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Artists at Work – Love Project
Sono 100 i dipinti realizzati per Love Project da Fabrizio Da Prato e Keane, uniti in sodalizio dalla fine degli anni ’80 col nome di “Artists at Work” e autori di numerosi interventi, performance e progetti di alfabetizzazione artistica concentrati per la maggior parte nella Garfagnana e nell’area nord della Toscana. Il 13 e il 14 giugno 2015, Love Project sarà presentato a Isola Santa (Careggine), un antico borgo lambito dal piccolo omonimo lago, incastonato in una valle mozzafiato del Parco delle Alpi Apuane. Qui, nella chiesa medievale di S. Jacopo (XIII sec.), due grandi strutture lignee incorniceranno le 50 opere realizzate da ciascun artista che resteranno esposte (e acquistabili) in quei due soli giorni. L’evento sarà arricchito dalle performance musicali di Andrea Guzzoletti
brizio Da Prato e Keane, uniti in sodalizio dalla fine
degli anni ’80 col nome di “Artists at Work” e autori di
numerosi interventi, performance e progetti di alfabe-
tizzazione artistica concentrati per la maggior parte
nella Garfagnana e nell’area nord della Toscana.
Il 13 e il 14 giugno 2015, Love Project sarà presenta-
to a Isola Santa (Careggine), un antico borgo lambito
dal piccolo omonimo lago, incastonato in una valle
mozzafiato del Parco delle Alpi Apuane. Qui, nella
chiesa medievale di S. Jacopo (XIII sec.), due grandi
strutture lignee incorniceranno le 50 opere realizzate
da ciascun artista che resteranno esposte (e acqui-
stabili) in quei due soli giorni. L’evento sarà arricchito
dalle performance musicali di Andrea Guzzoletti.
Disallestita la suggestiva presentazione a Isola Santa,
nei mesi estivi Love Project si irradierà facendo tappa
in 5 capoluoghi toscani (Firenze, Siena, Lucca, Pisa,
Livorno), dove altrettante piazze cittadine diventeran-
no contemporaneamente e per un solo giorno la sede
espositiva delle opere. In forma del tutto anonima, i
dipinti invenduti saranno collocati ai piedi di monu-
menti o punti significativi di ciascuna piazza, rimanen-
do soggetti per qualche ora alle libere reazioni e alle
interazioni dei passanti, che potranno variare dall’in-
differenza, all’ammirazione o al rifiuto, dal possibile
danneggiamento, al prelievo. Le opere acquisteranno
così una nuova funzione, quella di dono.
Le persone curiose e interessate ad acquisire infor-
mazioni troveranno su ciascuna opera, oltre alla firma
dell’artista, un QRCODE attraverso cui potranno con-
nettersi al sito Love Project e leggere notizie e appro-
fondimenti sugli autori, sulle opere, sui luoghi, sulle
modalità e intenzioni del progetto.
L’opera, da merce a dono
L’operazione artistica Love Project prende forma da
stimoli creativi e interrogativi sociali da lungo tempo
coltivati dal duo Artists at Work.
• Vendere o donare un’opera?
• Quando e come si vende un’opera?
• Quando e come la si dona?
• Cambia l’opera se cambia la sua destinazione?
• L’opera a chi è destinata?
• Quando si definisce un’opera ‘compiuta’?
• Da cosa si stabilisce il valore di un’opera?
• Qual è la percezione del valore di un’opera?
Da sempre l’opera d’arte, in quanto manufatto, è
considerata una merce e, fin dagli impressionisti,
l’apparato commerciale è diventato esplicitamente
e strettamente connesso alla produzione artistica.
Rispetto alla commercializzazione e mercificazione
dell’arte, alcuni artisti hanno assunto posizioni estre-
me, come Andy Warhol che negli anni ’60 teorizzava
la business art o come Jeff Koons che negli anni ’80
dichiarava “L’arte non consiste nel fare un quadro,
ma nel venderlo”. Celebri parodie dei criteri di stima
del valore vartistico e commerciale dell’arte sono sta-
te quelle di Yves Klein (con la performance Zone de
sensibilité picturale immatérielle del 1959) e di Piero
Manzoni (che nello stesso anno vendeva le 12 linee o
le Sculture pneumatiche, per poi realizzare nel 1961
la Merda d’artista).
L’operazione Love Project si carica consapevolmente
di questi interrogativi oramai storicizzati, ma in modo
riflessivo e aperto a nuove prospettive, non violente-
mente provocatorio o esplicitamente sovversivo. Le
opere, veri e propri quadri, come un’epifania appaio-
no alla co(no)scenza del pubblico in un ambientazio-
ne mistica e, come è nella loro natura di manufatti,
possono essere acquistate. È sufficiente una nuova
alba perché quelle stesse opere d’arte acquisiscano
una nuova identità, un nuovo statuto ontologico: da
merce a dono. La sovversione latente consiste dun-
que nell’essere presenza che diviene presente.
