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Artisti Mantovani
La Galleria Arianna Sartori espone per la dispersione una raccolta di dipinti di Maestri Mantovani provenienti da una importante Collezione Privata. Opere di: Mario Moretti Foggia, Alfonso Monfardini, Guido Resmi, Angelo Del Bon, Arturo Raffaldini, Giuseppe Facciotto, Giulio Perina, Giulio Salvadori
Comunicato stampa
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La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Cappello 17, Sabato 15 febbraio alle ore 16.00, espone per la dispersione una raccolta di dipinti di Maestri Mantovani provenienti da una importante Collezione Privata. In mostra sono esposte opere degli Artisti: Mario Moretti Foggia, Alfonso Monfardini, Guido Resmi, Angelo Del Bon, Arturo Raffaldini, Giuseppe Facciotto, Giulio Perina, Giulio Salvadori.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 27 febbraio 2025 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI
Mario Moretti Foggia (Mantova 1882 - Pecetto di Macugnaga 1954)
Nasce a Mantova il 25 dicembre 1882. Frequenta la scuola di Arte Applicata di Mantova, dove si diploma nel 1899. Si iscrive lo stesso autunno alla Cignaroli di Verona e l’anno seguente a Milano si iscrive all’Accademia di Brera con la guida di Mentessi, Biaggi e Bignami. Approfondisce lo studio della pittura sotto la guida di Cesare Tallone, e ottiene nel 1904 la licenza del corso speciale di pittura con l’abilitazione all’insegnamento. Lo stesso anno figura all’Esposizione Annuale di Primavera di Milano. Nel 1905 consegue il primo premio assoluto, medaglia d’oro, all’Esposizione di Mantova, con il dipinto Martiri di Belfiore, opera che viene donata dall’autore al Museo del Risorgimento della città. Studia con Ettore Tito a Venezia, con Camillo Innocenti a Roma, realizza viaggi studio a Parigi, Amsterdam, Aia, Monaco di Baviera ed in altre capitali europee. Nel 1909 a Brera si aggiudica il Premio Canonica. Nel gennaio 1910 parte per l’Oriente. Partecipa attivamente alle mostre di Belle Arti di Brera, ottenendo numerosi successi. Allestisce la sua prima mostra personale presso la Galleria La Vinciana di Milano nel 1922. Figura anche a numerose rassegne artistiche mantovane. Pittore orientalista e di paesaggi, famose e molto collezionate le sue opere realizzate a Macugnaga località dove soggiorna dagli anni Trenta e dove muore il 1° agosto 1954.
Alfonso Monfardini (Mantova 1887 - Mantova 1965)
Nasce l’ 11 giugno 1887 a Mantova, dove muore il 6 gennaio 1965. Completa gli studi artistici di scultura e pittura, prima a Venezia, poi a Verona. Nel 1915, partecipa alla “Mostra Artistica Mantovana pro mutilati e orfani di militari caduti in guerra” al Palazzo Ducale di Mantova. Viene arruolato soldato alla Prima Guerra Mondiale. Come scultore, Monfardini realizza diverse opere, fra le quali il Monumento ai Caduti di Sustinente, inaugurato il 25 maggio 1925 dal re Vittorio Emanuele III, e quello ai Caduti di Castelbelforte. Successivamente abbandonò la scultura per dedicarsi alla pittura. Il suo studio in via Chiassi e poi in Via Fratelli Bandiera a Mantova, diventò un punto di incontro per molti artisti coevi e per alcuni giovani dei quali fu maestro ed amico, Luigi Somensari, Guido Resmi, Francesco Vaini. Partecipa alle esposizioni della Société des Artistes Indépendants, al Grand Palais des Champs-Elysées di Parigi nel 1917 e nel 1955. Nel 1920 espose in Palazzo Valenti Gonzaga di Mantova. Nel 1921, ordina una mostra personale insieme all’amico Giuseppe Guindani, nelle sale delle Società del Casino in Mantova. Organizza una grande Mostra personale nel Circolo Cittadino di Mantova. Nel 1922, partecipa alla “Prima Mostra d’Arte” di Suzzara. Figura, nel 1933 alla Mostra Nazionale d’Arte Futurista in Palazzo Ducale. Partecipa, spesso, sia per la pittura che per la scultura, alle Mostre d’Arte del Sindacato Artisti Mantovani, nel Palazzo Ducale di Mantova. Prende parte a numerose rassegne dell’Associazione Artisti Indipendenti di Mantova. Interviene nel 1939 alla Mostra dei pittori scultori e incisori mantovani ‘800 e ‘900 in Palazzo Te di Mantova. Nel 1943, figura al “2° Premio Verona, Mostra Nazionale d’Arte e Celebrazione dell’Agricoltura” nel Palazzo della Gran Guardia.
