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Artisti per Nuvolari – Quinta edizione 2017
Quinta edizione della rassegna dedicata a Tazio Nuvolari, per celebrare la figura del grande pilota mantovano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova) in via XX Settembre 11/13/15, dal 10 Settembre al 15 Ottobre 2017 presenta la quinta rassegna “Artisti per NUVOLARI” 2017.
La mostra, che nasce da un’idea e progetto di Adalberto Sartori, gode dei patrocini di Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario, Comune di Mantova, Automobile Club Mantova, Museo Tazio Nuvolari, Amici del Museo Tazio Nuvolari, AMAMS Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche Tazio Nuvolari, Mantova Corse, Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale mantovano, Rotary Club Mantova Est Nuvolari e ProLoco di Castel d’Ario.
La mostra “Artisti per NUVOLARI” si inaugurerà Domenica 10 Settembre alle ore 11.00, con interventi di Arianna Sartori curatrice della mostra e del catalogo, Beniamino Morselli Presidente Provincia di Mantova, Daniela Castro Sindaco di Castel d’Ario, Mattia Palazzi Sindaco di Mantova, Giancarlo Pascal Presidente Museo Tazio Nuvolari di Mantova e Presidente Automobile Club Mantova, Attilio Facconi storico e autore del testo di presentazione del catalogo, Maria Gabriella Savoia ‘Casa Museo Sartori’ e autrice del testo critico del catalogo e alla presenza degli artisti che sono stati invitati dalla curatrice della mostra Arianna Sartori a realizzare appositamente un dipinto o una scultura in omaggio al pilota Tazio Nuvolari.
In mostra sono esposti 53 opere, tra dipinti e sculture, realizzate da: Baglieri Gino, Baldassin Cesare, Benedetti Laura, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bocelli Giuseppe, Bonafini Annalisa, Bongini Alberto, Budini Gianfranco, Candiano Carmelo, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Chiappa Tommaso, Corsucci Umberto, Cortellazzi Rossano Simone, Cristini Filippo, D’Ambrosi Diego, Davanzo Walter, Diazzi Roberta, Ferraris Giancarlo, Ferri Massimo, Ferro Davide, Filippini Claudio, Fonsati Rodolfo, Gravina Aurelio, Lengua Antonio, Luchini Riccardo, Luglio Corrado, Marzelli Pasquale, Merlo Alessandro, Miano Antonio, Mini Daniele, Minto Maria Grazia, Molinari Mauro, Monga Paolo, Musi Roberta, Orlandini Fabrizio, Paolini Parlagreco Graziella, Perna Vincenzo, Pilon Valerio, Pirondini Antea, Poli Gabriele, Rameri Alessandra, Romani Massimo, Romani Maurizio, Rossato Kiara, Sanna Alessandro, Santoli Leonardo, Scotto Aniello, Trombini Giuliano, Zamboni Nicola, Zoli Carlo
Nel corso della rassegna si svolgeranno diverse Manifestazioni ed Eventi collaterali:
la mattina dell’inaugurazione, Domenica 10 Settembre, passerà appositamente per via XX Settembre davanti alla “Casa Museo Sartori” di Castel d’Ario, dalle ore 10.00, la manifestazione d’auto storiche “AMAMS Caffè veloce a Castel d’Ario” organizzata da AMAMS Tazio Nuvolari. La sosta delle autovetture avverrà nella Piazza del Castello e gli equipaggi partecipanti si recheranno a visitare la rassegna d’arte per rendere un omaggio al campione Nuvolari.
Sabato 16 Settembre, dalle ore 14.30, il CLUB 8VOLANTI farà giungere a Castel d’Ario da Mantova il corteo delle auto storiche che partecipano al “3° Concorso d’Eleganza per auto storiche Città di Mantova. La più bella del reame”, ed effettueranno il passaggio dinanzi alla “Casa Museo Sartori”, la successiva sosta delle auto nella Piazza del Castello e visita degli equipaggi alla mostra in onore del pilota Nuvolari.
Domenica 17 Settembre, dalle ore 13.00, la scuderia MANTOVA CORSE, ha previsto per il “GRAN PREMIO NUVOLARI”, il passaggio di 300 auto storiche per Castel d’Ario e per via XX Settembre dove ha sede “Casa Museo Sartori”, ed una sosta veloce nella Piazza del Castello.
Domenica 17 Settembre, alle ore 17.00, nel cortile interno di “Casa Museo Sartori” si svolgerà lo spettacolo “LA DECIMA MUSA” di Ennio Castellani (Burattini di Maurizio Gioco. Costumi dei burattini di Ennio Castellani. Musiche di Francesco Bellomi. Burattinai: Maurizio Gioco e Barbara Caracciolo), inoltre l’esposizione di alcuni abiti dello stilista Ennio Castellani.
Tazio, il nostro passato ritrovato
“…Artisti!!! dedicate il vostro lavoro, la vostra genialità, la vostra arte a uno dei maggiori personaggi sportivi che l’Italia abbia avuto, a Tazio Nuvolari… nato a Castel d’Ario in provincia di Mantova. Analizzate il personaggio, la vita, gli episodi salienti, gli aneddoti, le vittorie e le sconfitte e trasformate il tutto in opere che meritino di essere esposte e conservate. Ogni espressione artistica è gradita perché molte sono le forme che si possono attuare e che meritano di essere conosciute e viste”.
Per tornare a “Nivola”, ancora una volta il nostro amicale invito è stato accolto da una selezionata schiera di oltre cinquanta artisti che hanno realizzato opere significative, che hanno esplorato i diversi ambiti personali e sportivi che hanno avuto a che fare con il nostro campione. Tazio all’epoca era famoso nel mondo, poi dopo la morte, pian piano, il suo nome è stato via via trascurato, e così anche nel suo paese… Se lo stesso personaggio fosse stato anglosassone o francese, di lui avrebbero celebrato sempre e comunque, qualsiasi aneddoto o aspetto sociale. In realtà l’Italia non ha mai sostenuto i propri campioni e, non solo in ambito sportivo, molti hanno dovuto andare all’estero per veder riconosciuto il loro talento, al contrario siamo pronti a celebrare qualsiasi moda …, espressione artistica … personaggio …, che arrivi dall’estero.
Siamo giunti, così, alla quinta edizione della rassegna dedicata a Tazio Nuvolari, tornati per celebrare la figura del grande pilota mantovano e questo ci aiuta ad essere fieri ed orgogliosi del nostro passato ritrovato.
La rassegna dedicata a Tazio Nuvolari rappresenta oramai un punto di forza di Casa Museo Sartori, dello stesso paese di Castel d’Ario ed anche della Città di Mantova, e ogni inaugurazione dell’esposizione unisce arte, cultura, e città in un’unica impresa vittoriosa che diventa nuovo stimolo per la rassegna successiva.
La promozione di un mito diventa così anche sviluppo di un territorio conosciuto nel mondo; il riunire artisti, appassionati, collezionisti, cittadini, enti e sostenitori, in un obiettivo comune, aiuta a riflettere sulle opportunità che tali manifestazioni possono offrire, a migliorare le relazioni con il contesto locale, potenziare l’effettivo impatto sulla città creando effetti a breve e a lungo termine sull’intera economia locale, sull’intero tessuto sociale generando un senso di appartenenza più ampio che superi la logica dell’evento in sé.
Dall’inizio lo scopo della manifestazione dedicata a Tazio Nuvolari è stato quello di creare interesse attorno a Casa Museo Sartori, con un evento artistico-culturale di prestigio, così, la scelta operata dalla curatrice va valutata in senso assolutamente positivo. Arianna certamente ha la conoscenza per selezionare ed invitare di volta in volta gli artisti più idonei per qualità esecutiva e potenza evocativa.
A me resta il compito di accompagnare la visione della mostra con brevi riflessioni scritte sulle diverse opere esposte.
Gino Baglieri per la rassegna ha realizzato Omaggio a Nuvolari un pilota che è rimasto nei cuori degli italiani. Tazio è stato un pilota amatissimo dalle folle anche per quello spirito di sfida che l’ha visto perdere solo contro il destino che lo ha colpito, soprattutto, negli affetti famigliari. Una stilizzata Vittoria alata stende la propria ala protettrice sul pilota, dipinto al volante del suo bolide. La tavolozza usata vede l’artista prediligere i toni caldi, gialli, ocra e rossi, stesi a grasse pennellate, nella definizione di un forte chiaroscuro.
Dare gas. Accelerare in curva, sentire il fragore de Il motore che romba, la terra che trema sotto i piedi, il vento che ti entra tra i capelli e l’adrenalina che sale. Ecco, queste sono le impressioni che si possono provare guardando il dipinto che Cesare Baldassin ha eseguito per la rassegna. Il motore è a mille giri e tutta l’aria attorno vibra, fremente per l’auto rossa che arriva, potente, in primissimo piano.
Laura Benedetti rende omaggio al pilota mantovano con il dipinto Nuvolari; la pittrice bresciana, non ha vissuto in prima persona l’epopea del campione, ma ne ha respirato la celebrazione degli anni successivi: la costruzione dell’auto e delle auto in piccoli dimensioni, la produzione di francobolli celebrativi, la letteratura sportiva riportata su tanti giornali italiani e non solo, sono realizzati con particolare cura e attenzione.
Emanuele Biagioni esegue un complesso monocromo in rosso dedicato a Nuvolari. Colto in un momento di pausa dopo una faticosa competizione, Tazio è seduto sul suo bolide, circondato da persone. Attento a ciò che gli viene detto, con lo sguardo rivolto al suo compare di discussione, è in controluce, i lineamenti del viso molto marcati, sono realizzati giocando su un forte controluce. La sua divisa, il caschetto e gli occhiali sono beige, ma il rosso dell’Alfa Romeo è talmente vivido da riflettersi e ricolorare tutto ciò che è vicino, compreso lo stesso Tazio, tutto rosso, naturalmente Ferrari.
Lino Bianco, realizzando l’opera polimaterica International Nivola, approfondisce il concetto dell’internazionalità del nostro campione. Il suo nome, le sue gare, le sue vittorie e le sue vicende hanno coinvolto le testate giornalistiche di tutto il mondo, lo hanno fatto e lo fanno tutt’ora ormai da quasi cent’anni. Le sue “ruote” hanno lasciato una profonda impronta nel cuore di tanti appassionati sportivi. Opera vicina alla pop-art, si caratterizza per l’uso di materiali e oggetti legati al mondo della ‘cultura popolare’.
Giuseppe Bocelli, realizza la scultura in terracotta Immagine di Nuvolari. La testa, in verità una maschera, ha davvero catturato l’anima di Tazio che serio e compreso, ti sta di fronte e ti osserva, creando uno strano rovesciamento di ruolo. Non sei tu a guardare, piuttosto ti senti osservato da lui. Sempre intriganti i ritratti dell’artista lombardo le cui teste, quasi stupefatte di riconoscersi, prendono vita e interagiscono nello spazio.
