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ARTEDONNA. Cento anni di arte femminile in Sicilia 1850-1950
La mostra ripercorre un secolo di storia e cultura italiana a partire da una trentina di figure dell’arte che hanno operato in Sicilia o che in Sicilia sono nate
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sarà inaugurata sabato 25 febbraio, presso il Reale Albergo delle Povere di Palermo, la mostra curata da Anna Maria Ruta ARTEDONNA. Cento anni di arte femminile in Sicilia 1850-1950. Realizzata nell'ambito del Circuito del Mito, dell'Assessorato Regionale del Turismo Sport e Spettacolo, la mostra ripercorre un secolo di storia e cultura italiana a partire da una trentina di figure dell'arte che hanno operato in Sicilia o che in Sicilia sono nate. Signore dell'arte note e meno note, come Adelaide Atramblé Sommariva, O'Tama Kiyohara, Elisa Boglino, Pina Calì, Topazia Alliata, Elena Pirrone, Lia Pasqualino Noto, Gemma d'Amico Flugì, Sistina Fatta, fino a personalità di cui quasi nulla - o poco - si sa, come Esilda Razeto e Maria Blandano Sichera. La mostra, organizzata dalla Publinews di Francesco Rovella, Catania, riunisce circa duecento opere, mentre il catalogo, per le Edizioni di passaggio, presenta oltre ad un articolato saggio introduttivo di Anna Maria Ruta e ad una prefazione di Dacia Maraini, monografie dedicate alle singole artiste presentate. Si tratta di un'importante manifestazione dedicata ad un brano di storia dell'arte e della cultura regionale e italiana, nel segno del femminile ma più in generale nel segno della riscoperta e dello studio di personalità che meritano di essere oggetto di approfondimento e conoscenza.
ARTEDONNA
Cento anni di arte femminile in Sicilia
1850-1950
A cura di Anna Maria Ruta
Prefazione di Dacia Maraini
Contributi di:
Manuela Conciauro, Valentina Di Miceli,
Angela Fodale, Marina Giordano, Giulia Gueci,
Giulia Ingarao, Marina Saieva, Giulia Sommariva,
Maria Antonietta Spadaro, Anna Maria Ruta.
FORMATO: 29x24
PAGINE: 392 – stampato in 4 colori su carta
patinata opaca, rilegato in brossura – ill. colore e b/n
PREZZO: 60,00
PERIODO: febbraio 2012
ISBN: 9 7 8 8 8 9 7 2 9 8 0 4 5
IL LIBRO: La pubblicazione, che accompagna la mostra Artedonna tenuta al Reale Albergo delle
Povere di Palermo, dal 25 febbraio al 25 aprile 2012, realizzata nell’ambito del Circuito del Mito
(Regione Siciliana), intende proporsi a studiosi e amanti delle arti, ma anche a frequentatori non
‘specialistici’ del mondo dell’immagine, della critica e degli studi culturali. Il volume, in sintonia con
l’esposizione che accompagna, ricostruisce il profilo e il percorso artistico delle signore dell’arte
siciliana, indagandone la specificità del segno, collocandole all’interno di una più vasta visione storicoculturale regionale, ma anche in relazione al contesto nazionale e internazionale, come partecipi e
promotrici con la loro vitalità e intelligenza di un processo culturale in progress. In molte regioni si è
da tempo cominciato a ricercare e studiare in questa direzione, e qualche utile volume si è stampato su
singole personalità o gruppi regionali femminili: anche in Sicilia non è mancata qualche indagine.
Manca, tuttavia, una visione globale del fenomeno, la scrittura di un capitolo adeguato su un’idea di
modernità artistica al femminile recuperata in sede critica, che possa aggiungersi a pieno titolo nelle
storie dell’arte, per completarne i percorsi e colmarne i vuoti finora esistenti.