Guido Resmi (Virgilio 1897 - Mantova 1956)
Nasce a Virgilio (MN) il 14 settembre 1897. Partecipa nel 1920 all’Esposizione del Paesaggio Italiano di Gardone, nel 1921 alla Mostra Artistica Mantovana in Palazzo Ducale a Mantova e alla Mostra della Famiglia Artistica Mantovana in Piazza Castello a Mantova, nel 1923 figura alla 3a Mostra Artistica Mantovana in Palazzo Ducale a Mantova, nel 1927 alla IV Mostra d’Arte del Sindacato Artisti Mantovani a Palazzo Ducale di Mantova, nel 1928 alla Fiera d’Arte Mantovana nel Palazzo della Camera di Commercio di Mantova, nel 1929 alla Mostra artistica di Cattolica, nel 1931 alla Prima Mostra Provinciale d’Arte nel Ridotto del Teatro Sociale, nel 1933 alla Mostra Provinciale Pittura e Scultura tenutasi in Palazzo Ducale di Mantova, nel 1934 alla V Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano, alla Terza Mostra d’Arte “Fiaccole ardenti” a Mantova, nel 1935 alla Seconda Quadriennale romana, alla Mostra del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti a Firenze, alla VI Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente, alla Quarta Mostra Provinciale d’Arte in occasione della V Settimana Mantovana, nel 1936 alla VII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente, ottiene il Premio con Diploma di Medaglia d’oro dal Ministero Educazione Nazionale, figura, in occasione della VI Settimana Mantovana alla V Mostra Sindacale Provinciale di Mantova nel Palazzo Te è premiato con Medaglia d’Oro del Ministero dell’Educazione Nazionale. Nel 1937 alla II Mostra Nazionale organizzata dal Sindacato Fascista Belle Arti di Napoli, alla Mostra degli Artisti Mantovani al Palazzo Ducale di Mantova, nel 1938 alla IX Mostra d’Arte al Palazzo della Permanente di Milano. Supera la selezione e prende parte nel 1938 alla XXI Biennale Internazionale di Belle Arti di Venezia. Nel 1939 figura alla X Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente. Partecipa alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova. Prende parte nel 1941 alla Mostra Artisti Mantovani alla Galleria Casa d’Artisti a Milano, nel 1942 alla IX Mostra sindacale degli artisti mantovani nel Ridotto del Teatro Sociale di Mantova, alla XII Mostra Interprovinciale del Sindacato Fascista Belle Arti di Milano, Concorsi Paesaggio Lombardo e Ritratto al Palazzo della Permanente. Figura alla X Mostra Sindacale d’Arte nel 1944, allestita nella sede dell’Unione professionisti e artisti a Mantova,… Muore a Mantova il 14 febbraio 1956.
Angelo Del Bon (Milano 1898 - Desio 1952)
Nasce a Milano il 12 aprile 1898. Frequenta giovanissimo l’Accademia di Brera seguendo gli insegnamenti di Antonio Ambrogio Alciati e diplomandosi nel 1922. Nel 1923 iniziò la sua carriera artistica condividendo lo studio con Umberto Lilloni. Nel 1928 gli viene conferito a Milano il “Premio Fondazione Fumagalli” e nello stesso anno partecipò alla XVI Biennale di Venezia e alle successive sette edizioni. Nel 1929 si trasferisce nello studio degli artisti di Via Solferino e da vita con gli amici Umberto Lilloni, Francesco De Rocchi, Adriano Spilimbergo, Cristoforo De Angelis e la presenza del critico Edoardo Persico ad nuova esperienza pittorica definita “Chiarismo”. Nel 1934 ottiene sempre a Milano il “Premio Principe Umberto”. Nel 1935 viene nominato insegnante di ruolo nella cattedra di “Figura” presso il liceo artistico di Brera e nel 1941 è insegnante di “Figura” presso l’Accademia di Brera. Nel 1937 gli è attribuito il “Premio Lecco” alla Quadriennale di Lecco. Fra il 1933 e il 1942 frequenta Castiglione delle Stiviere, ospite dei pittori Oreste Marini ed Ezio Mutti. È ospite a Castel Goffredo per diversi soggiorni artistici di Maddalena Nodari, che lo considera suo maestro. Le permanenze nella zona offrono nuovi spunti ai suoi paesaggi chiaristi: le colline e il Lago di Garda, con Sirmione e Bardolino. Nel 1941 ottiene il “Premio Bergamo” alla IV Mostra Bergamo e nel 1942 l’ambito “Premio Ministero” del Ministero Educazione Nazionale a Roma. Nel 1950 viene colto da paresi e all’Accademia di Brera è sostituito da Cristoforo De Amicis. Muore a Desio (MI) il 10 giugno 1952 dopo aver ricevuto il “Premio Desio” dieci giorni prima. Nel 1954 la Biennale di Venezia gli rende omaggio dedicandogli una sala, allestita dal pittore Domenico Cantatore.