Annalisa Bonafini ha realizzato un monocromo che coglie Nuvolari sorridente all’inizio di una gara. Le profonde rughe attorno agli occhi ci evidenziano quanta sia la tensione che il pilota mantovano si porta addosso; lo sguardo è sorridente, compiaciuto, Tazio sa che il vincitore della gara sarà lui. Il caschetto in cuoio, gli occhiali alti sulla fronte, la mitica tartaruga sulla maglia e le iniziali incrociate, sono le caratteristiche che completano il ritratto, unica nota di colore lo sfondo giallo, giallo Nuvolari, naturalmente.
Mitazio è il titolo dell’opera che Alberto Bongini presenta; una sorta di curioso e divertente fumettone realizzato a tecnica mista, che vede il ‘Tazio-tartaruga’ lanciato legato ad un razzo, a forte velocità, attorno al pianeta più bello di tutti, azzurro, nello spazio siderale; metafora della raggiunta gloria, dell’eternità e quindi del mito. Bongini, come caratteristica sua e della pop-art, sulla tela applica materiali diversi che impreziosiscono l’opera.
Gianfranco Budini ha realizzato Nuvola-ri un bassorilievo policromo eseguito con la tecnica della ceramica raku. La costruzione vede il nostro pilota in sella alla sua motocicletta che, per sinuosità di curve e sintesi formale, è fortemente dinamica. Dalla poderosa marmitta esce una densa e pregnante nuvola resa con efficacia dalla materia puntinata, caratteristica del raku.
Carmelo Candiano bene interpreta il nostro eroe in Per Tazio Nuvolari. Su un fondo impalpabile, determinato da tante pur se materiche, pennellate sottili, il rosso è intenso, riempie la carta, rosso sangue, rosso Alfa Romeo. Dal rosso la testa del nostro eroe si impone come una presenza di prestigio: con un sottile colletto bianco ed un caschetto nero, gli occhiali da pilota sulla fronte, la solita sigaretta in bocca e gli occhi dallo sguardo d’acciaio cerchiati di nero, perfettamente resi in un recupero novecentista.
Un soggetto di rami e inviluppi orientali suggerisce a Sabina Capraro il titolo della sua opera Circuiti di gloria, al centro un efficace ritratto di Tazio Nuvolari che vittorioso, saluta il pubblico tenendo la coppa Vanderbilt affianco. Il 12 ottobre 1936, Nuvolari si aggiudica sul circuito di Long Island in America, la prestigiosa Coppa George Vanderbilt, espressamente commissionata alla Maison Cartier dal miliardario George Vanderbilt nel 1936. Il grande pilota italiano sbaragliò con la sua Alfa Romeo 12 C non solo gli americani, ma tutti gli altri piloti internazionali, dando all’Italia del ventennio una risonanza incredibile. “La Coppa Vanderbilt”, è oggi ritornata in Italia e conservata presso il Museo Nicolis di Villafranca.
Domenico Castaldi in Il sogno di Tazio raffigura il pilota che, assurto al ruolo di ‘principe’ dei piloti, trionfa nel Castello di Mantova a bordo del proprio bolide. Sullo sfondo lo skyline della stupenda città lacustre. Il cielo, la figura e l’intero dipinto appaiono frazionati in fasci di luce cromatici, nettamente distinti e contrastati, come filtrati attraverso un prisma ottico.
Il discorso artistico di Giovanni Cerri lo vede, da sempre, dipingere opere di archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche e industrie dismesse, aree abbandonate e passati relitti di edifici. Così l’artista è perfettamente a suo agio nel dipingere Tazio Nuvolari. L’eroe ripreso in un bianco e nero, indossa la divisa da pilota con gli occhiali sulla fronte, appena sceso dall’auto, lo sguardo affaticato ma sorridente, in una sorta di film-cronaca del passato.
Il Nuvolari dipinto da Tommaso Chiappa, alla Mille Miglia del 1948, è alla guida di una Ferrari 166SC; in testa alla corsa, dopo aver fatto togliere prima il cofano motore per rimediare ad una chiusura imperfetta, poi lo stacco di un parafango e successivamente lo spacco del supporto del sediolo del meccanico ed infine, dopo una derapata troppo accentuata, l’incrinatura del supporto di una balestra, e quindi, contro il proprio parere, si ritira per problemi meccanici obbligato a fermarsi da Enzo Ferrari a Reggio Emilia. L’artista dipinge un emozionante momento della gara, in un contrastato bianco e nero, nel momento preciso di una pericolosa derapata.
Umberto Corsucci realizza per la rassegna il gres smaltato Ti farò mangiare la polvere. L’opera è fortemente dinamica, non solo per quella forma particolarmente cuneiforme che definisce il bolide di Tazio simile ad un missile, ma soprattutto per la nuvola di polvere, straordinariamente realizzata in modo leggero e vaporoso, che sommerge la stessa auto e si solleva tutt’attorno. Sul cruscotto alcuni tratti di viso identificano il pilota alla guida e sul cofano, inciso nel gres il titolo dell’opera e il numero 28 che tanta fortuna portò al pilota.
Nel titolo dell’opera Se l’arte è rischio, Se l’arte è follia, Nuvolari era anche artista, Rossano Simone Cortellazzi esprime le proprie riflessioni sul ‘pilota maledetto’. L’artista, che porta avanti il percorso già tracciato da Mimmo Rotella, secondo i dettami pop-art del decollage, cerca, prova, sperimenta, e il risultato ottenuto è intrigante. Su strappi di carte pubblicitarie, stampate, dipinte, macchiate e applicate su tavola, esegue il veloce e incisivo primo piano di Tazio Nuvolari.
Filippo Cristini pensa a Nuvolari, così dipinge il famoso bolide in gara che, potente, arriva sollevando un nuvolo di polvere. Dell’auto dipinta in forte controluce, si percepisce soprattutto il volume e l’alta velocità, ma il pensiero che prevale va al più grande pilota di tutti i tempi, insuperato e insuperabile, per quello spirito indomito che lo ha contraddistinto per tutta la lunga carriera.
Diego D’Ambrosi esegue Cinque ritratti in piedi, un’opera composita che con una grafite monocroma su una base di acrilico blu, vede impegnato l’artista a cogliere il nostro campione in cinque momenti della propria carriera automobilistica. Dicevo con pochi tratti, ma molto efficaci, l’artista riesce a rendere appieno la situazione emotiva che il campione sta vivendo. Cinque pannelli delle stesse dimensioni lunghi e stretti, ma dall’alto, sul quarto da sinistra preme una piccola tavoletta dipinta, è la straordinaria e italiana Alfa Romeo rossa.
Walter Davanzo espone Dentro i sogni di Nuvolari, un ritratto di Tazio in divisa di pilota con il caschetto e gli occhiali sulla testa caratterizzato da palesi riferimenti all’impressionismo tedesco grazie ad un grafismo infantile. La ricerca pittorica di Davanzo è fatta di una forte componente gestuale tesa alla realizzazione di un’immagine grottesca tra sogno e realtà, capace di dare vita a una figura di impianto fauve-impressionista.
Roberta Diazzi realizza l’intrigante e prezioso ritratto Nuvolari Portrait, 11.600 Crystals from Swaroski® su plexiglass. L’artista grazie all’esclusiva autorizzazione, e ad una sapiente rielaborazione contrastata dell’immagine, utilizzando gli autentici cristalli Swaroski bianchi e nella varianti di due grigi, applicati su un fondo nero assoluto, ha ottenuto con incredibile adesione il volto, l’espressione e il sorriso appena accennato di Tazio.
Nuvolari-Il sogno di un bambino questo è il titolo dell’opera eseguita da Giancarlo Ferraris. Un bambino novello-pilota, è al volante dell’automobilina rossa a pedali, copia della mitica Alfa Romeo n.14, vincitrice della famosissima gara ‘Targa Florio”, del 1931. Così, indossando allo stesso modo la maglietta gialla, il caschetto in cuoio, gli occhialini, con lo sventolante tricolore sul cofano, gioca, e sogna il suo futuro vittorioso. … Nella parte superiore l’immagine è ferma al ricordo della gara che vide Nuvolari raggiungere velocità superate solo vent’anni dopo.
Massimo Ferri presenta una grande scultura in bronzo Rincorrendo il tempo; la memorabile Alfa Romeo rossa, l’automobile che guidata da Tazio è diventata il soggetto del desiderio di molti amanti di auto d’epoca. Usata dal principe dei piloti, l’auto è stata interprete di tante gare… questa dell’artista riproduce fedelmente l’auto nel momento della derapata controllata, la tecnica da lui inventata per imboccare una curva senza frenare. Tazio a bordo piega la testa per accompagnare il movimento.
Davide Ferro vive in una dimensione particolare nella quale tutti gli uomini sono uguali, contemporaneamente molte persone possono compiere gli stessi gesti; insomma è come se gli uomini fossero dei piccoli robot con pezzi intercambiabili. Anche il desiderio di apparire diversi da ciò che si è in realtà, potrebbe facilmente realizzarsi “cambiando testa”. Ma in Tazio, lui è riconoscibilissimo, con quella sigaretta in bocca, gli occhiali sulla fronte, seduto alla guida del suo bolide… la sua testa non può essere cambiata.
Claudio Filippini dedica 1000miglia alla rassegna. Il bolide di Tazio riempie la quasi totalità della tela. Il potente radiatore dell’Alfa Romeo rossa, con i grandi fanali e la piccola targa “1000miglia” in primissimo piano, è dipinto e descritto in tutte le sue particolarità; dietro si riconosce l’architettura di Piazza Vittoria a Brescia in una serena giornata di maggio. È la partenza della famosa corsa Mille Miglia. La passione per Nuvolari continua nel tempo, nuove gare, nuovi interpreti, ma il mito, insuperabile e insuperato è sempre Lui.
Rodolfo Fonsati pare essersi divertito a definire l’auto e Tazio stesso, con una linea di purissima silhouette. Una linea, su un foglio bianco, acquisisce senso e significato solo se si chiude per contenere e definire una forma. I di qua e i di là della linea si comprendono solo allora, e magicamente il nostro occhio li guarda, li legge, e finalmente li vede. Bellissima Smart Nivola.
Aurelio Gravina dipinge Kronos for Kronos. Krono, dio del tempo, lascia agli uomini il dono prezioso della fertilità della terra, insegna a usare la falce e a potare la vite; grazie a lui si passa dallo stato selvaggio alla civiltà. Il nostro Nuvolari novello Krono porta l’uomo dall’era agricola all’era industriale. La pittura dell’artista di tipo concettuale, con effetti di dripping, uso di larghe pennellate monocrome, grazie ad una parca tavolozza cromatica, fatta di colori contrastanti, cerca la drammatizzazione del soggetto.
