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Artisti per Nuvolari 2016 – Quarta rassegna
Ritorna l’atteso appuntamento “Artisti per Nuvolari 2016”, giunto alla quarta edizione. Il risultato anche questa volta è ricco, capace di suggerire nuove chiavi di lettura, di stimolare curiosità, e risultare interessante.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova) in via XX Settembre 11/13/15, dall’11 Settembre al 23 Ottobre 2016 presenta la quarta rassegna “Artisti per NUVOLARI” 2016.
La mostra, che nasce da un’idea e progetto di Adalberto Sartori, gode dei patrocini di Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario, Comune di Mantova, Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, Automobile Club Mantova, Museo Tazio Nuvolari, Amici del Museo Tazio Nuvolari, ASI Automotoclub Storico Italiano, AMAMS Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche “Tazio Nuvolari”, Mantova Corse, Fondazione del Vittoriale, Garda Musei e ProLoco di Castel d’Ario.
La mostra “Artisti per NUVOLARI” si inaugurerà Domenica 11 Settembre alle ore 11.00, con interventi di Arianna Sartori curatrice della mostra e del catalogo, Alessandro Pastacci Presidente Provincia di Mantova, Daniela Castro Sindaco di Castel d’Ario, Mattia Palazzi Sindaco di Mantova, Giancarlo Pascal Presidente Museo Tazio Nuvolari di Mantova e Presidente Automobile Club Mantova, Attilio Facconi storico e autore del testo di presentazione del catalogo, Maria Gabriella Savoia ‘Casa Museo Sartori’ e autrice del testo critico del catalogo e alla presenza degli artisti che sono stati invitati dalla curatrice della mostra Arianna Sartori a realizzare appositamente un dipinto o una scultura in omaggio al pilota Tazio Nuvolari.
In mostra sono esposti 57 opere, tra dipinti e sculture, realizzate da:
Arduini Marco, Badaloni Ariberto, Barbero Carlo, Barbieri Nicoletta, Bedeschi Nevio, Bellardi Franco, Benetton Simon, Berti Fabrizio, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bongini Alberto, Buratti Romano, Calabrò Vico, Cancelliere Mario, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Denti Giuseppe, Faccioli Giovanni, Ferri Massimo, Fonsati Rodolfo, Galante Sabino, Gravina Aurelio, Lo Presti Giovanni, Luchini Riccardo, Macaluso Elisa, Miano Antonio, Molinari Mauro, Monaco Maria Elena, Mutinelli Elena, Origlia Agnese, Paggiaro Vilfrido, Pagliaro Aldo, Pallotta Caterina, Paoli Piero, Pascoli Gianni, Perone Gennaro, Pesci Brenno, Piantoni Beniamino, Picco Achille, Piovosi Oscar, Previtali Carlo, Romani Massimo, Romilio Nicola, Rossato Kiara, Sacco Giovanni, Savazzi Andrea, Sonnini Massimo, Taiana Jo, Taramasco Fabio, Terreni Elio, Valentinuzzi Diego, Venditti Alberto, Venuto Luciana, Vitale Francesco, Viterbini Paolo, Zoli Carlo.
Questa edizione è ampliata da un’esposizione collaterale di opere grafiche di Nicola Costanzo, trattasi di una serie di tredici xilografie a più colori, realizzate dalla fine degli anni ottanta, e dedicate alla vita del nostro Campione, con uno sconfinamento di alcune tavole dedicate a Gabriele D’Annunzio compresa una xilografia che li raffigura nello storico incontro del 28 aprile 1932 al “Vittoriale”.
In altre due sale della “Casa Museo” sono esposte una selezione di opere già presentate al pubblico nelle precedenti edizioni di “Artisti per Nuvolari”, realizzate da: Claudio Benghi, Simone Butturini, Tindaro Calia, Stefano Ciaponi, Piero Costa, Valter Davanzo, Marcello Della Valle, Gioxe De Micheli, Marina Falco, Giuliano Ghelli, Francesco Giostrelli, Veronica Longo, Guido Mariani, Impero Nigiani, Fabrizio Orlandini, Stefano Pizzi, Gabriele Poli, Roberto Rampinelli, Giorgio Scano, Giuseppe Tecco, Carla Tolomeo, Giuliano Trombini.
Semplicemente Nuvolari
Quando abbiamo aperto “Casa Museo Sartori”, organizzare una rassegna dedicata a Tazio Nuvolari è stata un’avventura che ci ha affascinato. Il successo è stato notevole, alto il riscontro nazionale, molti sono gli artisti che abbiamo invitato, e molti sono quelli che si sono proposti e così con tenacia siamo giunti alla quarta edizione di “ARTISTI PER NUVOLARI”.
L’esposizione raccoglie circa sessanta opere tra dipinti, sculture, ceramiche e tecniche miste, realizzate da altrettanti artisti italiani; tra questi almeno venticinque partecipano per la prima volta alla mostra.
Scegliere Tazio o qualche cosa che abbia fatto o che parli di Lui… non facile riuscire ad esprimere un concetto nuovo e a evidenziare la propria poetica rispetto ad un tema definito, una vera e propria committenza. Gli artisti invitati hanno dovuto così studiare, documentarsi attraverso i mass media anche informatici che, a dire il vero, offrono una documentazione vastissima in foto, giornali, filmati d’epoca, sulla vita e sulle “epiche ed eroiche” vicissitudini sportive, tanto da potersi davvero definire epopea di Tazio.
E se per epopea si comprende la narrazione poetica di gesta eroiche; oppure un poema epico, o ciclo di poemi, che raccoglie in unità organica racconti leggendari per lo più elaborati dalla tradizione, possiamo certo affermare che Tazio meriti davvero attenzioni…… e proprio questo è avvenuto, proprio in questi giorni dovrebbe uscire nelle sale cinematografiche un film dedicato al pilota mantovano…
Gli artisti hanno perciò aderito con entusiasmo e quindi si sono messi al lavoro con opere ideate, create, sognate, inventate o interpretate, ispirandosi all’iconografia classica, tramandata dalle vecchie e storiche immagini fotografiche e dai filmati di archivio. Il risultato anche questa volta è ricco, capace di suggerire nuove chiavi di lettura, di stimolare curiosità, e risultare interessante come per le passate edizioni.
Di seguito, alcune brevi e sintetiche osservazioni sulle singole opere degli artisti in mostra quest’anno, non note critiche ma piuttosto indicazioni e chiarimenti per una più facile lettura delle diverse produzioni artistiche.
Marco Arduini, su una carta geografica con evidenziata una freccia rossa indicante la gara Mille Miglia, sotto l’emblema della Targa Florio, dipinge un monocromatico Tazio Nuvolari, al volante della mitica Alfa Romeo quando, negli anni trenta, vinceva moltissime gare correndo sulle strade italiane e non solo. Dietro, compare la tartaruga d’oro emblema, come voleva D’Annunzio, dell’animale più lento per il pilota più veloce.
Ariberto Badaloni sceglie di dipingere Portrait of Tazio Nuvolari, l’apoteosi del nostro campione, scegliendo di raffigurarlo in alcuni momenti fondamentali della sua storia.
La tecnica scelta è quella dei pastelli, usati con abilità, ricchi di umore e di particolarità, per definire la casa di Castel D’Ario, il circuito della gara, il cruscotto dell’auto. Esaltazione di un campione.
Carlo Barbero utilizza una grafite nera su tavola per concretare un efficace monocromo dedicato al primo piano
di Tazio, che è rappresentato in un forte controluce.
In Nuvolari, volto antico nulla è tralasciato e, pur se non definito perfettamente, di lui si leggono i tratti del volto e le pieghe della pelle, in un sorriso appena accennato, rivelano la forte personalità del pilota.
Un’opera essenziale quella che Nicoletta Barbieri realizza per il pilota: un acciaio dipinto a smalti. La scelta dei colori: i tre fondamentali. Il soggetto definito da linee geometriche, raffigura Nuvolari nel culmine di una gara. L’artista non vuole definire il modello dell’auto e nemmeno raffigurare il pilota quanto rendere efficace la dinamicità dell’attimo.
Nevio Bedeschi usa quella che è stata una pratica futurista per rendere dinamica la situazione raffigurata, ripetere un numero indefinito di volte un certo soggetto, e così anche il nostro Vai …Vai… Nuvolari dal fondo dell’opera viene avanti con potenza. Nel cielo uccelli neri ricordano la canzone di Lucio Dalla.
Franco Bellardi propone Nuvolari Nuvolari Nuvolari, un acquerello composto da una serie di tre ritratti del pilota,
come fossero singole raffigurazioni su fogli separati.
I lineamenti del pilota vengono via via accentuati a mano a mano che i fogli si sovrappongono uno all’altro, come se il ricordo del pilota, riconfermato con frequenza, permetta gradualmente una migliore conoscenza dell’uomo.
Simon Benetton, per questa rassegna realizza Fuga dell’Occhio. I materiali scelti sono l’acciaio e il cristallo lavorato a scheggia. La ricerca artistica lo trova impegnato nel conferire vitalità e respiro al materiale che, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, ci appare monolitico e freddo. L’innovativa metodica di Benetton lo ha visto tagliare l’acciaio a fiamma ossidrica, battere e torcere il duro metallo conferendogli dinamicità nuove e insospettabili. Così proiettata nello spazio, la scultura è fortemente mobile, capace di luce propria.