Arturo Raffaldini (Mantova 1899 - Firenze 1962)
Nasce a Mantova il 31 marzo 1899, ultimo di cinque figli di Ascanio e Adele Calza. Frequenta a Mantova l’istituto tecnico e si trasferisce a Milano per iscriversi all’Accademia di Brera con insegnante Cesare Tallone. Raffaldini viene chiamato alle armi con i “ragazzi del ’99” e nel 1919 è presso il Battaglione Radiotelegrafisti a Tivoli, dove riesce comunque a dedicarsi alla pittura. Nel 1915, 1916, 1921 e 1922 partecipa a Mantova alle mostre collettive presso il Palazzo Ducale. Nel dicembre 1922 ordina una mostra personale a Mantova. Tra il 1927 e il 1935 viene nominato responsabile degli interventi di restauro, iniziati nel 1902, di Palazzo Ducale, specializzandosi nel recupero di importanti sale del complesso gonzaghesco (Sala della Mostra, Sala di Manto, Sala dei Capitani). Contribuisce al recupero del solaio ammalorato della Camera degli Sposi. Tra il 1940 e il 1943, Raffaldini compie interventi importanti su alcune sale di Palazzo Te (Camera di Psiche, Camera dei Venti, Camera dello Zodiaco). Nel 1928 espone alla Fiera d'arte mantovana nel Palazzo della Camera di Commercio di Mantova. Nel 1933 partecipa alla Mostra provinciale "Pittura e Scultura" tenutasi a Palazzo Ducale in occasione della III Settimana mantovana.Anche se la sua attività principale resta quella di restauratore, Raffaldini continua a dipingere, nel 1944 partecipa alla X Mostra sindacale degli artisti mantovani allestita nella sede dell'Unione professionisti e artisti in via Marangoni 14 a Mantova. Nel 1945 partecipa al restauro della Chiesa di San Francesco di Mantova, bombardata durante la guerra. Dal 1943 al 1947 provvide a numerosi restauri di edifici ed affreschi situati a Trento, Verona, Bologna, Ferrara, Rimini, Forlì e Ravenna. Nel 1947 trasferisce la sua attività a Firenze. Nel 1957 espone presso la Galleria Lyceum. Muore a Firenze il 24 gennaio 1962.
Giuseppe Facciotto (Cavriana 1904 - Mantova 1945)
Nasce a Cavriana (MN) il 31 luglio 1904, Angelo Giuseppe Facciotto è figlio di Giovan Battista Facciotto e di Lucia Maddi. Dopo il trasferimento della famiglia a Castiglione delle Stiviere, Facciotto inizia gli studi tecnici e la frequentazione con il pittore Umberto Bignotti, reduce della prima guerra mondiale, che identificherà sempre come suo maestro. Inizia a frequentare anche una scuola domenicale di disegno e a eseguire mappe miniature su commissione: i suoi primi oli risalgono a questi anni. Dopo il diploma è assunto come avventizio presso la Congregazione di Carità di Castiglione e nel 1930 ottiene l’incarico di economo presso l’ospedale psichiatrico di Mantova nella frazione di Dosso del Corso dove si trasferisce nel 1932 con i genitori e la famiglia. Nel frattempo infatti, dall’unione con Angela Panigalli nascono le due figlie Lidia (1927) e Gabriella (1930). Inaugura presso l’Istituto diverse iniziative di taglio terapeutico - ricreativo come una falegnameria, un teatro, una tipografia, una biblioteca e addirittura una colonia agricola. In questi anni frequenta gli amici pittori di Castiglione e di Mantova ospitandoli presso la sua abitazione. Nel 1934 espone alla sua prima collettiva, la III Mostra Sindacale Provinciale d’arte presso Palazzo Aldegatti (cui prende parte da questo momento quasi senza soluzione di continuità fino al ‘44) dove espone tre tele e dove allarga il cerchio delle sue amicizie frequentando Di Capi, Cavicchini, Dal Prato, Lucchini, Bergonzoni e Perina e misurandosi con la reazione a Novecento. Nel 1936 (e poi ancora nel ‘37) espone per la prima volta a Milano alla “VII Mostra Regionale Sindacale d’Arte” a Palazzo della Permanente. Nel 1937 si ammala gravemente e, dopo essersi sottoposto ad un intervento chirurgico, trascorre sul lago di Garda lunghi periodi dove ha modo di conoscere personalmente Angelo Del Bon e di frequentare Umberto Lilloni. A Burano e Mazzorbo, dove soggiorna regolarmente a partire da questi anni, si avvicina a Pio Semeghini e alla scuola buranese. In questo periodo si dedica completamente alla pittura. Nel 1939 si segnala la sua partecipazione alla “Mostra nazionale del Paesaggio Italiano” più noto come “Il Premio Bergamo”, al Palazzo della Ragione. Nel 1943 tiene due personali alla Galleria “L’Annunciata” di Milano e alla Galleria “Cortina” di Rovereto. In questi ultimi anni si esprime soprattutto tramite il disegno e la scrittura; riordina le carte e i dipinti. Muore il 27 giugno 1945 in ospedale a Mantova.
