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ARTISTI CONTEMPORANEA A CONFRONTO con arte concettuale di Rosa Didonna “Eros e Thanatos”
ARTISTI CONTEMPORANEA A CONFRONTO con arte concettuale di Rosa Didonna “Eros e Thanatos” special guest L’ARTE DI ROSA DIDONNA
Comunicato stampa
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ARTISTI CONTEMPORANEA A CONFRONTO con arte concettuale di Rosa Didonna "Eros e Thanatos"
a cura di Massimo Picchiami e Carlo Roberto Sciascia
special guest
L’ARTE DI ROSA DIDONNA
Nella mia arte,installazioni, pittura, scultura, musica, danza e teatro si incontrano come documento dell’azione artistica e come esito espressivo finale d‘un più complesso progetto, sempre restituendo l’immagine di me stessa il gesto il segno per approdare alla prosa finale “Star – giostra della vita” tratta dal mio libro “Arte la mia seconda pelle”. Per l’uso del travestimento, per il gioco dei ruoli tra l’eros e il tanatos vi è l’interpretazione di stereotipi che potrebbe essere collocato idealmente accanto ad artisti come Cahun, Luthi e Sherman.
La vena drammatica rende ogni cosa di un’aura leggera; i messaggi, che dal mio lavoro traspaiono, sollecitano l’attenzione dello spettatore su temi importanti, avvalendosi – come body art – dei codici linguistici della moda, della televisione, del fumetto, e usando il kitsch per smascherare gli eccessi e le strumentalizzazioni dei media, di cui siamo quotidiane vittime, incuriosendo il popolo dell’arte a smuovere la propria volontà per poter godere di eventi culturali.
“Che significato ha lo stacco della pelle in rapporto alla mia arte?”
Ho pubblicato il mio quarto libro “Arte la mia seconda pelle” dove troviamo protagonista la storia di Rosetta, bambina inquieta e indomata che ne combina di tutti i colori ancora prima di ricevere in regalo dal nonno a 10 anni compiuti una tavolozza ed una scatola di veri e propri colori,questo regalo segnerà una svolta nell’iter di Rosetta. Nel libro si può trovare una raccolta dai primi disegni e fogli di quaderno delle scuole elementari, fino alle immagini pittoriche che, dall’adolescenza arrivano ad oggi.
Attraverso questo lungo racconto si rivela un percorso continuo, coerente e consequenziale. La performance è l’ennesimo atto evolutivo di un arte in continuo mutare.
“Il mio percorso artistico e la vita stessa coincidono. L’arte è per me soprattutto una maniera di esprimermi, un modo per riflettere sul mondo e sull’arte stessa.
Raccontare è il verbo adatto al mio lavoro. Ribadisco questo concetto. E’ chiaro che il mio lavoro riflette il mio modo di vedere la vita e l’arte parallelamente, con grande senso critico.
L’interpretazione di personaggi stereotipati fa parte dei miei travestimenti, che giocano spesso sull’ambiguità sessuale.
Sempre ho “dipinto” figure paradossali ritagliate da una realtà esasperata dalla mia creatività ma tutto ciò con il ritratto della mia personalità privata centra ben poco. Interpreto stereotipi che sono distanti da me mille miglia. I personaggi dei miei dipinti li faccio vivere proprio come un attore sul palcoscenico. Non mi interessa mostrarmi solo per narcisistico piacere, ma come mezzo per evidenziare – in quanto vittima di questi attentati mediatici – i paradossi di questa società, in modo divertente ma sempre con forte senso critico e nessun compiacimento. E’ narrazione dipinta di kitch (strumento più volte utilizzato da pubblicità e mezzi di comunicazione), o con immagini libere da orpelli ma pur sempre tragicomiche. Anche la sessualità, vissuta con imposizioni e canoni ben precisi dalla nostra società, è uno strumento di indagine che alcuni dei mie personaggi rivelano in maniera evidente. Il ruolo in cui la religione ha relegato la sessualità è una delle tematiche del mio lavoro, come quella del disagio per le differenze razziali, o generazionali fino al travestimento che la gente adotta per uniformarsi o diventare uno stereotipo.
L'obbiettivo che io propongo ogni qualvolta che creo e presento la mia “Arte la mia seconda pelle” è di emozionare e commuovere il fruitore. Infatti il punto forte consiste proprio nell'interazione tra artista e fruitore. La suspance che nasce dalla performance risveglia il fanciullino che c'è in ogni un uomo, che vuole crescere e che si lascia affascinare da una spettacolarità cruenta e coinvolgente. Al contrario il bambino vero e proprio, spinto da questo slancio di crescita veloce, che richiama anche la sua innata fantasia, tenta di uscire, travolto da una situazione che lo incuriosisce.
