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Artemisia non abita più qui
Una particolare mostra di sei artiste che richiamano la figura di Artemisia Gentileschi, la cui memoria apre un’interessante finestra sulla realtà creativa delle donne di oggi.
Con tecniche e espressioni visive assai diverse, esse vivono nel presente, guardano al futuro e ripercorrono il passato
Comunicato stampa
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Uno dei vicoli più antichi di Massa Marittima, dove le storie di tanti si sono intrecciate con la storia della Maremma, prende il nome dalla Casa del Ciambellano che ospita un antico forno medioevale, adesso trasformato nella Galleria Spaziografico. In questo luogo, mani operose creavano quello che era considerato il simbolo della nutrizione umana, come messo già in evidenza dalla religione cristiana, ed in questo luogo continua a prendere vita l’operosità degli artisti.
Nella casa del Ciambellano avrebbe potuto abitare e dipingere Artemisia Gentileschi, un’artista in cui coabitavano due anime: un forte radicamento alla tradizione e una spinta all’innovazione e alla sperimentazione. Di lei Roberto Longhi disse: “L'unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità.” Ecco chi era Artemisia: una donna dalla pittura virile, fuori dai canoni e dalle regole. Un’artista che nella sua epoca ha tracciato il solco della modernità nello stile di vita e nella pittura; da sicura professionista dell’arte ha saputo esplorare i toni più lirici e le atmosfere più intime nelle sue opere, esprimendo contemporaneamente potenza e varietà poetica.
Ed ecco l’idea di questa mostra: un plurale femminile, rappresentato dalle sei artiste che riescono a creare un ponte fra il passato e il futuro, artiste che spaziano dalla fotografia classica e di sperimentazione alla pittura figurativa e lirica, dal concettuale al realismo poetico. Una scelta di opere rappresentative dei loro stili e delle loro personalità che, come Artemisia, sfidano il futuro avendo sempre come riferimento la storia dell’arte.
Questa mostra rappresenta dunque il punto di vista sulla loro poetica espressiva, considerato dalla prospettiva del Vicolo del Ciambellano, ove potete ammirarla fino al 22 giugno prossimo.
Nella casa del Ciambellano avrebbe potuto abitare e dipingere Artemisia Gentileschi, un’artista in cui coabitavano due anime: un forte radicamento alla tradizione e una spinta all’innovazione e alla sperimentazione. Di lei Roberto Longhi disse: “L'unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità.” Ecco chi era Artemisia: una donna dalla pittura virile, fuori dai canoni e dalle regole. Un’artista che nella sua epoca ha tracciato il solco della modernità nello stile di vita e nella pittura; da sicura professionista dell’arte ha saputo esplorare i toni più lirici e le atmosfere più intime nelle sue opere, esprimendo contemporaneamente potenza e varietà poetica.
Ed ecco l’idea di questa mostra: un plurale femminile, rappresentato dalle sei artiste che riescono a creare un ponte fra il passato e il futuro, artiste che spaziano dalla fotografia classica e di sperimentazione alla pittura figurativa e lirica, dal concettuale al realismo poetico. Una scelta di opere rappresentative dei loro stili e delle loro personalità che, come Artemisia, sfidano il futuro avendo sempre come riferimento la storia dell’arte.
Questa mostra rappresenta dunque il punto di vista sulla loro poetica espressiva, considerato dalla prospettiva del Vicolo del Ciambellano, ove potete ammirarla fino al 22 giugno prossimo.
03
giugno 2023
Artemisia non abita più qui
Dal 03 al 22 giugno 2023
arte contemporanea
collettiva
collettiva
Location
Galleria Spaziografico
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (GR)
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (GR)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 16.30 - 19.00
Sito web
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Autore testo critico
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