Giulio Perina (Villafranca 1907 - Mantova 1985)
Nasce a Villafranca (VR) il 18 ottobre 1907, vive a Mantova dove muore il 17 novembre 1985. Studia prima presso i Fratelli Cherubini di Vicenza e quindi, frequentare l’Accademia Cignaroli di Verona. Nel 1933, a Castiglione delle Stiviere, tramite Oreste Marini conosce Angelo Del Bon e Umberto Lilloni; aderisce al Chiarismo, movimento che abbandona presto per instaurare rapporti con gruppi fiorentini e milanesi. Tiene una mostra di pastelli alla R.U.N.A. di Mantova, presentato in catalogo da Sandro Bini. Nel 1931, 1935, 1939 partecipa a Roma alle Quadriennali d’Arte Nazionali. Negli anni 1932, 1933, 1934, 1936, 1937 partecipa al Palazzo della Permanente di Milano, alle Mostre d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia ed ancora negli anni 1932, 1933, 1935, 1936, 1937, 1941, 1942, 1944 alle mostre provinciali a cura del Sindacato Fascista Belle Arti di Lombardia, Sezione di Mantova. Si accosta a Novecento, e si allinea alla tensione pratica e teorica del gruppo di Sandro Bini. Dopo il 1936 si lega agli artisti di “Corrente”, tramite Sandro Bini e Renato Birolli. Frequenta nello stesso periodo Fallacara e Renzo Pezzani. Partecipa, 1939, alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova. Dopo l’interruzione coincidente con gli anni di guerra, Perina, in consonanza con gli artisti di Corrente, riprende a dipingere il paesaggio e una serie di Nudi, ottenendo nel 1947 un lusinghiero apprezzamento da Francesco Arcangeli. La sperimentazione, mai interrotta dall’artista, lo avvia sulla linea naturalistica informale, che lo avvicina a Morlotti. Continua la sua partecipazione alle sole mostre mantovane fino al 1950, con la partecipazione alla XXV Esposizione Internazionale d’arte Città di Venezia, lo stesso anno partecipa al III Premio Suzzara, al Premio Nazionale “F. T. Michetti”, e al Premio Nazionale “Pietro Costa” di Celle Ligure. Nel 1951, gli viene dedicata una mostra personale antologica alla Casa del Mantegna di Mantova. Nel 1957 partecipa alla XX Biennale Nazionale di Milano al Palazzo della Permanente, seguono numerose partecipazioni a mostre.