Antonio Lengua, nel bozzetto della sua scultura Nuvolari sulle strade di San Marino, ritrae il campione mantovano alla guida dell’enorme auto; la grande scultura dedicata al pilota è stata realizzata per la Repubblica di San Marino nel 2014 ed è stata collocata a Borgo Maggiore, lungo la superstrada di San Marino, sulla strada che viene ogni anno percorsa dalle auto storiche delle Mille Miglia. L’auto, grazie a morbide forme arrotondate, dinamiche, è davvero manifesto alla sua potenza.
Riccardo Luchini dipinge un Nuvolari in gara sotto una pioggia battente e già nel 1932 alla Targa Florio… la pioggia diventò burrasca e la terra sotto forma di poltiglia copriva le auto interamente fin dentro l’abitacolo. Acqua e fango sopra e sotto, ciò nonostante ancora una volta Tazio arrivò primo, nessun conto del rischio, nessun rispetto per il proprio corpo. Nel dipinto la situazione è resa appieno, sostenuta dalla particolare tecnica pittorica dell’artista.
Corrado Luglio con Carolina festeggia Tazio, rende omaggio alla moglie del campione mantovano che, a Nürburgring nel 1935, con talento, tenacia e passione, uniti alla volontà di non arrendersi mai, vinceva il Gran Premio di Germania. Nel dipinto prevale una tonalità calda, solare. Le espressioni di entrambi sono raggianti, ché il momento è esaltante, i lutti familiari sarebbero arrivati negli anni successivi. Lui aveva superato una prova impossibile e lei, era la moglie innamorata e invidiata da tutte.
Per la rassegna Pasquale Marzelli, sceglie di intitolare l’opera esposta Un bolide nelle strade bianche; l’opera aderendo allo schema figurativo dell’artista, assume una connotazione decisamente veristica. Con capacità introspettiva e fisiognomica, l’artista riesce ad ottenere, grazie al taglio fotografico, un’immagine penetrante del solo viso del campione mentre il paesaggio tutt’attorno e gli sfondi appaiono frantumati. E i fiori, nota tipica di colore rosso, sono una caratteristica autentica di firma.
Alessandro Merlo realizza per la rassegna un ritratto monocromo del nostro campione raffigurato in primo piano. Assai fedele alla realtà, Tazio più che sorridente, appare sorpreso; non sappiamo per quale causa, ma l’attimo raffigurato lo coglie impreparato, con la bocca leggermente aperta, guardando avanti gli si illuminano gli occhi; in realtà il dipinto ha la freschezza di uno scatto fotografico, un’istantanea d’epoca che con il tempo è virata.
Antonio Miano esegue il ritratto di Nuvolari colto in una intensa espressione. Non so quale sia il frangente in cui gli è stato fatto questo scatto fotografico, ma Miano l’ha saputo trasformare in un’opera significativa. Per Nuvolari, non c’è gioia, non è questo un momento vittorioso, dal suo viso non si evince alcun sentimento; ma è invece l’artista che, in una situazione di grande concentrazione, pur usando poche tonalità di colore, riesce a torturare tela e materia, con passaggi su passaggi di colore per arrivare ad ottenere la complessa opera esposta.
Daniele Mini descrive Nuvolari al volante dell’Auto Union D, con la quale conquistò il Gran Premio d’Italia del 1938 e l’anno seguente il G.P. di Iugoslavia, a Belgrado, con la seconda guerra mondiale scoppiata da appena due giorni. Sarà l’ultima gara della Union, che con le sue auto sportive di nuova concezione, in color argento e con un design futuristico mai visto prima, il motore per la prima volta collocato dietro il conducente, grazie a piloti come Tazio, pur gareggiando senza alcun standard di sicurezza, raggiungevano velocità superiori ai 300 km/h. Il dipinto in un monocromo seppia sa cogliere la tensione del momento vittorioso.
Maria Grazia Minto da sempre dipinge un mondo onirico, del sogno, della fiaba, del simbolo e della fantasia. I suoi soggetti sono personaggi irreali, spesso bambole inanimate che comunque vivono e agiscono in situazioni inusuali. In La magia della vittoria, tutto si manifesta come una situazione fantastica: un gufo assiste sornione, la “bella” sventola una bandierina della 1000 Miglia, dentro la gabbia volano leggere due farfalline, ma dalla stessa, esce la mitica auto con Tazio a bordo che, però è strettamente legato al piacere della “bella” che lo tiene ad un lungo filo rosso.
Mauro Molinari grazie ad una figurazione dell’arte di strada e del graffitismo di tendenza neo-pop, dipinge un Nuvolari come da tradizione nella sua divisa gialla, con il caschetto in cuoio, con gli occhiali sulla fronte e un timido nastrino tricolore al collo che palesa l’italianità del campione. Non è alla guida di nessun bolide, non è circondato dal pubblico in visibilio, il campione nella sua solitudine è davanti ad un palazzo dalle cui finestre fuggono alcune figure come compresse da queste architetture moderne.
Su un fondo rosso-Ferrari abbagliante, Paolo Monga dipinge in un nero monocromo Tazio Nuvolari alla guida della sua Alfa Romeo. L’opera è intitolata 17 aprile 1932, giorno del IV Gran Premio di Monaco, che a bordo dell’Alfa Romeo 8C 2300 Tazio vince raggiungendo la velocità media di 89,822 Km/h. Il 28 aprile, undici giorni dopo lo straordinario trionfo, Gabriele D’Annunzio lo riceve al Vittoriale e gli regala una piccola tartaruga d’oro («all’uomo più veloce l’animale più lento») che Tazio indosserà sempre come amuleto e simbolo.
Roberta Musi dipinge Tazio Nuvolari motociclista che Inizia il mito, colto in uno scatto fotografico degli anni venti. Lo sfondo del dipinto, nella parte alta è suddiviso in leggere volute comprese tra delicate linee di margine bianche, mentre nella base sono invece consolidate alcune forme tondeggianti. Tazio in un monocromo nero, è in primo piano, raffigurato a cavallo della sua motocicletta, proprio in posa davanti alla sua casa alla Ronchesana. Baffetti, occhiali alti sul cappello, sguardo vivace, definito dalle linee curve peculiari dell’artista che segnano anche il panneggio della mis da corsa.
Fabrizio Orlandini realizza in legno inciso a strati, un efficace bassorilievo dedicato all’Alfa Romeo n. 41 che mette in risalto la potenza e l’aggressività del mezzo. Con l’auto prototipo dell’automobilismo italiano, sull’autostrada Firenze-Mare, il 15 giugno 1935, Nuvolari conquistò i record europei alle velocità di 321,428 km/h sul chilometro lanciato e di 323,125 km/h sul miglio lanciato, raggiungendo la punta massima di 364 km/h, nonostante durante le prove Tazio avesse rischiato per due volte di schiantarsi per via del forte vento e dell’instabilità della vettura.
Nuvolari sogna in rosso, questo il titolo dell’opera che Graziella Paolini Parlagreco espone alla rassegna. I diversi ritratti, grazie all’acquerello e la china, si presentano quasi appunti di viaggio, momenti di riflessione, ipotesi di lavoro, così pregni di significato, così compiuti graficamente da diventare essi stessi opera perfetta per essere esposta; in essa si sentono e si vivono alcuni momenti salienti della storia di Tazio.
Vincenzo Perna rende omaggio a Tazio Nuvolari con uno splendido quadro intitolato Nuvoloro per Nuvolari, trattasi di un olio su tela monocromo in bianco e nero su un fondo in foglia d’oro. L’opera è suddivisa in due parti: a sinistra, Tazio sorridente, brinda alla vittoria della “24ore di Le Mans”, celebrato dalla bella corona d’alloro e rose, al collo la tartaruga in oro, omaggio del grande Vate. A destra della tela, un secondo momento della gara coglie Tazio mentre concentratissimo, esegue la sua famosa curva senza frenata.
Valerio Pilon vuole ricordare Tazio Nuvolari e così lo eleva a erma. La scelta cade su un giovane Nuvolari che. nel 1924, era campionissimo alla guida delle motociclette Norton. Allora portava un paio di densi baffetti neri, il maglione di lana collo alto e gli occhiali già stabili sulla fronte. Nuvole-Nuvolari è il titolo del quadro dell’artista che, oltre al busto dedicato al nostro, riempie il cielo di nuvole benauguranti.
Antea Pirondini con la collaborazione di Anna Ferrari, dà spazio alla fantasia e dedica il proprio dipinto Sognando Nuvolari Tazio alla Casa Museo Sartori, ed è una piacevole sorpresa vedere Tazio, a cavallo della sua motocicletta, davanti alla porta di casa, fermo a scambiare due chiacchiere con Adalberto; due figure capaci di grandi passioni antitetiche, la velocità e l’arte. Incredibile, ma le due cose insieme hanno dato frutti nuovi.
Gabriele Poli dipinge Paesaggio epico, un potente dipinto che, più che descrivere auto e pilota, preferisce definire l’atmosfera di una gara combattuta come fosse una guerra, all’ultimo sangue, con piloti feriti e non solo; perché, come scrive Lucio Dalla “…quando corre Nuvolari mette paura, … perché il motore taglia la pianura. Nuvolari raccolto a pezzi, e… la folla gli grida parole d’amore… e lo vede scomparire come un soldato a cavallo…”. Quadro di forte impatto per la perfetta esecuzione e per la resa emotiva.
Alessandra Rameri presenta Sole e Nuvola-ri, un leggero acquarello con la scritta “Corre se piove, corre dentro al sole”. Tazio correva senza preoccuparsi delle condizioni atmosferiche, verso un sole cocente come nelle gare africane, o dentro le nuvole tra fulmini e saette con il cielo che si rovesciava sulla pista. L’artista si preoccupa di cogliere la potenza e la dinamicità dell’automobile aumentando le linee che costituiscono le ruote e le linee del vento.
Le immagini dei ricordi si appannano, si affievoliscono e poi scompaiono; l’immagine di Quando corre Nuvolari, che Massimo Romani ha nella mente, pur se in un preciso monocromo, è ancora abbagliante: colto in una sorridente espressione, in primissimo piano, con sguardo fermo, il caschetto e gli occhiali da pilota, Tazio come canta Lucio Dalla nella sua canzone, assurge al ruolo di antico cavaliere che affronta indomito una nuova prova. Nuvolari è sempre stato un mito.
Maurizio Romani realizza l’opera Omaggio a Nuvolari e lo fa con coerenza senza abbandonare le caratteristiche della propria pittura, grazie a quegli stilemi che ci permettono di riconoscere un dipinto proprio come suo, tra questi una preziosa natura morta arricchita da un modello di automobilina, il tutto realizzato con una superba e minuziosa perfezione tecnica. Nella parte alta del dipinto, un ritratto di Nuvolari solarizzato, ottenuto grazie a pennellate larghe e piatte, che si diversifica dal contesto del quadro sia per il tipo di esecuzione come per il suo essere monocromatico.