Come nell’epifania, per riprendere la metafora, le
opere vengono disseminate nelle piazze più note
e frequentate di ciascuna delle città che accoglie
il dono di Love Project. Con la differenza che nul-
la viene chiesto in cambio, neppure una promessa
di bontà sufficiente ad evitare di ricevere il carbone.
In maniera invisibile gli Artists at Work depongono
le proprie opere come un’offerta. Non è abbandono
ma dono, generoso, libero, non obbligato, unilatera-
le, non ricambiabile, imprevisto, inatteso, incondizio-
nato, non vincolante. Un dono che sembra nascere
da un bisogno apparentemente immotivato di dare,
sul quale si impernia la riflessione dell’antropologo
Jacques T. Godbout di cui vale la pena citare un inte-
ro brano tratto del suo Le langage du don (1996):
"Il linguaggio del dono, lungi dall’essere ipocri-
ta, permette all’offerta di realizzarsi, al dono di circolare significando qualcosa, avendo quel che si potrebbe chiamare un valore di legame, al di là del suo valore economico e della sua stretta utilità.
In latri termini, il linguaggio che esiste intorno al
dono permette al dono stesso di esprimere qual-
cosa e dunque di essere a sua volta un linguaggio.
Che cosa esprime questo linguaggio? Di che cosa
è il linguaggio? Io penso semplicemente che sia il
linguaggio dell’amore. Evidentemente! Il movente
del dono, la passione pura e semplice di donare e
di ricevere in cambio, si basa semplicemente sul
bisogno di amare e di essere amato che è altret-
tanto forte, anzi probabilmente più forte e più fon-
damentale, del bisogno di acquisire, di accumula-
re cose, di ottenere beni in cui consiste il movente
del guadagno. L’uomo è in primo luogo un essere
di relazione e non un essere di produzione"
Una relazione costruita sul linguaggio dell’amore:
Love Project, appunto!
Le opere
Le opere degli “Artists at Work” per Love Project
I 100 dipinti realizzati per Love Project da Fabrizio da
Prato e Keane sono tutti caratterizzati dalla mono-
tematicità, ovvero ciascun artista ha scelto un unico
soggetto da reiterare come una cifra distintiva sulle
50 opere che compongono il progetto.
Fabrizio Da Prato si è concentrato sull’iconografia
del cuore, icona universale, logora e abusata, da lui
provocatoriamente recuperata, reinventata e decli-
nata in infinite variazioni del tema. All’aspetto forma-
le, di grande impegno per le sperimentazioni tecni-
che adottate, l’artista ha consapevolmente unito il
contenuto espressivo e semantico concentrato nel
simbolo del cuore. Organo vitale e principio motore,
metafora dell’animo e dell’intimità, della sensibilità e
dell’istinto, il cuore quando è associato alla sfera del
dono si carica di valenze estreme e totalizzanti.
Keane ha operato una scelta del tutto opposta, in-
dividuando come soggetto-cifra il Biroldo della Gar-
fagnana, salume dalle origini umili, prodotto con gli scarti del maiale nelle zone settentrionali della Toscana. Le 50 fette di Biroldo ritratte dal vivo con attenzione lenticolare, diversamente dai cuori di Da Prato, appartengono ad un codice culturale vernacolare, ristretto a pochissime persone, concentrate in un’unica area geografica.
Il paradosso dell’accostamento tra i cuori e le fette
di Biroldo consiste proprio nel duplice spiazzamento
provocato dai differenti codici sociolinguistici: l’ico-
nografia del cuore e le sue nobili funzioni semantiche
prevedono una comprensione pressoché universale;
al contrario l’inedita raffigurazione dell’umile Biroldo
risulta accessibile solo a un gruppo ristretto e deten-
tore di una conoscenza esclusiva ancorché non elita-
ria. Per chi non abbia mai visto l’insaccato, l’immagi-
ne raffigurata da Keane può evocare sezioni di marmi
e intarsi oppure astruse anamorfosi barocche.
Il cortocircuito prodotto dalla contiguità delle opere
di Fabrizio Da Prato e di Keane trova soluzione nella
comune natura organica dei soggetti, nell’essere en-
trambi ricetto di sangue, e dunque nel loro legame indissolubile con la vita e con la morte.
I luoghi
Presentazione:
13 e 14 giugno 2015
Isola Santa – Careggine - LU
A seguire:
• Livorno
• Pisa
• Lucca
• Firenze
• Siena
Artists at Work – Love Project
Careggine, Via D'arni, 50, (Lucca)