Il volume Artedonna, con le sue 27 monografie divise per quattro capitoli (1. Ottocento e Novecento;
2. Gli anni Trenta e le Sindacali; 3. Le Futuriste; 4. Il dopoguerra. Gli anni Quaranta e Cinquanta) e
Un’appendice (Un’artista del popolo. Pina Patti Cuticchio), costituisce uno strumento prezioso e
approfondito su un capitolo importante della storia dell’arte italiana e siciliana. Le artiste prese in
considerazione sono tutte legate dal filo rosso dell’appartenenza, o per nascita o per il vissuto, alla
Sicilia. Diverse e affascinanti le personalità oggetto di studio: dalla napoletana-francese Adelaide
Atramblé Sommariva a O’Tama Kiyhoara, da Adele Gloria a Benedetta, da Ida Nasini Campanella a
Elisa Boglino, da Lia Pasqualino Noto a Sistina Fatta, attraversando un secolo, fino alle soglie del
contemporaneo. Passando per personalità di cui pochissimo si sa, ma che hanno lasciato una
produzione artistica di tutto rispetto e degna di essere studiata con gli strumenti della critica d’arte.ANNA MARIA RUTA è nata e vive a Palermo. Docente e poi preside nei Licei, ha accompagnato alla
funzione didattica una costante ricerca su alcuni aspetti della Letteratura e soprattutto della Storia
dell’Arte siciliane, occupandosi soprattutto del Futurismo. Ha curato e organizzato numerose mostre
tra cui: Fughe e ritorni – Presenze futuriste in Sicilia, Palermo; Aereopittori e Futuristi a Catania e
Renato Guttuso – Gli anni della formazione (1925-1940), con Enrico Crispolti. Nel 2005 ha curato ad
Agrigento, per l’Associazione Amici della pittura siciliana dell’Ottocento, la Mostra con relativo
catalogo Le ferite dell’essere. Solitudine e meditazione nella pittura siciliana degli anni Trenta. Nel
2007 ha pubblicato, in collaborazione con Rosanna Piraino e Isabella Vesco, il volume Gino Morici un
eclettico personaggio del Novecento palermitano. Nel 2008 ha pubblicato: Il nomade. Pippo Rizzo
nell’arte del Novecento. Ancora sul Futurismo, nel 2009, ha curato con Maurizio Scudiero a Roma,
per il centenario della pubblicazione del Manifesto di fondazione del Futurismo su “Le F**aro” di
Parigi, la mostra e il relativo catalogo, Sud-Nord. La continuità del Futurismo. Si è occupata inoltre di
arte al femminile curando alcune mostre su artiste storiche e contemporanee: Dal merletto alla
bicicletta, per la Biennale della Donna a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 2002; L’arte al femminile
– Il percorso artistico di Ida Nasini Campanella tra anni Trenta e anni Quaranta, a Firenze;
collaborazione alla Mostra Avanguardie femminili in Italia e in Russia 1910-1940, curata a Siracusa da
Renato Miracco. Ha collaborato con schede biografiche ai dizionari Italiane, Siciliane e Enciclopedia
della Sicilia di Franco Maria Ricci, a cura di Caterina Napoleone. Per Kalós, Piccola biblioteca d’Arte,
ha pubblicato il volume Topazia, dedicato a Topazia Alliata (2010). Ha anche curato quasi tutte le
voci dei futuristi siciliani per il Dizionario del Futurismo di Ezio Godoli, pubblicato dalla Vallecchi di
Firenze e molte voci per i volumi Pittura II (1993), già edito, e Arti applicate IV, in corso di stampa
per il Dizionario degli artisti siciliani di Luigi Sarullo, edito dalla Casa Editrice Novecento.
Dalla prefazione di Dacia Maraini:
«Alcune studiose siciliane (coordinate da Anna Maria Ruta) libere da pregiudizi – le donne spesso
sono vittime degli stessi pregiudizi e le utilizzano a volte con più crudeltà degli uomini – si sono
volute spogliare delle idee ricevute e andare a stanare queste tele dimenticate, guardando con occhi
nuovi e ammirati i loro colori, le loro forme, i movimenti fermati nel tempo. Le scoperte sono
immense: come cavare da una grotta abbandonata e buia delle pepite d’oro. Non c’è niente che renda
queste pittrici inferiori ai loro contemporanei maschi che sono stati apprezzati, osannati e veduti a
prezzi ragguardevoli.