Nivola sulla Nuvola è il titolo della scultura in terracotta verniciata a freddo, esposta da Kiara Rossato. Da un basamento rosso, sintesi assoluta dell’Alfa Romeo e poi della Ferrari, si alza nel cielo un’alta nuvola bianca che porta impresse TN, le iniziali simbolo del grande pilota. Lui, è come su un fungo atomico, alto nella nuvola che cavalca il suo bolide a due ruote. L’artista mantovana non è interessata a definire somiglianze o a descrivere motori, piuttosto, grazie all’invenzione della struttura stessa a dare un senso emozionale all’opera.
Alessandro Sanna grazie ai suoi pennelli, ecoline, inchiostro di china lucida e opaca, omaggia Nuvolari con un prezioso acquerello. Prospettiva centrale, bassa linea d’orizzonte, due colori il verde dell’erba e degli alberi laterali, l’azzurro del cielo che volge al blu verso la parte alta del foglio, e il bianco del fondo crea il gioco delle nuvole, nuvole trasparenti, nuvole … Nuvolari. Lui, sul suo bolide rosso rombante, tra il fumo della marmitta è davanti a noi, arriva! … In un attimo sarà qui.
Leonardo Santoli in una ricerca dell’anima, sceglie di realizzare un etereo ed efficace ritratto di Tazio intitolato Nuvola, con un monocromo e abbagliante bianco e nero. Tutto è definito da veloci, larghe pennellate di bianco che, per la padronanza del gesto, evidenziano le qualità artistiche del maestro. Solo poche pennellate di nero sono aggiunte per definire e precisare. La rosa dei venti e alcune forme geometriche sono a confermare il suo alto brand artistico.
Aniello Scotto con la caratteristica tecnica del ritaglio, realizza Tre più tre per lui fa sempre sette. La frase è tra quelle che appartiene al linguaggio di Nuvolari: i conti li sanno fare tutti ma l’imprevisto, l’incidente, la casualità ci mettono sempre lo zampino e, così anche ciò che era facilmente realizzabile può cambiare. Il regalo di una tartaruga in oro, un volante che si stacca, un’auto che si schianta, la morte in agguato… molti gli imprevisti hanno cambiato il corso della vita di Tazio ma non il suo valore di assoluto pilota.
Giuliano Trombini sceglie di rappresentare Arriva Nuvolari. Pure se Nivola è riconoscibile chiaramente, e pure se la ricerca dell’artista non è la mera descrizione dell’auto, la definizione della tensione dell’attimo in cui il bolide rombante arriva è davvero importante. Poche sono le linee necessarie ma potenti e decise sono invece le pennellate con le quali, grazie ai valori cromatici ottenuti, l’artista riesce a rendere in modo davvero efficace la dinamicità del momento.
Duttile e malleabile, il rame si presta a molteplici lavorazioni, ma nelle mani di Nicola Zamboni acquista un alto valore artistico. L’opera Nuvolari e la tartaruga di D’Annunzio, è realizzata con una importante sintesi grafica, quasi l’artista avesse creato un disegno utilizzando come grafite il rame. Il campione è al volante del suo bolide e, sul cruscotto la mitica tartaruga con le iniziali del più veloce pilota del mondo.
Con Carlo Zoli la mitologia si scontra con la modernità: un’intrigante ceramica policroma che raffigura Tazio trasfigurato in un novello Mercurio con tanto di caschetto alato, è a cavallo del suo rosso drago-bolide che Vola sulla ruota della velocità. In realtà le fattezze dell’auto spinosa e puntuta ci ricordano il carapace di un gigantesco e mostruoso crostaceo e sono in netto contrasto con la rotondità e la levigatezza della grande ruota nera.
Maria Gabriella Savoia
Nello stesso periodo è possibile vedere, al primo piano di “Casa Museo Sartori”, la mostra antologica “Ritmo Astratto ANGELO RINALDI. Una vita d’arte. Dipinti, vetri e sculture dal 1960 al 2017”, organizzata da Fausto Tonello e Arianna Sartori. La Mostra Antologica comprende una cinquantina di opere, tra dipinti, vetri e sculture, realizzate dal 1960 al 2017 dal M° Angelo Rinaldi. La mostra arriva a Castel d’Ario dopo le importanti tappe ad Arezzo presso la “Casa Museo Ivan Bruschi” (gennaio-marzo 2017) e a Portobuffolè (Tv) nel “Museo Casa Gaia da Camino” (aprile-maggio 2017). Opere di Angelo Rinaldi sono conservate in musei e collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, tra cui Kunst Museum di Düsseldorf in Germania, Fondazione Morishita di Tokyo (Giappone), Istituto di Cultura Italiano di Ljubljana (Slovenia), sezione permanente del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti di Firenze. Inoltre si segnala la mostra di sculture nel 2010 intitolata “Di Vetro e nel Vetro: opere di Angelo Rinaldi 1960 - 2010” nelle sale di Palazzo Zuckermann a Padova e dal 2013 opere di pittura e scultura sono esposte all’interno delle sale del Ministero degli Esteri la Farnesina di Roma.
Durante la mostra è possibile visitare il Museo d’Arte Ceramica “Terra Crea – Sartori”. Nel Museo, ancora in divenire, è presentato il primo nucleo della raccolta di Opere ceramiche, collocate in modo permanente negli spazi predisposti nel cortile interno del palazzo.
Oltre 120 le piastre ceramiche che, modellate ed elaborate secondo le varie tecniche e ispirazioni dagli artisti, sono fissate alle pareti del cortile interno.
PROGETTO SCIENTIFICO
Titolo mostra: ARTISTI PER NUVOLARI. Quinta rassegna 2017
Sede: Casa Museo Sartori
Luogo: Castel d’Ario (Mn), via XX Settembre, 11/13/15
Inaugurazione: Domenica 10 Settembre 2017, ore 11.00
Interventi all’inaugurazione: Arianna Sartori / Beniamino Morselli, Presidente Provincia di Mantova / Daniela Castro, Sindaco di Castel d’Ario / Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova / Giancarlo Pascal, Presidente Museo Tazio Nuvolari e Presidente Automobile Club Mantova / Attilio Facconi, storico / Maria Gabriella Savoia, Casa Museo Sartori
Durata: dal 10 Settembre al 15 Ottobre 2017
Idea e progetto: Adalberto Sartori
Mostra e catalogo a cura di: Arianna Sartori
Presentazione in catalogo: Attilio Facconi
Testo critico in catalogo: Maria Gabriella Savoia
Catalogo: italiano/inglese
Editore: Archivio Sartori Editore, Mantova
Stampa: Grafiche Marchesini, Verona
Progetto espositivo e allestimento: Stefano Bosi
Organizzazione: Associazione Culturale Casa Museo Sartori, Castel d’Ario
(Catalogo: 144 pagine con presentazione storica di Attilio Facconi e testo critico di Maria Gabriella Savoia, riproduce le 53 opere, le 53 biografie degli artisti e riporta i contenuti in italiano ed inglese - Archivio Sartori Editore, Mantova. € 25,00)
Orario: Sabato 15.30-19.00 - Domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00.
Ingresso: libero.
Info: tel. 0376.324260
In mostra sono esposti 53 opere realizzate da: Baglieri Gino, Baldassin Cesare, Benedetti Laura, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bocelli Giuseppe, Bonafini Annalisa, Bongini Alberto, Budini Gianfranco, Candiano Carmelo, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Chiappa Tommaso, Corsucci Umberto, Cortellazzi Rossano Simone, Cristini Filippo, D’Ambrosi Diego, Davanzo Walter, Diazzi Roberta, Ferraris Giancarlo, Ferri Massimo, Ferro Davide, Filippini Claudio, Fonsati Rodolfo, Gravina Aurelio, Lengua Antonio, Luchini Riccardo, Luglio Corrado, Marzelli Pasquale, Merlo Alessandro, Miano Antonio, Mini Daniele, Minto Maria Grazia, Molinari Mauro, Monga Paolo, Musi Roberta, Orlandini Fabrizio, Paolini Parlagreco Graziella, Perna Vincenzo, Pilon Valerio, Pirondini Antea, Poli Gabriele, Rameri Alessandra, Romani Massimo, Romani Maurizio, Rossato Kiara, Sanna Alessandro, Santoli Leonardo, Scotto Aniello, Trombini Giuliano, Zamboni Nicola, Zoli Carlo
Con il patrocinio di:
Regione Lombardia nella figura del Assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini
Provincia di Mantova nella figura del Presidente Beniamino Morselli
Comune di Castel d’Ario nella figura del Sindaco Daniela Castro
Comune di Mantova nella figura del Sindaco Mattia Palazzi
Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale mantovano nella figura del Presidente Barbara Chilesi
AMAMS Tazio Nuvolari - Romanore (Mn)
Amici del Museo Tazio Nuvolari - Mantova
Automobile Club Mantova
Mantova Corse - Mantova
Museo Tazio Nuvolari - Mantova
Rotary Club Mantova Est Nuvolari - Castel d’Ario (Mn)
Partner Sponsor:
ARIO srl - Castel d’Ario (Mn)
Banca Mediolanum - Viadana (Mn)
Classic Team - Mantova
Gabbiano SpA - Virgilio (Mn)
GEMAR srl - Porto Mantovano (Mn)
GSN Group srl - Porto Mantovano (Mn)
GSN Vigilanza - Porto Mantovano (Mn)
Sponsor tecnici:
Cantine Virgili - Mantova
Mail Boxes etc - Mantova
Parmigiano Reggiano - Sezione di Mantova
Salumificio Merlotti - Marmirolo (Mn)
Trattoria Al Macello - Castel d’Ario (Mn)
Communication Partner:
Pro Loco - Castel d’Ario (Mn)
Un sentito ringraziamento a: Luca Bergamaschi, Diego Berlendis, Davide Capra, Corrado Corneliani, Beatrice Corradini, Carlo Dodi, Attilio Facconi, Michele Filippini, Suse Gadioli, Lidia Guglielmi, Ignazio Iurato, Nicola Lorandi, Marco Marani, Paolo Marchini, Mario Mazzola, Stefano Merlotti, Lorenzo Montagner, Giancarlo Pascal, Silvia Ravanini, Renato Reggiani, Claudio Rossi, Vittorio Savoia, Claudio Scapinello, Paolo Soave, Stefano Vasini, Andrea Virgili, e a quanti con il loro contributo e a diverso titolo, hanno reso possibile la piena realizzazione di questo evento. La curatrice ringrazia gli Artisti, che hanno aderito all’iniziativa rendendo possibile questa manifestazione culturale.
