Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Artedonna 2
La mostra è dedicata all’esplorazione del femminile artistico e al contributo della Donna al mondo dell’arte, un motivo per riscattare l’universo femminile da secoli di emarginazioni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ARTEDONNA 2
Curata da Mina TARANTINO, la mostra è dedicata all’esplorazione del femminile artistico e al contributo della Donna al mondo dell’arte, un motivo per riscattare l’universo femminile da secoli di emarginazioni; è l’omaggio più concreto che la Galleria SPAZIOSEI vuole fare in questo momento alla Donna, per valorizzarne la personalità, la creatività e per renderla l’unica protagonista. Attraverso un percorso trasversale tra generazioni e linguaggi differenti (pittura, scultura, ceramica, design, fotografia) si realizza un dialogo e un confronto tra artiste provenienti da ogni parte d’Italia.
Di queste scrive in catalogo il critico d’arte Maria VINELLA: «Questo testo è dedicato all’altra metà dello sguardo dell’arte, alla creatività femminile esercitata nel mondo della cultura visiva contemporanea. Ed è dedicato a Frida Khalo e ai suoi dipinti, strazianti testimonianze delle sofferenze fisiche e mentali di una donna eccezionale e sfortunata. A Marina Abramović e alle emozioni generate dai suoi rituali pericolosi e dalle performance politiche (“Balkan Baroque” premiata nel 1997 alla Biennale di Venezia). A Louise Bourgeois, alle sue metafore del corpo femminile e alle evocative costruzioni della memoria impastate di dolore, paura e minacciosa sessualità. A Shirin Neshat e al suo complesso excursus pittorico sul femminismo e sulle problematiche multiculturali (“Turbulent” premiato nel 1999 alla Biennale di Venezia). Ancora, il testo vuole rendere omaggio a importanti e note maestre dell’arte come Sonia Delaunay, Hannah Höch, Tamara de Lempicka, Cindy Sherman, Niki de Saint Phalle, Marisa Merz, Laurie Anderson E’ dedicato, inoltre, alle 15 artiste italiane che espongono le proprie opere nella II edizione della manifestazione espositiva ArteDonna, promossa dalla Galleria Spaziosei. Le cifre stilistiche delle autrici invitate sono molteplici. Come molteplici sono i loro sguardi sul mondo. E su se stesse. Differenti appaiono le tendenze espressive, numerose le declinazioni linguistiche, diversificate le sperimentazioni di strumenti, tecniche, materiali. Eppure tutte le artiste sono accomunate da un unico desiderio o meglio un bisogno: fare arte. Esercitare la signorìa del proprio sguardo speciale e differente, contaminare della propria alterità il mondo dell’arte. Essere nell’arte. Essere nel mondo.
Nasce da tale desiderio la spazialità misteriosa delle suggestive metropoli di Alba Amoruso, la cui pittura densa e sfocata si alimenta di un colore carnoso, illuminato da luci violente e modellato da oscurità espressioniste. L’immaginario fecondo di Giuliana Trisorio Liuzzi si affida, invece, alle impressioni del complesso repertorio iconografico della visual culture contemporanea per cogliere fotogrammi e inquadrature filmico/letterarie e per dipingere personaggi femminili inquieti e perturbanti.
I cieli ariosi e sereni e i panorami fatti di infinito dei Microcosmi di Rosanna Pucciarelli svelano perfetti equilibri di ombra/luce e di chiaro/scuro, dove la materia pittorica (acrilico su tavola) si trasmuta magicamente in universi di metafisica leggerezza e onirica evanescenza. All’opposto, i Percorsi di memoria di Floriana Mucci mediante tecniche antiche e laboriose (commistioni di mosaico, porcellane, gres, vetro fusione ecc.) affrontano significative narrazioni autobiografiche che consegnano all’impronta corporea l’intensità misteriosa del fluire temporale. Similmente, con lieve e ironica leggerezza ma con autentica e profonda densità di senso, i lavori sull’autoritratto di Teresa Pollidori (elaborazioni fotografiche in digitale) leggono e interpretano in chiave simbolica le problematiche femminili del presente e gli stereotipi – non solo occidentali – della donna-oggetto. E le interessanti sperimentazioni a foto-contatto di Francesca Speranza restituiscono alla percezione le tracce di vissuti personali nascosti in reperti oggettuali segnati dalla femminilità materna.
Se la raffinata eleganza delle creazioni di Regina Gambatesa e la ricercata qualità delle sue opere-gioiello (realizzate in pietre e metalli preziosi) sono segni tangibili di rilevanti vissuti estetici, alimentati da segrete aure sentimentali e da inusitate energie comunicative, le opere della designer e illustratrice Valentina D’Andrea affidano a materiali molteplici la realizzazione di superfici composte da intrecci di trame, ricami, scritture, simboli formali desunti da un immaginario giovanile e romanticamente femminile. Mentre, le scritture/segno (autografe o prelevate dalla carta stampata) e le texture di griglie di Angela Rapio, tracciate con gesto rapido e accolte in forme essenziali curveggianti o spiraliformi, accolgo tra i toni dei neri/grigi/bianchi di pastelli/acrilici/chine, le testimonianze di visioni spezzate dalle stratificazioni successive di tracce grafiche e di campiture cancellate.
Franca Maranò presenta alcune opere grafiche (matite e inchiostri) appartenenti al nuovo, ultimo ciclo intitolato “Tra le radici nasce un fiore”. L’amore per la natura della Maranò (riconosciuta e apprezzata protagonista, non solo in Italia, di una carriera che evolve da ben più di cinquant’anni), per quella che lei stessa definisce ‘una nuova vita’, genera una fisicità quasi materica della raffigurazione (rami, fiori, radici, bulbi …), dove il gesto agile e rigoroso e il segno nervoso ed essenziale, veicoli di forza espressiva e capacità simbolica, divengono indispensabili mediatori di stati d’animo, emozioni, desideri. La ricerca personale dell’artista riesce così – ancora una volta – a rendere coerente la relazione tra tensione creativa e proiezione mentale, sperimentazione linguistica e struttura della visione.
La visione del reale diventa ipotesi estrosa nelle opere di Daniela Galeone, le cui sovrapposizioni di sgocciolature/scritture/macchie cromatiche danno corpo ad un immaginario che va oltre la superficie delle cose per penetrarne l’intima essenza. Anche Luciana Anelli utilizza le costruzioni mentali del reale per condurre narrazioni visive articolate, a tratti attraversate da allusioni compositive a contesti sociali/politici/etici. Vittoria Arena basa sulla figurazione naturalistica i propri racconti emozionali fatti da impasti cromatici che sommano il gesto informale all’efficace sintesi visiva quasi espressionista. All’opposto, Fiorella Bologna, con una pittura delicata, dal segno sottile e fragile, dà corpo di scrittura a forme infantili, memorie lontane, allusioni fantastiche. Per Ada Mazzei la realtà non è altro che una felice corrispondenza con il sentimento della natura celato in una vegetazione sontuosa e seducente; una natura floreale interpretata da distanza ravvicinata con sguardo sensibile, analiticamente focalizzato sul dettaglio per cogliere superfici, forme, colori, profumi. Gli stessi che la grande pittrice statunitense Georgia O’Keeffe definì “la vastità e la meraviglia del mondo come Io lo vivo”.»
01
marzo 2009
Artedonna 2
Dal primo marzo al 24 aprile 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIOSEI
Monopoli, Via Sant'anna, 6, (Bari)
Monopoli, Via Sant'anna, 6, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 18.00 - 21.00 (lunedì chiuso)
Vernissage
1 Marzo 2009, alle ore 19.00
Autore