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artevita
Sei artisti, sei imprese, un genio del passato, in mostra per la vita
Comunicato stampa
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Sotto il nome di artevita prende forma un progetto pluriennale, ideato da Paolo Tramontana, che prevede la realizzazione di una serie di iniziative culturali finalizzate a raccogliere fondi da destinare alla Ricerca sulle malattie rare dell’infanzia.
Il fecondo rapporto tra mecenati e artisti, che nei secoli ci ha consegnato innumerevoli capolavori, viene oggi declinato in maniera da offrire nuove opportunità di godimento dell’opera d’arte, sfruttando appieno tutto il potenziale di comunicazione sotteso al manufatto creativo per indurre un pubblico sempre più vasto e tipologicamente variegato a riflettere ed impegnarsi a fianco di istituzioni pubbliche e di privati per contribuire al progresso della scienza medica. La mostra perugina, promossa dalla Regione Umbria, dal Comune di Perugia e dalla Fondazione Guglielmo Giordano con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Galleria Nazionale dell’Umbria che la ospita, della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e di Confindustria Perugia, rappresenta la prima tappa di questo progetto e propone l’inconsueto e originale abbinamento tra arte classica – rappresentata da un grande e straordinario frammento di un’opera “a fresco” del Pinturicchio, fino ad oggi creduta persa – e arte contemporanea – rappresentata da sei lavori firmati da altrettanti grandi artisti italiani viventi legati al territorio centro-italiano - quale espressione di un incontro tra passato e presente, realizzato all’insegna del “bello” e della “vita” e finalizzato al sostegno di un’iniziativa di alto valore sociale.
La mostra - presentata in anteprima alla stampa Giovedì 14 settembre, alle ore 11,00 presso la Sala conferenze della Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia, Corso Vannucci, 19 - Palazzo dei Priori, 3° Piano) - esordisce il 16 settembre prossimo in occasione della seconda edizione de la “Notte bianca” e rimarrà aperta al pubblico fino all’8 ottobre.
Le opere degli artisti contemporanei Sauro Cardinali (Notte, 2003), Enrico Castellani (Superficie bianca, 2005), Eliseo Mattiacci (Orizzontale, 2003), Pietro Fortuna (Saulo, 2006), Nuvolo (Bianco collage, 1962) e Marco Tirelli (Senza titolo, 2003), saranno esposte lungo un percorso culminante nel Bambin Gesù delle mani, un’opera di straordinario rilievo eseguita da Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, attorno al 1492. Si tratta della significativa porzione di un dipinto su muro, realizzato dall’artista umbro per gli appartamenti Borgia del palazzo Vaticano, inaspettatamente tornato alla luce dopo cinquecento anni di oblio ed oggi acquisito dal Gruppo Margaritelli e affidato alla Fondazione Guglielmo Giordano che, in occasione della mostra artevita, ne ha consentita l’esposizione al pubblico in anteprima mondiale.
Il dipinto raffigura un Bambin Gesù benedicente - soggetto che si lega allo specifico tema dell’infanzia - delicatamente trattenuto da tre mani che ne svelano l’intima connessione con due altri misteriosi personaggi curiosamente tagliati fuori dal campo visivo “ritagliato” dalla composizione pittorica originale; da qui il nome dell’ opera: “Bambin Gesù delle mani”. La presentazione in anteprima assoluta del capolavoro sarà occasione per ripercorrere l’affascinante storia di questo affresco perduto, unica testimonianza di un’intrigante ed intricata vicenda rinascimentale, che ebbe per protagonisti Alessandro VI e la principessa Giulia Farnese, la nobildonna romana di cui si dice il papa Borgia fosse l’amante segreto.
Sarebbe stata proprio questa scandalosa relazione la causa della “damnatio memoriae” a cui venne sottoposto l’imbarazzante affresco vaticano, condannato dapprima alla distruzione totale e poi parzialmente – e segretamente - salvato in virtù della sua irresistibile bellezza. Destinata ad un oblio secolare l’opera emerge soltanto ora, grazie ad una impressionante serie di coincidenze che sembrano voler testimoniare quanto potente sia – tanto nella determinazione delle umane vicende, quanto nella storia dell’arte – l’imprevedibile influsso del caso. Un catalogo scientifico, edito da Quattroemme e curato da Franco Ivan Nucciarelli, con una prefazione di Claudio Strinati, ricostruisce la singolare storia dell’opera.