Giulio Salvadori (Mosio 1918 - Mosio 1999)
Nasce a Mosio (MN) nel 1918 e in questa piccola frazione l’artista sceglie di vivere tutta la sua vita artistica, fino alla sua morte avvenuta nel febbraio 1999. Si diploma all’Istituto Magistrale di Parma ma guarda con particolare interesse al campo dell'arte, avvicinandosi soprattutto al pittore Carlo Mattioli. Nel corso di successivi soggiorni a Parigi, conosce l’arte di Picasso, Modigliani e dei Fauves ed è attratto, negli anni Trenta, dal movimento espressionista tedesco della Brücke. Nel 1936 vince gli Agonali dell’Arte. Al ritorno dalla campagna di Russia, intrattiene frequenti contatti con alcuni protagonisti dell’arte italiana alla metà del secolo – Carrà, Birolli, Guidi, Saetti, Fiume e Mattioli – e nel 1945 partecipa alla Mostra della Libertà in Palazzo Ducale, a Mantova. È più volte presente al Premio Suzzara, dove risulta fra i vincitori nel 1949, 1959 e 1961. Nel 1966 e 1968 vince il Premio Treccani. Seguono diverse personali e collettive.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 27 febbraio 2025 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI
Mario Moretti Foggia (Mantova 1882 - Pecetto di Macugnaga 1954)
Nasce a Mantova il 25 dicembre 1882. Frequenta la scuola di Arte Applicata di Mantova, dove si diploma nel 1899. Si iscrive lo stesso autunno alla Cignaroli di Verona e l’anno seguente a Milano si iscrive all’Accademia di Brera con la guida di Mentessi, Biaggi e Bignami. Approfondisce lo studio della pittura sotto la guida di Cesare Tallone, e ottiene nel 1904 la licenza del corso speciale di pittura con l’abilitazione all’insegnamento. Lo stesso anno figura all’Esposizione Annuale di Primavera di Milano. Nel 1905 consegue il primo premio assoluto, medaglia d’oro, all’Esposizione di Mantova, con il dipinto Martiri di Belfiore, opera che viene donata dall’autore al Museo del Risorgimento della città. Studia con Ettore Tito a Venezia, con Camillo Innocenti a Roma, realizza viaggi studio a Parigi, Amsterdam, Aia, Monaco di Baviera ed in altre capitali europee. Nel 1909 a Brera si aggiudica il Premio Canonica. Nel gennaio 1910 parte per l’Oriente. Partecipa attivamente alle mostre di Belle Arti di Brera, ottenendo numerosi successi. Allestisce la sua prima mostra personale presso la Galleria La Vinciana di Milano nel 1922. Figura anche a numerose rassegne artistiche mantovane. Pittore orientalista e di paesaggi, famose e molto collezionate le sue opere realizzate a Macugnaga località dove soggiorna dagli anni Trenta e dove muore il 1° agosto 1954.
Alfonso Monfardini (Mantova 1887 - Mantova 1965)
Nasce l’ 11 giugno 1887 a Mantova, dove muore il 6 gennaio 1965. Completa gli studi artistici di scultura e pittura, prima a Venezia, poi a Verona. Nel 1915, partecipa alla “Mostra Artistica Mantovana pro mutilati e orfani di militari caduti in guerra” al Palazzo Ducale di Mantova. Viene arruolato soldato alla Prima Guerra Mondiale. Come scultore, Monfardini realizza diverse opere, fra le quali il Monumento ai Caduti di Sustinente, inaugurato il 25 maggio 1925 dal re Vittorio Emanuele III, e quello ai Caduti di Castelbelforte. Successivamente abbandonò la scultura per dedicarsi alla pittura. Il suo studio in via Chiassi e poi in Via Fratelli Bandiera a Mantova, diventò un punto di incontro per molti artisti coevi e per alcuni giovani dei quali fu maestro ed amico, Luigi Somensari, Guido Resmi, Francesco Vaini. Partecipa alle esposizioni della Société des Artistes Indépendants, al Grand Palais des Champs-Elysées di Parigi nel 1917 e nel 1955. Nel 1920 espose in Palazzo Valenti Gonzaga di Mantova. Nel 1921, ordina una mostra personale insieme all’amico Giuseppe Guindani, nelle sale delle Società del Casino in Mantova. Organizza una grande Mostra personale nel Circolo Cittadino di Mantova. Nel 1922, partecipa alla “Prima Mostra d’Arte” di Suzzara. Figura, nel 1933 alla Mostra Nazionale d’Arte Futurista in Palazzo Ducale. Partecipa, spesso, sia per la pittura che per la scultura, alle Mostre d’Arte del Sindacato Artisti Mantovani, nel Palazzo Ducale di Mantova. Prende parte a numerose rassegne dell’Associazione Artisti Indipendenti di Mantova. Interviene nel 1939 alla Mostra dei pittori scultori e incisori mantovani ‘800 e ‘900 in Palazzo Te di Mantova. Nel 1943, figura al “2° Premio Verona, Mostra Nazionale d’Arte e Celebrazione dell’Agricoltura” nel Palazzo della Gran Guardia.