Fabrizio Berti dipinge Tazio Nuvolari realizzato in acrilico su tela. Il tema appartiene al percorso intitolato “Historical Tag” che ha visto l’artista rappresentare i personaggi che sono stati tra gli interpreti della storia a livello mondiale, e anche in ambito locale. Così nascono Nuvolari oltre a Alcide Degasperi, Lorenzo Della, Silvio Berlusconi, George Bush e dittatori come Hitler, Mussolini e Mao Tse Tung recentemente esposti a Trento. Immagini fumettistiche e robotizzate alla ricerca di un nuovo linguaggio artistico.
Emanuele Biagioni dipinge Il Gran Premio di Monaco, acrilico su masonite. Realizzato in un efficace monocromo bianco e nero, coglie il momento del passaggio dei bolidi rombanti davanti alla tribuna di un pubblico esultante. I campioni, davanti a tutti fanno “mangiare la polvere” e non solo in senso figurato, agli inseguitori.
Lino Bianco realizza, La curva inclina, la velocità sorride, la strada impolvera, una ceramica bianca patinata a cotto. L’omaggio a Tazio è evidente, lo scultore ha realizzato una testa fumettistica sorridente del principe dei piloti con caschetto e occhiali pieni di polvere, appoggiata sopra un carapace di tartaruga, evidente riferimento con i rapporti intercorsi tra Tazio e D’Annunzio.
Alberto Bongini ha realizzato per l’occasione Tazio il Re; grazie alla sua particolare ed efficace tecnica d’uso di smalti, brillantini e perline e di dorature, il dipinto tridimensionale acquista particolari peculiarità che rende oltre che intrigante anche preziosa l’opera. Una corona reale sovrasta l’auto rombante di Tazio, quasi che il pilota possa assurgere a ruolo di “principe” dei piloti.
Romano Buratti dipinge La 1000 Miglia, un materico olio su tela, che trova ispirazione soprattutto nella rappresentazione del pubblico che acclamava il passaggio delle auto da corsa. Davvero fenomeno sociale il tifo di quegli anni, che coinvolgeva frotte di persone che si accalcavano lungo i percorsi delle gare. In realtà il televisore ancora non esisteva
e soli mass media erano la radio, i giornali e i cinema.
Per la rassegna Vico Calabrò esegue il suo Nuvolari usando tempere e cera e concentrandosi su alcuni elementi che hanno caratterizzato l’intera storia di Nuvolari: il colore giallo da sempre prediletto per i maglioni di gara; l’azzurro celebra la livrea della monocilindrica motocicletta Bianchi 350 cc denominata Freccia Celeste; la tartaruga esalta l’incontro con D’Annunzio e come non ricordare la Coppa Brezzi di Torino quando durante la gara gli resta il volante in mano.
Mario Cancelliere dedica la sua tecnica mista su tela a Nuvolari dipingendo Il più grande, davvero un complesso aforisma che, grazie a pochi elementi, raggiunge l’obiettivo voluto. Così la bandiera tricolore che avvolge il campione, dipinta con significative e grasse pennellate, l’articolo che riporta l’annuncio di Tazio tornato trionfalmente alla vittoria, nel XVI G.P. di Monza nel 1938, ed ancora il marchio della Cisitalia che ricorda come nel 1946, Nuvolari mandasse in delirio la folla, guidando per un paio di giri con il volante staccato.
Sabina Capraro dipinge la tecnica mista su tela Silenzio: la storia racconta, e nulla è da aggiungere all’epopea di Nuvolari, il più grande pilota di tutti i tempi. La Storia diventa un personaggio mitologico che eleva a ruolo di mito, se ce ne fosse ancora bisogno, il pilota mantovano. E la situazione è quella classica, un antico arco romano, una targa marmorea effigiata, Tazio dietro sorridente a bordo del suo bolide.
Arriva Nuvolari è il titolo dell’acrilico su tela che Domenico Castaldi ha eseguito per la rassegna. Un vortice di pennellate vigorose intrise di colori freddi, verde e blu si affiancano, si sormontano; i colori si rincorrono nella luce bianca, verso il punto centrale del quadro, dove gli stessi diventano caldi; così il rosso, arancio, giallo, si concentrano in una forma che gradualmente si definisce, si rende concreto e diventa leggibile nell’auto di Tazio.
Giovanni Cerri realizza Nuvolari una tecnica mista su tela, con il preciso intento di recuperare l’immagine del grande campione. Così tra le applicazioni di strappi di carta, grazie alle sbavate colature ottenute con il dripping, tra le pennellate magre si sintetizza la figura di Tazio, unico elemento figurativo, che emerge da un consunto passato.
L’opera di Giuseppe Denti è intitolata Mille Miglia. In realtà il dipinto è eseguito su due tele diverse e ben distinte tra loro sia come soggetto, che tecnica ed anche significato. La parte superiore, eseguita in affresco, ci parla con affetto di gare legate al passato, inserite su strade normali, avvolte dal paesaggio; la parte inferiore eseguita a olio, parla di tecnologia, di meccanica disumanizzata, di obiettivi da raggiungere ad ogni costo.
Giovanni Faccioli realizza l’olio su tavola Dietro a Nuvolari... fumo e polvere. Il paesaggio tipicamente italiano è stupendo, classico nella tipologia e perfetta l’esecuzione, paesaggio di montagna, alcune nubi grigie contro l’azzurro del cielo, un albero illuminato dal sole in primo piano, una strada di terra battuta a strapiombo, vola veloce Tazio sulla sua Alfa rossa n. 8, dietro di lui, distanti, altre auto a mangiare fumo e polvere.
Massimo Ferri per l’occasione ha presentato la scultura di bronzo Il momento cambia il tempo. Tazio Nuvolari è stato uno dei campioni cui si deve la trasformazione della nostra civiltà agricola in civiltà tecnologica e che ha fatto la fortuna delle gare automobilistiche nazionali e internazionali, così in auge anche oggi. La scultura fusa a cera persa, realizzata con grande perizia, è davvero capace di suscitare grande emozione.
Rodolfo Fonsati realizza la terracotta Millenovecentoventiquattro. Il riferimento riguarda la corsa al Circuito del Tigullio. Durante quella gara, dopo aver subìto alcuni incidenti, il
mantovano vince la competizione guidando l’auto con una chiave inglese, in pratica ormai sui cerchioni e senza
seggiolino di guida, col meccanico ancora svenuto al fianco. Fonsati sempre alla ricerca di una sintesi perfetta, realizza un’opera frazionata con incrinature e cerchioni franti, dove la stessa dinamica postura del pilota serve a equilibrare la
precaria stabilità dell’auto.
Sabino Galante titola la propria tecnica mista su tela Giocare, correre, vivere… un omaggio alla tenacia di un uomo che giocando con la sua passione è stato di esempio e ispirazione per la vita di molti. Su uno sfondo monocromo piatto, l’Alfa di Tazio è pronta al balzo, in una perfetta prospettiva centrale, rivelando la propria dinamica aggressività. In alto alcune piume ricordano la canzone di Dalla e, appesi, gli occhiali da corsa del diavolo mantovano.
Aion… Tazio. Aion…, Aion è uno dei più gettonati giochi informatici per la creazione di personaggi con poteri straordinari, tra i tanti anche la capacità di… volare. L’idea creativa ed espressiva si materializza dunque nell’azione, e Aurelio Gravina quando deve inventare il suo eroe pensa a Nuvolari capace anche di volare. L’eroe è lì già esistente, già determinato, già vincente.
Nel dipinto la matura figura del pilota è assoluta protagonista di un’esplosione cromatica monotonale, con riferimento baconiano e con un approccio neoespressionistico. L’arte per Gravina che sia teatro o pittura, è azione carica di messaggi.
Giovanni Lo Presti rende omaggio a Tazio con il dipinto olio su tela intitolato Der Teufel, infatti, dopo la vittoria del Gran Premio di Germania sul circuito a Nürburgring, i tedeschi avevano così soprannominato il pilota italiano. La tecnica pittorica di Lo Presti è davvero altissima, nel quadro, Nuvolari piega lateralmente la testa quasi a ricordare i momenti importanti della gara da poco vinta.
Riccardo Luchini realizza l’olio su tela intitolato, Nuvolari. Il quadro è di forte impatto, non un’auto ben delineata, non un paesaggio definito, piuttosto un contesto di concitata concentrazione; il cielo e l’asfalto paiono un tutt’uno, percossi e segnati da pennellate veloci quasi monocromatiche. Al centro della tela, l’auto, dai contorni indefiniti, avanza imponente.
Elisa Macaluso nell’olio su tavola intitolato Nivola, riprende il soggetto delle onde che tanto successo le ha portato. La composizione nasce quindi da una bandiera tricolore sulla quale l’artista dipinge un importante vortice di un’onda marina, dalla quale l’auto del pilota emerge come forza della natura.
Il suo nome scomposto arricchisce gli angoli della tela.
Antonio Miano dipinge la tela Nuvolari 16 novembre 1892 nato a Castel d’Ario. “L’anno del Drago”; il titolo già ci rende comprensibili prima le riflessioni e poi le decisioni che l’artista ha preso nel momento dell’esecuzione della tela, ed anche la gamma cromatica scelta ci porta verso una cultura orientale. I ritratti di Miano sono sempre bellissimi, incisivi e capaci di grande introspezione.
