Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Artisti di rilievo nazionale: Suggerimenti e proposte per un nuovo collezionismo
Sscopo della rassegna è quello di indicare al pubblico e a tutti i visitatori un gruppo di artisti che, per la qualità della loro espressione e per il curriculum artistico fin qui manifestato, siano in grado di offrire ampie garanzie per imporsi, a breve o medio termine, sul mercato nazionale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alla galleria d’arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura oggi, alle ore 18, la terza edizione della rassegna “Artisti di rilievo nazionale: suggerimenti e proposte per un nuovo collezionismo”.
Come si intuisce dal titolo, scopo della rassegna è quello di indicare al pubblico e a tutti i visitatori un gruppo di artisti che, per la qualità della loro espressione e per il curriculum artistico fin qui manifestato, siano in grado di offrire ampie garanzie per imporsi, a breve o medio termine, sul mercato nazionale oggi più che mai bisognoso di nuove e fresche energie. Una manifestazione, questa, che si ripete per la terza volta e a cui gli appassionati d’arte sono particolarmente affezionati per le indicazioni che riesce a suggerire e per l’alto livello degli artisti invitati.
In quest’ultima edizione poi, la mostra entra con decisione all’interno della “forma” e della sua evoluzione proponendo perciò un percorso particolarmente stimolante che, partendo dal figurativo, giunge fino all’Informale passando attraverso visioni e composizioni che si rifanno ai più importanti tracciati delle Avanguardie Storiche.
Questi i nomi e le città di provenienza dei selezionati: Fausto Beretti (BO), Romano Boccali (CR), Emanuele Demaldè (PR), Raffaella Domestici (VE), Oriana Spazzoli Farneti (FC), Mirella Zamprioli (VR).
Fausto Beretti: nato a Reggio Emilia, ma residente a Marzabotto (Bologna), Fausto Beretti è artista dalla solida preparazione tecnico-culturale e dal vasto curriculum critico-espositivo. Prima ha frequentato il Liceo Artistico di Bologna e quindi si è diplomato maestro scultore presso l’Accademia di Belle Arti della stessa città. Ha inoltre ricoperto incarichi importanti nel campo dell’insegnamento ed ha soggiornato per un certo periodo a Parigi dando vita a preziose collaborazioni artistiche. Attualmente occupa la cattedra di discipline plastiche presso il prestigioso Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma. Artista a tutto tondo, pittore e scultore, Beretti è tra i pochi artisti moderni che sanno unire la sapiente preparazione tecnica dei vecchi maestri alle tematiche più vere e concrete della nostra contemporaneità facendo così convivere, in modo armonico e del tutto naturale, passato e presente, tradizione e modernità. Le sue sculture si fanno ammirare per l’impianto solido e ben strutturato sul quale si innesta un’esecuzione sicura e veloce, eseguita senza ripensamenti e percorsa sempre dal fremito evidente della vita e del movimento. Lo stesso vale per la pittura, forte e vigorosa, libera e potente, scenografica e scultorea nel suo prorompente vigore. Arte, quella di Beretti, sempre ispirata alla vita, dove i personaggi acquistano i connotati di eroi moderni e contemporanei tesi ad una lotta impari contro il destino e le avversità.
Romano Boccali: nato e residente a Cremona, Romano Boccali è artista di grande esperienza e dal vasto curriculum critico-espositivo. Partito dal figurativo, con tematiche per lo più legate al paesaggio lombardo, la sua espressione si è andata via via modificando, le sue vedute hanno iniziato a purificarsi di ogni descrizione superflua, a perdere gradualmente i caratteristici agganci con la realtà e il mondo oggettivo fino a farsi solo ed esclusivamente memoria, ricordo, sospensione, pura tessitura cromatica. E così l’artista cremonese è giunto all’attuale espressione fatta prevalentemente di istinto, immediatezza, rapidità esecutiva.
Pittura che, senza dubbio, anche in questa fase trae spunto da dati ed elementi concreti e oggettivi, ma che poi, in realtà, viene eseguita secondo i canoni della tecnica informale dove tutto è gesto e colore, vita ed emozione.