A conclusione della mostra perugina, curata per la parte contemporanea da Aldo Iori, le opere dei sei artisti verranno collocate lungo un interessante percorso territoriale, rimanendo per un anno in “custodia” delle sei aziende umbre che hanno sposato l’iniziativa e che finanziano progetti di ricerca di associazioni onlus: Emu (Marsciano - PG), Fabiana Filippi (Giano dell’Umbria - PG), Listone Giordano (Miralduolo di Torgiano - PG), Mastro Raphael (Spoleto - PG), Sonia Galassi (Ellera Umbra - PG) e The First Brick (San Mariano di Corciano - PG). Ogni opera rappresenterà, in tal modo, il prezioso tassello di un variegato diorama – cui corrisponde il progetto artevita – nel quale i visitatori potranno addentrarsi alla scoperta di un “bello” declinato attraverso le testimonianze di un’arte senza tempo.
La manifestazione artevita è accompagnata, inoltre, da un catalogo e da un video che documentano tutta l’operazione.
L’iniziativa si è resa possibile grazie alla partecipazione e al sostegno di diversi soggetti pubblici e privati che, per l’occasione, si incontrano sul terreno comune della solidarietà e dell’impegno sociale. Fortemente voluto dal Comune di Perugia, dalla Regione Umbria e dalla Fondazione Guglielmo Giordano, artevita ha riscontrato un adeguato interesse anche da parte del sistema impresa, rappresentato dal pool di aziende umbre che hanno abbracciato l’iniziativa. Esempio questo di reale sinergia tra differenti realtà imprenditoriali finalizzate ad un unico obiettivo di grande significato sociale, ma soprattutto testimonianza concreta di un efficace connubio tra pubblico e privato per il sostegno della cultura e dell’arte.
Tutti i soggetti che rendono possibile l’iniziativa prestano gratuitamente il loro lavoro o i materiali necessari.
I proventi della vendita dei cataloghi della mostra e degli ingressi andranno anch’essi alle associazioni onlus per la ricerca medica finalizzata alla cura di malattie rare infantili.
Il fecondo rapporto tra mecenati e artisti, che nei secoli ci ha consegnato innumerevoli capolavori, viene oggi declinato in maniera da offrire nuove opportunità di godimento dell’opera d’arte, sfruttando appieno tutto il potenziale di comunicazione sotteso al manufatto creativo per indurre un pubblico sempre più vasto e tipologicamente variegato a riflettere ed impegnarsi a fianco di istituzioni pubbliche e di privati per contribuire al progresso della scienza medica. La mostra perugina, promossa dalla Regione Umbria, dal Comune di Perugia e dalla Fondazione Guglielmo Giordano con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Galleria Nazionale dell’Umbria che la ospita, della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e di Confindustria Perugia, rappresenta la prima tappa di questo progetto e propone l’inconsueto e originale abbinamento tra arte classica – rappresentata da un grande e straordinario frammento di un’opera “a fresco” del Pinturicchio, fino ad oggi creduta persa – e arte contemporanea – rappresentata da sei lavori firmati da altrettanti grandi artisti italiani viventi legati al territorio centro-italiano - quale espressione di un incontro tra passato e presente, realizzato all’insegna del “bello” e della “vita” e finalizzato al sostegno di un’iniziativa di alto valore sociale.
La mostra - presentata in anteprima alla stampa Giovedì 14 settembre, alle ore 11,00 presso la Sala conferenze della Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia, Corso Vannucci, 19 - Palazzo dei Priori, 3° Piano) - esordisce il 16 settembre prossimo in occasione della seconda edizione de la “Notte bianca” e rimarrà aperta al pubblico fino all’8 ottobre.
Le opere degli artisti contemporanei Sauro Cardinali (Notte, 2003), Enrico Castellani (Superficie bianca, 2005), Eliseo Mattiacci (Orizzontale, 2003), Pietro Fortuna (Saulo, 2006), Nuvolo (Bianco collage, 1962) e Marco Tirelli (Senza titolo, 2003), saranno esposte lungo un percorso culminante nel Bambin Gesù delle mani, un’opera di straordinario rilievo eseguita da Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, attorno al 1492. Si tratta della significativa porzione di un dipinto su muro, realizzato dall’artista umbro per gli appartamenti Borgia del palazzo Vaticano, inaspettatamente tornato alla luce dopo cinquecento anni di oblio ed oggi acquisito dal Gruppo Margaritelli e affidato alla Fondazione Guglielmo Giordano che, in occasione della mostra artevita, ne ha consentita l’esposizione al pubblico in anteprima mondiale.