Mauro Molinari dipinge l’acrilico su tela Alfa Romeo 8c-35, 1935. L’auto rossa, sull’asfalto grigio sfreccia così veloce che le ruote nemmeno aderiscono alla strada. Tazio, concentrato nel guidare il suo bolide, è un tutt’uno con l’auto. Sullo sfondo platani neri e, contro il cielo, tra l’erba a lato strada, una persona segue attenta lo svolgersi della gara (in realtà l’artista ha pensato di dipingere se stesso). Linee sottili rosse e bianche, attraversando la strada rendono dinamica la situazione.
L’artista Elena Monaco, anche valente incisore, bene si trova con il bianco nero, così la tecnica mista su tela L’uomo e le macchine, da lei realizzato, è un bel monocromo molto contrastato, che raffigura Tazio a bordo della sua auto, in procinto alla partenza, lo sguardo fermo e concentrato; dietro, cinque disegni della sola silhouette delle auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo.
Elena Mutinelli esegue Tazio, il destino nel suo sguardo a matita su carta. Il disegno definito da potenti tratti rivela grande sicurezza, non c’è dubbio, non c’è ripensamento; Tazio è raffigurato di profilo, sigaretta in bocca, piglio serio, attento e concentrato, pronto alla gara, in testa il caschetto in cuoio e gli immancabili occhiali da corsa.
L’acquarello su tavola di legno, realizzato con grande perizia e abilità, da Agnese Origlia è intitolato Torino incontra il “Nivola”; il quadro riprende due salienti momenti torinesi nella vita del campione: il primo durante il Circuito di Lario, nel 1924. Tazio corre in sella alla Bianchi 350, Freccia Celeste, così chiamata per via della livrea azzurra; la seconda, nel 1946, al Circuito del Valentino. Nuvolari con il volante della D46 tra le mani.
Intitolata Tazio, la bella opera, dipinta a olio su cartone telato, di Vilfrido Paggiaro vuole essere una leggera parabola, un racconto che attraverso la riproduzione strategica di elementi che hanno caratterizzato la storia di Nuvolari, permetta di leggerla come reale. Così le immagini della tartaruga che cammina a lato dell’auto, dell’aeroplano, con cui aveva gareggiato, che vola in cielo ove scocca una saetta, trasportano gli osservatori, in un mondo fantastico.
Aldo Pagliaro ceramista, ha preparato un altorilievo intitolato Nuvolari. L’artista che da sempre esplora lo spazio celeste con le sue ceramiche, in un contesto paesaggistico dove un sole rosso fuoco sovrasta il cielo, Tazio Nuvolari a bordo del suo bolide, novello astro spaziale, attraversa il cielo come una stella cometa lasciando dietro di sé una graffiante scia dinamica.
Caterina Pallotta dipinge Aspettatemi arrivo anche io, un acquerello su tavola di grande qualità: a due stupendi bolidi rossi dell’Alfa Romeo, l’artista affianca la riproduzione della mitica tartaruga che, animale prediletto da D’Annunzio era stato il soggetto di un regalo-gioiello a Tazio Nuvolari con la dedica “all’uomo più veloce… l’animale più lento”.
Piero Paoli dipinge l’olio su tela Nuvolari - La Vittoria. La pittura dell’artista ci porta la memoria alla pittura classica senese quando la rappresentazione di persone, oggetti, animali e cose, avveniva in modo di dare l’impressione di fermare l’attimo, l’aria, la frase detta. Anche Paoli oggi è capace di sorprenderci, riesce, infatti, a bloccare in un fermo-immagine più contemporaneo una situazione non vera ma credibile.
Ricordando Nuvolari è il titolo dell’olio su tela di Gianni Pascoli. E mi fa piacere notare che si ricordi la Maserati. Infatti, dopo la guerra, quando Nuvolari si trovò senza un volante da impugnare, i fratelli Maserati non ebbero dubbi: una monoposto 1500 tipo 4 CL fu approntata per Nivola che ritornava a gareggiare dopo i sei drammatici anni del conflitto mondiale. Ernesto, Bindo ed Ettore non se lo chiesero e assunsero una “responsabilità solitaria” mai abbastanza sottolineata nella storia dell’automobilismo. A loro bastava che una macchina con il Tridente scendesse in gara pilotata da Nuvolari, l’uomo al quale, quando fu lasciato solo nel momento del bisogno, non si negarono mai.
Gennaro Perone dipinge un idrolio su tela intitolato Tazio Nuvolari in posa. Il Gran Premio di Monaco 1933 fu vinto da Achille Varzi, dopo un lungo duello con Tazio Nuvolari conclusosi con un guasto all’ultimo giro sulla vettura del mantovano. Il quadro monocromo coglie un momento a gara finita in cui Tazio dopo aver raggiunto il traguardo spingendo la sua auto, sorridente, a fianco del suo bolide si concede ai fotografi.
Lo scultore Brenno Pesci, si presenta alla rassegna con un quadro dal titolo Quando passa Nuvolari. La ricerca dell’artista sull’aspetto dinamico della velocità e sulla frazione della luce, raggiunge risultati interessanti, l’auto trova definizione solo nella parte anteriore, l’aria le sbatte prepotentemente contro, così che da un colore uniforme, le pennellate stese assumono colori diversi tanto da sgretolare l’immagine, conferendole movimento e dinamicità.
In una piacevole e romantica atmosfera fauve, l’olio e grafite su cartoncino realizzato da Beniamino Piantoni ed intitolato Primo!, ci riporta alla mente un Tazio Nuvolari sempre primo alle gare e forse, ad un bambino che nei suoi innocenti giochi montando un docile cavallino a dondolo sognava di essere cavaliere e di correre veloce come il vento.
Achille Picco elabora la tecnica mista su carta intitolata Dopo la corsa, il ritratto di Tazio Nuvolari è molto efficace, disegnato a penna, rivela una capacità di cogliere l’espressione del pilota in modo coinvolgente, ma la copertura con l’ocra in un effetto di dripping che lascia pulito il viso solo in coincidenza con la parte protetta dagli occhiali conferisce una vitalità nuova, molto incisiva.
Oscar Piovosi espone Il mito nel tempo, II°, un acrilico su tela che raffigura l’avveniristico circuito del “Gran Premio di Russia” si Sochi. Le auto, oggi sono diverse, le caratteristiche sono cambiate, ma la gara è sempre una gara; e sopra tutto prevale ancora Lui, il mito degli autodromi.
Carlo Previtali realizza la scultura Sulle orme di Nuvolari, una terracotta invetriata che raffigura la docile e lenta tartaruga, metafora prediletta di D’Annunzio regalata al grande pilota, che cammina lentamente sulle concrete orme lasciate dalle grosse ruote di Tazio Nuvolari.
Massimo Romani dipinge l’olio su tela Tazio, eseguito con un “realismo-iper”, che si ispira ad un certo realismo del Novecento; la figura di Tazio viene dipinta non come ritratto, piuttosto come riproduzione di un’icona in contrapposizione con il piccolo insetto che, vivo, appartiene e raffigura la natura. Lo sfondo assolutamente piatto, rende ancora più improbabile il contesto.
Nicola Romilio esegue un olio su tela Omaggio a Tazio Nuvolari grazie a evidenti riferimenti classici e mitologici. Tazio Nuvolari all’epoca era diventato Nivola quasi un mito olimpico. Così si spiegano la scultura della Vittoria alata, Tazio Nuvolari dipinto con piume e lo stesso pilota Nivola tra le nuvole.
Kiara Rossato realizza la terracotta verniciata a freddo intitolata Mantovano Volante. L’opera non è figurativa, piuttosto un’insieme di riferimenti simbolici, che ci illustrano e chiariscono un mito: un’ala per parlare di velocità, le iniziali del suo nome assurte a logo, il colore giallo lo stesso di tutte le sue maglie, il tricolore, e infine la tartaruga d’oro, omaggio di D’Annunzio.
Giovanni Sacco dipinge Taziorosa #8” replica, un acrilico e tecnica mista su tavola; l’auto è l’Alfa Romeo n 8, con questo colore così inusuale da farne un oggetto del desiderio. Pronto alla gara, la figura bianca di Tazio costruita solo da una linea sottile che definisce con precisione.
Andrea Savazzi dipinge un delicato Riflesso. Omaggio a Tazio Nuvolari, un olio su tela che coglie in primo piano, un’immagine come fosse riflessa contro un vetro. Tutti i toni si abbassano, i colori scompaiono, l’immagine diventa quasi un monocromo, si appanna. Tazio abbassa gli occhi, silenzioso.
La forza di Nuvolari è il titolo dell’acrilico che Massimo Sonnini ha realizzato per la rassegna. Quella dell’artista è una pittura capace di dare spaesamento che induce a riflettere come si possa discriminare tra il vero e il verosimile. Il paesaggio inventato diventa un luogo di rifugio, ma senza stabilità, prevale il ricordo, ricco di colori all’interno di un’allegoria improbabile. E Tazio è stato davvero un mito.