Espressione intensa e sentita, quella di Romano Boccali e di grande impatto visivo, che spesso sembra richiamarsi ai misteri del cosmo dove la magia cromatica e della “non forma” si apre in continuazione a nuovi scenari del tutto imprevisti e imprevedibili. Stupendi e scenografici i suoi colori che vanno da gradazioni tenui e delicate a vere e proprie esplosioni cromatiche, a magmatiche e sorprendenti accensioni di rossi e di gialli a richiamare il tumulto della vita, i sussulti imprevedibili dell’esistenza.
Emanuele Demaldè: nato a Parma, dove anche oggi vive e lavora, Emanuele Demaldè è artista di grande interesse non solo per le interessanti e originali soluzioni tecniche che riesce ad esprimere nelle sue opere, ma anche e soprattutto per le tensioni emotive ed esistenziali che gli sono proprie e che, ormai da molti anni, fanno parte di tutta la sua filosofia pittorica.
Le sue opere si sono ormai prosciugate di ogni elemento descrittivo e/o decorativo per farsi solo ed esclusivamente riflessione, memoria, intima e profonda emozione.
Pittura immediata e spontanea, spesso eseguita come sfogo e liberazione, seguendo il tumulto delle pulsioni interiori e l’imprevedibile forza degli stati d’animo. Espressione chiaramente informale, quella dell’artista parmense, e non solo per l’uso libero del colore o per certe controllate colature, quanto piuttosto per quelle ferite incise e sovrapposte, per quelle lacerazioni cromatiche che sono sempre presenti e costituiscono la nervatura di ogni sua opera. Segni e lacerazioni che ben rappresentano le precarietà dei nostri giorni, le incertezze del nostro momento storico e le umane fragilità. Pittura fortemente contemporanea e capace di scavare dentro l’uomo e la sua anima per rendere pulsioni e sentimenti, aneliti, speranze e delusioni.
Raffaella Domestici: si è formata artisticamente presso la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e poi, sempre a Venezia, ha frequentato la Scuola Internazionale di grafica seguendo corsi di affresco, litografia, xilografia, carta a mano ed incisione sperimentale con il noto maestro Riccardo Licata. Dopo tanti anni dedicati al disegno, alla grafica e alla pittura figurativa, la nostra artista ha però deciso di intraprendere un percorso autonomo dentro l’espressione astratto-informale raggiungendo anche qui ottimi livelli di sintesi ed eleganza. Pittura veramente raffinata, quella di Raffaella Domestici, che si realizza su vari supporti, ma in particolare su carte speciali, con stesure cromaticamente intense e vibranti. Spesso dai fondi monocromi si librano vere e proprie “sciabolate” di magma colorato, potenti accensioni che imprimono forza e vigore ad ogni opera, altre volte, invece, la tonalità generale dei dipinti appare più soffusa e controllata, più delicata ed omogenea, una fusione perfetta di toni e semitoni che diventa pura poesia. Pittura fatta di forme e volumi, certamente astratta per certe composizioni di taglio geometrico, ma vicina anche all’informale o comunque in equilibrio costante tra rigore astratto e libertà gestuale. Raffaella Domestici possiede la straordinaria capacità di essere leggera ed elegante, padrona delle tecniche e dei materiali a cui sa unire mente e cuore, sentimento e poesia.
Oriana Spazzoli Farneti: l’artista, che vive e lavora a Forlì, vanta una lunga esperienza in campo artistico e presenta pertanto un buon curriculum critico-espositivo con mostre di buon livello tenute in molte città italiane.
Affascinata dal cosmo, ormai da molti anni Oriana Spazzoli Farneti ci regala immagini bellissime di pianeti e galassie, di cieli stellati, nebulose e corpi celesti.
C’è modo e modo di sentire e vivere il “fascino del cosmo” e dunque ci sono anche modi diversi per descriverlo e rappresentarlo. Se gli artisti dello “Spazialismo”, grande movimento sorto in Italia negli anni cinquanta con Lucio Fontana, erano arrivati alla sintesi estrema dell’immagine e quasi al suo completo azzeramento, l’artista forlivese, invece, è attratta proprio e in particolare dall’immagine e dalla scenografia cosmica, dai misteri dello spazio, dalle sue lontananze abissali, dagli infiniti silenzi, dal fragore e dai colori delle esplosioni planetarie. Ecco perché i suoi dipinti sono fatti di immagini vere, descritte nei minimi particolari come se fossero documenti scientifici provenienti da qualche satellite orbitante intorno alla Terra.