Il dipinto raffigura un Bambin Gesù benedicente - soggetto che si lega allo specifico tema dell’infanzia - delicatamente trattenuto da tre mani che ne svelano l’intima connessione con due altri misteriosi personaggi curiosamente tagliati fuori dal campo visivo “ritagliato” dalla composizione pittorica originale; da qui il nome dell’ opera: “Bambin Gesù delle mani”. La presentazione in anteprima assoluta del capolavoro sarà occasione per ripercorrere l’affascinante storia di questo affresco perduto, unica testimonianza di un’intrigante ed intricata vicenda rinascimentale, che ebbe per protagonisti Alessandro VI e la principessa Giulia Farnese, la nobildonna romana di cui si dice il papa Borgia fosse l’amante segreto.
Sarebbe stata proprio questa scandalosa relazione la causa della “damnatio memoriae” a cui venne sottoposto l’imbarazzante affresco vaticano, condannato dapprima alla distruzione totale e poi parzialmente – e segretamente - salvato in virtù della sua irresistibile bellezza. Destinata ad un oblio secolare l’opera emerge soltanto ora, grazie ad una impressionante serie di coincidenze che sembrano voler testimoniare quanto potente sia – tanto nella determinazione delle umane vicende, quanto nella storia dell’arte – l’imprevedibile influsso del caso. Un catalogo scientifico, edito da Quattroemme e curato da Franco Ivan Nucciarelli, con una prefazione di Claudio Strinati, ricostruisce la singolare storia dell’opera.
A conclusione della mostra perugina, curata per la parte contemporanea da Aldo Iori, le opere dei sei artisti verranno collocate lungo un interessante percorso territoriale, rimanendo per un anno in “custodia” delle sei aziende umbre che hanno sposato l’iniziativa e che finanziano progetti di ricerca di associazioni onlus: Emu (Marsciano - PG), Fabiana Filippi (Giano dell’Umbria - PG), Listone Giordano (Miralduolo di Torgiano - PG), Mastro Raphael (Spoleto - PG), Sonia Galassi (Ellera Umbra - PG) e The First Brick (San Mariano di Corciano - PG). Ogni opera rappresenterà, in tal modo, il prezioso tassello di un variegato diorama – cui corrisponde il progetto artevita – nel quale i visitatori potranno addentrarsi alla scoperta di un “bello” declinato attraverso le testimonianze di un’arte senza tempo.
La manifestazione artevita è accompagnata, inoltre, da un catalogo e da un video che documentano tutta l’operazione.
L’iniziativa si è resa possibile grazie alla partecipazione e al sostegno di diversi soggetti pubblici e privati che, per l’occasione, si incontrano sul terreno comune della solidarietà e dell’impegno sociale. Fortemente voluto dal Comune di Perugia, dalla Regione Umbria e dalla Fondazione Guglielmo Giordano, artevita ha riscontrato un adeguato interesse anche da parte del sistema impresa, rappresentato dal pool di aziende umbre che hanno abbracciato l’iniziativa. Esempio questo di reale sinergia tra differenti realtà imprenditoriali finalizzate ad un unico obiettivo di grande significato sociale, ma soprattutto testimonianza concreta di un efficace connubio tra pubblico e privato per il sostegno della cultura e dell’arte.
Tutti i soggetti che rendono possibile l’iniziativa prestano gratuitamente il loro lavoro o i materiali necessari.
I proventi della vendita dei cataloghi della mostra e degli ingressi andranno anch’essi alle associazioni onlus per la ricerca medica finalizzata alla cura di malattie rare infantili.
16
settembre 2006
artevita
Dal 16 settembre all'otto ottobre 2006
arte antica
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI PRIORI
Perugia, Piazza Iv Novembre, (Perugia)
Perugia, Piazza Iv Novembre, (Perugia)
Biglietti
€ 3,00
Orario di apertura
ogni giorno dalle 8.30 alle 19.30 (Biglietteria chiusa dalle ore 19.00); Chiuso il lunedì
Vernissage
16 Settembre 2006, ore 19
Sito web
www.progettoartevita.it
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