Jo Taiana ha realizzato l’olio su tecnica mista su tela Pensando a Tazio, una realizzazione complicata che, se prima ha impegnato l’artista alla realizzazione di un fondo chiaro strutturato, con l’impronta di pneumatici; poi di seguito l’esecuzione un po’ futurista del quadro dipinto, l’auto di Tazio, l’auto del campione, l’auto e via via il pensiero ha corso, veloce, a ritroso. Tazio non c’è ma il quadro è ricco della sua luce abbagliante.
Fabio Taramasco, presenta 2 piccioni con una fava. La fotoceramica realizzata lo ha visto scegliere due immagini diverse che si riferiscono una a Tazio e l’altra alla copertina dell’album “Lucio Dalla Automobili” dedicato a Tazio. La tecnica della fotoceramica messa a punto già nel lontano 1855 da P.M. Lafon de Camarsac oggi non ha più segreti, ma il risultato è tutto da vedere.
Arriva Nuvolari è il titolo dell’opera digitale di Elio Terreni. La rielaborazione di immagini, la composizione e l’invenzione di nuove situazioni, questo il percorso che l’artista sceglie per arrivare all’opera finita, ma attenzione senza supporto fisico. Le immagini di Tazio arrivano accompagnate da lettere e parole in un contesto futuristico.
Diego Valentinuzzi realizza l’olio su tela Viaggio nella memoria. Sceglie di raffigurare uno ‘sconosciuto’ Nuvolari nella divisa della Indian, la motocicletta americana importata dalla torinese Fongri, con la quale corse nel 1923 e vinse il III Circuito del Piave, il II Giro dell’Emilia e il II Giro Motociclistico dei Monti Peloritani, ritornò alla Norton per breve periodo, per poi passare all’amata Bianchi. In seguito l’Alfa Romeo divenne una costante delle auto guidate da Tazio.
Alberto Venditti torna alla rassegna con l’opera Gli uccelli nell’aria perdono l’ali.... L’omaggio alla canzone di Dalla è evidente, ma la capacità di cogliere la dinamicità dell’attimo in evoluzione è una caratteristica di pochi artisti e Venditti è uno di questi. Il colore del numero della macchina si sfalda ed esce dalla sua sede per la velocità del mezzo e così il nero delle ruote e il grigio della carrozzeria.
La costante che attraversa l’opera di Luciana Venuto è legata sia al linguaggio cromatico che alle forme surreali utilizzate. Rosso, il colore della passione e dell’amore per le corse che rese celebre il grande campione sportivo Tazio Nuvolari, è presente in tutto il dipinto, dalla figura in primo piano saldamente afferrata al volante di un’auto già andata oltre il riquadro del dipinto, l’occhio viene guidato verso lo sfondo realizzato con mescole di rossi e colori più sfumati; il movimento dell’auto con a bordo il suo pilota è conferito per dissonanza dal paesaggio urbano in movimento, privo di spettatori, costretto a flettersi al passaggio dell’Uomo del vento.
Francesco Vitale per la mostra ha realizzato la terracotta rivestita con smalti metallizzati e sali metallici intitolata Per Nuvolari. Le due piastre non sono figurative, ma i colori brillanti che guidati dall’artista si spandono sulle superfici, portano alla memoria una forma nota, quella di una mitica Alfa Romeo rossa, il numero 24 ci fa fare centro, si parla di Tazio.
Paolo Viterbini dipinge un acrilico e smalto su tavola. Il quadro di gusto futurista, di primo acchito è di difficile interpretazione, ma il titolo I Fari di Nuvolari, dà delle indicazioni; la luce che squarcia il buio della notte con effetti caleidoscopici riflette la personalità univoca del pilota tesa alla vittoria.
Lo scultore Carlo Zoli, presenta la ceramica Tazio. Sull’auto rossa, bella, rombante, con le mani come artigli per dominare la potenza del bolide, già le ruote sollevate sono a mille, nemmeno la tartaruga d’oro sul cofano la può rallentare. Sicuramente la vittoria sarà sua.
Maria Gabriella Savoia
PROGETTO SCIENTIFICO
Titolo mostra: ARTISTI PER NUVOLARI. Quarta rassegna 2016
Sede: Casa Museo Sartori
Luogo: Castel d’Ario (Mn), via XX Settembre, 11/13/15
Inaugurazione: Domenica 11 Settembre 2016, ore 11.00
Interventi all’inaugurazione: Arianna Sartori / Alessandro Pastacci, Presidente Provincia di Mantova / Daniela Castro, Sindaco di Castel d’Ario / Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova / Giancarlo Pascal, Presidente Museo Tazio Nuvolari e Presidente Automobile Club Mantova / Attilio Facconi, storico / Maria Gabriella Savoia, Casa Museo Sartori
Durata: dal 11 Settembre al 23 Ottobre 2016
Idea e progetto: Adalberto Sartori
Mostra e catalogo a cura di: Arianna Sartori
Presentazione in catalogo: Attilio Facconi
Testo critico in catalogo: Maria Gabriella Savoia
Catalogo: italiano/inglese
Editore: Archivio Sartori Editore, Mantova
Stampa: Grafiche Marchesini, Verona
Progetto espositivo e allestimento: Stefano Bosi
Organizzazione: Associazione Culturale Casa Museo Sartori, Castel d’Ario
(Catalogo: 160 pagine con presentazione di Attilio Facconi e testo critico di Maria Gabriella Savoia, riproduce le 70 opere, le 58 biografie degli artisti e riporta i contenuti in italiano ed inglese - Archivio Sartori Editore, Mantova. € 25,00)
Orario: Sabato 15.30-19.00 - Domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00.
Ingresso: libero.
Info: tel. 0376.324260
Sito mostra: www.artistipernuvolari.it
In mostra sono esposti 57 opere realizzate da: Arduini Marco, Badaloni Ariberto, Barbero Carlo, Barbieri Nicoletta, Bedeschi Nevio, Bellardi Franco, Benetton Simon, Berti Fabrizio, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bongini Alberto, Buratti Romano, Calabrò Vico, Cancelliere Mario, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Denti Giuseppe, Faccioli Giovanni, Ferri Massimo, Fonsati Rodolfo, Galante Sabino, Gravina Aurelio, Lo Presti Giovanni, Luchini Riccardo, Macaluso Elisa, Miano Antonio, Molinari Mauro, Monaco Maria Elena, Mutinelli Elena, Origlia Agnese, Paggiaro Vilfrido, Pagliaro Aldo, Pallotta Caterina, Paoli Piero, Pascoli Gianni, Perone Gennaro, Pesci Brenno, Piantoni Beniamino, Picco Achille, Piovosi Oscar, Previtali Carlo, Romani Massimo, Romilio Nicola, Rossato Kiara, Sacco Giovanni, Savazzi Andrea, Sonnini Massimo, Taiana Jo, Taramasco Fabio, Terreni Elio, Valentinuzzi Diego, Venditti Alberto, Venuto Luciana, Vitale Francesco, Viterbini Paolo, Zoli Carlo.
Mostra collaterale: tredici xilografie di Nicola Costanzo
Con il patrocinio di:
Regione Lombardia nella figura del Assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini
Provincia di Mantova nella figura del Presidente Alessandro Pastacci
Comune di Castel d’Ario nella figura del Sindaco Daniela Castro
Comune di Mantova nella figura del Sindaco Mattia Palazzi
AMAMS Tazio Nuvolari - Romanore (Mn)
Amici del Museo Tazio Nuvolari - Mantova
ASI Automotoclub Storico Italiano - Torino
Automobile Club Mantova
Fondazione Il Vittoriale degli Italiani - Gardone Riviera (Bs)
Garda Musei - Gardone Riviera (Bs)
Mantova Corse - Mantova
Museo Tazio Nuvolari - Mantova
Rotary Club Mantova Est Nuvolari - Castel d’Ario (Mn)
Partner Sponsor:
ARIO srl - Castel d’Ario (Mn)
Banca Mediolanum - Viadana (Mn)
Bottoli Costruzioni srl - Mantova
Classic Team - Mantova
GEMAR srl - Porto Mantovano (Mn)
Internet Partner: Siglacom - Curtatone (Mn)
Sponsor tecnici:
Bottoli Schiacciatine - Mantova,
Cantine Virgili - Mantova
Mail Boxes etc - Mantova
Parmigiano Reggiano - Sezione di Mantova
Salumificio Merlotti - Marmirolo (Mn)
Trattoria Al Macello - Castel d’Ario (Mn)
Un sentito ringraziamento a: Luca Bergamaschi, Cinzia Bottoli, Francesco Bottoli, Corrado Corneliani, Beatrice Corradini, Attilio Facconi, Michele Filippini, Suse Gadioli, Dante Valerio Ghisi, Giordano Bruno Guerri, Ignazio Iurato, Roberto Loi, Nicola Lorandi, Marco Marani, Paolo Marchini, Mario Mazzola, Stefano Merlotti, Lorenzo Montagner, Giancarlo Pascal, Massimo Passani, Renato Reggiani, Filippo Ridani, Claudio Rossi, Giulia Savoia, Vittorio Savoia, Claudio Scapinello, Alberto Scuro, Giampaolo Turazza, Stefano Vasini, Andrea Virgili, e a quanti con il loro contributo e a diverso titolo, hanno reso possibile la piena realizzazione di questo evento. La curatrice ringrazia gli Artisti, che hanno aderito all’iniziativa rendendo possibile questa manifestazione culturale.
www.artistipernuvolari.it
La mostra, che nasce da un’idea e progetto di Adalberto Sartori, gode dei patrocini di Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario, Comune di Mantova, Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, Automobile Club Mantova, Museo Tazio Nuvolari, Amici del Museo Tazio Nuvolari, ASI Automotoclub Storico Italiano, AMAMS Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche “Tazio Nuvolari”, Mantova Corse, Fondazione del Vittoriale, Garda Musei e ProLoco di Castel d’Ario.