Belli i colori e le atmosfere che la nostra artista riesce a rendere, atmosfere che spesso rasentano il surreale e proiettano l’osservatore verso mondi rarefatti e sospesi, a metà tra sogno e verità. Pittura intensa e sentita, quella di Oriana Spazzoli Farneti, dove lo spazio, come ho già avuto modo di osservare in altre occasioni, diventa motivo di riflessione interiore ed esistenziale.
Mirella Zamprioli: artista dal lungo e interessante curriculum, con mostre prestigiose tenute in tante città italiane e straniere, l’artista veneta è pervenuta all’attuale espressione dopo un lungo periodo dedicato al figurativo, all’osservazione e alla contemplazione della realtà. Un passaggio lento e graduale maturato nel tempo e proprio per questo più convincente e sedimentato, anche se Mirella Zamprioli non ha mai abbandonato del tutto l’aggancio con il reale. La sua attuale espressione, infatti, pur se proiettata verso la costruzione geometrica e le atmosfere spaziali, pur se portata alla sintesi e all’astrazione, evoca sempre la realtà, cela e rivela in continuazione cose e oggetti, crea situazioni surreali e fantastiche, ma rimane sempre chiaramente leggibile. Un’espressione, quella di Mirella Zamprioli, fortemente libera e personale dove influenze futuriste, astratto-geometriche e post-cubiste convivono insieme in un accattivante gioco di forme e combinazioni. Personalissima anche la tecnica adottata dall’artista veronese: pastello su carta- velluto, tecnica nella quale La Zamprioli ha raggiunto altissimi livelli di perfezione e abilità. E il pastello, in verità, sembra particolarmente adatto per tracciare lontananze e velature, per suggerire e creare quelle atmosfere rarefatte e sospese, misteriose e piene di incognite che appartengono a realtà sconosciute e lontane. Con la morbidezza del pastello, la nostra artista traccia città spaziali, mondi in rotazione, traiettorie di galassie, scie luminose e trasparenti di nebulose e corpi celesti. Pittura fatta per sognare, per liberare lo spirito e volare verso mondi più liberi e puliti
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 22 dicembre.
Come si intuisce dal titolo, scopo della rassegna è quello di indicare al pubblico e a tutti i visitatori un gruppo di artisti che, per la qualità della loro espressione e per il curriculum artistico fin qui manifestato, siano in grado di offrire ampie garanzie per imporsi, a breve o medio termine, sul mercato nazionale oggi più che mai bisognoso di nuove e fresche energie. Una manifestazione, questa, che si ripete per la terza volta e a cui gli appassionati d’arte sono particolarmente affezionati per le indicazioni che riesce a suggerire e per l’alto livello degli artisti invitati.
In quest’ultima edizione poi, la mostra entra con decisione all’interno della “forma” e della sua evoluzione proponendo perciò un percorso particolarmente stimolante che, partendo dal figurativo, giunge fino all’Informale passando attraverso visioni e composizioni che si rifanno ai più importanti tracciati delle Avanguardie Storiche.
Questi i nomi e le città di provenienza dei selezionati: Fausto Beretti (BO), Romano Boccali (CR), Emanuele Demaldè (PR), Raffaella Domestici (VE), Oriana Spazzoli Farneti (FC), Mirella Zamprioli (VR).
Fausto Beretti: nato a Reggio Emilia, ma residente a Marzabotto (Bologna), Fausto Beretti è artista dalla solida preparazione tecnico-culturale e dal vasto curriculum critico-espositivo. Prima ha frequentato il Liceo Artistico di Bologna e quindi si è diplomato maestro scultore presso l’Accademia di Belle Arti della stessa città. Ha inoltre ricoperto incarichi importanti nel campo dell’insegnamento ed ha soggiornato per un certo periodo a Parigi dando vita a preziose collaborazioni artistiche. Attualmente occupa la cattedra di discipline plastiche presso il prestigioso Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma. Artista a tutto tondo, pittore e scultore, Beretti è tra i pochi artisti moderni che sanno unire la sapiente preparazione tecnica dei vecchi maestri alle tematiche più vere e concrete della nostra contemporaneità facendo così convivere, in modo armonico e del tutto naturale, passato e presente, tradizione e modernità. Le sue sculture si fanno ammirare per l’impianto solido e ben strutturato sul quale si innesta un’esecuzione sicura e veloce, eseguita senza ripensamenti e percorsa sempre dal fremito evidente della vita e del movimento. Lo stesso vale per la pittura, forte e vigorosa, libera e potente, scenografica e scultorea nel suo prorompente vigore. Arte, quella di Beretti, sempre ispirata alla vita, dove i personaggi acquistano i connotati di eroi moderni e contemporanei tesi ad una lotta impari contro il destino e le avversità.
