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Artisti Roma-Kyiv 2021-2022
Grafiche e dipinti di artisti, ucraini e italiani, che hanno operato dal 2021 al 2022, nell’ambito del progetto “Due Fiumi Due Capitali, Plein Air Roma-Kyiv”, un programma di lavoro all’aperto svolto in contemporanea nelle due capitali, nato nel clima di isolamento dovuto alla pandemia.
Comunicato stampa
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Dal 18 febbraio 2023 sono esposte nella Galleria di Ricerca Embrice opere grafiche e dipinti di un gruppo di artisti, in prevalenza di origine ucraina, che hanno operato nel 2021 e nel 2022, nell’ambito di un progetto di coordinamento creativo originale, scritto da Ala Zarvanytska a Roma, con due referenti a Kyiv, Liubof Tomina e Lyudmila Chervyakova.
Il progetto, Due Fiumi Due Capitali, nasce nel clima di isolamento internazionale per le restrizioni imposte dalla recrudescenza della pandemia e ha, come sottotitolo, Plein Air Roma-Kyiv: un programma di lavoro artistico all’aperto svolto in contemporanea nelle due capitali. La terza fase del progetto, che prevedeva l’esposizione dei lavori in mostre dedicate, è stata interrotta dalla guerra seguita all’invasione russa del Paese.
Le opere in mostra sono solo alcune di quelle prodotte a Roma, alla Terrazza del Monumento ai Fratelli Cairoli al Pincio e a Kyiv, in località Volodymyrska, il 12 Ottobre 2021. Sono esposte anche, tuttavia, brevi schede informative su tutti gli artisti partecipanti: 12 artisti a Roma, 5 dei quali italiani e 14 artisti di nazionalità ucraina a Kyiv. Questa piccola mostra propone una continuità alla iniziativa della curatrice, che è anche l’ideatrice del progetto, ed è certamente utile a mantenere in vita i contatti culturali con quanti vivono a Kyiv in questo drammatico periodo, anniversario della invasione russa. Piuttosto rari sono stati in tempi recenti i rapporti culturali formali fra Italia e Ucraina: fra questi la Mostra svoltasi a Kyiv, con il Patrocinio dell’Istituto di Cultura Italiano, dal titolo The Corrosion of Caracter, tradotto nell’italiano L’uomo Flessibile. Nella percezione della critica, la mostra presentava i temi inquietanti dell’incertezza e della precarietà: incertezza e precarietà che questi artisti al lavoro al Pincio e a Volodymyrska continuano ad affrontare con le loro opere. Distanza culturale, epidemia, guerra. Su quale back ground lavorano? Scuole, in primo luogo: Kyiv Art Institut, Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti di Lviv, Conservatorio di Uzhgorod, Facoltà di Filologia dell’Università di Kyiv, Kyiv Art and Industrial College, Accademia di Design di Tallin, Istituto di Ingegneria Civile di Kyiv, KMDU, Accademia Statale di cultura e Arti di Luhansk. Ma un evidente gap separa questi artisti dalla loro tradizione moderna fondata un secolo fa, fra le difficoltà imposte all’inizio degli anni Trenta per l’arte di stato sovietica. Tradizione documentata nell’opera di quanti, come Sonia Terk, hanno potuto lasciare il Paese. Sonia, alla quale il Musèe d’Art Moderne di Parigi e la Tate Gallery di Londra hanno dedicato due importanti retrospettive, formatasi a Leningrado e Karlsruhe, trasferitasi a Parigi conosce e sposa Robert, e con il cognome di Delaunay diventa una delle protagoniste della nuova arte di avanguardia. Meno conosciuti rimangono, anche per la censura imposta dal realismo socialista, Les Kurbas, Olexandr Bohomazov, Mykailo Boychuk, Anatoly Petrysky: artisti che hanno contribuito significativamente alla nuova arte del Novecento con risultati dello stesso livello dei colleghi europei. Solo alcuni degli artisti le opere dei quali sono esposte in mostra scelgono un raccordo con quella tradizione; molti lavorano ancora su modelli ottocenteschi. Ma quanti sono vicini alla Comunità ucraina a Roma, che opera sotto il segno della spiga di grano, in ricordo degli eccidi di Babin Jar e Holodomor, sanno che essa rivendica un più ampio contributo alla cultura europea; a partire dalla grande letteratura definita come russa, nella quale spiccano nomi, come quello di Gogol, nato in Ucraina nel 1809.
