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Artisti di rilievo nazionale – 5° Edizione
Scopo della mostra è quello di presentare ad appassionati ed operatori un gruppo di artisti che, per la qualità della loro espressione e per il curriculum artistico fin qui manifestato, siano in grado di offrire ampie garanzie per imporsi, a breve o medio termine, sulla ribalta nazionale.
Comunicato stampa
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Alla Galleria d’arte Contemporanea STUDIO C di via Gioavanni Campesio 39 si ripete anche quest'anno, ed è la quinta edizione, “Artisti di rilievo Nazionale, suggerimenti e proposte per un Nuovo Collezionismo” la prestigiosa Rassegna da me ideata, seguita e commentata.
Iniziata nel 2012 e proseguita poi negli anni successivi, questa manifestazione si è gradualmente imposta all'attenzione della critica più attenta e qualificata, di Enti ed Istituzioni di prestigio riuscendo ad inserire diversi dei suoi artisti in mostre di rilievo Internazionale quali “Triennale di Roma” e “Biennale Internazionale d'Arte di Venezia”.
Una manifestazione, questa dello “Studio C”, che è particolarmente attesa e seguita da appassionati e collezionisti perchè ha sempre proposto nomi ed espressioni di alto spessore e qualità che in seguito si sono imposti anche sul mercato.
Anche questa edizione, dunque, ha come scopo fondamentale quello di presentare ad appassionati ed operatori un gruppo di artisti che, per la qualità della loro espressione e per il curriculum artistico fin qui manifestato, siano in grado di offrire ampie garanzie per imporsi, a breve o medio termine, sulla ribalta nazionale.
Questi i nomi degli artisti selezionati e le province di provenienza: Davide Alborghetti (Pisa), Tiziano Bonanni (Firenze) Gianpiero Castiglioni (Varese), Patrizia Comand (Milano), Antonella Giapponesi Tarenghi (Brescia), Giulia Gorlova (Rimini), Carla Moiso (Padova), Maria Grazia Omodeo (Roma), Cesare Paolantonio (Bergamo).
Davide Alborghetti (PI): l’artista, che vive e lavora tra Ospitaletto (Brescia) e Volterra (Pisa), è uno scultore moderno di grande interesse perché nelle sue opere, sempre percorse da un senso di grande leggerezza e poesia, riesce sempre a coniugare passato e presente, tradizione e modernità. Le sue sculture sono vere e proprie “forme in movimento”, pensieri dinamici eleganti e sospesi capaci di interagire con l’uomo e l’ambiente per una puntuale e contemporanea riflessione. La magia del legno, la storia dell’alabastro, la leggerezza della carta e, a volte la potenza del ferro, servono a Davide Alborghetti per innescare un dialogo aperto con la natura e le sue manifestazioni, per proporre un nuovo e diverso incontro tra uomo e ambiente, quasi una forma di riconciliazione e/o moderno equilibrio dove poter ricominciare una nuova vita, un nuovo percorso. Con grande abilità e maestria, ma soprattutto, con eccezionale senso poetico, l’artista riesce a rendere i movimenti del vento, il frusciare dell’aria tra le fronde, l’impalpabile leggerezza dei sogni e della fantasia coinvolgendo lo spettatore nel suo fantastico viaggio, verso un mondo diverso, più bello e più pulito.
Tiziano Bonanni (FI): personaggio di primaria importanza dell’attuale panorama artistico nazionale, Tiziano Bonanni è pittore, scultore, grafico e designer nonché fondatore e direttore della Scuola di Formazione Artistica “Rossotiziano” con sede a Scandicci. Una formazione straordinaria e approfondita, la sua, che parte dall’Accademia di Belle Arti di Firenze e si sviluppa successivamente in studi approfonditi sulla grande pittura del passato, con un riguardo particolare per gli artisti fiorentini e toscani. Tutto questo ha certamente influito sulla sua espressione che, fin dagli esordi, si è subito evidenziata come straordinariamente forte, potente, originale ed autentica. In seguito Tiziano si è pure accostato alle Avanguardie Storiche e ai più significativi Movimenti del “Novecento” internazionale riuscendo a coniugare insieme, con abilità e intuito, passato e presente, modernità e tradizione. La sua attuale espressione, dunque, basata su di un costruttivo rapporto dialettico con la storia, si è ulteriormente arricchito di input e motivazioni contemporanee, di tecniche innovative e sorprendenti, di tematiche moderne e attuali.
