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Artisti, parole, immagini dal 1960 al 1968
Dopo gli anni ’50, la seconda esposizione del ciclo affronta il decennio successivo, tentando di ricostruirlo attraverso alcune opere che hanno cambiato il linguaggio figurativo di quegli anni
Comunicato stampa
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A Villa Remmert prosegue la rassegna di avvicinamento all’arte contemporanea “Appunti. Arte contemporanea dal dopoguerra alla fine del XX secolo”, a cura della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Dopo gli anni ’50, la seconda esposizione del ciclo, che apre il 18 marzo e chiude il 22 luglio, affronta il decennio successivo, tentando di ricostruirlo attraverso alcune opere che hanno cambiato il linguaggio figurativo di quegli anni.
“Artisti, parole, immagini dal 1960 al 1968” è presentata attraverso le opere di venti artisti: le sculture di Arman, Enrico Baj, Yves Klein, Sol Le Witt, Bruno Munari, Louise Nevelson e Daniel Spoerri, le opere pittoriche di Enrico Castellani, Joseph Kosuth, Piero Manzoni, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Ben Vautier e Andy Warhol. Le fotografie di Ugo Mulas e Gianfranco Gorgoni e i film di Andy Warhol e del gruppo Fluxus che scandiscono il percorso espositivo, contribuiscono al racconto dell’epoca e testimoniano un rapporto del tutto nuovo tra l’opera d’arte e la sua documentazione.
Il percorso si chiude con una scultura di Alighiero Boetti e con le opere pittoriche di Giulio Paolini e di Michelangelo Pistoletto, che prefigurano gli sviluppi del decennio successivo.
“A Villa Remmert la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo intende proporre una ricostruzione della produzione artistica contemporanea, quella già storicizzata”, dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. “Solo con uno sguardo al passato è possibile affrontare il panorama artistico presente e immaginarne il futuro. L’arte dei nostri giorni è infatti il risultato di un’evoluzione che ha preso la forma dei contesti storici che si sono susseguiti, molto spesso diventandone lo specchio.”
Come per la prima mostra, le opere pittoriche e le sculture appaiono al visitatore circondati dalle parole degli artisti, dalle fotografie che li riprendono intenti al lavoro o ritratti accanto alle opere.
Per contestualizzare il periodo, il percorso di mostra è arricchito dalle schede dedicate alle opere, agli autori, e una cronologia generale che ricostruisce i principali avvenimenti del decennio (in tema di attualità, società, scienza e cultura) ma anche musica e film documentari.
I visitatori possono ritirare dai distributori posti nelle sale espositive schede informative per approfondire la conoscenza sull’artista e sul movimento artistico.
Nelle sale sono a disposizione del pubblico i mediatori, giovani laureati in discipline artistiche, formati dalla Fondazione per instaurare un dialogo coi visitatori che desiderino confrontarsi sulle opere e il lavoro degli artisti.
Il carattere divulgativo dell’esposizione, fondato su un’attenta ricerca delle opere e delle fonti, è arricchito da un ciclo di quattro lezioni. Pensate come momenti di approfondimento e di incontro con il pubblico, le lezioni, ospitate in un’apposita sala della Villa, ricostruiscono, attraverso immagini e letture, il clima artistico e culturale degli anni Sessanta. Tenute da storici dell’arte e della letteratura, le lezioni sono intese come parte integrante della mostra e si susseguono per l’intero ciclo espositivo, fornendo così al pubblico l’occasione per partecipare a un itinerario di conoscenza che lo accompagna gradualmente sino alle ricerche artistiche più attuali.
Contemporaneamente vengono anche realizzati laboratori per i più piccoli con percorsi ed attività manuali.
Dopo gli anni ’50, la seconda esposizione del ciclo, che apre il 18 marzo e chiude il 22 luglio, affronta il decennio successivo, tentando di ricostruirlo attraverso alcune opere che hanno cambiato il linguaggio figurativo di quegli anni.
“Artisti, parole, immagini dal 1960 al 1968” è presentata attraverso le opere di venti artisti: le sculture di Arman, Enrico Baj, Yves Klein, Sol Le Witt, Bruno Munari, Louise Nevelson e Daniel Spoerri, le opere pittoriche di Enrico Castellani, Joseph Kosuth, Piero Manzoni, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Ben Vautier e Andy Warhol. Le fotografie di Ugo Mulas e Gianfranco Gorgoni e i film di Andy Warhol e del gruppo Fluxus che scandiscono il percorso espositivo, contribuiscono al racconto dell’epoca e testimoniano un rapporto del tutto nuovo tra l’opera d’arte e la sua documentazione.
Il percorso si chiude con una scultura di Alighiero Boetti e con le opere pittoriche di Giulio Paolini e di Michelangelo Pistoletto, che prefigurano gli sviluppi del decennio successivo.
“A Villa Remmert la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo intende proporre una ricostruzione della produzione artistica contemporanea, quella già storicizzata”, dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. “Solo con uno sguardo al passato è possibile affrontare il panorama artistico presente e immaginarne il futuro. L’arte dei nostri giorni è infatti il risultato di un’evoluzione che ha preso la forma dei contesti storici che si sono susseguiti, molto spesso diventandone lo specchio.”
Come per la prima mostra, le opere pittoriche e le sculture appaiono al visitatore circondati dalle parole degli artisti, dalle fotografie che li riprendono intenti al lavoro o ritratti accanto alle opere.
Per contestualizzare il periodo, il percorso di mostra è arricchito dalle schede dedicate alle opere, agli autori, e una cronologia generale che ricostruisce i principali avvenimenti del decennio (in tema di attualità, società, scienza e cultura) ma anche musica e film documentari.
I visitatori possono ritirare dai distributori posti nelle sale espositive schede informative per approfondire la conoscenza sull’artista e sul movimento artistico.
Nelle sale sono a disposizione del pubblico i mediatori, giovani laureati in discipline artistiche, formati dalla Fondazione per instaurare un dialogo coi visitatori che desiderino confrontarsi sulle opere e il lavoro degli artisti.
Il carattere divulgativo dell’esposizione, fondato su un’attenta ricerca delle opere e delle fonti, è arricchito da un ciclo di quattro lezioni. Pensate come momenti di approfondimento e di incontro con il pubblico, le lezioni, ospitate in un’apposita sala della Villa, ricostruiscono, attraverso immagini e letture, il clima artistico e culturale degli anni Sessanta. Tenute da storici dell’arte e della letteratura, le lezioni sono intese come parte integrante della mostra e si susseguono per l’intero ciclo espositivo, fornendo così al pubblico l’occasione per partecipare a un itinerario di conoscenza che lo accompagna gradualmente sino alle ricerche artistiche più attuali.
Contemporaneamente vengono anche realizzati laboratori per i più piccoli con percorsi ed attività manuali.
18
marzo 2007
Artisti, parole, immagini dal 1960 al 1968
Dal 18 marzo al 22 luglio 2007
arte contemporanea
Location
VILLA REMMERT
Ciriè, Via Antonio Rosmini, 3, (Torino)
Ciriè, Via Antonio Rosmini, 3, (Torino)
Biglietti
intero 4 €, ridotto 2 €
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 21
Vernissage
18 Marzo 2007, ore 11-13
Autore