Il fine dell'opera è la realizzazione di una pale dal'altare, simbolo di arte concettuale, insieme ad ogni componente della scena, che con ogni movimento assume il ruolo di scultura vivente; il quadro completo è rigeneratore perchè io stessa, attingendo dalla fiamme dorate (crogiuolo di sangue e d' arte), vivo una rinascita e cambia la muta, che mi viene strappata dal volto.
L'essenza di questi happening sempre diversi corrisponde ad uno spirito crescente, che cambia ogni volta, che si adatta al posto in cui la mostra è presente e al quale si possono aggiungere e sottrarre più elementi.
I movimenti contemporanei e sinuosi rappresentano il bene e il male in continuo conflitto saranno le preghiere della sacerdotessa Rosa a far sì che alla fine si uniscano e si completino a vicenda.
Il sottofondo della musica è in bilico tra beatitudine e sacrificio, funge da sfondo ad uno scenario che si risolve con la crocifissione nel sudario e con la pietrificazione delle componenti.
Il dolore di cui si fa portatrice Rosa rappresenta in realtà il sacrifico che caratterizza l'intera società sofferente del mondo dell'arte odierno.
La performance Eros e Thanatos sarà interpretata dalla Rosa Didonna accompagnata dalla danza di Liliana Delliturri e Giuseppe Lamanna.
ARTISTI IN MOSTRA
Smith, Menichetti, Nuzzo, Veschini, Di Cosmo, Tambè, Karakacelik, Verbena,Angeli, Simonetti, Nicca, Russo, PAntacchini, Campestrin, Caruso, Maiono, Rubinia, Bertolono, Didonna, Pacilio, Baiano, GAmbardella, Napoletti, Guandalini, Cacucciolo, Mila, Curti,Lampa, Cataneo, Matacena, Piatto, Marcotulli, Vetrana, Venturi, Voglio, Lorenzetti, Ara, Rosi, Nicoli, Fino, Off, Salvo, Giovannini, Moretti, Piersigilli, Fiscardi.
a cura di Massimo Picchiami e Carlo Roberto Sciascia
special guest
L’ARTE DI ROSA DIDONNA
Nella mia arte,installazioni, pittura, scultura, musica, danza e teatro si incontrano come documento dell’azione artistica e come esito espressivo finale d‘un più complesso progetto, sempre restituendo l’immagine di me stessa il gesto il segno per approdare alla prosa finale “Star – giostra della vita” tratta dal mio libro “Arte la mia seconda pelle”. Per l’uso del travestimento, per il gioco dei ruoli tra l’eros e il tanatos vi è l’interpretazione di stereotipi che potrebbe essere collocato idealmente accanto ad artisti come Cahun, Luthi e Sherman.
La vena drammatica rende ogni cosa di un’aura leggera; i messaggi, che dal mio lavoro traspaiono, sollecitano l’attenzione dello spettatore su temi importanti, avvalendosi – come body art – dei codici linguistici della moda, della televisione, del fumetto, e usando il kitsch per smascherare gli eccessi e le strumentalizzazioni dei media, di cui siamo quotidiane vittime, incuriosendo il popolo dell’arte a smuovere la propria volontà per poter godere di eventi culturali.
“Che significato ha lo stacco della pelle in rapporto alla mia arte?”
Ho pubblicato il mio quarto libro “Arte la mia seconda pelle” dove troviamo protagonista la storia di Rosetta, bambina inquieta e indomata che ne combina di tutti i colori ancora prima di ricevere in regalo dal nonno a 10 anni compiuti una tavolozza ed una scatola di veri e propri colori,questo regalo segnerà una svolta nell’iter di Rosetta. Nel libro si può trovare una raccolta dai primi disegni e fogli di quaderno delle scuole elementari, fino alle immagini pittoriche che, dall’adolescenza arrivano ad oggi.
Attraverso questo lungo racconto si rivela un percorso continuo, coerente e consequenziale. La performance è l’ennesimo atto evolutivo di un arte in continuo mutare.
“Il mio percorso artistico e la vita stessa coincidono. L’arte è per me soprattutto una maniera di esprimermi, un modo per riflettere sul mondo e sull’arte stessa.