Guido Resmi (Virgilio 1897 - Mantova 1956)
Nasce a Virgilio (MN) il 14 settembre 1897. Partecipa nel 1920 all’Esposizione del Paesaggio Italiano di Gardone, nel 1921 alla Mostra Artistica Mantovana in Palazzo Ducale a Mantova e alla Mostra della Famiglia Artistica Mantovana in Piazza Castello a Mantova, nel 1923 figura alla 3a Mostra Artistica Mantovana in Palazzo Ducale a Mantova, nel 1927 alla IV Mostra d’Arte del Sindacato Artisti Mantovani a Palazzo Ducale di Mantova, nel 1928 alla Fiera d’Arte Mantovana nel Palazzo della Camera di Commercio di Mantova, nel 1929 alla Mostra artistica di Cattolica, nel 1931 alla Prima Mostra Provinciale d’Arte nel Ridotto del Teatro Sociale, nel 1933 alla Mostra Provinciale Pittura e Scultura tenutasi in Palazzo Ducale di Mantova, nel 1934 alla V Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano, alla Terza Mostra d’Arte “Fiaccole ardenti” a Mantova, nel 1935 alla Seconda Quadriennale romana, alla Mostra del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti a Firenze, alla VI Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente, alla Quarta Mostra Provinciale d’Arte in occasione della V Settimana Mantovana, nel 1936 alla VII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente, ottiene il Premio con Diploma di Medaglia d’oro dal Ministero Educazione Nazionale, figura, in occasione della VI Settimana Mantovana alla V Mostra Sindacale Provinciale di Mantova nel Palazzo Te è premiato con Medaglia d’Oro del Ministero dell’Educazione Nazionale. Nel 1937 alla II Mostra Nazionale organizzata dal Sindacato Fascista Belle Arti di Napoli, alla Mostra degli Artisti Mantovani al Palazzo Ducale di Mantova, nel 1938 alla IX Mostra d’Arte al Palazzo della Permanente di Milano. Supera la selezione e prende parte nel 1938 alla XXI Biennale Internazionale di Belle Arti di Venezia. Nel 1939 figura alla X Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente. Partecipa alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova. Prende parte nel 1941 alla Mostra Artisti Mantovani alla Galleria Casa d’Artisti a Milano, nel 1942 alla IX Mostra sindacale degli artisti mantovani nel Ridotto del Teatro Sociale di Mantova, alla XII Mostra Interprovinciale del Sindacato Fascista Belle Arti di Milano, Concorsi Paesaggio Lombardo e Ritratto al Palazzo della Permanente. Figura alla X Mostra Sindacale d’Arte nel 1944, allestita nella sede dell’Unione professionisti e artisti a Mantova,… Muore a Mantova il 14 febbraio 1956.
Angelo Del Bon (Milano 1898 - Desio 1952)
Nasce a Milano il 12 aprile 1898. Frequenta giovanissimo l’Accademia di Brera seguendo gli insegnamenti di Antonio Ambrogio Alciati e diplomandosi nel 1922. Nel 1923 iniziò la sua carriera artistica condividendo lo studio con Umberto Lilloni. Nel 1928 gli viene conferito a Milano il “Premio Fondazione Fumagalli” e nello stesso anno partecipò alla XVI Biennale di Venezia e alle successive sette edizioni. Nel 1929 si trasferisce nello studio degli artisti di Via Solferino e da vita con gli amici Umberto Lilloni, Francesco De Rocchi, Adriano Spilimbergo, Cristoforo De Angelis e la presenza del critico Edoardo Persico ad nuova esperienza pittorica definita “Chiarismo”. Nel 1934 ottiene sempre a Milano il “Premio Principe Umberto”. Nel 1935 viene nominato insegnante di ruolo nella cattedra di “Figura” presso il liceo artistico di Brera e nel 1941 è insegnante di “Figura” presso l’Accademia di Brera. Nel 1937 gli è attribuito il “Premio Lecco” alla Quadriennale di Lecco. Fra il 1933 e il 1942 frequenta Castiglione delle Stiviere, ospite dei pittori Oreste Marini ed Ezio Mutti. È ospite a Castel Goffredo per diversi soggiorni artistici di Maddalena Nodari, che lo considera suo maestro. Le permanenze nella zona offrono nuovi spunti ai suoi paesaggi chiaristi: le colline e il Lago di Garda, con Sirmione e Bardolino. Nel 1941 ottiene il “Premio Bergamo” alla IV Mostra Bergamo e nel 1942 l’ambito “Premio Ministero” del Ministero Educazione Nazionale a Roma. Nel 1950 viene colto da paresi e all’Accademia di Brera è sostituito da Cristoforo De Amicis. Muore a Desio (MI) il 10 giugno 1952 dopo aver ricevuto il “Premio Desio” dieci giorni prima. Nel 1954 la Biennale di Venezia gli rende omaggio dedicandogli una sala, allestita dal pittore Domenico Cantatore.
