirituale, oppure a ritornare al samsara, al ciclo perpetuo di rinascita.
Anche l’opera musicale “Così come sono” di Barbara Rincicotti, in dialogo con l’installazione di Lorella Salvagni, rimanda alle due vie che si presentano non solo nella fase dopo la morte, ma anche durante la vita: o il superamento del mondo di apparenze per pervenire alla pace - il dissolversi dell’esistenza nella luce della potenza spirituale cosmica, la liberazione dal Karma e il raggiungimento del Nirvana - o il ritorno al divenire incessante dell’esistenza.
Quest’anno si aggiunge alla manifestazione anche uno spazio espositivo, la Galleria Bonelli Arte Contemporanea, che affacciandosi sul Rio espande il percorso con continuità non solo logistica ma anche tematica. Qui infatti la mostra “Lucciole” di Sara Rossi, a cura di Stefania Giazzi, presenterà opere fotografiche e video installazioni - Passi (1998) e W o l’isola del fuoco (2007) - in cui l’acqua costituisce il tema principale e il riferimento alla spiritualità orientale lo sfondo di riferimento.
Quest’anno la rassegna di videoarte si terrà nella Loggia di Giulio Romano con i seguenti video: “Everything is ok” (2007) di Natalia Saurin e Silvia Levenson, “Nel pomeriggio sedersi, guardare, sentire” (2003) di Vittoria Gualco, “2012” (2007) di Barbara Rincicotti e Lorella Salvagni e “Katabatic Wind”(1995) di Berty Skuber.
L’inaugurazione della manifestazione avrà luogo, sotto la Loggia di Giulio Romano, mercoledì 5 settembre alle ore 21.00, alla presenza della scrittrice Giulia Niccolai.
Giovedì 6 e venerdì 7 settembre, alle ore 19 presso la Galleria Bonelli, si proporrà la linea di azione “Scheggia fra le due sponde” di e con Monica Palma.
Per tutta la durata della manifestazione sarà rispettato il consueto orario notturno dalle 21 alle 23 e sarà disponibile il catalogo con testo di Donata Negrini.
La realizzazione della quarta edizione di Arte sull’acqua è stata resa possibile dalla collaborazione e dal contributo del Comune di Mantova, della Provincia di Mantova e del Gruppo Unieco.
Per questa quarta edizione di Arte sull’acqua è stato scelto come riferimento tematico il titolo di un libro di Giulia Niccolai, “Le due sponde” (Edizione Archinto, 2006), che intreccia nella narrazione autobiografica l’amore per la pittura e il cammino spirituale nel Buddismo.
Giulia Niccolai infatti, dopo aver fatto parte del Gruppo ‘63 e aver fondato insieme ad Adriano Spatola la rivista di poesia sperimentale “Tam Tam “ negli anni settanta, ha incontrato il Buddismo tibetano nel 1985 e ne è diventata monaca nel 1990. Nei suoi ultimi libri “Esoterico biliardo” (Edizione Archinto, 2002) e “Le due sponde” ricorda gli eventi e gli incontri della sua vita alla luce della scelta spirituale intrapresa.
In relazione alla sua scrittura sono stati individuati diversi fili conduttori per tutte le opere presentate: il rapporto con l’Oriente, la differente concezione di spazio e tempo, il passaggio da una sponda all’altra, il valore della meditazione e del silenzio, l’esperienza di epifanie rivelatrici, la fragilità del linguaggio.
Due sono i tratti di Rio nei quali sono collocate le opere. Il primo compreso tra Piazza Martiri e Via Pescheria ospita l’installazione “Collegamento (Verbindung)” di Regine Ramseier, costituita da frammenti di lettere galleggianti sull’acqua e in dialogo con le rive: la centralità delle parole in relazione alla poesia e al bisogno umano di comunicare viene presentato dall’artista di origine svizzera con un’attenzione particolare alla dimensione temporale, ai rischi della dispersione, al rapporto con l’inesprimibile, ma anche alla funzione ludica delle lettere e delle loro infinite combinazioni.
Il secondo tratto di Rio, in corrispondenza di Vicolo Sottoriva, accoglie l’installazione “Tempo misto” di Lorella Salvagni: ottanta gusci bianchi si posano leggeri sulla superficie dell’acqua come piccoli veicoli che accompagnano i defunti, nel passaggio all’altra sponda, durante l’esistenza intermedia che succede alla morte del corpo. E’ il bardo di cui parla “Il Libro tibetano dei morti”, la fase che inizia dal momento del trapasso, di arresto del respiro e può durare fino a sette settimane. La recitazione di versi escatologici, ad opera di maestri spirituali o amici, aiutano l’estinto a superare le proiezioni carmiche, a vedere oltre l’apparenza per raggiungere la liberazione spirituale, oppure a ritornare al samsara, al ciclo perpetuo di rinascita.
Anche l’opera musicale “Così come sono” di Barbara Rincicotti, in dialogo con l’installazione di Lorella Salvagni, rimanda alle due vie che si presentano non solo nella fase dopo la morte, ma anche durante la vita: o il superamento del mondo di apparenze per pervenire alla pace - il dissolversi dell’esistenza nella luce della potenza spirituale cosmica, la liberazione dal Karma e il raggiungimento del Nirvana - o il ritorno al divenire incessante dell’esistenza.
Quest’anno si aggiunge alla manifestazione anche uno spazio espositivo, la Galleria Bonelli Arte Contemporanea, che affacciandosi sul Rio espande il percorso con continuità non solo logistica ma anche tematica. Qui infatti la mostra “Lucciole” di Sara Rossi, a cura di Stefania Giazzi, presenterà opere fotografiche e video installazioni - Passi (1998) e W o l’isola del fuoco (2007) - in cui l’acqua costituisce il tema principale e il riferimento alla spiritualità orientale lo sfondo di riferimento.
Quest’anno la rassegna di videoarte si terrà nella Loggia di Giulio Romano con i seguenti video: “Everything is ok” (2007) di Natalia Saurin e Silvia Levenson, “Nel pomeriggio sedersi, guardare, sentire” (2003) di Vittoria Gualco, “2012” (2007) di Barbara Rincicotti e Lorella Salvagni e “Katabatic Wind”(1995) di Berty Skuber.
L’inaugurazione della manifestazione avrà luogo, sotto la Loggia di Giulio Romano, mercoledì 5 settembre alle ore 21.00, alla presenza della scrittrice Giulia Niccolai.
Giovedì 6 e venerdì 7 settembre, alle ore 19 presso la Galleria Bonelli, si proporrà la linea di azione “Scheggia fra le due sponde” di e con Monica Palma.
Per tutta la durata della manifestazione sarà rispettato il consueto orario notturno dalle 21 alle 23 e sarà disponibile il catalogo con testo di Donata Negrini.
La realizzazione della quarta edizione di Arte sull’acqua è stata resa possibile dalla collaborazione e dal contributo del Comune di Mantova, della Provincia di Mantova e del Gruppo Unieco.
05
settembre 2007
Arte sull’acqua 2007 – Tra le due sponde
Dal 05 al 09 settembre 2007
arte contemporanea
Location
RIO DI MANTOVA
Mantova, Vicolo Sottoriva, (Mantova)
Mantova, Vicolo Sottoriva, (Mantova)
Orario di apertura
dalle ore 21 alle ore 23
Galleria Bonelli: dalle ore 10.30 alle ore 23
Vernissage
5 Settembre 2007, ore 21
Sito web
www.noncapovolgere.it
Autore
Curatore