La mostra, che nasce da un’idea e progetto di Adalberto Sartori, gode dei patrocini di Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario, Comune di Mantova, Automobile Club Mantova, Museo Tazio Nuvolari, Amici del Museo Tazio Nuvolari, AMAMS Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche Tazio Nuvolari, Mantova Corse, Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale mantovano, Rotary Club Mantova Est Nuvolari e ProLoco di Castel d’Ario.
La mostra “Artisti per NUVOLARI” si inaugurerà Domenica 10 Settembre alle ore 11.00, con interventi di Arianna Sartori curatrice della mostra e del catalogo, Beniamino Morselli Presidente Provincia di Mantova, Daniela Castro Sindaco di Castel d’Ario, Mattia Palazzi Sindaco di Mantova, Giancarlo Pascal Presidente Museo Tazio Nuvolari di Mantova e Presidente Automobile Club Mantova, Attilio Facconi storico e autore del testo di presentazione del catalogo, Maria Gabriella Savoia ‘Casa Museo Sartori’ e autrice del testo critico del catalogo e alla presenza degli artisti che sono stati invitati dalla curatrice della mostra Arianna Sartori a realizzare appositamente un dipinto o una scultura in omaggio al pilota Tazio Nuvolari.
In mostra sono esposti 53 opere, tra dipinti e sculture, realizzate da: Baglieri Gino, Baldassin Cesare, Benedetti Laura, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bocelli Giuseppe, Bonafini Annalisa, Bongini Alberto, Budini Gianfranco, Candiano Carmelo, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Chiappa Tommaso, Corsucci Umberto, Cortellazzi Rossano Simone, Cristini Filippo, D’Ambrosi Diego, Davanzo Walter, Diazzi Roberta, Ferraris Giancarlo, Ferri Massimo, Ferro Davide, Filippini Claudio, Fonsati Rodolfo, Gravina Aurelio, Lengua Antonio, Luchini Riccardo, Luglio Corrado, Marzelli Pasquale, Merlo Alessandro, Miano Antonio, Mini Daniele, Minto Maria Grazia, Molinari Mauro, Monga Paolo, Musi Roberta, Orlandini Fabrizio, Paolini Parlagreco Graziella, Perna Vincenzo, Pilon Valerio, Pirondini Antea, Poli Gabriele, Rameri Alessandra, Romani Massimo, Romani Maurizio, Rossato Kiara, Sanna Alessandro, Santoli Leonardo, Scotto Aniello, Trombini Giuliano, Zamboni Nicola, Zoli Carlo
Nel corso della rassegna si svolgeranno diverse Manifestazioni ed Eventi collaterali:
la mattina dell’inaugurazione, Domenica 10 Settembre, passerà appositamente per via XX Settembre davanti alla “Casa Museo Sartori” di Castel d’Ario, dalle ore 10.00, la manifestazione d’auto storiche “AMAMS Caffè veloce a Castel d’Ario” organizzata da AMAMS Tazio Nuvolari. La sosta delle autovetture avverrà nella Piazza del Castello e gli equipaggi partecipanti si recheranno a visitare la rassegna d’arte per rendere un omaggio al campione Nuvolari.
Sabato 16 Settembre, dalle ore 14.30, il CLUB 8VOLANTI farà giungere a Castel d’Ario da Mantova il corteo delle auto storiche che partecipano al “3° Concorso d’Eleganza per auto storiche Città di Mantova. La più bella del reame”, ed effettueranno il passaggio dinanzi alla “Casa Museo Sartori”, la successiva sosta delle auto nella Piazza del Castello e visita degli equipaggi alla mostra in onore del pilota Nuvolari.
Domenica 17 Settembre, dalle ore 13.00, la scuderia MANTOVA CORSE, ha previsto per il “GRAN PREMIO NUVOLARI”, il passaggio di 300 auto storiche per Castel d’Ario e per via XX Settembre dove ha sede “Casa Museo Sartori”, ed una sosta veloce nella Piazza del Castello.
Domenica 17 Settembre, alle ore 17.00, nel cortile interno di “Casa Museo Sartori” si svolgerà lo spettacolo “LA DECIMA MUSA” di Ennio Castellani (Burattini di Maurizio Gioco. Costumi dei burattini di Ennio Castellani. Musiche di Francesco Bellomi. Burattinai: Maurizio Gioco e Barbara Caracciolo), inoltre l’esposizione di alcuni abiti dello stilista Ennio Castellani.
Tazio, il nostro passato ritrovato
“…Artisti!!! dedicate il vostro lavoro, la vostra genialità, la vostra arte a uno dei maggiori personaggi sportivi che l’Italia abbia avuto, a Tazio Nuvolari… nato a Castel d’Ario in provincia di Mantova. Analizzate il personaggio, la vita, gli episodi salienti, gli aneddoti, le vittorie e le sconfitte e trasformate il tutto in opere che meritino di essere esposte e conservate. Ogni espressione artistica è gradita perché molte sono le forme che si possono attuare e che meritano di essere conosciute e viste”.
Per tornare a “Nivola”, ancora una volta il nostro amicale invito è stato accolto da una selezionata schiera di oltre cinquanta artisti che hanno realizzato opere significative, che hanno esplorato i diversi ambiti personali e sportivi che hanno avuto a che fare con il nostro campione. Tazio all’epoca era famoso nel mondo, poi dopo la morte, pian piano, il suo nome è stato via via trascurato, e così anche nel suo paese… Se lo stesso personaggio fosse stato anglosassone o francese, di lui avrebbero celebrato sempre e comunque, qualsiasi aneddoto o aspetto sociale. In realtà l’Italia non ha mai sostenuto i propri campioni e, non solo in ambito sportivo, molti hanno dovuto andare all’estero per veder riconosciuto il loro talento, al contrario siamo pronti a celebrare qualsiasi moda …, espressione artistica … personaggio …, che arrivi dall’estero.
Siamo giunti, così, alla quinta edizione della rassegna dedicata a Tazio Nuvolari, tornati per celebrare la figura del grande pilota mantovano e questo ci aiuta ad essere fieri ed orgogliosi del nostro passato ritrovato.
La rassegna dedicata a Tazio Nuvolari rappresenta oramai un punto di forza di Casa Museo Sartori, dello stesso paese di Castel d’Ario ed anche della Città di Mantova, e ogni inaugurazione dell’esposizione unisce arte, cultura, e città in un’unica impresa vittoriosa che diventa nuovo stimolo per la rassegna successiva.
La promozione di un mito diventa così anche sviluppo di un territorio conosciuto nel mondo; il riunire artisti, appassionati, collezionisti, cittadini, enti e sostenitori, in un obiettivo comune, aiuta a riflettere sulle opportunità che tali manifestazioni possono offrire, a migliorare le relazioni con il contesto locale, potenziare l’effettivo impatto sulla città creando effetti a breve e a lungo termine sull’intera economia locale, sull’intero tessuto sociale generando un senso di appartenenza più ampio che superi la logica dell’evento in sé.
Dall’inizio lo scopo della manifestazione dedicata a Tazio Nuvolari è stato quello di creare interesse attorno a Casa Museo Sartori, con un evento artistico-culturale di prestigio, così, la scelta operata dalla curatrice va valutata in senso assolutamente positivo. Arianna certamente ha la conoscenza per selezionare ed invitare di volta in volta gli artisti più idonei per qualità esecutiva e potenza evocativa.
A me resta il compito di accompagnare la visione della mostra con brevi riflessioni scritte sulle diverse opere esposte.
Gino Baglieri per la rassegna ha realizzato Omaggio a Nuvolari un pilota che è rimasto nei cuori degli italiani. Tazio è stato un pilota amatissimo dalle folle anche per quello spirito di sfida che l’ha visto perdere solo contro il destino che lo ha colpito, soprattutto, negli affetti famigliari. Una stilizzata Vittoria alata stende la propria ala protettrice sul pilota, dipinto al volante del suo bolide. La tavolozza usata vede l’artista prediligere i toni caldi, gialli, ocra e rossi, stesi a grasse pennellate, nella definizione di un forte chiaroscuro.
Dare gas. Accelerare in curva, sentire il fragore de Il motore che romba, la terra che trema sotto i piedi, il vento che ti entra tra i capelli e l’adrenalina che sale. Ecco, queste sono le impressioni che si possono provare guardando il dipinto che Cesare Baldassin ha eseguito per la rassegna. Il motore è a mille giri e tutta l’aria attorno vibra, fremente per l’auto rossa che arriva, potente, in primissimo piano.
Laura Benedetti rende omaggio al pilota mantovano con il dipinto Nuvolari; la pittrice bresciana, non ha vissuto in prima persona l’epopea del campione, ma ne ha respirato la celebrazione degli anni successivi: la costruzione dell’auto e delle auto in piccoli dimensioni, la produzione di francobolli celebrativi, la letteratura sportiva riportata su tanti giornali italiani e non solo, sono realizzati con particolare cura e attenzione.
Emanuele Biagioni esegue un complesso monocromo in rosso dedicato a Nuvolari. Colto in un momento di pausa dopo una faticosa competizione, Tazio è seduto sul suo bolide, circondato da persone. Attento a ciò che gli viene detto, con lo sguardo rivolto al suo compare di discussione, è in controluce, i lineamenti del viso molto marcati, sono realizzati giocando su un forte controluce. La sua divisa, il caschetto e gli occhiali sono beige, ma il rosso dell’Alfa Romeo è talmente vivido da riflettersi e ricolorare tutto ciò che è vicino, compreso lo stesso Tazio, tutto rosso, naturalmente Ferrari.
Lino Bianco, realizzando l’opera polimaterica International Nivola, approfondisce il concetto dell’internazionalità del nostro campione. Il suo nome, le sue gare, le sue vittorie e le sue vicende hanno coinvolto le testate giornalistiche di tutto il mondo, lo hanno fatto e lo fanno tutt’ora ormai da quasi cent’anni. Le sue “ruote” hanno lasciato una profonda impronta nel cuore di tanti appassionati sportivi. Opera vicina alla pop-art, si caratterizza per l’uso di materiali e oggetti legati al mondo della ‘cultura popolare’.
Giuseppe Bocelli, realizza la scultura in terracotta Immagine di Nuvolari. La testa, in verità una maschera, ha davvero catturato l’anima di Tazio che serio e compreso, ti sta di fronte e ti osserva, creando uno strano rovesciamento di ruolo. Non sei tu a guardare, piuttosto ti senti osservato da lui. Sempre intriganti i ritratti dell’artista lombardo le cui teste, quasi stupefatte di riconoscersi, prendono vita e interagiscono nello spazio.
Annalisa Bonafini ha realizzato un monocromo che coglie Nuvolari sorridente all’inizio di una gara. Le profonde rughe attorno agli occhi ci evidenziano quanta sia la tensione che il pilota mantovano si porta addosso; lo sguardo è sorridente, compiaciuto, Tazio sa che il vincitore della gara sarà lui. Il caschetto in cuoio, gli occhiali alti sulla fronte, la mitica tartaruga sulla maglia e le iniziali incrociate, sono le caratteristiche che completano il ritratto, unica nota di colore lo sfondo giallo, giallo Nuvolari, naturalmente.