Romano Boccali: nato e residente a Cremona, Romano Boccali è artista di grande esperienza e dal vasto curriculum critico-espositivo. Partito dal figurativo, con tematiche per lo più legate al paesaggio lombardo, la sua espressione si è andata via via modificando, le sue vedute hanno iniziato a purificarsi di ogni descrizione superflua, a perdere gradualmente i caratteristici agganci con la realtà e il mondo oggettivo fino a farsi solo ed esclusivamente memoria, ricordo, sospensione, pura tessitura cromatica. E così l’artista cremonese è giunto all’attuale espressione fatta prevalentemente di istinto, immediatezza, rapidità esecutiva.
Pittura che, senza dubbio, anche in questa fase trae spunto da dati ed elementi concreti e oggettivi, ma che poi, in realtà, viene eseguita secondo i canoni della tecnica informale dove tutto è gesto e colore, vita ed emozione.
Espressione intensa e sentita, quella di Romano Boccali e di grande impatto visivo, che spesso sembra richiamarsi ai misteri del cosmo dove la magia cromatica e della “non forma” si apre in continuazione a nuovi scenari del tutto imprevisti e imprevedibili. Stupendi e scenografici i suoi colori che vanno da gradazioni tenui e delicate a vere e proprie esplosioni cromatiche, a magmatiche e sorprendenti accensioni di rossi e di gialli a richiamare il tumulto della vita, i sussulti imprevedibili dell’esistenza.
Emanuele Demaldè: nato a Parma, dove anche oggi vive e lavora, Emanuele Demaldè è artista di grande interesse non solo per le interessanti e originali soluzioni tecniche che riesce ad esprimere nelle sue opere, ma anche e soprattutto per le tensioni emotive ed esistenziali che gli sono proprie e che, ormai da molti anni, fanno parte di tutta la sua filosofia pittorica.
Le sue opere si sono ormai prosciugate di ogni elemento descrittivo e/o decorativo per farsi solo ed esclusivamente riflessione, memoria, intima e profonda emozione.
Pittura immediata e spontanea, spesso eseguita come sfogo e liberazione, seguendo il tumulto delle pulsioni interiori e l’imprevedibile forza degli stati d’animo. Espressione chiaramente informale, quella dell’artista parmense, e non solo per l’uso libero del colore o per certe controllate colature, quanto piuttosto per quelle ferite incise e sovrapposte, per quelle lacerazioni cromatiche che sono sempre presenti e costituiscono la nervatura di ogni sua opera. Segni e lacerazioni che ben rappresentano le precarietà dei nostri giorni, le incertezze del nostro momento storico e le umane fragilità. Pittura fortemente contemporanea e capace di scavare dentro l’uomo e la sua anima per rendere pulsioni e sentimenti, aneliti, speranze e delusioni.
Raffaella Domestici: si è formata artisticamente presso la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e poi, sempre a Venezia, ha frequentato la Scuola Internazionale di grafica seguendo corsi di affresco, litografia, xilografia, carta a mano ed incisione sperimentale con il noto maestro Riccardo Licata. Dopo tanti anni dedicati al disegno, alla grafica e alla pittura figurativa, la nostra artista ha però deciso di intraprendere un percorso autonomo dentro l’espressione astratto-informale raggiungendo anche qui ottimi livelli di sintesi ed eleganza. Pittura veramente raffinata, quella di Raffaella Domestici, che si realizza su vari supporti, ma in particolare su carte speciali, con stesure cromaticamente intense e vibranti. Spesso dai fondi monocromi si librano vere e proprie “sciabolate” di magma colorato, potenti accensioni che imprimono forza e vigore ad ogni opera, altre volte, invece, la tonalità generale dei dipinti appare più soffusa e controllata, più delicata ed omogenea, una fusione perfetta di toni e semitoni che diventa pura poesia. Pittura fatta di forme e volumi, certamente astratta per certe composizioni di taglio geometrico, ma vicina anche all’informale o comunque in equilibrio costante tra rigore astratto e libertà gestuale. Raffaella Domestici possiede la straordinaria capacità di essere leggera ed elegante, padrona delle tecniche e dei materiali a cui sa unire mente e cuore, sentimento e poesia.
