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Art=Life=Art Dada>Fluxus. Dalla collezione di Museion
In mostra più di cento lavori dalla collezione del museo, provenienti in gran parte dall’Archivio di Paolo Dalla Grazia
Comunicato stampa
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Art=Life=Art
Dada>Fluxus. Dalla collezione di Museion.
Inaugurazione: giovedì 15 marzo, ore 19, Museion Bolzano.
Dal 16 marzo Museion presenta Art=Life=Art. Dada>Fluxus: in mostra più di cento lavori dalla collezione
del museo, provenienti in gran parte dall’Archivio di Paolo Dalla Grazia. Completano l’esposizione una
trentina di libri d’artista, acquisiti grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano
e presentati anche presso la Biblioteca della Libera Università. La mostra a Museion cade nel 50°
anniversario del Fluxus festival, tenutosi nel 1962 a Wiesbaden, considerato il momento di nascita del
movimento Fluxus.
La mostra, a cura di Andreas Hapkemeyer, mette in luce le connessioni e gli elementi di continuità
tra il dadaismo degli anni ’20 e ’30 e il movimento del Fluxus a partire dagli anni ’60. Grazie alla
presentazione in una struttura a scaffali mobili, il visitatore è invitato all’interattività, a comporre la sua
personale esposizione studiando le opere da vicino.
L’arte come parte della vita (art=life), e non il suo contrario; l’abbattimento dei confini fra ciò che è
considerato arte e ciò che non lo è, tra opera ludica e opera socialmente impegnata: nel 1916 il Dadaismo
rovescia quello che fino ad allora era il concetto di arte - all’inizio degli anni ’60 il movimento del Fluxus ne
riprende molti elementi e principi ispiratori.
La mostra si apre con la famosa “Boîte-en-valise” di Marchel Duchamp. L’installazione, fatta produrre
alla fine degli anni ’30 in una tiratura limitata e riprodotta dallo stesso artista nel 1961, raccoglie una
sessantina dei suoi lavori più importanti in miniatura, dai quadri post futuristi all’orinatoio. Nell’opera
Duchamp gioca con il concetto di originale e replica: il lavoro è solo uno dei numerosi ready made e multipli
presenti in mostra, manifestazioni tipiche del Dada e del Fluxus. Sia i ready made, (letteralmente “pronto
all’uso”) lavori ottenuti da oggetti appartenenti alla realtà quotidiana, che i multipli, edizioni di opere
esistenti in più esemplari, rinunciano all’idea dell’opera d’arte come pezzo unico, insostituibile e prezioso.
Il valore aggiunto non è quindi dato dalla maestria nella produzione di un’opera, ma dall’operazione
intellettuale dell’artista.
Se l’aspetto concettuale prevale su quello manuale, anche una brioche e un biscotto possono diventare
parte dell’opera d’arte. È quanto succede nell’installazione “Due madri” (1959) dell’artista Meret
Oppenheim e “Plate for a piece of reality” (1992) di Philip Corner, artista e musicista. Le due opere
rilevano l’importanza che soprattutto il movimento del Fluxus ha attribuito al cibo e all’atto della sua
assunzione, per un’arte che sconfina nella quotidianità. Questo interesse si manifesta anche in un altro
lavoro esposto, “Wirtschaftswert Speisekuchen” (1977) dell’artista Joseph Beuys.
Nelle sue opere degli anni ’20 e ’30, il dadaista John Heartfield trasforma invece il collage in un’arma
politica nei confronti del nazionalsocialismo: in mostra, tra l’altro, “Ein gefährliches Eintopfgericht” del
1934 e di “Lehre des Wolfes” del 1935. L’artista Klaus Staeck continua il lavoro di Heartfield a partire dagli
anni ’70.
Il rapporto fra arte e musica, sviluppato da diversi artisti Fluxus, è testimoniato dalla serigrafia di
Giuseppe Chiari “La pioggia è rumore ma è musica”. L’elemento musicale ovvero acustico è presente
anche nelle opere e libri d’artista di John Cage, Joe Jones, Philip Corner e Charlotte Moorman. Tra i
lavori esposti anche la cartella “Fluxers”, edita in occasione dell’omonima mostra a Museion nel 1992, con
opere di 12 artisti, da Eric Andersen a Karl Friedman, da Ben Patterson a Ben Vautier.