Mitazio è il titolo dell’opera che Alberto Bongini presenta; una sorta di curioso e divertente fumettone realizzato a tecnica mista, che vede il ‘Tazio-tartaruga’ lanciato legato ad un razzo, a forte velocità, attorno al pianeta più bello di tutti, azzurro, nello spazio siderale; metafora della raggiunta gloria, dell’eternità e quindi del mito. Bongini, come caratteristica sua e della pop-art, sulla tela applica materiali diversi che impreziosiscono l’opera.
Gianfranco Budini ha realizzato Nuvola-ri un bassorilievo policromo eseguito con la tecnica della ceramica raku. La costruzione vede il nostro pilota in sella alla sua motocicletta che, per sinuosità di curve e sintesi formale, è fortemente dinamica. Dalla poderosa marmitta esce una densa e pregnante nuvola resa con efficacia dalla materia puntinata, caratteristica del raku.
Carmelo Candiano bene interpreta il nostro eroe in Per Tazio Nuvolari. Su un fondo impalpabile, determinato da tante pur se materiche, pennellate sottili, il rosso è intenso, riempie la carta, rosso sangue, rosso Alfa Romeo. Dal rosso la testa del nostro eroe si impone come una presenza di prestigio: con un sottile colletto bianco ed un caschetto nero, gli occhiali da pilota sulla fronte, la solita sigaretta in bocca e gli occhi dallo sguardo d’acciaio cerchiati di nero, perfettamente resi in un recupero novecentista.
Un soggetto di rami e inviluppi orientali suggerisce a Sabina Capraro il titolo della sua opera Circuiti di gloria, al centro un efficace ritratto di Tazio Nuvolari che vittorioso, saluta il pubblico tenendo la coppa Vanderbilt affianco. Il 12 ottobre 1936, Nuvolari si aggiudica sul circuito di Long Island in America, la prestigiosa Coppa George Vanderbilt, espressamente commissionata alla Maison Cartier dal miliardario George Vanderbilt nel 1936. Il grande pilota italiano sbaragliò con la sua Alfa Romeo 12 C non solo gli americani, ma tutti gli altri piloti internazionali, dando all’Italia del ventennio una risonanza incredibile. “La Coppa Vanderbilt”, è oggi ritornata in Italia e conservata presso il Museo Nicolis di Villafranca.
Domenico Castaldi in Il sogno di Tazio raffigura il pilota che, assurto al ruolo di ‘principe’ dei piloti, trionfa nel Castello di Mantova a bordo del proprio bolide. Sullo sfondo lo skyline della stupenda città lacustre. Il cielo, la figura e l’intero dipinto appaiono frazionati in fasci di luce cromatici, nettamente distinti e contrastati, come filtrati attraverso un prisma ottico.
Il discorso artistico di Giovanni Cerri lo vede, da sempre, dipingere opere di archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche e industrie dismesse, aree abbandonate e passati relitti di edifici. Così l’artista è perfettamente a suo agio nel dipingere Tazio Nuvolari. L’eroe ripreso in un bianco e nero, indossa la divisa da pilota con gli occhiali sulla fronte, appena sceso dall’auto, lo sguardo affaticato ma sorridente, in una sorta di film-cronaca del passato.
Il Nuvolari dipinto da Tommaso Chiappa, alla Mille Miglia del 1948, è alla guida di una Ferrari 166SC; in testa alla corsa, dopo aver fatto togliere prima il cofano motore per rimediare ad una chiusura imperfetta, poi lo stacco di un parafango e successivamente lo spacco del supporto del sediolo del meccanico ed infine, dopo una derapata troppo accentuata, l’incrinatura del supporto di una balestra, e quindi, contro il proprio parere, si ritira per problemi meccanici obbligato a fermarsi da Enzo Ferrari a Reggio Emilia. L’artista dipinge un emozionante momento della gara, in un contrastato bianco e nero, nel momento preciso di una pericolosa derapata.
Umberto Corsucci realizza per la rassegna il gres smaltato Ti farò mangiare la polvere. L’opera è fortemente dinamica, non solo per quella forma particolarmente cuneiforme che definisce il bolide di Tazio simile ad un missile, ma soprattutto per la nuvola di polvere, straordinariamente realizzata in modo leggero e vaporoso, che sommerge la stessa auto e si solleva tutt’attorno. Sul cruscotto alcuni tratti di viso identificano il pilota alla guida e sul cofano, inciso nel gres il titolo dell’opera e il numero 28 che tanta fortuna portò al pilota.
Nel titolo dell’opera Se l’arte è rischio, Se l’arte è follia, Nuvolari era anche artista, Rossano Simone Cortellazzi esprime le proprie riflessioni sul ‘pilota maledetto’. L’artista, che porta avanti il percorso già tracciato da Mimmo Rotella, secondo i dettami pop-art del decollage, cerca, prova, sperimenta, e il risultato ottenuto è intrigante. Su strappi di carte pubblicitarie, stampate, dipinte, macchiate e applicate su tavola, esegue il veloce e incisivo primo piano di Tazio Nuvolari.
Filippo Cristini pensa a Nuvolari, così dipinge il famoso bolide in gara che, potente, arriva sollevando un nuvolo di polvere. Dell’auto dipinta in forte controluce, si percepisce soprattutto il volume e l’alta velocità, ma il pensiero che prevale va al più grande pilota di tutti i tempi, insuperato e insuperabile, per quello spirito indomito che lo ha contraddistinto per tutta la lunga carriera.
Diego D’Ambrosi esegue Cinque ritratti in piedi, un’opera composita che con una grafite monocroma su una base di acrilico blu, vede impegnato l’artista a cogliere il nostro campione in cinque momenti della propria carriera automobilistica. Dicevo con pochi tratti, ma molto efficaci, l’artista riesce a rendere appieno la situazione emotiva che il campione sta vivendo. Cinque pannelli delle stesse dimensioni lunghi e stretti, ma dall’alto, sul quarto da sinistra preme una piccola tavoletta dipinta, è la straordinaria e italiana Alfa Romeo rossa.
Walter Davanzo espone Dentro i sogni di Nuvolari, un ritratto di Tazio in divisa di pilota con il caschetto e gli occhiali sulla testa caratterizzato da palesi riferimenti all’impressionismo tedesco grazie ad un grafismo infantile. La ricerca pittorica di Davanzo è fatta di una forte componente gestuale tesa alla realizzazione di un’immagine grottesca tra sogno e realtà, capace di dare vita a una figura di impianto fauve-impressionista.
Roberta Diazzi realizza l’intrigante e prezioso ritratto Nuvolari Portrait, 11.600 Crystals from Swaroski® su plexiglass. L’artista grazie all’esclusiva autorizzazione, e ad una sapiente rielaborazione contrastata dell’immagine, utilizzando gli autentici cristalli Swaroski bianchi e nella varianti di due grigi, applicati su un fondo nero assoluto, ha ottenuto con incredibile adesione il volto, l’espressione e il sorriso appena accennato di Tazio.
Nuvolari-Il sogno di un bambino questo è il titolo dell’opera eseguita da Giancarlo Ferraris. Un bambino novello-pilota, è al volante dell’automobilina rossa a pedali, copia della mitica Alfa Romeo n.14, vincitrice della famosissima gara ‘Targa Florio”, del 1931. Così, indossando allo stesso modo la maglietta gialla, il caschetto in cuoio, gli occhialini, con lo sventolante tricolore sul cofano, gioca, e sogna il suo futuro vittorioso. … Nella parte superiore l’immagine è ferma al ricordo della gara che vide Nuvolari raggiungere velocità superate solo vent’anni dopo.
Massimo Ferri presenta una grande scultura in bronzo Rincorrendo il tempo; la memorabile Alfa Romeo rossa, l’automobile che guidata da Tazio è diventata il soggetto del desiderio di molti amanti di auto d’epoca. Usata dal principe dei piloti, l’auto è stata interprete di tante gare… questa dell’artista riproduce fedelmente l’auto nel momento della derapata controllata, la tecnica da lui inventata per imboccare una curva senza frenare. Tazio a bordo piega la testa per accompagnare il movimento.
Davide Ferro vive in una dimensione particolare nella quale tutti gli uomini sono uguali, contemporaneamente molte persone possono compiere gli stessi gesti; insomma è come se gli uomini fossero dei piccoli robot con pezzi intercambiabili. Anche il desiderio di apparire diversi da ciò che si è in realtà, potrebbe facilmente realizzarsi “cambiando testa”. Ma in Tazio, lui è riconoscibilissimo, con quella sigaretta in bocca, gli occhiali sulla fronte, seduto alla guida del suo bolide… la sua testa non può essere cambiata.
Claudio Filippini dedica 1000miglia alla rassegna. Il bolide di Tazio riempie la quasi totalità della tela. Il potente radiatore dell’Alfa Romeo rossa, con i grandi fanali e la piccola targa “1000miglia” in primissimo piano, è dipinto e descritto in tutte le sue particolarità; dietro si riconosce l’architettura di Piazza Vittoria a Brescia in una serena giornata di maggio. È la partenza della famosa corsa Mille Miglia. La passione per Nuvolari continua nel tempo, nuove gare, nuovi interpreti, ma il mito, insuperabile e insuperato è sempre Lui.
Rodolfo Fonsati pare essersi divertito a definire l’auto e Tazio stesso, con una linea di purissima silhouette. Una linea, su un foglio bianco, acquisisce senso e significato solo se si chiude per contenere e definire una forma. I di qua e i di là della linea si comprendono solo allora, e magicamente il nostro occhio li guarda, li legge, e finalmente li vede. Bellissima Smart Nivola.
Aurelio Gravina dipinge Kronos for Kronos. Krono, dio del tempo, lascia agli uomini il dono prezioso della fertilità della terra, insegna a usare la falce e a potare la vite; grazie a lui si passa dallo stato selvaggio alla civiltà. Il nostro Nuvolari novello Krono porta l’uomo dall’era agricola all’era industriale. La pittura dell’artista di tipo concettuale, con effetti di dripping, uso di larghe pennellate monocrome, grazie ad una parca tavolozza cromatica, fatta di colori contrastanti, cerca la drammatizzazione del soggetto.
Antonio Lengua, nel bozzetto della sua scultura Nuvolari sulle strade di San Marino, ritrae il campione mantovano alla guida dell’enorme auto; la grande scultura dedicata al pilota è stata realizzata per la Repubblica di San Marino nel 2014 ed è stata collocata a Borgo Maggiore, lungo la superstrada di San Marino, sulla strada che viene ogni anno percorsa dalle auto storiche delle Mille Miglia. L’auto, grazie a morbide forme arrotondate, dinamiche, è davvero manifesto alla sua potenza.