La stessa cosa, vorrei ricordare, succede anche in letteratura. Solo recentemente si è scoperta una
diffusa scrittura che ha giaciuto e giace ancora nei conventi femminili da secoli. Mistiche dal pensiero
visionario i cui scritti non sono mai stati considerati degni di entrare nelle antologie o negli studi
universitari. Eppure i primi testi in italiano che si studiano a scuola riguardano un mistico, Jacopone
da Todi, magnifico maestro della parola e del pensiero, e un notaio di Lentini. Mentre nessuno ha mai
soffermato la sua attenzione su Angela Da Foligno (1248-1309), su Umiltà da Faenza (1226-1310), su
Chiara Da Montefalco (1268-1308), su Camilla Battista Varano (1458-1524), per non dire di tante
altre. Solo ora, timidamente, si cominciano ad analizzare i loro testi e si cominciano ad apprezzare per
la loro fertilità di immaginazione, per la loro sensualità, per il loro linguaggio inventivo e originale».
ARTEDONNA
Cento anni di arte femminile in Sicilia
1850-1950
A cura di Anna Maria Ruta
Prefazione di Dacia Maraini
Contributi di:
Manuela Conciauro, Valentina Di Miceli,
Angela Fodale, Marina Giordano, Giulia Gueci,
Giulia Ingarao, Marina Saieva, Giulia Sommariva,
Maria Antonietta Spadaro, Anna Maria Ruta.
FORMATO: 29x24
PAGINE: 392 – stampato in 4 colori su carta
patinata opaca, rilegato in brossura – ill. colore e b/n
PREZZO: 60,00
PERIODO: febbraio 2012
ISBN: 9 7 8 8 8 9 7 2 9 8 0 4 5
IL LIBRO: La pubblicazione, che accompagna la mostra Artedonna tenuta al Reale Albergo delle
Povere di Palermo, dal 25 febbraio al 25 aprile 2012, realizzata nell’ambito del Circuito del Mito
(Regione Siciliana), intende proporsi a studiosi e amanti delle arti, ma anche a frequentatori non
‘specialistici’ del mondo dell’immagine, della critica e degli studi culturali. Il volume, in sintonia con
l’esposizione che accompagna, ricostruisce il profilo e il percorso artistico delle signore dell’arte
siciliana, indagandone la specificità del segno, collocandole all’interno di una più vasta visione storicoculturale regionale, ma anche in relazione al contesto nazionale e internazionale, come partecipi e
promotrici con la loro vitalità e intelligenza di un processo culturale in progress. In molte regioni si è
da tempo cominciato a ricercare e studiare in questa direzione, e qualche utile volume si è stampato su
singole personalità o gruppi regionali femminili: anche in Sicilia non è mancata qualche indagine.
Manca, tuttavia, una visione globale del fenomeno, la scrittura di un capitolo adeguato su un’idea di
modernità artistica al femminile recuperata in sede critica, che possa aggiungersi a pieno titolo nelle
storie dell’arte, per completarne i percorsi e colmarne i vuoti finora esistenti.
Il volume Artedonna, con le sue 27 monografie divise per quattro capitoli (1. Ottocento e Novecento;
2. Gli anni Trenta e le Sindacali; 3. Le Futuriste; 4. Il dopoguerra. Gli anni Quaranta e Cinquanta) e
Un’appendice (Un’artista del popolo. Pina Patti Cuticchio), costituisce uno strumento prezioso e
approfondito su un capitolo importante della storia dell’arte italiana e siciliana. Le artiste prese in
considerazione sono tutte legate dal filo rosso dell’appartenenza, o per nascita o per il vissuto, alla
Sicilia. Diverse e affascinanti le personalità oggetto di studio: dalla napoletana-francese Adelaide
Atramblé Sommariva a O’Tama Kiyhoara, da Adele Gloria a Benedetta, da Ida Nasini Campanella a
Elisa Boglino, da Lia Pasqualino Noto a Sistina Fatta, attraversando un secolo, fino alle soglie del
contemporaneo. Passando per personalità di cui pochissimo si sa, ma che hanno lasciato una
produzione artistica di tutto rispetto e degna di essere studiata con gli strumenti della critica d’arte.ANNA MARIA RUTA è nata e vive a Palermo. Docente e poi preside nei Licei, ha accompagnato alla
funzione didattica una costante ricerca su alcuni aspetti della Letteratura e soprattutto della Storia