La mostra “Artisti per NUVOLARI” si inaugurerà Domenica 11 Settembre alle ore 11.00, con interventi di Arianna Sartori curatrice della mostra e del catalogo, Alessandro Pastacci Presidente Provincia di Mantova, Daniela Castro Sindaco di Castel d’Ario, Mattia Palazzi Sindaco di Mantova, Giancarlo Pascal Presidente Museo Tazio Nuvolari di Mantova e Presidente Automobile Club Mantova, Attilio Facconi storico e autore del testo di presentazione del catalogo, Maria Gabriella Savoia ‘Casa Museo Sartori’ e autrice del testo critico del catalogo e alla presenza degli artisti che sono stati invitati dalla curatrice della mostra Arianna Sartori a realizzare appositamente un dipinto o una scultura in omaggio al pilota Tazio Nuvolari.
In mostra sono esposti 57 opere, tra dipinti e sculture, realizzate da:
Arduini Marco, Badaloni Ariberto, Barbero Carlo, Barbieri Nicoletta, Bedeschi Nevio, Bellardi Franco, Benetton Simon, Berti Fabrizio, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bongini Alberto, Buratti Romano, Calabrò Vico, Cancelliere Mario, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Denti Giuseppe, Faccioli Giovanni, Ferri Massimo, Fonsati Rodolfo, Galante Sabino, Gravina Aurelio, Lo Presti Giovanni, Luchini Riccardo, Macaluso Elisa, Miano Antonio, Molinari Mauro, Monaco Maria Elena, Mutinelli Elena, Origlia Agnese, Paggiaro Vilfrido, Pagliaro Aldo, Pallotta Caterina, Paoli Piero, Pascoli Gianni, Perone Gennaro, Pesci Brenno, Piantoni Beniamino, Picco Achille, Piovosi Oscar, Previtali Carlo, Romani Massimo, Romilio Nicola, Rossato Kiara, Sacco Giovanni, Savazzi Andrea, Sonnini Massimo, Taiana Jo, Taramasco Fabio, Terreni Elio, Valentinuzzi Diego, Venditti Alberto, Venuto Luciana, Vitale Francesco, Viterbini Paolo, Zoli Carlo.
Questa edizione è ampliata da un’esposizione collaterale di opere grafiche di Nicola Costanzo, trattasi di una serie di tredici xilografie a più colori, realizzate dalla fine degli anni ottanta, e dedicate alla vita del nostro Campione, con uno sconfinamento di alcune tavole dedicate a Gabriele D’Annunzio compresa una xilografia che li raffigura nello storico incontro del 28 aprile 1932 al “Vittoriale”.
In altre due sale della “Casa Museo” sono esposte una selezione di opere già presentate al pubblico nelle precedenti edizioni di “Artisti per Nuvolari”, realizzate da: Claudio Benghi, Simone Butturini, Tindaro Calia, Stefano Ciaponi, Piero Costa, Valter Davanzo, Marcello Della Valle, Gioxe De Micheli, Marina Falco, Giuliano Ghelli, Francesco Giostrelli, Veronica Longo, Guido Mariani, Impero Nigiani, Fabrizio Orlandini, Stefano Pizzi, Gabriele Poli, Roberto Rampinelli, Giorgio Scano, Giuseppe Tecco, Carla Tolomeo, Giuliano Trombini.
Semplicemente Nuvolari
Quando abbiamo aperto “Casa Museo Sartori”, organizzare una rassegna dedicata a Tazio Nuvolari è stata un’avventura che ci ha affascinato. Il successo è stato notevole, alto il riscontro nazionale, molti sono gli artisti che abbiamo invitato, e molti sono quelli che si sono proposti e così con tenacia siamo giunti alla quarta edizione di “ARTISTI PER NUVOLARI”.
L’esposizione raccoglie circa sessanta opere tra dipinti, sculture, ceramiche e tecniche miste, realizzate da altrettanti artisti italiani; tra questi almeno venticinque partecipano per la prima volta alla mostra.
Scegliere Tazio o qualche cosa che abbia fatto o che parli di Lui… non facile riuscire ad esprimere un concetto nuovo e a evidenziare la propria poetica rispetto ad un tema definito, una vera e propria committenza. Gli artisti invitati hanno dovuto così studiare, documentarsi attraverso i mass media anche informatici che, a dire il vero, offrono una documentazione vastissima in foto, giornali, filmati d’epoca, sulla vita e sulle “epiche ed eroiche” vicissitudini sportive, tanto da potersi davvero definire epopea di Tazio.
E se per epopea si comprende la narrazione poetica di gesta eroiche; oppure un poema epico, o ciclo di poemi, che raccoglie in unità organica racconti leggendari per lo più elaborati dalla tradizione, possiamo certo affermare che Tazio meriti davvero attenzioni…… e proprio questo è avvenuto, proprio in questi giorni dovrebbe uscire nelle sale cinematografiche un film dedicato al pilota mantovano…
Gli artisti hanno perciò aderito con entusiasmo e quindi si sono messi al lavoro con opere ideate, create, sognate, inventate o interpretate, ispirandosi all’iconografia classica, tramandata dalle vecchie e storiche immagini fotografiche e dai filmati di archivio. Il risultato anche questa volta è ricco, capace di suggerire nuove chiavi di lettura, di stimolare curiosità, e risultare interessante come per le passate edizioni.
Di seguito, alcune brevi e sintetiche osservazioni sulle singole opere degli artisti in mostra quest’anno, non note critiche ma piuttosto indicazioni e chiarimenti per una più facile lettura delle diverse produzioni artistiche.
Marco Arduini, su una carta geografica con evidenziata una freccia rossa indicante la gara Mille Miglia, sotto l’emblema della Targa Florio, dipinge un monocromatico Tazio Nuvolari, al volante della mitica Alfa Romeo quando, negli anni trenta, vinceva moltissime gare correndo sulle strade italiane e non solo. Dietro, compare la tartaruga d’oro emblema, come voleva D’Annunzio, dell’animale più lento per il pilota più veloce.
Ariberto Badaloni sceglie di dipingere Portrait of Tazio Nuvolari, l’apoteosi del nostro campione, scegliendo di raffigurarlo in alcuni momenti fondamentali della sua storia.
La tecnica scelta è quella dei pastelli, usati con abilità, ricchi di umore e di particolarità, per definire la casa di Castel D’Ario, il circuito della gara, il cruscotto dell’auto. Esaltazione di un campione.
Carlo Barbero utilizza una grafite nera su tavola per concretare un efficace monocromo dedicato al primo piano
di Tazio, che è rappresentato in un forte controluce.
In Nuvolari, volto antico nulla è tralasciato e, pur se non definito perfettamente, di lui si leggono i tratti del volto e le pieghe della pelle, in un sorriso appena accennato, rivelano la forte personalità del pilota.
Un’opera essenziale quella che Nicoletta Barbieri realizza per il pilota: un acciaio dipinto a smalti. La scelta dei colori: i tre fondamentali. Il soggetto definito da linee geometriche, raffigura Nuvolari nel culmine di una gara. L’artista non vuole definire il modello dell’auto e nemmeno raffigurare il pilota quanto rendere efficace la dinamicità dell’attimo.
Nevio Bedeschi usa quella che è stata una pratica futurista per rendere dinamica la situazione raffigurata, ripetere un numero indefinito di volte un certo soggetto, e così anche il nostro Vai …Vai… Nuvolari dal fondo dell’opera viene avanti con potenza. Nel cielo uccelli neri ricordano la canzone di Lucio Dalla.
Franco Bellardi propone Nuvolari Nuvolari Nuvolari, un acquerello composto da una serie di tre ritratti del pilota,
come fossero singole raffigurazioni su fogli separati.
I lineamenti del pilota vengono via via accentuati a mano a mano che i fogli si sovrappongono uno all’altro, come se il ricordo del pilota, riconfermato con frequenza, permetta gradualmente una migliore conoscenza dell’uomo.
Simon Benetton, per questa rassegna realizza Fuga dell’Occhio. I materiali scelti sono l’acciaio e il cristallo lavorato a scheggia. La ricerca artistica lo trova impegnato nel conferire vitalità e respiro al materiale che, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, ci appare monolitico e freddo. L’innovativa metodica di Benetton lo ha visto tagliare l’acciaio a fiamma ossidrica, battere e torcere il duro metallo conferendogli dinamicità nuove e insospettabili. Così proiettata nello spazio, la scultura è fortemente mobile, capace di luce propria.
Fabrizio Berti dipinge Tazio Nuvolari realizzato in acrilico su tela. Il tema appartiene al percorso intitolato “Historical Tag” che ha visto l’artista rappresentare i personaggi che sono stati tra gli interpreti della storia a livello mondiale, e anche in ambito locale. Così nascono Nuvolari oltre a Alcide Degasperi, Lorenzo Della, Silvio Berlusconi, George Bush e dittatori come Hitler, Mussolini e Mao Tse Tung recentemente esposti a Trento. Immagini fumettistiche e robotizzate alla ricerca di un nuovo linguaggio artistico.
