RIFLESSIONI ARTISTICHE


Artur Sulce può collocarsi tra i protagonisti votati all’eterna fatica di elaborare la rude materia al fine di di tradurla in espressione della bellezza e del pensiero, dando così corpo concreto all’Idea.....

Passione e trasporto lirico vivono con irruenza nelle creazioni dove è palese la contrapposizione tra le necessità figurative, il plasticismo mimetico e il protagonista culto romantico dell’immagine. Culto romantico che gli consente di attribuire ai suoi soggetti una espressione ed un significato che portano più lontano delle fattezze fisiche. Tutto questo mediando costantemente tra l’aspetto globale dell’opera compiuta e la genesi creativa, fra il visibile e l’immaginario.

Le sue figure femminili non sono più gravate dal peso di una implicita sensualità, perchè risultano pervase, quasi in trasparenza, da un senso spiritualizzante. La levità idealizzata delle fanciulle dai profili delicati e dagli atteggiamenti sognanti, diventa il simbolo della liberazione da ogni interpretazione puramente istintiva.
L’autore canta così con vera partecipazione emotiva e con la forza di una tecnica pregevole, dei timori, dei turbamenti e dei sogni di tante fanciulle, sogni e speranze non ancora turbate da oscuri vaticini, protese come sono da ideali romantici e sentimentali venati di aerea felicità.
La tematica predominante nell’opera di Artur Sulce è basata principalmente sulla sublimazione ideale del concetto di femminilità, espresso con trasporto quasi sacrale, per cui la donna viene elevata a simbolo dell’amore nel senso più lato in tutte le sue accezioni, implicando sempre l’impressione di un’innocenza primitiva e di un totale abbandono allo scorrere della vita. L’impeto creativo gli impone di ampliare i suoi orizzonti orientandolo anche verso criteri più veristici e di maggior consistenza, verso soluzioni che mettono in primo piano la forma per se stessa sempre però considerata come vettore concettuale. Quindi non più soltanto figure angelicate, né indagini intime e sottili, né fascinosi busti quasi eterei ed ardite figure alate che sembrano sfidare le leggi fisiche, ma anche tematiche fortemente realistiche improntate al naturalismo, che però lascia trasparire tracce di ispirazione animistica.......

Maestro nell’esaltare il fascino del non finito riducendo all’essenziale la raffigurazione anatomica e talvolta esaltando fino alla surrealtà il singolo particolare, conferisce alle opere una accentuata dinamica prospettando sempre un’immaginaria sequenzialità, come a raffigurare una mossa successiva. .....,,


Ottavio Borghi - Aprile 2008