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Artsiders
La Galleria Nazionale dell’Umbria si apre all’arte contemporanea con un progetto a cura di Fabio De Chirico e Massimo Mattioli. Al via un ciclo di mostre che con cadenza annuale intende offrire un punto di vista nuovo e inedito sulla scena italiana
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Nazionale dell’Umbria sceglie di essere museo dell’oggi, partecipe di un
divenire che si radica nel passato.
Offrendo i suoi spazi ad un contenitore concettuale, uno spazio di ricerca, di riflessione
e di sperimentazione, un osservatorio aperto alle diverse declinazioni e linguaggi, con
il quale si propone di offrire un punto di vista nuovo e inedito sul panorama dell’arte
contemporanea italiana.
L’artista lavora con una visione della storia inequivocabilmente volta al futuro, perché la
creazione si fonda sulla visione del tempo e sulla proiezione dell’essere, sulla fiducia nella
continuità e sulla negazione della provvisorietà che il presente ci impone.
Tutta, o quasi, l’arte contemporanea vive nel confronto incessante con la caducità
(potrebbe essere altrimenti in un tempo come il nostro in cui tutto è ‘liquido’ e veloce?)
eppure ne è al tempo stesso la sua costante negazione.
D’altro canto, se si dovessero individuare le peculiarità della produzione visiva
contemporanea, caratterizzata dall’assenza di paradigmi certi e di correnti o gruppi
codificati, come avvenuto per i fenomeni artistici fino all’avvento del postmoderno, credo
che essi vadano ricercati nella assenza totale degli stessi, e dunque nella disseminazione
e nell’erranza verso la ricerca di spazi ‘altri’. Non è un caso che un numero sempre
maggiore di artisti cerchi lo spazio museale come luogo di elezione, quasi come fosse un
porto rassicurante in cui far consistere il senso di sé e del proprio lavoro.
Fabio De Chirico
Stimoli, suggestioni, analisi che poi, si spera, confluiranno in una serie di mostre
allestite con cadenza annuale nelle sale del museo perugino. Un progetto ampio,
che si strutturerà con mostre personali, progetti curatoriali specifici e collettive coordinate
attorno a un principio ordinatore unificante. Senza opzioni vincolanti in termini di tecniche,
o di linguaggi: ma con la ferma convinzione che la parte attiva, nelle dinamiche del
contemporaneo, debba tornare saldamente a essere l’artista.
Un “museo” popolato da artisti disparati, pittori, fotografi, videoartisti, scultori, autori di
installazioni o di opere di sound art. Ma dotati di uno spiccato kunstwollen, prendendo a
prestito la felice e insostituibile, storica definizione di Alois Riegl. Quella “volontà d’arte”
che prescinde dalle proiezioni esterne della stessa, concentrandosi prepotentemente
– se non esclusivamente – sulla qualità intrinseca dell’opera, sulla sua capacità di
esprimere l’istanza creativa più profonda. Artisti che per questa intensità riescono a
toccare le corde percettive dell’osservatore, a regalare sensazioni forti, ormai rare da
provare davanti all’arte contemporanea. Pittori che legano l’angoscia al turbamento
sensuale, videoartisti che diventano colonna sonora emotiva di momenti speciali, opere
che denunciano la sofferenza connaturata all’atto creativo, altre che sublimano l’emozione
fino a razionalizzare le forme nell’atarassia.
Massimo Mattioli
I trentotto “artsiders” presenti in mostra sono: Agostino Arrivabene, Andrea Barzaghi,
Bianco Valente, Giuseppe Biguzzi, Elio Castellana, Aldo Del Bono, Francesco De
Grandi, Davide D’Elia, Fulvio Di Piazza, Carlo D’Oria, Marino Ficola, Gianfranco
Grosso, Vittorio Gui, Piotr Hanzelewicz, Rachele Maistrello, Movimento Milc, Riccardo
Murelli, Angelo Musco, Gonzalo Orquìn, Alessandro Passaro, Angela Pellicanò/ Ninni
Donato, Piergiuseppe Pesce, Francesco Petrone, Luca Pozzi, Roberto Pugliese, Nicola
Rotiroti, Mustafa Sabbagh, Marco Scifo, Jolanda Spagno, Michele Spanghero, Daniele
Spanò, Matteo Tenardi, Cosimo Terlizzi, Nicola Toffolini, Delphine Valli, Fabio Viale,
Nicola Vinci, Claudia Zicari, chiamati a presentare le proprie istanze creative in un
contesto “neutro” ma spiritualmente ed emozionalmente intenso come quello offerto da un
importante museo di arte antica.
divenire che si radica nel passato.
