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Artisti per la salute
160 artisti: con diversi stili, diverse tecniche, diverse nazionalità, diverse età, diverse esperienze, che si accettano l’un l’altro e accettano il reciproco confronto. Accanto a giovani e poco noti, sono presenti nomi ormai affermati.
Comunicato stampa
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Da sempre la medicina accompagna l’uomo. Dopo un lunghissimo periodo di visione magica del rapporto tra uomo, salute e contesto, il mondo occidentale si è mosso verso una specializzazione crescente, perdendo di vista la visione complessiva. Il progredire della medicina ha portato a conoscenze che svelano l’incredibile complessità del corpo umano, evidenziando, tra l’altro che molti elementi psicologici influenzano il sistema immunitario, fino addirittura a determinare guarigioni “miracolose”: oltre antibiotici, chirurgia e altre pratiche mediche, sono parte della terapia la comunicazione col paziente, la fiducia nella cura, la voglia di guarire, la serenità del contesto.
Eppure uno sguardo sulle strutture ospedaliere ci rivela immediatamente che queste sono state spesso progettate per i medici, e non per i malati, che un ospedale è vissuto, percepito, sentito in tutti gli aspetti come luogo di malattia, e non di guarigione, che stanze, colori, arredi, odori, rumori in tali ambienti sono connotazione di sofferenza, e non di speranza. Perché allora trasformare i luoghi della cura in luoghi della salute? A ciò è possibile contribuire attraverso la presenza stimolante e positiva di numerose opere d’arte, che distolgano la mente da quella parte di segnali ambientali che possono influire negativamente, e conducano l’ammalato a percorsi più introspettivi, improntati a ottimismo e speranza, piuttosto che a incertezza e ansia.
Da queste considerazioni è nato il progetto “Disegnando Allegria”, coordinato dal prof. Marco Maiocchi del Politecnico di Milano, che vede la collaborazione dell’Istituto dei Tumori di Milano, e dell’Istituto Tecnologico de Estudos Superiores di Monterrey - Mexico, per proporre soluzioni innovative per il miglioramento del contesto ambientale dei luoghi di cura, attraverso arte e design.
Nell’ambito di tale progetto è stata organizzata a Milano un’esposizione permanente di opere di artisti internazionali; a fronte di una semplice richiesta di regalare un loro lavoro che trasformasse un contesto di malattia in uno di speranza, tali artisti hanno mostrato grande sensibilità e generosità, donando un lavoro, che resterà esposto nei reparti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Oltre 160 artisti hanno inviato una loro opera: una mostra di tutti i lavori sarà organizzata presso la Galleria Derbylius di Milano, via Pietro Custodi, 16 dal 4 al 15 maggio 2010; le opere saranno poi trasferite nella loro sede definitiva, all’Istituto Nazionale dei Tumori in Milano, via Venezian, 1.
160 artisti: con diversi stili, diverse tecniche, diverse nazionalità, diverse età, diverse esperienze, che si accettano l’un l’altro e accettano il reciproco confronto. Accanto a giovani e poco noti, sono presenti nomi ormai affermati. Siamo di fronte a una meravigliosa “scultura vivente” di beuysiana memoria, in cui assistiamo al la solidale, libera collaborazione e comunicazione tra uomini di differenti culture, origini, religioni, stati sociali, economici e politici.
I risultati? Innanzitutto il calore, la vicinanza, il segnale del dono. Poi gli effetti sui malati: se si facesse una misura della cura delle terapie e dell’esito delle stesse prima e dopo il cambiamento del contesto con la presenza artistica, ci potrebbero riscontrare delle differenze? Sono pronto a scommettere che ci sarebbero, e grandemente positive! Come potrebbe essere altrimenti, se medici, pazienti e il personale tutto sono esposti ogni giorno alla vivifica visione dell’artista?
La mostra sarà trasformata in esposizione permanente nel corso del mese di giugno 2010 all’Istituto Nazionale dei Tumori, via Venezian, 1, Milano.
Eppure uno sguardo sulle strutture ospedaliere ci rivela immediatamente che queste sono state spesso progettate per i medici, e non per i malati, che un ospedale è vissuto, percepito, sentito in tutti gli aspetti come luogo di malattia, e non di guarigione, che stanze, colori, arredi, odori, rumori in tali ambienti sono connotazione di sofferenza, e non di speranza. Perché allora trasformare i luoghi della cura in luoghi della salute? A ciò è possibile contribuire attraverso la presenza stimolante e positiva di numerose opere d’arte, che distolgano la mente da quella parte di segnali ambientali che possono influire negativamente, e conducano l’ammalato a percorsi più introspettivi, improntati a ottimismo e speranza, piuttosto che a incertezza e ansia.
Da queste considerazioni è nato il progetto “Disegnando Allegria”, coordinato dal prof. Marco Maiocchi del Politecnico di Milano, che vede la collaborazione dell’Istituto dei Tumori di Milano, e dell’Istituto Tecnologico de Estudos Superiores di Monterrey - Mexico, per proporre soluzioni innovative per il miglioramento del contesto ambientale dei luoghi di cura, attraverso arte e design.
Nell’ambito di tale progetto è stata organizzata a Milano un’esposizione permanente di opere di artisti internazionali; a fronte di una semplice richiesta di regalare un loro lavoro che trasformasse un contesto di malattia in uno di speranza, tali artisti hanno mostrato grande sensibilità e generosità, donando un lavoro, che resterà esposto nei reparti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Oltre 160 artisti hanno inviato una loro opera: una mostra di tutti i lavori sarà organizzata presso la Galleria Derbylius di Milano, via Pietro Custodi, 16 dal 4 al 15 maggio 2010; le opere saranno poi trasferite nella loro sede definitiva, all’Istituto Nazionale dei Tumori in Milano, via Venezian, 1.
160 artisti: con diversi stili, diverse tecniche, diverse nazionalità, diverse età, diverse esperienze, che si accettano l’un l’altro e accettano il reciproco confronto. Accanto a giovani e poco noti, sono presenti nomi ormai affermati. Siamo di fronte a una meravigliosa “scultura vivente” di beuysiana memoria, in cui assistiamo al la solidale, libera collaborazione e comunicazione tra uomini di differenti culture, origini, religioni, stati sociali, economici e politici.
I risultati? Innanzitutto il calore, la vicinanza, il segnale del dono. Poi gli effetti sui malati: se si facesse una misura della cura delle terapie e dell’esito delle stesse prima e dopo il cambiamento del contesto con la presenza artistica, ci potrebbero riscontrare delle differenze? Sono pronto a scommettere che ci sarebbero, e grandemente positive! Come potrebbe essere altrimenti, se medici, pazienti e il personale tutto sono esposti ogni giorno alla vivifica visione dell’artista?
La mostra sarà trasformata in esposizione permanente nel corso del mese di giugno 2010 all’Istituto Nazionale dei Tumori, via Venezian, 1, Milano.
04
maggio 2010
Artisti per la salute
Dal 04 al 15 maggio 2010
arte contemporanea
Location
DERBYLIUS
Milano, Via Pietro Custodi, 16, (Milano)
Milano, Via Pietro Custodi, 16, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni 14-19
Vernissage
4 Maggio 2010, ore 18.30
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