Emanuele Biagioni dipinge Il Gran Premio di Monaco, acrilico su masonite. Realizzato in un efficace monocromo bianco e nero, coglie il momento del passaggio dei bolidi rombanti davanti alla tribuna di un pubblico esultante. I campioni, davanti a tutti fanno “mangiare la polvere” e non solo in senso figurato, agli inseguitori.
Lino Bianco realizza, La curva inclina, la velocità sorride, la strada impolvera, una ceramica bianca patinata a cotto. L’omaggio a Tazio è evidente, lo scultore ha realizzato una testa fumettistica sorridente del principe dei piloti con caschetto e occhiali pieni di polvere, appoggiata sopra un carapace di tartaruga, evidente riferimento con i rapporti intercorsi tra Tazio e D’Annunzio.
Alberto Bongini ha realizzato per l’occasione Tazio il Re; grazie alla sua particolare ed efficace tecnica d’uso di smalti, brillantini e perline e di dorature, il dipinto tridimensionale acquista particolari peculiarità che rende oltre che intrigante anche preziosa l’opera. Una corona reale sovrasta l’auto rombante di Tazio, quasi che il pilota possa assurgere a ruolo di “principe” dei piloti.
Romano Buratti dipinge La 1000 Miglia, un materico olio su tela, che trova ispirazione soprattutto nella rappresentazione del pubblico che acclamava il passaggio delle auto da corsa. Davvero fenomeno sociale il tifo di quegli anni, che coinvolgeva frotte di persone che si accalcavano lungo i percorsi delle gare. In realtà il televisore ancora non esisteva
e soli mass media erano la radio, i giornali e i cinema.
Per la rassegna Vico Calabrò esegue il suo Nuvolari usando tempere e cera e concentrandosi su alcuni elementi che hanno caratterizzato l’intera storia di Nuvolari: il colore giallo da sempre prediletto per i maglioni di gara; l’azzurro celebra la livrea della monocilindrica motocicletta Bianchi 350 cc denominata Freccia Celeste; la tartaruga esalta l’incontro con D’Annunzio e come non ricordare la Coppa Brezzi di Torino quando durante la gara gli resta il volante in mano.
Mario Cancelliere dedica la sua tecnica mista su tela a Nuvolari dipingendo Il più grande, davvero un complesso aforisma che, grazie a pochi elementi, raggiunge l’obiettivo voluto. Così la bandiera tricolore che avvolge il campione, dipinta con significative e grasse pennellate, l’articolo che riporta l’annuncio di Tazio tornato trionfalmente alla vittoria, nel XVI G.P. di Monza nel 1938, ed ancora il marchio della Cisitalia che ricorda come nel 1946, Nuvolari mandasse in delirio la folla, guidando per un paio di giri con il volante staccato.
Sabina Capraro dipinge la tecnica mista su tela Silenzio: la storia racconta, e nulla è da aggiungere all’epopea di Nuvolari, il più grande pilota di tutti i tempi. La Storia diventa un personaggio mitologico che eleva a ruolo di mito, se ce ne fosse ancora bisogno, il pilota mantovano. E la situazione è quella classica, un antico arco romano, una targa marmorea effigiata, Tazio dietro sorridente a bordo del suo bolide.
Arriva Nuvolari è il titolo dell’acrilico su tela che Domenico Castaldi ha eseguito per la rassegna. Un vortice di pennellate vigorose intrise di colori freddi, verde e blu si affiancano, si sormontano; i colori si rincorrono nella luce bianca, verso il punto centrale del quadro, dove gli stessi diventano caldi; così il rosso, arancio, giallo, si concentrano in una forma che gradualmente si definisce, si rende concreto e diventa leggibile nell’auto di Tazio.
Giovanni Cerri realizza Nuvolari una tecnica mista su tela, con il preciso intento di recuperare l’immagine del grande campione. Così tra le applicazioni di strappi di carta, grazie alle sbavate colature ottenute con il dripping, tra le pennellate magre si sintetizza la figura di Tazio, unico elemento figurativo, che emerge da un consunto passato.
L’opera di Giuseppe Denti è intitolata Mille Miglia. In realtà il dipinto è eseguito su due tele diverse e ben distinte tra loro sia come soggetto, che tecnica ed anche significato. La parte superiore, eseguita in affresco, ci parla con affetto di gare legate al passato, inserite su strade normali, avvolte dal paesaggio; la parte inferiore eseguita a olio, parla di tecnologia, di meccanica disumanizzata, di obiettivi da raggiungere ad ogni costo.
Giovanni Faccioli realizza l’olio su tavola Dietro a Nuvolari... fumo e polvere. Il paesaggio tipicamente italiano è stupendo, classico nella tipologia e perfetta l’esecuzione, paesaggio di montagna, alcune nubi grigie contro l’azzurro del cielo, un albero illuminato dal sole in primo piano, una strada di terra battuta a strapiombo, vola veloce Tazio sulla sua Alfa rossa n. 8, dietro di lui, distanti, altre auto a mangiare fumo e polvere.
Massimo Ferri per l’occasione ha presentato la scultura di bronzo Il momento cambia il tempo. Tazio Nuvolari è stato uno dei campioni cui si deve la trasformazione della nostra civiltà agricola in civiltà tecnologica e che ha fatto la fortuna delle gare automobilistiche nazionali e internazionali, così in auge anche oggi. La scultura fusa a cera persa, realizzata con grande perizia, è davvero capace di suscitare grande emozione.
Rodolfo Fonsati realizza la terracotta Millenovecentoventiquattro. Il riferimento riguarda la corsa al Circuito del Tigullio. Durante quella gara, dopo aver subìto alcuni incidenti, il
mantovano vince la competizione guidando l’auto con una chiave inglese, in pratica ormai sui cerchioni e senza
seggiolino di guida, col meccanico ancora svenuto al fianco. Fonsati sempre alla ricerca di una sintesi perfetta, realizza un’opera frazionata con incrinature e cerchioni franti, dove la stessa dinamica postura del pilota serve a equilibrare la
precaria stabilità dell’auto.
Sabino Galante titola la propria tecnica mista su tela Giocare, correre, vivere… un omaggio alla tenacia di un uomo che giocando con la sua passione è stato di esempio e ispirazione per la vita di molti. Su uno sfondo monocromo piatto, l’Alfa di Tazio è pronta al balzo, in una perfetta prospettiva centrale, rivelando la propria dinamica aggressività. In alto alcune piume ricordano la canzone di Dalla e, appesi, gli occhiali da corsa del diavolo mantovano.
Aion… Tazio. Aion…, Aion è uno dei più gettonati giochi informatici per la creazione di personaggi con poteri straordinari, tra i tanti anche la capacità di… volare. L’idea creativa ed espressiva si materializza dunque nell’azione, e Aurelio Gravina quando deve inventare il suo eroe pensa a Nuvolari capace anche di volare. L’eroe è lì già esistente, già determinato, già vincente.
Nel dipinto la matura figura del pilota è assoluta protagonista di un’esplosione cromatica monotonale, con riferimento baconiano e con un approccio neoespressionistico. L’arte per Gravina che sia teatro o pittura, è azione carica di messaggi.
Giovanni Lo Presti rende omaggio a Tazio con il dipinto olio su tela intitolato Der Teufel, infatti, dopo la vittoria del Gran Premio di Germania sul circuito a Nürburgring, i tedeschi avevano così soprannominato il pilota italiano. La tecnica pittorica di Lo Presti è davvero altissima, nel quadro, Nuvolari piega lateralmente la testa quasi a ricordare i momenti importanti della gara da poco vinta.
Riccardo Luchini realizza l’olio su tela intitolato, Nuvolari. Il quadro è di forte impatto, non un’auto ben delineata, non un paesaggio definito, piuttosto un contesto di concitata concentrazione; il cielo e l’asfalto paiono un tutt’uno, percossi e segnati da pennellate veloci quasi monocromatiche. Al centro della tela, l’auto, dai contorni indefiniti, avanza imponente.
Elisa Macaluso nell’olio su tavola intitolato Nivola, riprende il soggetto delle onde che tanto successo le ha portato. La composizione nasce quindi da una bandiera tricolore sulla quale l’artista dipinge un importante vortice di un’onda marina, dalla quale l’auto del pilota emerge come forza della natura.
Il suo nome scomposto arricchisce gli angoli della tela.
Antonio Miano dipinge la tela Nuvolari 16 novembre 1892 nato a Castel d’Ario. “L’anno del Drago”; il titolo già ci rende comprensibili prima le riflessioni e poi le decisioni che l’artista ha preso nel momento dell’esecuzione della tela, ed anche la gamma cromatica scelta ci porta verso una cultura orientale. I ritratti di Miano sono sempre bellissimi, incisivi e capaci di grande introspezione.
Mauro Molinari dipinge l’acrilico su tela Alfa Romeo 8c-35, 1935. L’auto rossa, sull’asfalto grigio sfreccia così veloce che le ruote nemmeno aderiscono alla strada. Tazio, concentrato nel guidare il suo bolide, è un tutt’uno con l’auto. Sullo sfondo platani neri e, contro il cielo, tra l’erba a lato strada, una persona segue attenta lo svolgersi della gara (in realtà l’artista ha pensato di dipingere se stesso). Linee sottili rosse e bianche, attraversando la strada rendono dinamica la situazione.