Offrendo i suoi spazi ad un contenitore concettuale, uno spazio di ricerca, di riflessione
e di sperimentazione, un osservatorio aperto alle diverse declinazioni e linguaggi, con
il quale si propone di offrire un punto di vista nuovo e inedito sul panorama dell’arte
contemporanea italiana.
L’artista lavora con una visione della storia inequivocabilmente volta al futuro, perché la
creazione si fonda sulla visione del tempo e sulla proiezione dell’essere, sulla fiducia nella
continuità e sulla negazione della provvisorietà che il presente ci impone.
Tutta, o quasi, l’arte contemporanea vive nel confronto incessante con la caducità
(potrebbe essere altrimenti in un tempo come il nostro in cui tutto è ‘liquido’ e veloce?)
eppure ne è al tempo stesso la sua costante negazione.
D’altro canto, se si dovessero individuare le peculiarità della produzione visiva
contemporanea, caratterizzata dall’assenza di paradigmi certi e di correnti o gruppi
codificati, come avvenuto per i fenomeni artistici fino all’avvento del postmoderno, credo
che essi vadano ricercati nella assenza totale degli stessi, e dunque nella disseminazione
e nell’erranza verso la ricerca di spazi ‘altri’. Non è un caso che un numero sempre
maggiore di artisti cerchi lo spazio museale come luogo di elezione, quasi come fosse un
porto rassicurante in cui far consistere il senso di sé e del proprio lavoro.
Fabio De Chirico
Stimoli, suggestioni, analisi che poi, si spera, confluiranno in una serie di mostre
allestite con cadenza annuale nelle sale del museo perugino. Un progetto ampio,
che si strutturerà con mostre personali, progetti curatoriali specifici e collettive coordinate
attorno a un principio ordinatore unificante. Senza opzioni vincolanti in termini di tecniche,
o di linguaggi: ma con la ferma convinzione che la parte attiva, nelle dinamiche del
contemporaneo, debba tornare saldamente a essere l’artista.
Un “museo” popolato da artisti disparati, pittori, fotografi, videoartisti, scultori, autori di
installazioni o di opere di sound art. Ma dotati di uno spiccato kunstwollen, prendendo a
prestito la felice e insostituibile, storica definizione di Alois Riegl. Quella “volontà d’arte”
che prescinde dalle proiezioni esterne della stessa, concentrandosi prepotentemente
– se non esclusivamente – sulla qualità intrinseca dell’opera, sulla sua capacità di
esprimere l’istanza creativa più profonda. Artisti che per questa intensità riescono a
toccare le corde percettive dell’osservatore, a regalare sensazioni forti, ormai rare da
provare davanti all’arte contemporanea. Pittori che legano l’angoscia al turbamento
sensuale, videoartisti che diventano colonna sonora emotiva di momenti speciali, opere
che denunciano la sofferenza connaturata all’atto creativo, altre che sublimano l’emozione
fino a razionalizzare le forme nell’atarassia.
Massimo Mattioli
I trentotto “artsiders” presenti in mostra sono: Agostino Arrivabene, Andrea Barzaghi,
Bianco Valente, Giuseppe Biguzzi, Elio Castellana, Aldo Del Bono, Francesco De
Grandi, Davide D’Elia, Fulvio Di Piazza, Carlo D’Oria, Marino Ficola, Gianfranco
Grosso, Vittorio Gui, Piotr Hanzelewicz, Rachele Maistrello, Movimento Milc, Riccardo
Murelli, Angelo Musco, Gonzalo Orquìn, Alessandro Passaro, Angela Pellicanò/ Ninni
Donato, Piergiuseppe Pesce, Francesco Petrone, Luca Pozzi, Roberto Pugliese, Nicola
Rotiroti, Mustafa Sabbagh, Marco Scifo, Jolanda Spagno, Michele Spanghero, Daniele
Spanò, Matteo Tenardi, Cosimo Terlizzi, Nicola Toffolini, Delphine Valli, Fabio Viale,
Nicola Vinci, Claudia Zicari, chiamati a presentare le proprie istanze creative in un
contesto “neutro” ma spiritualmente ed emozionalmente intenso come quello offerto da un
importante museo di arte antica.
11
ottobre 2014
Artsiders
Dall'undici ottobre 2014 all'undici gennaio 2015
arte contemporanea
Location
GNU – GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Perugia, Corso Pietro Vannucci, 19, (Perugia)
Perugia, Corso Pietro Vannucci, 19, (Perugia)
Vernissage
11 Ottobre 2014, ore 17:00
Autore
Curatore