Oriana Spazzoli Farneti: l’artista, che vive e lavora a Forlì, vanta una lunga esperienza in campo artistico e presenta pertanto un buon curriculum critico-espositivo con mostre di buon livello tenute in molte città italiane.
Affascinata dal cosmo, ormai da molti anni Oriana Spazzoli Farneti ci regala immagini bellissime di pianeti e galassie, di cieli stellati, nebulose e corpi celesti.
C’è modo e modo di sentire e vivere il “fascino del cosmo” e dunque ci sono anche modi diversi per descriverlo e rappresentarlo. Se gli artisti dello “Spazialismo”, grande movimento sorto in Italia negli anni cinquanta con Lucio Fontana, erano arrivati alla sintesi estrema dell’immagine e quasi al suo completo azzeramento, l’artista forlivese, invece, è attratta proprio e in particolare dall’immagine e dalla scenografia cosmica, dai misteri dello spazio, dalle sue lontananze abissali, dagli infiniti silenzi, dal fragore e dai colori delle esplosioni planetarie. Ecco perché i suoi dipinti sono fatti di immagini vere, descritte nei minimi particolari come se fossero documenti scientifici provenienti da qualche satellite orbitante intorno alla Terra.
Belli i colori e le atmosfere che la nostra artista riesce a rendere, atmosfere che spesso rasentano il surreale e proiettano l’osservatore verso mondi rarefatti e sospesi, a metà tra sogno e verità. Pittura intensa e sentita, quella di Oriana Spazzoli Farneti, dove lo spazio, come ho già avuto modo di osservare in altre occasioni, diventa motivo di riflessione interiore ed esistenziale.
Mirella Zamprioli: artista dal lungo e interessante curriculum, con mostre prestigiose tenute in tante città italiane e straniere, l’artista veneta è pervenuta all’attuale espressione dopo un lungo periodo dedicato al figurativo, all’osservazione e alla contemplazione della realtà. Un passaggio lento e graduale maturato nel tempo e proprio per questo più convincente e sedimentato, anche se Mirella Zamprioli non ha mai abbandonato del tutto l’aggancio con il reale. La sua attuale espressione, infatti, pur se proiettata verso la costruzione geometrica e le atmosfere spaziali, pur se portata alla sintesi e all’astrazione, evoca sempre la realtà, cela e rivela in continuazione cose e oggetti, crea situazioni surreali e fantastiche, ma rimane sempre chiaramente leggibile. Un’espressione, quella di Mirella Zamprioli, fortemente libera e personale dove influenze futuriste, astratto-geometriche e post-cubiste convivono insieme in un accattivante gioco di forme e combinazioni. Personalissima anche la tecnica adottata dall’artista veronese: pastello su carta- velluto, tecnica nella quale La Zamprioli ha raggiunto altissimi livelli di perfezione e abilità. E il pastello, in verità, sembra particolarmente adatto per tracciare lontananze e velature, per suggerire e creare quelle atmosfere rarefatte e sospese, misteriose e piene di incognite che appartengono a realtà sconosciute e lontane. Con la morbidezza del pastello, la nostra artista traccia città spaziali, mondi in rotazione, traiettorie di galassie, scie luminose e trasparenti di nebulose e corpi celesti. Pittura fatta per sognare, per liberare lo spirito e volare verso mondi più liberi e puliti
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 22 dicembre.
07
dicembre 2013
Artisti di rilievo nazionale: Suggerimenti e proposte per un nuovo collezionismo
Dal 07 al 22 dicembre 2013
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30.Lunedì giorno di chiusura
Vernissage
7 Dicembre 2013, ore 18.00
Autore
Curatore