L’artista Elena Monaco, anche valente incisore, bene si trova con il bianco nero, così la tecnica mista su tela L’uomo e le macchine, da lei realizzato, è un bel monocromo molto contrastato, che raffigura Tazio a bordo della sua auto, in procinto alla partenza, lo sguardo fermo e concentrato; dietro, cinque disegni della sola silhouette delle auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo.
Elena Mutinelli esegue Tazio, il destino nel suo sguardo a matita su carta. Il disegno definito da potenti tratti rivela grande sicurezza, non c’è dubbio, non c’è ripensamento; Tazio è raffigurato di profilo, sigaretta in bocca, piglio serio, attento e concentrato, pronto alla gara, in testa il caschetto in cuoio e gli immancabili occhiali da corsa.
L’acquarello su tavola di legno, realizzato con grande perizia e abilità, da Agnese Origlia è intitolato Torino incontra il “Nivola”; il quadro riprende due salienti momenti torinesi nella vita del campione: il primo durante il Circuito di Lario, nel 1924. Tazio corre in sella alla Bianchi 350, Freccia Celeste, così chiamata per via della livrea azzurra; la seconda, nel 1946, al Circuito del Valentino. Nuvolari con il volante della D46 tra le mani.
Intitolata Tazio, la bella opera, dipinta a olio su cartone telato, di Vilfrido Paggiaro vuole essere una leggera parabola, un racconto che attraverso la riproduzione strategica di elementi che hanno caratterizzato la storia di Nuvolari, permetta di leggerla come reale. Così le immagini della tartaruga che cammina a lato dell’auto, dell’aeroplano, con cui aveva gareggiato, che vola in cielo ove scocca una saetta, trasportano gli osservatori, in un mondo fantastico.
Aldo Pagliaro ceramista, ha preparato un altorilievo intitolato Nuvolari. L’artista che da sempre esplora lo spazio celeste con le sue ceramiche, in un contesto paesaggistico dove un sole rosso fuoco sovrasta il cielo, Tazio Nuvolari a bordo del suo bolide, novello astro spaziale, attraversa il cielo come una stella cometa lasciando dietro di sé una graffiante scia dinamica.
Caterina Pallotta dipinge Aspettatemi arrivo anche io, un acquerello su tavola di grande qualità: a due stupendi bolidi rossi dell’Alfa Romeo, l’artista affianca la riproduzione della mitica tartaruga che, animale prediletto da D’Annunzio era stato il soggetto di un regalo-gioiello a Tazio Nuvolari con la dedica “all’uomo più veloce… l’animale più lento”.
Piero Paoli dipinge l’olio su tela Nuvolari - La Vittoria. La pittura dell’artista ci porta la memoria alla pittura classica senese quando la rappresentazione di persone, oggetti, animali e cose, avveniva in modo di dare l’impressione di fermare l’attimo, l’aria, la frase detta. Anche Paoli oggi è capace di sorprenderci, riesce, infatti, a bloccare in un fermo-immagine più contemporaneo una situazione non vera ma credibile.
Ricordando Nuvolari è il titolo dell’olio su tela di Gianni Pascoli. E mi fa piacere notare che si ricordi la Maserati. Infatti, dopo la guerra, quando Nuvolari si trovò senza un volante da impugnare, i fratelli Maserati non ebbero dubbi: una monoposto 1500 tipo 4 CL fu approntata per Nivola che ritornava a gareggiare dopo i sei drammatici anni del conflitto mondiale. Ernesto, Bindo ed Ettore non se lo chiesero e assunsero una “responsabilità solitaria” mai abbastanza sottolineata nella storia dell’automobilismo. A loro bastava che una macchina con il Tridente scendesse in gara pilotata da Nuvolari, l’uomo al quale, quando fu lasciato solo nel momento del bisogno, non si negarono mai.
Gennaro Perone dipinge un idrolio su tela intitolato Tazio Nuvolari in posa. Il Gran Premio di Monaco 1933 fu vinto da Achille Varzi, dopo un lungo duello con Tazio Nuvolari conclusosi con un guasto all’ultimo giro sulla vettura del mantovano. Il quadro monocromo coglie un momento a gara finita in cui Tazio dopo aver raggiunto il traguardo spingendo la sua auto, sorridente, a fianco del suo bolide si concede ai fotografi.
Lo scultore Brenno Pesci, si presenta alla rassegna con un quadro dal titolo Quando passa Nuvolari. La ricerca dell’artista sull’aspetto dinamico della velocità e sulla frazione della luce, raggiunge risultati interessanti, l’auto trova definizione solo nella parte anteriore, l’aria le sbatte prepotentemente contro, così che da un colore uniforme, le pennellate stese assumono colori diversi tanto da sgretolare l’immagine, conferendole movimento e dinamicità.
In una piacevole e romantica atmosfera fauve, l’olio e grafite su cartoncino realizzato da Beniamino Piantoni ed intitolato Primo!, ci riporta alla mente un Tazio Nuvolari sempre primo alle gare e forse, ad un bambino che nei suoi innocenti giochi montando un docile cavallino a dondolo sognava di essere cavaliere e di correre veloce come il vento.
Achille Picco elabora la tecnica mista su carta intitolata Dopo la corsa, il ritratto di Tazio Nuvolari è molto efficace, disegnato a penna, rivela una capacità di cogliere l’espressione del pilota in modo coinvolgente, ma la copertura con l’ocra in un effetto di dripping che lascia pulito il viso solo in coincidenza con la parte protetta dagli occhiali conferisce una vitalità nuova, molto incisiva.
Oscar Piovosi espone Il mito nel tempo, II°, un acrilico su tela che raffigura l’avveniristico circuito del “Gran Premio di Russia” si Sochi. Le auto, oggi sono diverse, le caratteristiche sono cambiate, ma la gara è sempre una gara; e sopra tutto prevale ancora Lui, il mito degli autodromi.
Carlo Previtali realizza la scultura Sulle orme di Nuvolari, una terracotta invetriata che raffigura la docile e lenta tartaruga, metafora prediletta di D’Annunzio regalata al grande pilota, che cammina lentamente sulle concrete orme lasciate dalle grosse ruote di Tazio Nuvolari.
Massimo Romani dipinge l’olio su tela Tazio, eseguito con un “realismo-iper”, che si ispira ad un certo realismo del Novecento; la figura di Tazio viene dipinta non come ritratto, piuttosto come riproduzione di un’icona in contrapposizione con il piccolo insetto che, vivo, appartiene e raffigura la natura. Lo sfondo assolutamente piatto, rende ancora più improbabile il contesto.
Nicola Romilio esegue un olio su tela Omaggio a Tazio Nuvolari grazie a evidenti riferimenti classici e mitologici. Tazio Nuvolari all’epoca era diventato Nivola quasi un mito olimpico. Così si spiegano la scultura della Vittoria alata, Tazio Nuvolari dipinto con piume e lo stesso pilota Nivola tra le nuvole.
Kiara Rossato realizza la terracotta verniciata a freddo intitolata Mantovano Volante. L’opera non è figurativa, piuttosto un’insieme di riferimenti simbolici, che ci illustrano e chiariscono un mito: un’ala per parlare di velocità, le iniziali del suo nome assurte a logo, il colore giallo lo stesso di tutte le sue maglie, il tricolore, e infine la tartaruga d’oro, omaggio di D’Annunzio.
Giovanni Sacco dipinge Taziorosa #8” replica, un acrilico e tecnica mista su tavola; l’auto è l’Alfa Romeo n 8, con questo colore così inusuale da farne un oggetto del desiderio. Pronto alla gara, la figura bianca di Tazio costruita solo da una linea sottile che definisce con precisione.
Andrea Savazzi dipinge un delicato Riflesso. Omaggio a Tazio Nuvolari, un olio su tela che coglie in primo piano, un’immagine come fosse riflessa contro un vetro. Tutti i toni si abbassano, i colori scompaiono, l’immagine diventa quasi un monocromo, si appanna. Tazio abbassa gli occhi, silenzioso.
La forza di Nuvolari è il titolo dell’acrilico che Massimo Sonnini ha realizzato per la rassegna. Quella dell’artista è una pittura capace di dare spaesamento che induce a riflettere come si possa discriminare tra il vero e il verosimile. Il paesaggio inventato diventa un luogo di rifugio, ma senza stabilità, prevale il ricordo, ricco di colori all’interno di un’allegoria improbabile. E Tazio è stato davvero un mito.
Jo Taiana ha realizzato l’olio su tecnica mista su tela Pensando a Tazio, una realizzazione complicata che, se prima ha impegnato l’artista alla realizzazione di un fondo chiaro strutturato, con l’impronta di pneumatici; poi di seguito l’esecuzione un po’ futurista del quadro dipinto, l’auto di Tazio, l’auto del campione, l’auto e via via il pensiero ha corso, veloce, a ritroso. Tazio non c’è ma il quadro è ricco della sua luce abbagliante.