Riccardo Luchini dipinge un Nuvolari in gara sotto una pioggia battente e già nel 1932 alla Targa Florio… la pioggia diventò burrasca e la terra sotto forma di poltiglia copriva le auto interamente fin dentro l’abitacolo. Acqua e fango sopra e sotto, ciò nonostante ancora una volta Tazio arrivò primo, nessun conto del rischio, nessun rispetto per il proprio corpo. Nel dipinto la situazione è resa appieno, sostenuta dalla particolare tecnica pittorica dell’artista.
Corrado Luglio con Carolina festeggia Tazio, rende omaggio alla moglie del campione mantovano che, a Nürburgring nel 1935, con talento, tenacia e passione, uniti alla volontà di non arrendersi mai, vinceva il Gran Premio di Germania. Nel dipinto prevale una tonalità calda, solare. Le espressioni di entrambi sono raggianti, ché il momento è esaltante, i lutti familiari sarebbero arrivati negli anni successivi. Lui aveva superato una prova impossibile e lei, era la moglie innamorata e invidiata da tutte.
Per la rassegna Pasquale Marzelli, sceglie di intitolare l’opera esposta Un bolide nelle strade bianche; l’opera aderendo allo schema figurativo dell’artista, assume una connotazione decisamente veristica. Con capacità introspettiva e fisiognomica, l’artista riesce ad ottenere, grazie al taglio fotografico, un’immagine penetrante del solo viso del campione mentre il paesaggio tutt’attorno e gli sfondi appaiono frantumati. E i fiori, nota tipica di colore rosso, sono una caratteristica autentica di firma.
Alessandro Merlo realizza per la rassegna un ritratto monocromo del nostro campione raffigurato in primo piano. Assai fedele alla realtà, Tazio più che sorridente, appare sorpreso; non sappiamo per quale causa, ma l’attimo raffigurato lo coglie impreparato, con la bocca leggermente aperta, guardando avanti gli si illuminano gli occhi; in realtà il dipinto ha la freschezza di uno scatto fotografico, un’istantanea d’epoca che con il tempo è virata.
Antonio Miano esegue il ritratto di Nuvolari colto in una intensa espressione. Non so quale sia il frangente in cui gli è stato fatto questo scatto fotografico, ma Miano l’ha saputo trasformare in un’opera significativa. Per Nuvolari, non c’è gioia, non è questo un momento vittorioso, dal suo viso non si evince alcun sentimento; ma è invece l’artista che, in una situazione di grande concentrazione, pur usando poche tonalità di colore, riesce a torturare tela e materia, con passaggi su passaggi di colore per arrivare ad ottenere la complessa opera esposta.
Daniele Mini descrive Nuvolari al volante dell’Auto Union D, con la quale conquistò il Gran Premio d’Italia del 1938 e l’anno seguente il G.P. di Iugoslavia, a Belgrado, con la seconda guerra mondiale scoppiata da appena due giorni. Sarà l’ultima gara della Union, che con le sue auto sportive di nuova concezione, in color argento e con un design futuristico mai visto prima, il motore per la prima volta collocato dietro il conducente, grazie a piloti come Tazio, pur gareggiando senza alcun standard di sicurezza, raggiungevano velocità superiori ai 300 km/h. Il dipinto in un monocromo seppia sa cogliere la tensione del momento vittorioso.
Maria Grazia Minto da sempre dipinge un mondo onirico, del sogno, della fiaba, del simbolo e della fantasia. I suoi soggetti sono personaggi irreali, spesso bambole inanimate che comunque vivono e agiscono in situazioni inusuali. In La magia della vittoria, tutto si manifesta come una situazione fantastica: un gufo assiste sornione, la “bella” sventola una bandierina della 1000 Miglia, dentro la gabbia volano leggere due farfalline, ma dalla stessa, esce la mitica auto con Tazio a bordo che, però è strettamente legato al piacere della “bella” che lo tiene ad un lungo filo rosso.
Mauro Molinari grazie ad una figurazione dell’arte di strada e del graffitismo di tendenza neo-pop, dipinge un Nuvolari come da tradizione nella sua divisa gialla, con il caschetto in cuoio, con gli occhiali sulla fronte e un timido nastrino tricolore al collo che palesa l’italianità del campione. Non è alla guida di nessun bolide, non è circondato dal pubblico in visibilio, il campione nella sua solitudine è davanti ad un palazzo dalle cui finestre fuggono alcune figure come compresse da queste architetture moderne.
Su un fondo rosso-Ferrari abbagliante, Paolo Monga dipinge in un nero monocromo Tazio Nuvolari alla guida della sua Alfa Romeo. L’opera è intitolata 17 aprile 1932, giorno del IV Gran Premio di Monaco, che a bordo dell’Alfa Romeo 8C 2300 Tazio vince raggiungendo la velocità media di 89,822 Km/h. Il 28 aprile, undici giorni dopo lo straordinario trionfo, Gabriele D’Annunzio lo riceve al Vittoriale e gli regala una piccola tartaruga d’oro («all’uomo più veloce l’animale più lento») che Tazio indosserà sempre come amuleto e simbolo.
Roberta Musi dipinge Tazio Nuvolari motociclista che Inizia il mito, colto in uno scatto fotografico degli anni venti. Lo sfondo del dipinto, nella parte alta è suddiviso in leggere volute comprese tra delicate linee di margine bianche, mentre nella base sono invece consolidate alcune forme tondeggianti. Tazio in un monocromo nero, è in primo piano, raffigurato a cavallo della sua motocicletta, proprio in posa davanti alla sua casa alla Ronchesana. Baffetti, occhiali alti sul cappello, sguardo vivace, definito dalle linee curve peculiari dell’artista che segnano anche il panneggio della mis da corsa.
Fabrizio Orlandini realizza in legno inciso a strati, un efficace bassorilievo dedicato all’Alfa Romeo n. 41 che mette in risalto la potenza e l’aggressività del mezzo. Con l’auto prototipo dell’automobilismo italiano, sull’autostrada Firenze-Mare, il 15 giugno 1935, Nuvolari conquistò i record europei alle velocità di 321,428 km/h sul chilometro lanciato e di 323,125 km/h sul miglio lanciato, raggiungendo la punta massima di 364 km/h, nonostante durante le prove Tazio avesse rischiato per due volte di schiantarsi per via del forte vento e dell’instabilità della vettura.
Nuvolari sogna in rosso, questo il titolo dell’opera che Graziella Paolini Parlagreco espone alla rassegna. I diversi ritratti, grazie all’acquerello e la china, si presentano quasi appunti di viaggio, momenti di riflessione, ipotesi di lavoro, così pregni di significato, così compiuti graficamente da diventare essi stessi opera perfetta per essere esposta; in essa si sentono e si vivono alcuni momenti salienti della storia di Tazio.
Vincenzo Perna rende omaggio a Tazio Nuvolari con uno splendido quadro intitolato Nuvoloro per Nuvolari, trattasi di un olio su tela monocromo in bianco e nero su un fondo in foglia d’oro. L’opera è suddivisa in due parti: a sinistra, Tazio sorridente, brinda alla vittoria della “24ore di Le Mans”, celebrato dalla bella corona d’alloro e rose, al collo la tartaruga in oro, omaggio del grande Vate. A destra della tela, un secondo momento della gara coglie Tazio mentre concentratissimo, esegue la sua famosa curva senza frenata.
Valerio Pilon vuole ricordare Tazio Nuvolari e così lo eleva a erma. La scelta cade su un giovane Nuvolari che. nel 1924, era campionissimo alla guida delle motociclette Norton. Allora portava un paio di densi baffetti neri, il maglione di lana collo alto e gli occhiali già stabili sulla fronte. Nuvole-Nuvolari è il titolo del quadro dell’artista che, oltre al busto dedicato al nostro, riempie il cielo di nuvole benauguranti.
Antea Pirondini con la collaborazione di Anna Ferrari, dà spazio alla fantasia e dedica il proprio dipinto Sognando Nuvolari Tazio alla Casa Museo Sartori, ed è una piacevole sorpresa vedere Tazio, a cavallo della sua motocicletta, davanti alla porta di casa, fermo a scambiare due chiacchiere con Adalberto; due figure capaci di grandi passioni antitetiche, la velocità e l’arte. Incredibile, ma le due cose insieme hanno dato frutti nuovi.
Gabriele Poli dipinge Paesaggio epico, un potente dipinto che, più che descrivere auto e pilota, preferisce definire l’atmosfera di una gara combattuta come fosse una guerra, all’ultimo sangue, con piloti feriti e non solo; perché, come scrive Lucio Dalla “…quando corre Nuvolari mette paura, … perché il motore taglia la pianura. Nuvolari raccolto a pezzi, e… la folla gli grida parole d’amore… e lo vede scomparire come un soldato a cavallo…”. Quadro di forte impatto per la perfetta esecuzione e per la resa emotiva.
Alessandra Rameri presenta Sole e Nuvola-ri, un leggero acquarello con la scritta “Corre se piove, corre dentro al sole”. Tazio correva senza preoccuparsi delle condizioni atmosferiche, verso un sole cocente come nelle gare africane, o dentro le nuvole tra fulmini e saette con il cielo che si rovesciava sulla pista. L’artista si preoccupa di cogliere la potenza e la dinamicità dell’automobile aumentando le linee che costituiscono le ruote e le linee del vento.
Le immagini dei ricordi si appannano, si affievoliscono e poi scompaiono; l’immagine di Quando corre Nuvolari, che Massimo Romani ha nella mente, pur se in un preciso monocromo, è ancora abbagliante: colto in una sorridente espressione, in primissimo piano, con sguardo fermo, il caschetto e gli occhiali da pilota, Tazio come canta Lucio Dalla nella sua canzone, assurge al ruolo di antico cavaliere che affronta indomito una nuova prova. Nuvolari è sempre stato un mito.
Maurizio Romani realizza l’opera Omaggio a Nuvolari e lo fa con coerenza senza abbandonare le caratteristiche della propria pittura, grazie a quegli stilemi che ci permettono di riconoscere un dipinto proprio come suo, tra questi una preziosa natura morta arricchita da un modello di automobilina, il tutto realizzato con una superba e minuziosa perfezione tecnica. Nella parte alta del dipinto, un ritratto di Nuvolari solarizzato, ottenuto grazie a pennellate larghe e piatte, che si diversifica dal contesto del quadro sia per il tipo di esecuzione come per il suo essere monocromatico.
Nivola sulla Nuvola è il titolo della scultura in terracotta verniciata a freddo, esposta da Kiara Rossato. Da un basamento rosso, sintesi assoluta dell’Alfa Romeo e poi della Ferrari, si alza nel cielo un’alta nuvola bianca che porta impresse TN, le iniziali simbolo del grande pilota. Lui, è come su un fungo atomico, alto nella nuvola che cavalca il suo bolide a due ruote. L’artista mantovana non è interessata a definire somiglianze o a descrivere motori, piuttosto, grazie all’invenzione della struttura stessa a dare un senso emozionale all’opera.