La Biblioteca della Libera Università di Bolzano espone invece due nuclei di libri d’artista. Il
primo, “dadaista”, è composto da quattro libri rari di Duchamp tra cui “The bride stripped bare by her
bachelors, even”, una trascrizione tipografica di testi dalla sua opera “Green Box”. Il secondo nucleo è
composto da una serie di volumi dell’artista Fluxus Diter Roth, continuatore dell’opera di Duchamp. Le
opere contengono disegni, collage, testi, articoli di giornale, che si riallacciano alla più banale quotidianità:
più che il risultato finale, conta il processo creativo, il pensiero di un’arte che è nella vita.
Saranno in mostra le opere dei seguenti artisti: Erik Andersen, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage/
Calvin Sumsion, Christo, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Marcel Duchamp, Ken Friedman, Raymond Hains,
John Heartfield, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Joe Jones, Charlotte Moorman, Nam June Paik, Ben
Patterson, Lamberto Pignotti, Robert Rauschenberg, Pierre Réstany, Mimmo Rotella, Sarenco, Daniel Spoerri,
Ben Vautier, Jacques Villeglé, Wolf Vostell, Bob Watts.
Libri d’artista di: Marcel Duchamp, Christo, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage, Giuseppe Chiari, Philip
Corner, Dick Higgins, Diter Roth, Daniel Spoerri, Klaus Staeck, Ben Vautier, Wolf Vostell.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo con testi di Andreas Hapkemeyer e Letizia
Ragaglia (ita/dt/eng) edito da Museion, 100 pp, ill.
Art = Life = Art
Dada > Fluxus. Dalla collezione di Museion
A cura di Andreas Hapkemeyer
Inaugurazione: giovedì 15 marzo 2012. Fino al 24/02/2013
Museion, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano
Via Dante 6, Bolzano
www.museion.it
Biblioteca della Libera Università di Bolzano
Piazza Università 1, Bolzano
www.unibz.it
Bolzano 15.03.2012
Ufficio stampa Museion
caterina.longo@museion.it
Caterina Longo t. +39 0471 223428
Dada>Fluxus. Dalla collezione di Museion.
Inaugurazione: giovedì 15 marzo, ore 19, Museion Bolzano.
Dal 16 marzo Museion presenta Art=Life=Art. Dada>Fluxus: in mostra più di cento lavori dalla collezione
del museo, provenienti in gran parte dall’Archivio di Paolo Dalla Grazia. Completano l’esposizione una
trentina di libri d’artista, acquisiti grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano
e presentati anche presso la Biblioteca della Libera Università. La mostra a Museion cade nel 50°
anniversario del Fluxus festival, tenutosi nel 1962 a Wiesbaden, considerato il momento di nascita del
movimento Fluxus.
La mostra, a cura di Andreas Hapkemeyer, mette in luce le connessioni e gli elementi di continuità
tra il dadaismo degli anni ’20 e ’30 e il movimento del Fluxus a partire dagli anni ’60. Grazie alla
presentazione in una struttura a scaffali mobili, il visitatore è invitato all’interattività, a comporre la sua
personale esposizione studiando le opere da vicino.
L’arte come parte della vita (art=life), e non il suo contrario; l’abbattimento dei confini fra ciò che è
considerato arte e ciò che non lo è, tra opera ludica e opera socialmente impegnata: nel 1916 il Dadaismo
rovescia quello che fino ad allora era il concetto di arte - all’inizio degli anni ’60 il movimento del Fluxus ne
riprende molti elementi e principi ispiratori.
La mostra si apre con la famosa “Boîte-en-valise” di Marchel Duchamp. L’installazione, fatta produrre
alla fine degli anni ’30 in una tiratura limitata e riprodotta dallo stesso artista nel 1961, raccoglie una
sessantina dei suoi lavori più importanti in miniatura, dai quadri post futuristi all’orinatoio. Nell’opera
Duchamp gioca con il concetto di originale e replica: il lavoro è solo uno dei numerosi ready made e multipli
presenti in mostra, manifestazioni tipiche del Dada e del Fluxus. Sia i ready made, (letteralmente “pronto
all’uso”) lavori ottenuti da oggetti appartenenti alla realtà quotidiana, che i multipli, edizioni di opere
esistenti in più esemplari, rinunciano all’idea dell’opera d’arte come pezzo unico, insostituibile e prezioso.