Fabio Taramasco, presenta 2 piccioni con una fava. La fotoceramica realizzata lo ha visto scegliere due immagini diverse che si riferiscono una a Tazio e l’altra alla copertina dell’album “Lucio Dalla Automobili” dedicato a Tazio. La tecnica della fotoceramica messa a punto già nel lontano 1855 da P.M. Lafon de Camarsac oggi non ha più segreti, ma il risultato è tutto da vedere.
Arriva Nuvolari è il titolo dell’opera digitale di Elio Terreni. La rielaborazione di immagini, la composizione e l’invenzione di nuove situazioni, questo il percorso che l’artista sceglie per arrivare all’opera finita, ma attenzione senza supporto fisico. Le immagini di Tazio arrivano accompagnate da lettere e parole in un contesto futuristico.
Diego Valentinuzzi realizza l’olio su tela Viaggio nella memoria. Sceglie di raffigurare uno ‘sconosciuto’ Nuvolari nella divisa della Indian, la motocicletta americana importata dalla torinese Fongri, con la quale corse nel 1923 e vinse il III Circuito del Piave, il II Giro dell’Emilia e il II Giro Motociclistico dei Monti Peloritani, ritornò alla Norton per breve periodo, per poi passare all’amata Bianchi. In seguito l’Alfa Romeo divenne una costante delle auto guidate da Tazio.
Alberto Venditti torna alla rassegna con l’opera Gli uccelli nell’aria perdono l’ali.... L’omaggio alla canzone di Dalla è evidente, ma la capacità di cogliere la dinamicità dell’attimo in evoluzione è una caratteristica di pochi artisti e Venditti è uno di questi. Il colore del numero della macchina si sfalda ed esce dalla sua sede per la velocità del mezzo e così il nero delle ruote e il grigio della carrozzeria.
La costante che attraversa l’opera di Luciana Venuto è legata sia al linguaggio cromatico che alle forme surreali utilizzate. Rosso, il colore della passione e dell’amore per le corse che rese celebre il grande campione sportivo Tazio Nuvolari, è presente in tutto il dipinto, dalla figura in primo piano saldamente afferrata al volante di un’auto già andata oltre il riquadro del dipinto, l’occhio viene guidato verso lo sfondo realizzato con mescole di rossi e colori più sfumati; il movimento dell’auto con a bordo il suo pilota è conferito per dissonanza dal paesaggio urbano in movimento, privo di spettatori, costretto a flettersi al passaggio dell’Uomo del vento.
Francesco Vitale per la mostra ha realizzato la terracotta rivestita con smalti metallizzati e sali metallici intitolata Per Nuvolari. Le due piastre non sono figurative, ma i colori brillanti che guidati dall’artista si spandono sulle superfici, portano alla memoria una forma nota, quella di una mitica Alfa Romeo rossa, il numero 24 ci fa fare centro, si parla di Tazio.
Paolo Viterbini dipinge un acrilico e smalto su tavola. Il quadro di gusto futurista, di primo acchito è di difficile interpretazione, ma il titolo I Fari di Nuvolari, dà delle indicazioni; la luce che squarcia il buio della notte con effetti caleidoscopici riflette la personalità univoca del pilota tesa alla vittoria.
Lo scultore Carlo Zoli, presenta la ceramica Tazio. Sull’auto rossa, bella, rombante, con le mani come artigli per dominare la potenza del bolide, già le ruote sollevate sono a mille, nemmeno la tartaruga d’oro sul cofano la può rallentare. Sicuramente la vittoria sarà sua.
Maria Gabriella Savoia
PROGETTO SCIENTIFICO
Titolo mostra: ARTISTI PER NUVOLARI. Quarta rassegna 2016
Sede: Casa Museo Sartori
Luogo: Castel d’Ario (Mn), via XX Settembre, 11/13/15
Inaugurazione: Domenica 11 Settembre 2016, ore 11.00
Interventi all’inaugurazione: Arianna Sartori / Alessandro Pastacci, Presidente Provincia di Mantova / Daniela Castro, Sindaco di Castel d’Ario / Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova / Giancarlo Pascal, Presidente Museo Tazio Nuvolari e Presidente Automobile Club Mantova / Attilio Facconi, storico / Maria Gabriella Savoia, Casa Museo Sartori
Durata: dal 11 Settembre al 23 Ottobre 2016
Idea e progetto: Adalberto Sartori
Mostra e catalogo a cura di: Arianna Sartori
Presentazione in catalogo: Attilio Facconi
Testo critico in catalogo: Maria Gabriella Savoia
Catalogo: italiano/inglese
Editore: Archivio Sartori Editore, Mantova
Stampa: Grafiche Marchesini, Verona
Progetto espositivo e allestimento: Stefano Bosi
Organizzazione: Associazione Culturale Casa Museo Sartori, Castel d’Ario
(Catalogo: 160 pagine con presentazione di Attilio Facconi e testo critico di Maria Gabriella Savoia, riproduce le 70 opere, le 58 biografie degli artisti e riporta i contenuti in italiano ed inglese - Archivio Sartori Editore, Mantova. € 25,00)
Orario: Sabato 15.30-19.00 - Domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00.
Ingresso: libero.
Info: tel. 0376.324260
Sito mostra: www.artistipernuvolari.it
In mostra sono esposti 57 opere realizzate da: Arduini Marco, Badaloni Ariberto, Barbero Carlo, Barbieri Nicoletta, Bedeschi Nevio, Bellardi Franco, Benetton Simon, Berti Fabrizio, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bongini Alberto, Buratti Romano, Calabrò Vico, Cancelliere Mario, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Denti Giuseppe, Faccioli Giovanni, Ferri Massimo, Fonsati Rodolfo, Galante Sabino, Gravina Aurelio, Lo Presti Giovanni, Luchini Riccardo, Macaluso Elisa, Miano Antonio, Molinari Mauro, Monaco Maria Elena, Mutinelli Elena, Origlia Agnese, Paggiaro Vilfrido, Pagliaro Aldo, Pallotta Caterina, Paoli Piero, Pascoli Gianni, Perone Gennaro, Pesci Brenno, Piantoni Beniamino, Picco Achille, Piovosi Oscar, Previtali Carlo, Romani Massimo, Romilio Nicola, Rossato Kiara, Sacco Giovanni, Savazzi Andrea, Sonnini Massimo, Taiana Jo, Taramasco Fabio, Terreni Elio, Valentinuzzi Diego, Venditti Alberto, Venuto Luciana, Vitale Francesco, Viterbini Paolo, Zoli Carlo.
Mostra collaterale: tredici xilografie di Nicola Costanzo
Con il patrocinio di:
Regione Lombardia nella figura del Assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini
Provincia di Mantova nella figura del Presidente Alessandro Pastacci
Comune di Castel d’Ario nella figura del Sindaco Daniela Castro
Comune di Mantova nella figura del Sindaco Mattia Palazzi
AMAMS Tazio Nuvolari - Romanore (Mn)
Amici del Museo Tazio Nuvolari - Mantova
ASI Automotoclub Storico Italiano - Torino
Automobile Club Mantova
Fondazione Il Vittoriale degli Italiani - Gardone Riviera (Bs)
Garda Musei - Gardone Riviera (Bs)
Mantova Corse - Mantova
Museo Tazio Nuvolari - Mantova
Rotary Club Mantova Est Nuvolari - Castel d’Ario (Mn)
Partner Sponsor:
ARIO srl - Castel d’Ario (Mn)
Banca Mediolanum - Viadana (Mn)
Bottoli Costruzioni srl - Mantova
Classic Team - Mantova
GEMAR srl - Porto Mantovano (Mn)
Internet Partner: Siglacom - Curtatone (Mn)
Sponsor tecnici:
Bottoli Schiacciatine - Mantova,
Cantine Virgili - Mantova
Mail Boxes etc - Mantova
Parmigiano Reggiano - Sezione di Mantova
Salumificio Merlotti - Marmirolo (Mn)
Trattoria Al Macello - Castel d’Ario (Mn)
Un sentito ringraziamento a: Luca Bergamaschi, Cinzia Bottoli, Francesco Bottoli, Corrado Corneliani, Beatrice Corradini, Attilio Facconi, Michele Filippini, Suse Gadioli, Dante Valerio Ghisi, Giordano Bruno Guerri, Ignazio Iurato, Roberto Loi, Nicola Lorandi, Marco Marani, Paolo Marchini, Mario Mazzola, Stefano Merlotti, Lorenzo Montagner, Giancarlo Pascal, Massimo Passani, Renato Reggiani, Filippo Ridani, Claudio Rossi, Giulia Savoia, Vittorio Savoia, Claudio Scapinello, Alberto Scuro, Giampaolo Turazza, Stefano Vasini, Andrea Virgili, e a quanti con il loro contributo e a diverso titolo, hanno reso possibile la piena realizzazione di questo evento. La curatrice ringrazia gli Artisti, che hanno aderito all’iniziativa rendendo possibile questa manifestazione culturale.
www.artistipernuvolari.it
11
settembre 2016
Artisti per Nuvolari 2016 – Quarta rassegna
Dall'undici settembre al 23 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
CASA MUSEO SARTORI
Castel D'Ario, Via XX Settembre, 11-15, (Mantova)
Castel D'Ario, Via XX Settembre, 11-15, (Mantova)
Orario di apertura
Sabato 15.30-19.00 - Domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00.
Vernissage
11 Settembre 2016, ore 11.00
Autore
Curatore