Gianpiero Castiglioni (VA): artista di grande esperienza e dotato di un curriculum critico-espositivo di rilevante importanza, ha attraversato vari e diversificati momenti espressivi fino a pervenire all’attuale produzione fortemente innovativa, moderna e contemporanea. Quella di Castiglioni è un’arte basata sulla ricerca continua e ostinata all’interno del colore, della forma e della materia. Arte che quasi sempre si realizza e si sviluppa nella “tridimensionalità”, in un linguaggio sospeso tra pittura e scultura e dove emergono, con incisività e determinazione pieni e vuoti, luci ed ombre, rilievi, spessori e materiali. Pittura in movimento, viva e dinamica, guidata sempre dalla geometria compositiva ed esaltata da scelte cromatiche sapienti e profonde che bene evidenziano le sue straordinarie capacità coloristiche. Le fratture, le lacerazioni e le ferite che sempre attraversano le sue opere sono un chiaro riferimento alle problematiche umane ed esistenziali dei nostri giorni. Straordinaria poi la sua abilità incisoria, tecnica raffinata e difficile dove, con naturalezza, raggiunge gli esiti ricercati e complessi della pittura.
Patrizia Comand (MI): nata a Corbetta, in provincia di Milano, dove anche oggi vive e lavora, Patrizia Comand è un’artista di rilievo internazionale con alle spalle un curriculum critico-espositivo di grande importanza. Numerose anche le committenze che nel corso degli anni ha ricevuto per incarichi prestigiosi presso Musei, Enti Pubblici e Istituzioni di risonanza nazionale ed europea. La sua attuale espressione si basa su di un Surrealismo del tutto originale fatto di immagini straordinarie e sorprendenti dove la figura femminile, per lo più prosperosa e giunonica, morbida e plastica, gioca un ruolo fondamentale diventando la protagonista quasi assoluta di ogni sua opera. Pittura che, nella sua straordinaria perizia esecutiva, riesce a dare eterea leggerezza a corpi sontuosi vestendo il tutto di una raffinata e aristocratica ironia, creando magiche e sorprendenti allegorie dove sogno e realtà, mito e capacità visionaria si uniscono insieme per offrire agli spettatori inusuali e inaspettati racconti. Espressione intensa e fortemente sentita, questa di Patrizia Comand, che supera i confini del tempo e dello spazio e che si colloca in una dimensione “altra”, intrigante e sospesa, dove tutto può accadere, basta saperlo inventare e/o immaginare.
Antonella Giapponesi Tarenghi (BS): dopo un avvio figurativo, Antonella Giapponesi Tarenghi è giunta all’azzeramento totale dell’oggetto e/o della rappresentazione del reale per concentrarsi unicamente sul progetto “La parola dipinta”, un linguaggio geometrico-futurista dove colore. forma, idea e ritmo compositivo costituiscono l’essenza e il cuore del suo racconto. E ancora una volta l’artista bresciana torna a stupirci con una produzione innovativa e coinvolgente, delicata e leggera, percorsa da una forte e sentita partecipazione, dall’emozione e dalla poesia. Così dall’esplosione cromatica delle sue “parole dipinte” Antonella passa all’abbaglio del bianco e delle sue gradazioni per proporci nuove e profonde riflessioni di carattere filosofico e sociologico, comunque tutte legate alla vita e all’esistenza. I suoi quadri simmetrici e profondi, percorsi da prospettive lunghe e audaci propongono all’osservatore attento e preparato un’approfondita riflessione sullo spazio fisico e mentale, sull’uso della fantasia e della riflessione e ci proiettano in dimensioni purissime ed eteree, richiamano l’immensità degli spazi siderali, le atmosfere dell’infinito.