Carlo Severati
Il progetto, Due Fiumi Due Capitali, nasce nel clima di isolamento internazionale per le restrizioni imposte dalla recrudescenza della pandemia e ha, come sottotitolo, Plein Air Roma-Kyiv: un programma di lavoro artistico all’aperto svolto in contemporanea nelle due capitali. La terza fase del progetto, che prevedeva l’esposizione dei lavori in mostre dedicate, è stata interrotta dalla guerra seguita all’invasione russa del Paese.
Le opere in mostra sono solo alcune di quelle prodotte a Roma, alla Terrazza del Monumento ai Fratelli Cairoli al Pincio e a Kyiv, in località Volodymyrska, il 12 Ottobre 2021. Sono esposte anche, tuttavia, brevi schede informative su tutti gli artisti partecipanti: 12 artisti a Roma, 5 dei quali italiani e 14 artisti di nazionalità ucraina a Kyiv. Questa piccola mostra propone una continuità alla iniziativa della curatrice, che è anche l’ideatrice del progetto, ed è certamente utile a mantenere in vita i contatti culturali con quanti vivono a Kyiv in questo drammatico periodo, anniversario della invasione russa. Piuttosto rari sono stati in tempi recenti i rapporti culturali formali fra Italia e Ucraina: fra questi la Mostra svoltasi a Kyiv, con il Patrocinio dell’Istituto di Cultura Italiano, dal titolo The Corrosion of Caracter, tradotto nell’italiano L’uomo Flessibile. Nella percezione della critica, la mostra presentava i temi inquietanti dell’incertezza e della precarietà: incertezza e precarietà che questi artisti al lavoro al Pincio e a Volodymyrska continuano ad affrontare con le loro opere. Distanza culturale, epidemia, guerra. Su quale back ground lavorano? Scuole, in primo luogo: Kyiv Art Institut, Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti di Lviv, Conservatorio di Uzhgorod, Facoltà di Filologia dell’Università di Kyiv, Kyiv Art and Industrial College, Accademia di Design di Tallin, Istituto di Ingegneria Civile di Kyiv, KMDU, Accademia Statale di cultura e Arti di Luhansk. Ma un evidente gap separa questi artisti dalla loro tradizione moderna fondata un secolo fa, fra le difficoltà imposte all’inizio degli anni Trenta per l’arte di stato sovietica. Tradizione documentata nell’opera di quanti, come Sonia Terk, hanno potuto lasciare il Paese. Sonia, alla quale il Musèe d’Art Moderne di Parigi e la Tate Gallery di Londra hanno dedicato due importanti retrospettive, formatasi a Leningrado e Karlsruhe, trasferitasi a Parigi conosce e sposa Robert, e con il cognome di Delaunay diventa una delle protagoniste della nuova arte di avanguardia. Meno conosciuti rimangono, anche per la censura imposta dal realismo socialista, Les Kurbas, Olexandr Bohomazov, Mykailo Boychuk, Anatoly Petrysky: artisti che hanno contribuito significativamente alla nuova arte del Novecento con risultati dello stesso livello dei colleghi europei. Solo alcuni degli artisti le opere dei quali sono esposte in mostra scelgono un raccordo con quella tradizione; molti lavorano ancora su modelli ottocenteschi. Ma quanti sono vicini alla Comunità ucraina a Roma, che opera sotto il segno della spiga di grano, in ricordo degli eccidi di Babin Jar e Holodomor, sanno che essa rivendica un più ampio contributo alla cultura europea; a partire dalla grande letteratura definita come russa, nella quale spiccano nomi, come quello di Gogol, nato in Ucraina nel 1809.
Carlo Severati
18
febbraio 2023
Artisti Roma-Kyiv 2021-2022
Dal 18 al 25 febbraio 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA EMBRICE
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì al sabato dalle 18:00 alle 20:00, domenica chiuso.
Vernissage
18 Febbraio 2023, Dalle 18:00
Autore
Curatore