Alessandro Sanna grazie ai suoi pennelli, ecoline, inchiostro di china lucida e opaca, omaggia Nuvolari con un prezioso acquerello. Prospettiva centrale, bassa linea d’orizzonte, due colori il verde dell’erba e degli alberi laterali, l’azzurro del cielo che volge al blu verso la parte alta del foglio, e il bianco del fondo crea il gioco delle nuvole, nuvole trasparenti, nuvole … Nuvolari. Lui, sul suo bolide rosso rombante, tra il fumo della marmitta è davanti a noi, arriva! … In un attimo sarà qui.
Leonardo Santoli in una ricerca dell’anima, sceglie di realizzare un etereo ed efficace ritratto di Tazio intitolato Nuvola, con un monocromo e abbagliante bianco e nero. Tutto è definito da veloci, larghe pennellate di bianco che, per la padronanza del gesto, evidenziano le qualità artistiche del maestro. Solo poche pennellate di nero sono aggiunte per definire e precisare. La rosa dei venti e alcune forme geometriche sono a confermare il suo alto brand artistico.
Aniello Scotto con la caratteristica tecnica del ritaglio, realizza Tre più tre per lui fa sempre sette. La frase è tra quelle che appartiene al linguaggio di Nuvolari: i conti li sanno fare tutti ma l’imprevisto, l’incidente, la casualità ci mettono sempre lo zampino e, così anche ciò che era facilmente realizzabile può cambiare. Il regalo di una tartaruga in oro, un volante che si stacca, un’auto che si schianta, la morte in agguato… molti gli imprevisti hanno cambiato il corso della vita di Tazio ma non il suo valore di assoluto pilota.
Giuliano Trombini sceglie di rappresentare Arriva Nuvolari. Pure se Nivola è riconoscibile chiaramente, e pure se la ricerca dell’artista non è la mera descrizione dell’auto, la definizione della tensione dell’attimo in cui il bolide rombante arriva è davvero importante. Poche sono le linee necessarie ma potenti e decise sono invece le pennellate con le quali, grazie ai valori cromatici ottenuti, l’artista riesce a rendere in modo davvero efficace la dinamicità del momento.
Duttile e malleabile, il rame si presta a molteplici lavorazioni, ma nelle mani di Nicola Zamboni acquista un alto valore artistico. L’opera Nuvolari e la tartaruga di D’Annunzio, è realizzata con una importante sintesi grafica, quasi l’artista avesse creato un disegno utilizzando come grafite il rame. Il campione è al volante del suo bolide e, sul cruscotto la mitica tartaruga con le iniziali del più veloce pilota del mondo.
Con Carlo Zoli la mitologia si scontra con la modernità: un’intrigante ceramica policroma che raffigura Tazio trasfigurato in un novello Mercurio con tanto di caschetto alato, è a cavallo del suo rosso drago-bolide che Vola sulla ruota della velocità. In realtà le fattezze dell’auto spinosa e puntuta ci ricordano il carapace di un gigantesco e mostruoso crostaceo e sono in netto contrasto con la rotondità e la levigatezza della grande ruota nera.
Maria Gabriella Savoia
Nello stesso periodo è possibile vedere, al primo piano di “Casa Museo Sartori”, la mostra antologica “Ritmo Astratto ANGELO RINALDI. Una vita d’arte. Dipinti, vetri e sculture dal 1960 al 2017”, organizzata da Fausto Tonello e Arianna Sartori. La Mostra Antologica comprende una cinquantina di opere, tra dipinti, vetri e sculture, realizzate dal 1960 al 2017 dal M° Angelo Rinaldi. La mostra arriva a Castel d’Ario dopo le importanti tappe ad Arezzo presso la “Casa Museo Ivan Bruschi” (gennaio-marzo 2017) e a Portobuffolè (Tv) nel “Museo Casa Gaia da Camino” (aprile-maggio 2017). Opere di Angelo Rinaldi sono conservate in musei e collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, tra cui Kunst Museum di Düsseldorf in Germania, Fondazione Morishita di Tokyo (Giappone), Istituto di Cultura Italiano di Ljubljana (Slovenia), sezione permanente del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti di Firenze. Inoltre si segnala la mostra di sculture nel 2010 intitolata “Di Vetro e nel Vetro: opere di Angelo Rinaldi 1960 - 2010” nelle sale di Palazzo Zuckermann a Padova e dal 2013 opere di pittura e scultura sono esposte all’interno delle sale del Ministero degli Esteri la Farnesina di Roma.
Durante la mostra è possibile visitare il Museo d’Arte Ceramica “Terra Crea – Sartori”. Nel Museo, ancora in divenire, è presentato il primo nucleo della raccolta di Opere ceramiche, collocate in modo permanente negli spazi predisposti nel cortile interno del palazzo.
Oltre 120 le piastre ceramiche che, modellate ed elaborate secondo le varie tecniche e ispirazioni dagli artisti, sono fissate alle pareti del cortile interno.
PROGETTO SCIENTIFICO
Titolo mostra: ARTISTI PER NUVOLARI. Quinta rassegna 2017
Sede: Casa Museo Sartori
Luogo: Castel d’Ario (Mn), via XX Settembre, 11/13/15
Inaugurazione: Domenica 10 Settembre 2017, ore 11.00
Interventi all’inaugurazione: Arianna Sartori / Beniamino Morselli, Presidente Provincia di Mantova / Daniela Castro, Sindaco di Castel d’Ario / Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova / Giancarlo Pascal, Presidente Museo Tazio Nuvolari e Presidente Automobile Club Mantova / Attilio Facconi, storico / Maria Gabriella Savoia, Casa Museo Sartori
Durata: dal 10 Settembre al 15 Ottobre 2017
Idea e progetto: Adalberto Sartori
Mostra e catalogo a cura di: Arianna Sartori
Presentazione in catalogo: Attilio Facconi
Testo critico in catalogo: Maria Gabriella Savoia
Catalogo: italiano/inglese
Editore: Archivio Sartori Editore, Mantova
Stampa: Grafiche Marchesini, Verona
Progetto espositivo e allestimento: Stefano Bosi
Organizzazione: Associazione Culturale Casa Museo Sartori, Castel d’Ario
(Catalogo: 144 pagine con presentazione storica di Attilio Facconi e testo critico di Maria Gabriella Savoia, riproduce le 53 opere, le 53 biografie degli artisti e riporta i contenuti in italiano ed inglese - Archivio Sartori Editore, Mantova. € 25,00)
Orario: Sabato 15.30-19.00 - Domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00.
Ingresso: libero.
Info: tel. 0376.324260
In mostra sono esposti 53 opere realizzate da: Baglieri Gino, Baldassin Cesare, Benedetti Laura, Biagioni Emanuele, Bianco Lino, Bocelli Giuseppe, Bonafini Annalisa, Bongini Alberto, Budini Gianfranco, Candiano Carmelo, Capraro Sabina, Castaldi Domenico, Cerri Giovanni, Chiappa Tommaso, Corsucci Umberto, Cortellazzi Rossano Simone, Cristini Filippo, D’Ambrosi Diego, Davanzo Walter, Diazzi Roberta, Ferraris Giancarlo, Ferri Massimo, Ferro Davide, Filippini Claudio, Fonsati Rodolfo, Gravina Aurelio, Lengua Antonio, Luchini Riccardo, Luglio Corrado, Marzelli Pasquale, Merlo Alessandro, Miano Antonio, Mini Daniele, Minto Maria Grazia, Molinari Mauro, Monga Paolo, Musi Roberta, Orlandini Fabrizio, Paolini Parlagreco Graziella, Perna Vincenzo, Pilon Valerio, Pirondini Antea, Poli Gabriele, Rameri Alessandra, Romani Massimo, Romani Maurizio, Rossato Kiara, Sanna Alessandro, Santoli Leonardo, Scotto Aniello, Trombini Giuliano, Zamboni Nicola, Zoli Carlo
Con il patrocinio di:
Regione Lombardia nella figura del Assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini
Provincia di Mantova nella figura del Presidente Beniamino Morselli
Comune di Castel d’Ario nella figura del Sindaco Daniela Castro
Comune di Mantova nella figura del Sindaco Mattia Palazzi
Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale mantovano nella figura del Presidente Barbara Chilesi
AMAMS Tazio Nuvolari - Romanore (Mn)
Amici del Museo Tazio Nuvolari - Mantova
Automobile Club Mantova
Mantova Corse - Mantova
Museo Tazio Nuvolari - Mantova
Rotary Club Mantova Est Nuvolari - Castel d’Ario (Mn)
Partner Sponsor:
ARIO srl - Castel d’Ario (Mn)
Banca Mediolanum - Viadana (Mn)
Classic Team - Mantova
Gabbiano SpA - Virgilio (Mn)
GEMAR srl - Porto Mantovano (Mn)
GSN Group srl - Porto Mantovano (Mn)
GSN Vigilanza - Porto Mantovano (Mn)
Sponsor tecnici:
Cantine Virgili - Mantova
Mail Boxes etc - Mantova
Parmigiano Reggiano - Sezione di Mantova
Salumificio Merlotti - Marmirolo (Mn)
Trattoria Al Macello - Castel d’Ario (Mn)
Communication Partner:
Pro Loco - Castel d’Ario (Mn)
Un sentito ringraziamento a: Luca Bergamaschi, Diego Berlendis, Davide Capra, Corrado Corneliani, Beatrice Corradini, Carlo Dodi, Attilio Facconi, Michele Filippini, Suse Gadioli, Lidia Guglielmi, Ignazio Iurato, Nicola Lorandi, Marco Marani, Paolo Marchini, Mario Mazzola, Stefano Merlotti, Lorenzo Montagner, Giancarlo Pascal, Silvia Ravanini, Renato Reggiani, Claudio Rossi, Vittorio Savoia, Claudio Scapinello, Paolo Soave, Stefano Vasini, Andrea Virgili, e a quanti con il loro contributo e a diverso titolo, hanno reso possibile la piena realizzazione di questo evento. La curatrice ringrazia gli Artisti, che hanno aderito all’iniziativa rendendo possibile questa manifestazione culturale.
10
settembre 2017
Artisti per Nuvolari – Quinta edizione 2017
Dal 10 settembre al 15 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
CASA MUSEO SARTORI
Castel D'Ario, Via XX Settembre, 11-15, (Mantova)
Castel D'Ario, Via XX Settembre, 11-15, (Mantova)
Orario di apertura
Sabato 15.30-19.00 - Domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00
Vernissage
10 Settembre 2017, ore 11.00
Autore
Curatore