Giulia Gorlova (RN): l’artista è russa di origine, ma ormai da diversi anni vive e lavora in Italia, nel riminese. Terminata la Scuola d’Arte nel suo paese d’origine, Giulia ha iniziato a viaggiare attraverso l’Europa assimilando varie e diversificate suggestioni artistiche, spaziando tra pittura, grafica, scultura e ceramica. Variegata e interessante anche la sua espressione artistica che, nel corso degli anni ha spaziato dal figurativo all’astratto geometrico, dal surreale al concettuale. Interessante e coinvolgente la sua attuale espressione che si esprime attraverso una costante azione di ricerca all’interno della forma e dei materiali. E proprio da questa ricerca, continua e incessante, nascono le sue opere fatte di sapiente costruttivismo, di segni e graffiti, di materiali accostati e sovrapposti, di colori tersi e puliti, delicati e soffusi. Pittura fatta di cuore e ragione, di razionalità e fantasia per rendere al meglio sogni e speranze, vittorie e delusioni. Da sottolineare, inoltre, i grandi risultati che l’artista ha raggiunto nella tecnica della ceramica.
Carla Moiso (PD): nata a Venezia, ma residente ad Abano Terme (PD), Carla Moiso è un’artista di grande interesse, affascinante e coinvolgente per la sua ricerca, continua e approfondita, condotta sulla preziosità della materia e l’eleganza della rappresentazione. In questa mostra piacentina l’artista presenta due delle sue famose “nature morte” o meglio delle sue “nature vive” come lei le definisce, per rendere al meglio il loro indissolubile collegamento con il quotidiano, la concretezza del reale, la bellezza della verità. Sono opere dal sapore antico, eseguite con perizia e abilità, ma anche con tanto cuore e sentimento: colpisce la cura riservata al particolare, al minimo dettaglio, dall’ombra sulle foglie alla delicata patina sulla frutta,dalla piega sulla tovaglia alla rigidità del vimini. Pittura che, per certi versi, richiama la grande e rinomata “Scuola Fiamminga”, ma che si fa altresì moderna e contemporanea per il taglio compositivo sintetico e deciso, la libera e personale interpretazione, per l’atmosfera generale che avvolge e anima ogni opera.
Mariagrazia Omodeo (RM): nata a Reggio Emilia, vissuta a Torino fino ai primi anni settanta e trasferitasi poi a Roma dove anche oggi vive e lavora, Mariagrazia Omodeo è artista a trecentosessanta gradi, che si esprime con eguale disinvoltura e sicurezza in svariate tecniche espressive: olio, acquerello, incisione, ceramica ecc. Alla terza edizione della Triennale di Roma, manifestazione di livello nazionale, sono stato affascinato da una sua opera ad acquerello perché essenziale, raffinata ed elegante, percorsa da un’atmosfera vagamente onirica e quasi surreale. Mi piace l’acquerello perché fresco ed immediato, delicato e leggero, trasparente e poetico. Sento particolarmente questa tecnica, dove la Omodeo è maestra, perché in passato ho avuto l’onore di organizzare grandi eventi legati ai più grandi acquerellisti italiani del novecento. Affascinante e coinvolgente il mondo di Mariagrazia Omodeo perché variegato e diverso, libero e istintivo. L’artista, cioè, non segue tematiche fisse e/o prestabilite, ma solo ed esclusivamente la sua ispirazione, il suo estro creativo, la sua emozione raggiungendo un grande equilibrio strutturale e tonalità cromatiche raffinate e poetiche, fatte di serenità ed equilibrio.
Cesare Paolantonio (BG): nato a Monza nel 1937 e scomparso a Gromo (BG) nell’estate del 2015, è stato per lungo tempo illustratore del “Sole 24 ore” per l’inserto domenicale. Fine intellettuale, profondo conoscitore della vita e dei suoi meccanismi e raffinato interprete dell’animo umano, con coerenza e tenacia ha portato avanti il suo lavoro costruito su silenziose e, a volte, dolorose riflessioni di carattere sociale ed esistenziale. Gli piaceva rappresentare la vita come un grande teatro, un immenso e sconfinato palcoscenico dove ognuno è chiamato a recitare una parte. Gli piaceva il contrasto tra l’”Essere” e l’”Apparire”, tra verità e finzione. Il tutto per far emergere uno sforzo interiore, un attimo di silenzioso e pacato raccoglimento per trovare un senso al quotidiano esistere. Pittura intensa e, spesso, di difficile comprensione perché rivolta ad un pubblico capace di cogliere e interpretare i messaggi, di capire le metafore, di leggere tra le righe. Affascinante il suo linguaggio espressivo, un insieme di Metafisica e Surrealismo dove cose, persone ed oggetti vengono accostati in modo insolito e calati in una dimensione silente, irreale, sospesa e al di fuori del tempo e dello spazio.