Arturo Raffaldini (Mantova 1899 - Firenze 1962)
Nasce a Mantova il 31 marzo 1899, ultimo di cinque figli di Ascanio e Adele Calza. Frequenta a Mantova l’istituto tecnico e si trasferisce a Milano per iscriversi all’Accademia di Brera con insegnante Cesare Tallone. Raffaldini viene chiamato alle armi con i “ragazzi del ’99” e nel 1919 è presso il Battaglione Radiotelegrafisti a Tivoli, dove riesce comunque a dedicarsi alla pittura. Nel 1915, 1916, 1921 e 1922 partecipa a Mantova alle mostre collettive presso il Palazzo Ducale. Nel dicembre 1922 ordina una mostra personale a Mantova. Tra il 1927 e il 1935 viene nominato responsabile degli interventi di restauro, iniziati nel 1902, di Palazzo Ducale, specializzandosi nel recupero di importanti sale del complesso gonzaghesco (Sala della Mostra, Sala di Manto, Sala dei Capitani). Contribuisce al recupero del solaio ammalorato della Camera degli Sposi. Tra il 1940 e il 1943, Raffaldini compie interventi importanti su alcune sale di Palazzo Te (Camera di Psiche, Camera dei Venti, Camera dello Zodiaco). Nel 1928 espone alla Fiera d'arte mantovana nel Palazzo della Camera di Commercio di Mantova. Nel 1933 partecipa alla Mostra provinciale "Pittura e Scultura" tenutasi a Palazzo Ducale in occasione della III Settimana mantovana.Anche se la sua attività principale resta quella di restauratore, Raffaldini continua a dipingere, nel 1944 partecipa alla X Mostra sindacale degli artisti mantovani allestita nella sede dell'Unione professionisti e artisti in via Marangoni 14 a Mantova. Nel 1945 partecipa al restauro della Chiesa di San Francesco di Mantova, bombardata durante la guerra. Dal 1943 al 1947 provvide a numerosi restauri di edifici ed affreschi situati a Trento, Verona, Bologna, Ferrara, Rimini, Forlì e Ravenna. Nel 1947 trasferisce la sua attività a Firenze. Nel 1957 espone presso la Galleria Lyceum. Muore a Firenze il 24 gennaio 1962.
Giuseppe Facciotto (Cavriana 1904 - Mantova 1945)
Nasce a Cavriana (MN) il 31 luglio 1904, Angelo Giuseppe Facciotto è figlio di Giovan Battista Facciotto e di Lucia Maddi. Dopo il trasferimento della famiglia a Castiglione delle Stiviere, Facciotto inizia gli studi tecnici e la frequentazione con il pittore Umberto Bignotti, reduce della prima guerra mondiale, che identificherà sempre come suo maestro. Inizia a frequentare anche una scuola domenicale di disegno e a eseguire mappe miniature su commissione: i suoi primi oli risalgono a questi anni. Dopo il diploma è assunto come avventizio presso la Congregazione di Carità di Castiglione e nel 1930 ottiene l’incarico di economo presso l’ospedale psichiatrico di Mantova nella frazione di Dosso del Corso dove si trasferisce nel 1932 con i genitori e la famiglia. Nel frattempo infatti, dall’unione con Angela Panigalli nascono le due figlie Lidia (1927) e Gabriella (1930). Inaugura presso l’Istituto diverse iniziative di taglio terapeutico - ricreativo come una falegnameria, un teatro, una tipografia, una biblioteca e addirittura una colonia agricola. In questi anni frequenta gli amici pittori di Castiglione e di Mantova ospitandoli presso la sua abitazione. Nel 1934 espone alla sua prima collettiva, la III Mostra Sindacale Provinciale d’arte presso Palazzo Aldegatti (cui prende parte da questo momento quasi senza soluzione di continuità fino al ‘44) dove espone tre tele e dove allarga il cerchio delle sue amicizie frequentando Di Capi, Cavicchini, Dal Prato, Lucchini, Bergonzoni e Perina e misurandosi con la reazione a Novecento. Nel 1936 (e poi ancora nel ‘37) espone per la prima volta a Milano alla “VII Mostra Regionale Sindacale d’Arte” a Palazzo della Permanente. Nel 1937 si ammala gravemente e, dopo essersi sottoposto ad un intervento chirurgico, trascorre sul lago di Garda lunghi periodi dove ha modo di conoscere personalmente Angelo Del Bon e di frequentare Umberto Lilloni. A Burano e Mazzorbo, dove soggiorna regolarmente a partire da questi anni, si avvicina a Pio Semeghini e alla scuola buranese. In questo periodo si dedica completamente alla pittura. Nel 1939 si segnala la sua partecipazione alla “Mostra nazionale del Paesaggio Italiano” più noto come “Il Premio Bergamo”, al Palazzo della Ragione. Nel 1943 tiene due personali alla Galleria “L’Annunciata” di Milano e alla Galleria “Cortina” di Rovereto. In questi ultimi anni si esprime soprattutto tramite il disegno e la scrittura; riordina le carte e i dipinti. Muore il 27 giugno 1945 in ospedale a Mantova.
