Sempre aperto al dialogo con le realtà fiorentine e toscane, l’Istituto ospita una parte di Costante Cambiamento : il festival di danza dedicato quest’anno al tema dell’ Hinterland , alle forme di espressione dei giovani ed in particolare all’ Hip Hop , movimento nato alla fine degli anni ’70 negli Stati Uniti tra i giovani neri e portoricani delle grandi città, che perseguiva una politica di non violenza, tramite la pratica di forme d’arte come i graffiti, la musica rap e la break–dance. L’ Istituto Francese ospiterà « Artistes en danger » : la rassegna video sulla danza urbana a cura di Elisa Vaccarino - consulente danza della Biennale di Venezia, autrice di RAISAT e critica di balletto e teatro musicale per Rai Radio Tre - e Massimiliano Troiani – autore e regista teatrale -



Video in programma

Giovedì 12 febbraio ore 20.45 si parlerà di danza urbana francese, delle comunità e del teatro con Douar, spettacolo di Kader Attou e Battle Hip Hop à Alger . Realizzazione di Gill Rodot per la Elan Film.

Venerdì 13 febbraio ore 20.45 la Hip Hop interpretata da Régis Obadia e Karine Saporta in Suresnes cités danse . Realizzazione di Luc Riolon.

Martedì 17 febbraio ore 20.45 Dall’orientalismo esotista del primo 900 al mixing multietnico: da Ruth Saint Denise e Akram Khan . Si parlerà di India ed Europa, due culture a confronto tra danza contemporanea, Bolliwood e street dance con estratti dagli spettacoli di Ruth Saint Denis - pioniera della danza moderna negli Stati Uniti e sperimentatrice della music visualisation , forma di trascrizione della musica sinfonica in movimento ispirata alla danza libera e dell'insegnamento di Jaques-Dalcroze – e di Akram Khan –giovane coreografo britannico figlio di genitori originari del Bangladesh che lo hanno iniziato al Kathak, la danza tradizionale del nord dell'India, fin da piccolo -