La Rassegna, che sarà presentata dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, terminerà l’otto giugno.
Iniziata nel 2012 e proseguita poi negli anni successivi, questa manifestazione si è gradualmente imposta all'attenzione della critica più attenta e qualificata, di Enti ed Istituzioni di prestigio riuscendo ad inserire diversi dei suoi artisti in mostre di rilievo Internazionale quali “Triennale di Roma” e “Biennale Internazionale d'Arte di Venezia”.
Una manifestazione, questa dello “Studio C”, che è particolarmente attesa e seguita da appassionati e collezionisti perchè ha sempre proposto nomi ed espressioni di alto spessore e qualità che in seguito si sono imposti anche sul mercato.
Anche questa edizione, dunque, ha come scopo fondamentale quello di presentare ad appassionati ed operatori un gruppo di artisti che, per la qualità della loro espressione e per il curriculum artistico fin qui manifestato, siano in grado di offrire ampie garanzie per imporsi, a breve o medio termine, sulla ribalta nazionale.
Questi i nomi degli artisti selezionati e le province di provenienza: Davide Alborghetti (Pisa), Tiziano Bonanni (Firenze) Gianpiero Castiglioni (Varese), Patrizia Comand (Milano), Antonella Giapponesi Tarenghi (Brescia), Giulia Gorlova (Rimini), Carla Moiso (Padova), Maria Grazia Omodeo (Roma), Cesare Paolantonio (Bergamo).
Davide Alborghetti (PI): l’artista, che vive e lavora tra Ospitaletto (Brescia) e Volterra (Pisa), è uno scultore moderno di grande interesse perché nelle sue opere, sempre percorse da un senso di grande leggerezza e poesia, riesce sempre a coniugare passato e presente, tradizione e modernità. Le sue sculture sono vere e proprie “forme in movimento”, pensieri dinamici eleganti e sospesi capaci di interagire con l’uomo e l’ambiente per una puntuale e contemporanea riflessione. La magia del legno, la storia dell’alabastro, la leggerezza della carta e, a volte la potenza del ferro, servono a Davide Alborghetti per innescare un dialogo aperto con la natura e le sue manifestazioni, per proporre un nuovo e diverso incontro tra uomo e ambiente, quasi una forma di riconciliazione e/o moderno equilibrio dove poter ricominciare una nuova vita, un nuovo percorso. Con grande abilità e maestria, ma soprattutto, con eccezionale senso poetico, l’artista riesce a rendere i movimenti del vento, il frusciare dell’aria tra le fronde, l’impalpabile leggerezza dei sogni e della fantasia coinvolgendo lo spettatore nel suo fantastico viaggio, verso un mondo diverso, più bello e più pulito.
Tiziano Bonanni (FI): personaggio di primaria importanza dell’attuale panorama artistico nazionale, Tiziano Bonanni è pittore, scultore, grafico e designer nonché fondatore e direttore della Scuola di Formazione Artistica “Rossotiziano” con sede a Scandicci. Una formazione straordinaria e approfondita, la sua, che parte dall’Accademia di Belle Arti di Firenze e si sviluppa successivamente in studi approfonditi sulla grande pittura del passato, con un riguardo particolare per gli artisti fiorentini e toscani. Tutto questo ha certamente influito sulla sua espressione che, fin dagli esordi, si è subito evidenziata come straordinariamente forte, potente, originale ed autentica. In seguito Tiziano si è pure accostato alle Avanguardie Storiche e ai più significativi Movimenti del “Novecento” internazionale riuscendo a coniugare insieme, con abilità e intuito, passato e presente, modernità e tradizione. La sua attuale espressione, dunque, basata su di un costruttivo rapporto dialettico con la storia, si è ulteriormente arricchito di input e motivazioni contemporanee, di tecniche innovative e sorprendenti, di tematiche moderne e attuali.