Il valore aggiunto non è quindi dato dalla maestria nella produzione di un’opera, ma dall’operazione
intellettuale dell’artista.
Se l’aspetto concettuale prevale su quello manuale, anche una brioche e un biscotto possono diventare
parte dell’opera d’arte. È quanto succede nell’installazione “Due madri” (1959) dell’artista Meret
Oppenheim e “Plate for a piece of reality” (1992) di Philip Corner, artista e musicista. Le due opere
rilevano l’importanza che soprattutto il movimento del Fluxus ha attribuito al cibo e all’atto della sua
assunzione, per un’arte che sconfina nella quotidianità. Questo interesse si manifesta anche in un altro
lavoro esposto, “Wirtschaftswert Speisekuchen” (1977) dell’artista Joseph Beuys.
Nelle sue opere degli anni ’20 e ’30, il dadaista John Heartfield trasforma invece il collage in un’arma
politica nei confronti del nazionalsocialismo: in mostra, tra l’altro, “Ein gefährliches Eintopfgericht” del
1934 e di “Lehre des Wolfes” del 1935. L’artista Klaus Staeck continua il lavoro di Heartfield a partire dagli
anni ’70.
Il rapporto fra arte e musica, sviluppato da diversi artisti Fluxus, è testimoniato dalla serigrafia di
Giuseppe Chiari “La pioggia è rumore ma è musica”. L’elemento musicale ovvero acustico è presente
anche nelle opere e libri d’artista di John Cage, Joe Jones, Philip Corner e Charlotte Moorman. Tra i
lavori esposti anche la cartella “Fluxers”, edita in occasione dell’omonima mostra a Museion nel 1992, con
opere di 12 artisti, da Eric Andersen a Karl Friedman, da Ben Patterson a Ben Vautier.
La Biblioteca della Libera Università di Bolzano espone invece due nuclei di libri d’artista. Il
primo, “dadaista”, è composto da quattro libri rari di Duchamp tra cui “The bride stripped bare by her
bachelors, even”, una trascrizione tipografica di testi dalla sua opera “Green Box”. Il secondo nucleo è
composto da una serie di volumi dell’artista Fluxus Diter Roth, continuatore dell’opera di Duchamp. Le
opere contengono disegni, collage, testi, articoli di giornale, che si riallacciano alla più banale quotidianità:
più che il risultato finale, conta il processo creativo, il pensiero di un’arte che è nella vita.
Saranno in mostra le opere dei seguenti artisti: Erik Andersen, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage/
Calvin Sumsion, Christo, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Marcel Duchamp, Ken Friedman, Raymond Hains,
John Heartfield, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Joe Jones, Charlotte Moorman, Nam June Paik, Ben
Patterson, Lamberto Pignotti, Robert Rauschenberg, Pierre Réstany, Mimmo Rotella, Sarenco, Daniel Spoerri,
Ben Vautier, Jacques Villeglé, Wolf Vostell, Bob Watts.
Libri d’artista di: Marcel Duchamp, Christo, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage, Giuseppe Chiari, Philip
Corner, Dick Higgins, Diter Roth, Daniel Spoerri, Klaus Staeck, Ben Vautier, Wolf Vostell.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo con testi di Andreas Hapkemeyer e Letizia
Ragaglia (ita/dt/eng) edito da Museion, 100 pp, ill.
Art = Life = Art
Dada > Fluxus. Dalla collezione di Museion
A cura di Andreas Hapkemeyer
Inaugurazione: giovedì 15 marzo 2012. Fino al 24/02/2013
Museion, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano
Via Dante 6, Bolzano
www.museion.it
Biblioteca della Libera Università di Bolzano
Piazza Università 1, Bolzano
www.unibz.it
Bolzano 15.03.2012
Ufficio stampa Museion
caterina.longo@museion.it
Caterina Longo t. +39 0471 223428
15
marzo 2012
Art=Life=Art Dada>Fluxus. Dalla collezione di Museion
Dal 15 marzo 2012 al 24 febbraio 2013
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
MUSEION
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Vernissage
15 Marzo 2012, ore 19
Autore
Curatore