Raccontare è il verbo adatto al mio lavoro. Ribadisco questo concetto. E’ chiaro che il mio lavoro riflette il mio modo di vedere la vita e l’arte parallelamente, con grande senso critico.
L’interpretazione di personaggi stereotipati fa parte dei miei travestimenti, che giocano spesso sull’ambiguità sessuale.
Sempre ho “dipinto” figure paradossali ritagliate da una realtà esasperata dalla mia creatività ma tutto ciò con il ritratto della mia personalità privata centra ben poco. Interpreto stereotipi che sono distanti da me mille miglia. I personaggi dei miei dipinti li faccio vivere proprio come un attore sul palcoscenico. Non mi interessa mostrarmi solo per narcisistico piacere, ma come mezzo per evidenziare – in quanto vittima di questi attentati mediatici – i paradossi di questa società, in modo divertente ma sempre con forte senso critico e nessun compiacimento. E’ narrazione dipinta di kitch (strumento più volte utilizzato da pubblicità e mezzi di comunicazione), o con immagini libere da orpelli ma pur sempre tragicomiche. Anche la sessualità, vissuta con imposizioni e canoni ben precisi dalla nostra società, è uno strumento di indagine che alcuni dei mie personaggi rivelano in maniera evidente. Il ruolo in cui la religione ha relegato la sessualità è una delle tematiche del mio lavoro, come quella del disagio per le differenze razziali, o generazionali fino al travestimento che la gente adotta per uniformarsi o diventare uno stereotipo.
L'obbiettivo che io propongo ogni qualvolta che creo e presento la mia “Arte la mia seconda pelle” è di emozionare e commuovere il fruitore. Infatti il punto forte consiste proprio nell'interazione tra artista e fruitore. La suspance che nasce dalla performance risveglia il fanciullino che c'è in ogni un uomo, che vuole crescere e che si lascia affascinare da una spettacolarità cruenta e coinvolgente. Al contrario il bambino vero e proprio, spinto da questo slancio di crescita veloce, che richiama anche la sua innata fantasia, tenta di uscire, travolto da una situazione che lo incuriosisce.
Il fine dell'opera è la realizzazione di una pale dal'altare, simbolo di arte concettuale, insieme ad ogni componente della scena, che con ogni movimento assume il ruolo di scultura vivente; il quadro completo è rigeneratore perchè io stessa, attingendo dalla fiamme dorate (crogiuolo di sangue e d' arte), vivo una rinascita e cambia la muta, che mi viene strappata dal volto.
L'essenza di questi happening sempre diversi corrisponde ad uno spirito crescente, che cambia ogni volta, che si adatta al posto in cui la mostra è presente e al quale si possono aggiungere e sottrarre più elementi.
I movimenti contemporanei e sinuosi rappresentano il bene e il male in continuo conflitto saranno le preghiere della sacerdotessa Rosa a far sì che alla fine si uniscano e si completino a vicenda.
Il sottofondo della musica è in bilico tra beatitudine e sacrificio, funge da sfondo ad uno scenario che si risolve con la crocifissione nel sudario e con la pietrificazione delle componenti.
Il dolore di cui si fa portatrice Rosa rappresenta in realtà il sacrifico che caratterizza l'intera società sofferente del mondo dell'arte odierno.
La performance Eros e Thanatos sarà interpretata dalla Rosa Didonna accompagnata dalla danza di Liliana Delliturri e Giuseppe Lamanna.
ARTISTI IN MOSTRA
Smith, Menichetti, Nuzzo, Veschini, Di Cosmo, Tambè, Karakacelik, Verbena,Angeli, Simonetti, Nicca, Russo, PAntacchini, Campestrin, Caruso, Maiono, Rubinia, Bertolono, Didonna, Pacilio, Baiano, GAmbardella, Napoletti, Guandalini, Cacucciolo, Mila, Curti,Lampa, Cataneo, Matacena, Piatto, Marcotulli, Vetrana, Venturi, Voglio, Lorenzetti, Ara, Rosi, Nicoli, Fino, Off, Salvo, Giovannini, Moretti, Piersigilli, Fiscardi.
16
dicembre 2011
ARTISTI CONTEMPORANEA A CONFRONTO con arte concettuale di Rosa Didonna “Eros e Thanatos”
Dal 16 al 22 dicembre 2011
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
GLOBALART
Noicattaro, Via Ugo Foscolo, 29, (Bari)
Noicattaro, Via Ugo Foscolo, 29, (Bari)
Orario di apertura
10-13 e 17-20
Vernissage
16 Dicembre 2011, h 18:00
Autore
Curatore