Gianpiero Castiglioni (VA): artista di grande esperienza e dotato di un curriculum critico-espositivo di rilevante importanza, ha attraversato vari e diversificati momenti espressivi fino a pervenire all’attuale produzione fortemente innovativa, moderna e contemporanea. Quella di Castiglioni è un’arte basata sulla ricerca continua e ostinata all’interno del colore, della forma e della materia. Arte che quasi sempre si realizza e si sviluppa nella “tridimensionalità”, in un linguaggio sospeso tra pittura e scultura e dove emergono, con incisività e determinazione pieni e vuoti, luci ed ombre, rilievi, spessori e materiali. Pittura in movimento, viva e dinamica, guidata sempre dalla geometria compositiva ed esaltata da scelte cromatiche sapienti e profonde che bene evidenziano le sue straordinarie capacità coloristiche. Le fratture, le lacerazioni e le ferite che sempre attraversano le sue opere sono un chiaro riferimento alle problematiche umane ed esistenziali dei nostri giorni. Straordinaria poi la sua abilità incisoria, tecnica raffinata e difficile dove, con naturalezza, raggiunge gli esiti ricercati e complessi della pittura.
Patrizia Comand (MI): nata a Corbetta, in provincia di Milano, dove anche oggi vive e lavora, Patrizia Comand è un’artista di rilievo internazionale con alle spalle un curriculum critico-espositivo di grande importanza. Numerose anche le committenze che nel corso degli anni ha ricevuto per incarichi prestigiosi presso Musei, Enti Pubblici e Istituzioni di risonanza nazionale ed europea. La sua attuale espressione si basa su di un Surrealismo del tutto originale fatto di immagini straordinarie e sorprendenti dove la figura femminile, per lo più prosperosa e giunonica, morbida e plastica, gioca un ruolo fondamentale diventando la protagonista quasi assoluta di ogni sua opera. Pittura che, nella sua straordinaria perizia esecutiva, riesce a dare eterea leggerezza a corpi sontuosi vestendo il tutto di una raffinata e aristocratica ironia, creando magiche e sorprendenti allegorie dove sogno e realtà, mito e capacità visionaria si uniscono insieme per offrire agli spettatori inusuali e inaspettati racconti. Espressione intensa e fortemente sentita, questa di Patrizia Comand, che supera i confini del tempo e dello spazio e che si colloca in una dimensione “altra”, intrigante e sospesa, dove tutto può accadere, basta saperlo inventare e/o immaginare.
Antonella Giapponesi Tarenghi (BS): dopo un avvio figurativo, Antonella Giapponesi Tarenghi è giunta all’azzeramento totale dell’oggetto e/o della rappresentazione del reale per concentrarsi unicamente sul progetto “La parola dipinta”, un linguaggio geometrico-futurista dove colore. forma, idea e ritmo compositivo costituiscono l’essenza e il cuore del suo racconto. E ancora una volta l’artista bresciana torna a stupirci con una produzione innovativa e coinvolgente, delicata e leggera, percorsa da una forte e sentita partecipazione, dall’emozione e dalla poesia. Così dall’esplosione cromatica delle sue “parole dipinte” Antonella passa all’abbaglio del bianco e delle sue gradazioni per proporci nuove e profonde riflessioni di carattere filosofico e sociologico, comunque tutte legate alla vita e all’esistenza. I suoi quadri simmetrici e profondi, percorsi da prospettive lunghe e audaci propongono all’osservatore attento e preparato un’approfondita riflessione sullo spazio fisico e mentale, sull’uso della fantasia e della riflessione e ci proiettano in dimensioni purissime ed eteree, richiamano l’immensità degli spazi siderali, le atmosfere dell’infinito.
Giulia Gorlova (RN): l’artista è russa di origine, ma ormai da diversi anni vive e lavora in Italia, nel riminese. Terminata la Scuola d’Arte nel suo paese d’origine, Giulia ha iniziato a viaggiare attraverso l’Europa assimilando varie e diversificate suggestioni artistiche, spaziando tra pittura, grafica, scultura e ceramica. Variegata e interessante anche la sua espressione artistica che, nel corso degli anni ha spaziato dal figurativo all’astratto geometrico, dal surreale al concettuale. Interessante e coinvolgente la sua attuale espressione che si esprime attraverso una costante azione di ricerca all’interno della forma e dei materiali. E proprio da questa ricerca, continua e incessante, nascono le sue opere fatte di sapiente costruttivismo, di segni e graffiti, di materiali accostati e sovrapposti, di colori tersi e puliti, delicati e soffusi. Pittura fatta di cuore e ragione, di razionalità e fantasia per rendere al meglio sogni e speranze, vittorie e delusioni. Da sottolineare, inoltre, i grandi risultati che l’artista ha raggiunto nella tecnica della ceramica.