Giulio Perina (Villafranca 1907 - Mantova 1985)
Nasce a Villafranca (VR) il 18 ottobre 1907, vive a Mantova dove muore il 17 novembre 1985. Studia prima presso i Fratelli Cherubini di Vicenza e quindi, frequentare l’Accademia Cignaroli di Verona. Nel 1933, a Castiglione delle Stiviere, tramite Oreste Marini conosce Angelo Del Bon e Umberto Lilloni; aderisce al Chiarismo, movimento che abbandona presto per instaurare rapporti con gruppi fiorentini e milanesi. Tiene una mostra di pastelli alla R.U.N.A. di Mantova, presentato in catalogo da Sandro Bini. Nel 1931, 1935, 1939 partecipa a Roma alle Quadriennali d’Arte Nazionali. Negli anni 1932, 1933, 1934, 1936, 1937 partecipa al Palazzo della Permanente di Milano, alle Mostre d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia ed ancora negli anni 1932, 1933, 1935, 1936, 1937, 1941, 1942, 1944 alle mostre provinciali a cura del Sindacato Fascista Belle Arti di Lombardia, Sezione di Mantova. Si accosta a Novecento, e si allinea alla tensione pratica e teorica del gruppo di Sandro Bini. Dopo il 1936 si lega agli artisti di “Corrente”, tramite Sandro Bini e Renato Birolli. Frequenta nello stesso periodo Fallacara e Renzo Pezzani. Partecipa, 1939, alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova. Dopo l’interruzione coincidente con gli anni di guerra, Perina, in consonanza con gli artisti di Corrente, riprende a dipingere il paesaggio e una serie di Nudi, ottenendo nel 1947 un lusinghiero apprezzamento da Francesco Arcangeli. La sperimentazione, mai interrotta dall’artista, lo avvia sulla linea naturalistica informale, che lo avvicina a Morlotti. Continua la sua partecipazione alle sole mostre mantovane fino al 1950, con la partecipazione alla XXV Esposizione Internazionale d’arte Città di Venezia, lo stesso anno partecipa al III Premio Suzzara, al Premio Nazionale “F. T. Michetti”, e al Premio Nazionale “Pietro Costa” di Celle Ligure. Nel 1951, gli viene dedicata una mostra personale antologica alla Casa del Mantegna di Mantova. Nel 1957 partecipa alla XX Biennale Nazionale di Milano al Palazzo della Permanente, seguono numerose partecipazioni a mostre.
Giulio Salvadori (Mosio 1918 - Mosio 1999)
Nasce a Mosio (MN) nel 1918 e in questa piccola frazione l’artista sceglie di vivere tutta la sua vita artistica, fino alla sua morte avvenuta nel febbraio 1999. Si diploma all’Istituto Magistrale di Parma ma guarda con particolare interesse al campo dell'arte, avvicinandosi soprattutto al pittore Carlo Mattioli. Nel corso di successivi soggiorni a Parigi, conosce l’arte di Picasso, Modigliani e dei Fauves ed è attratto, negli anni Trenta, dal movimento espressionista tedesco della Brücke. Nel 1936 vince gli Agonali dell’Arte. Al ritorno dalla campagna di Russia, intrattiene frequenti contatti con alcuni protagonisti dell’arte italiana alla metà del secolo – Carrà, Birolli, Guidi, Saetti, Fiume e Mattioli – e nel 1945 partecipa alla Mostra della Libertà in Palazzo Ducale, a Mantova. È più volte presente al Premio Suzzara, dove risulta fra i vincitori nel 1949, 1959 e 1961. Nel 1966 e 1968 vince il Premio Treccani. Seguono diverse personali e collettive.
15
febbraio 2025
Artisti Mantovani
Dal 15 al 27 febbraio 2025
arte moderna
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso
Vernissage
15 Febbraio 2025, 16.00
Autore
Curatore