dell’Arte siciliane, occupandosi soprattutto del Futurismo. Ha curato e organizzato numerose mostre
tra cui: Fughe e ritorni – Presenze futuriste in Sicilia, Palermo; Aereopittori e Futuristi a Catania e
Renato Guttuso – Gli anni della formazione (1925-1940), con Enrico Crispolti. Nel 2005 ha curato ad
Agrigento, per l’Associazione Amici della pittura siciliana dell’Ottocento, la Mostra con relativo
catalogo Le ferite dell’essere. Solitudine e meditazione nella pittura siciliana degli anni Trenta. Nel
2007 ha pubblicato, in collaborazione con Rosanna Piraino e Isabella Vesco, il volume Gino Morici un
eclettico personaggio del Novecento palermitano. Nel 2008 ha pubblicato: Il nomade. Pippo Rizzo
nell’arte del Novecento. Ancora sul Futurismo, nel 2009, ha curato con Maurizio Scudiero a Roma,
per il centenario della pubblicazione del Manifesto di fondazione del Futurismo su “Le F**aro” di
Parigi, la mostra e il relativo catalogo, Sud-Nord. La continuità del Futurismo. Si è occupata inoltre di
arte al femminile curando alcune mostre su artiste storiche e contemporanee: Dal merletto alla
bicicletta, per la Biennale della Donna a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 2002; L’arte al femminile
– Il percorso artistico di Ida Nasini Campanella tra anni Trenta e anni Quaranta, a Firenze;
collaborazione alla Mostra Avanguardie femminili in Italia e in Russia 1910-1940, curata a Siracusa da
Renato Miracco. Ha collaborato con schede biografiche ai dizionari Italiane, Siciliane e Enciclopedia
della Sicilia di Franco Maria Ricci, a cura di Caterina Napoleone. Per Kalós, Piccola biblioteca d’Arte,
ha pubblicato il volume Topazia, dedicato a Topazia Alliata (2010). Ha anche curato quasi tutte le
voci dei futuristi siciliani per il Dizionario del Futurismo di Ezio Godoli, pubblicato dalla Vallecchi di
Firenze e molte voci per i volumi Pittura II (1993), già edito, e Arti applicate IV, in corso di stampa
per il Dizionario degli artisti siciliani di Luigi Sarullo, edito dalla Casa Editrice Novecento.
Dalla prefazione di Dacia Maraini:
«Alcune studiose siciliane (coordinate da Anna Maria Ruta) libere da pregiudizi – le donne spesso
sono vittime degli stessi pregiudizi e le utilizzano a volte con più crudeltà degli uomini – si sono
volute spogliare delle idee ricevute e andare a stanare queste tele dimenticate, guardando con occhi
nuovi e ammirati i loro colori, le loro forme, i movimenti fermati nel tempo. Le scoperte sono
immense: come cavare da una grotta abbandonata e buia delle pepite d’oro. Non c’è niente che renda
queste pittrici inferiori ai loro contemporanei maschi che sono stati apprezzati, osannati e veduti a
prezzi ragguardevoli.
La stessa cosa, vorrei ricordare, succede anche in letteratura. Solo recentemente si è scoperta una
diffusa scrittura che ha giaciuto e giace ancora nei conventi femminili da secoli. Mistiche dal pensiero
visionario i cui scritti non sono mai stati considerati degni di entrare nelle antologie o negli studi
universitari. Eppure i primi testi in italiano che si studiano a scuola riguardano un mistico, Jacopone
da Todi, magnifico maestro della parola e del pensiero, e un notaio di Lentini. Mentre nessuno ha mai
soffermato la sua attenzione su Angela Da Foligno (1248-1309), su Umiltà da Faenza (1226-1310), su
Chiara Da Montefalco (1268-1308), su Camilla Battista Varano (1458-1524), per non dire di tante
altre. Solo ora, timidamente, si cominciano ad analizzare i loro testi e si cominciano ad apprezzare per
la loro fertilità di immaginazione, per la loro sensualità, per il loro linguaggio inventivo e originale».
25
febbraio 2012
ARTEDONNA. Cento anni di arte femminile in Sicilia 1850-1950
Dal 25 febbraio al 25 aprile 2012
arte moderna e contemporanea
Location
REAL ALBERGO DEI POVERI
Palermo, Corso Calatafimi, 217, (Palermo)
Palermo, Corso Calatafimi, 217, (Palermo)
Curatore