Carla Moiso (PD): nata a Venezia, ma residente ad Abano Terme (PD), Carla Moiso è un’artista di grande interesse, affascinante e coinvolgente per la sua ricerca, continua e approfondita, condotta sulla preziosità della materia e l’eleganza della rappresentazione. In questa mostra piacentina l’artista presenta due delle sue famose “nature morte” o meglio delle sue “nature vive” come lei le definisce, per rendere al meglio il loro indissolubile collegamento con il quotidiano, la concretezza del reale, la bellezza della verità. Sono opere dal sapore antico, eseguite con perizia e abilità, ma anche con tanto cuore e sentimento: colpisce la cura riservata al particolare, al minimo dettaglio, dall’ombra sulle foglie alla delicata patina sulla frutta,dalla piega sulla tovaglia alla rigidità del vimini. Pittura che, per certi versi, richiama la grande e rinomata “Scuola Fiamminga”, ma che si fa altresì moderna e contemporanea per il taglio compositivo sintetico e deciso, la libera e personale interpretazione, per l’atmosfera generale che avvolge e anima ogni opera.
Mariagrazia Omodeo (RM): nata a Reggio Emilia, vissuta a Torino fino ai primi anni settanta e trasferitasi poi a Roma dove anche oggi vive e lavora, Mariagrazia Omodeo è artista a trecentosessanta gradi, che si esprime con eguale disinvoltura e sicurezza in svariate tecniche espressive: olio, acquerello, incisione, ceramica ecc. Alla terza edizione della Triennale di Roma, manifestazione di livello nazionale, sono stato affascinato da una sua opera ad acquerello perché essenziale, raffinata ed elegante, percorsa da un’atmosfera vagamente onirica e quasi surreale. Mi piace l’acquerello perché fresco ed immediato, delicato e leggero, trasparente e poetico. Sento particolarmente questa tecnica, dove la Omodeo è maestra, perché in passato ho avuto l’onore di organizzare grandi eventi legati ai più grandi acquerellisti italiani del novecento. Affascinante e coinvolgente il mondo di Mariagrazia Omodeo perché variegato e diverso, libero e istintivo. L’artista, cioè, non segue tematiche fisse e/o prestabilite, ma solo ed esclusivamente la sua ispirazione, il suo estro creativo, la sua emozione raggiungendo un grande equilibrio strutturale e tonalità cromatiche raffinate e poetiche, fatte di serenità ed equilibrio.
Cesare Paolantonio (BG): nato a Monza nel 1937 e scomparso a Gromo (BG) nell’estate del 2015, è stato per lungo tempo illustratore del “Sole 24 ore” per l’inserto domenicale. Fine intellettuale, profondo conoscitore della vita e dei suoi meccanismi e raffinato interprete dell’animo umano, con coerenza e tenacia ha portato avanti il suo lavoro costruito su silenziose e, a volte, dolorose riflessioni di carattere sociale ed esistenziale. Gli piaceva rappresentare la vita come un grande teatro, un immenso e sconfinato palcoscenico dove ognuno è chiamato a recitare una parte. Gli piaceva il contrasto tra l’”Essere” e l’”Apparire”, tra verità e finzione. Il tutto per far emergere uno sforzo interiore, un attimo di silenzioso e pacato raccoglimento per trovare un senso al quotidiano esistere. Pittura intensa e, spesso, di difficile comprensione perché rivolta ad un pubblico capace di cogliere e interpretare i messaggi, di capire le metafore, di leggere tra le righe. Affascinante il suo linguaggio espressivo, un insieme di Metafisica e Surrealismo dove cose, persone ed oggetti vengono accostati in modo insolito e calati in una dimensione silente, irreale, sospesa e al di fuori del tempo e dello spazio.
La Rassegna, che sarà presentata dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, terminerà l’otto giugno.
20
maggio 2017
Artisti di rilievo nazionale – 5° Edizione
Dal 20 maggio all'otto giugno 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30. Lunedì chiuso.
Vernissage
20 Maggio 2017, ore 18.00
Autore
Curatore