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Arte tra etica e oblio
Una mostra come occasione per riconsiderare il problema della funzione possibile dell’arte nella realtà
Comunicato stampa
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Una mostra come occasione per riconsiderare il problema della funzione possibile dell’arte nella realtà, un’arte che oscilla tra etica e oblio, attraverso una nuova forma di “impegno” dopo l’accertata impraticabilità dei sistemi ideologici, e scarto metafisico, tra comunicazione e silenzio, attraverso artisti che hanno vissuto più o meno pienamente o di riflesso i climi della militanza ideologica, passando indenni attraverso il cinismo edonistico degli anni 80, portatori – nelle diversità operative e linguistiche-di un atteggiamento che vede la ricerca artistica non come semplice cronaca del quotidiano, cinismo antistorico, gioco di specchi o provocazione fine a sé stessa quanto come ricerca di una verità che illumina la faccia nascosta delle cose, facendo affiorare i meccanismi di un reale sempre più confuso con il suo doppio virtuale e mediatico. Autori consapevoli della difficoltà dell’arte nel contesto attuale come entità difficilmente circoscrivibile e sfuggente.
La personalità di Fabio Mauri che ha inteso l’arte come catarsi ontologica e impegno etico, analisi decostruttiva delle dinamiche del potere e indagine dell’identità soggettiva, è la direttrice di percorso per una rotta dell’arte nella complessa costellazione del presente che ribadisca la necessità della differenza declinata attraverso nuovi comportamenti, praticati non in opposizione schematica al sistema, ma come recupero dell’esperienza individuale pensata in termini relazionali e attraverso nuovi equilibri flessibili. Presupposti di un’avanguardia silenziosa, ma sostanzialmente incisiva in nome di un’arte come sentimento estetico ed etico che produca al suo interno istanze trasformative per l’umano in senso ampio, in linea con i bisogni reali e fedele alla sua identità sostanzialmente enigmatica, ultima trincea, spazio singolare nei confronti della banalità e dell’omologazione.
Patrizia Ferri, marzo 2006
La personalità di Fabio Mauri che ha inteso l’arte come catarsi ontologica e impegno etico, analisi decostruttiva delle dinamiche del potere e indagine dell’identità soggettiva, è la direttrice di percorso per una rotta dell’arte nella complessa costellazione del presente che ribadisca la necessità della differenza declinata attraverso nuovi comportamenti, praticati non in opposizione schematica al sistema, ma come recupero dell’esperienza individuale pensata in termini relazionali e attraverso nuovi equilibri flessibili. Presupposti di un’avanguardia silenziosa, ma sostanzialmente incisiva in nome di un’arte come sentimento estetico ed etico che produca al suo interno istanze trasformative per l’umano in senso ampio, in linea con i bisogni reali e fedele alla sua identità sostanzialmente enigmatica, ultima trincea, spazio singolare nei confronti della banalità e dell’omologazione.
Patrizia Ferri, marzo 2006
28
marzo 2006
Arte tra etica e oblio
Dal 28 marzo al 14 aprile 2006
arte contemporanea
Location
HYUNNART STUDIO ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Viale Manzoni, 85, (Roma)
Roma, Viale Manzoni, 85, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 15–18 o per appuntamento
Vernissage
28 Marzo 2006, ore 18
Autore
Curatore