Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Arturo Checchi – Pittore toscano ed europeo
una cinquantina di dipinti e oltre ottanta opere tra pastelli, disegni e incisioni che abbracciano la lunga attività dell’artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal prossimo 29 ottobre fino al 10 dicembre si terrà a Lucca e a Livorno
una ampia mostra di Arturo Checchi, pittore nato a Fucecchio nel 1886 e morto a Perugia nel 1971, grande interprete dell’arte toscana del ‘900. Si potranno ammirare una cinquantina di dipinti e oltre ottanta opere tra pastelli, disegni e incisioni che abbracciano la lunga attività dell’artista.
La sua opera ebbe inizio in un periodo di grandi movimenti letterari ed artistici, le avanguardie dei primi del ‘900. Si interessò ad essi, li studiò ed approfondì senza adottarne alcuno, imponendo allo stesso tempo un suo modo di dipingere e di usare il colore, di disegnare di rendere con pochi tratti di matita un volto, un paesaggio, un animale.
Checchi è pittore scontroso e solitario. Istintivamente fin dagli esordi non sente la necessità di aderire a formule o movimenti per giungere ad un linguaggio innovativo. Alle polemiche e alle discussioni sostituisce la solitaria contemplazione dei grandi maestri del passato per arrivare allo studio della natura, dell’essenziale.
E’ un pittore che, pur apprezzando le innovazioni stilistiche degli impressionisti e dei macchiaioli prima, degli espressionisti e degli informali poi, imprime fin dall’inizio alle sue opere un carattere tutto personale, veristico, teso ad un continuo rinnovamento dell’arte senza mai disconoscere le conquiste del passato. E’ per questo che nelle sue composizioni, sempre attuali, alitano di continuo nuovi orizzonti, senza l’influsso di correnti o di scuole, ma sempre con una accezione personalistica dove il colore, i toni, la potenza del disegno formano la base delle sue opere.
Fin dagli anni della sua formazione, il suo nome negli ambienti artistici diviene sinonimo di antiborghese e anticonformista e di esempio per i giovani. Vive appartato ma con forti rapporti con molti artisti e letterati da Ugo Ojetti a Carlo Lodovico Ragghianti fino a Indro Montanelli, amico di una vita e grande suo collezionista. Infatti molte sue opere sono presenti nella Fondazione Montanelli-Bassi a Fucecchio.
Nella sua pittura rimane sempre fedele a se stesso, a quella che fin dagli inizi fu la sua visione e interpretazione della realtà. Infatti, da sempre, protagonisti dei suoi dipinti sono le scene di vita famigliare, gli amici, gli animali di casa, le vedute dalle finestre delle case in cui abita, i paesaggi della sua amata campagna intorno a Fucecchio, i tetti di Perugia in cui visse fino alla morte.
Fin da giovane gode di grande notorietà. Viene invitato ripetutamente alla Secessione Romana, alle edizioni della Biennale, a cui viene invitato la prima volta nel 1926, e molti dipinti finiscono nelle collezioni delle maggiori Gallerie d’Arte Moderna italiane. Viene invitato alle maggiori esposizioni italiane e straniere. Tiene diverse mostre personali in molte gallerie private italiane: Milano, Roma, Bologna. In musei come la grande mostra antologica all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze o la mostra al piano nobile di Palazzo Strozzi.
La sua attività è intensa, importante e copiosa la sua produzione. Fino al 1971 anno della sua morte. Da quel momento la gelosia per la memoria del marito e il desiderio della moglie di non separarsi dai suoi lavori, lentamente ma inesorabilmente portano l’oblio sulla sua attività, dimenticata dal pubblico e non più presente nelle nuove collezioni. Questa grande mostra è l’occasione per ricordarlo alla critica e agli addetti ai lavori e per farlo conoscere a un pubblico nuova che avrà occasione di ammirare un vasto nucleo di opere.
La mostra si terrà in due sedi: a Lucca, alla Galleria d’arte Bacci di Capaci e a Livorno allo Studio d’Arte dell’800, i cui titolari sono i due fratelli Giovanna e Filippo Bacci di Capaci che hanno recentemente scoperto questo grande artista e preso l’impegno di strapparlo all’oblio del tempo.
una ampia mostra di Arturo Checchi, pittore nato a Fucecchio nel 1886 e morto a Perugia nel 1971, grande interprete dell’arte toscana del ‘900. Si potranno ammirare una cinquantina di dipinti e oltre ottanta opere tra pastelli, disegni e incisioni che abbracciano la lunga attività dell’artista.
La sua opera ebbe inizio in un periodo di grandi movimenti letterari ed artistici, le avanguardie dei primi del ‘900. Si interessò ad essi, li studiò ed approfondì senza adottarne alcuno, imponendo allo stesso tempo un suo modo di dipingere e di usare il colore, di disegnare di rendere con pochi tratti di matita un volto, un paesaggio, un animale.
Checchi è pittore scontroso e solitario. Istintivamente fin dagli esordi non sente la necessità di aderire a formule o movimenti per giungere ad un linguaggio innovativo. Alle polemiche e alle discussioni sostituisce la solitaria contemplazione dei grandi maestri del passato per arrivare allo studio della natura, dell’essenziale.
E’ un pittore che, pur apprezzando le innovazioni stilistiche degli impressionisti e dei macchiaioli prima, degli espressionisti e degli informali poi, imprime fin dall’inizio alle sue opere un carattere tutto personale, veristico, teso ad un continuo rinnovamento dell’arte senza mai disconoscere le conquiste del passato. E’ per questo che nelle sue composizioni, sempre attuali, alitano di continuo nuovi orizzonti, senza l’influsso di correnti o di scuole, ma sempre con una accezione personalistica dove il colore, i toni, la potenza del disegno formano la base delle sue opere.
Fin dagli anni della sua formazione, il suo nome negli ambienti artistici diviene sinonimo di antiborghese e anticonformista e di esempio per i giovani. Vive appartato ma con forti rapporti con molti artisti e letterati da Ugo Ojetti a Carlo Lodovico Ragghianti fino a Indro Montanelli, amico di una vita e grande suo collezionista. Infatti molte sue opere sono presenti nella Fondazione Montanelli-Bassi a Fucecchio.
Nella sua pittura rimane sempre fedele a se stesso, a quella che fin dagli inizi fu la sua visione e interpretazione della realtà. Infatti, da sempre, protagonisti dei suoi dipinti sono le scene di vita famigliare, gli amici, gli animali di casa, le vedute dalle finestre delle case in cui abita, i paesaggi della sua amata campagna intorno a Fucecchio, i tetti di Perugia in cui visse fino alla morte.
Fin da giovane gode di grande notorietà. Viene invitato ripetutamente alla Secessione Romana, alle edizioni della Biennale, a cui viene invitato la prima volta nel 1926, e molti dipinti finiscono nelle collezioni delle maggiori Gallerie d’Arte Moderna italiane. Viene invitato alle maggiori esposizioni italiane e straniere. Tiene diverse mostre personali in molte gallerie private italiane: Milano, Roma, Bologna. In musei come la grande mostra antologica all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze o la mostra al piano nobile di Palazzo Strozzi.
La sua attività è intensa, importante e copiosa la sua produzione. Fino al 1971 anno della sua morte. Da quel momento la gelosia per la memoria del marito e il desiderio della moglie di non separarsi dai suoi lavori, lentamente ma inesorabilmente portano l’oblio sulla sua attività, dimenticata dal pubblico e non più presente nelle nuove collezioni. Questa grande mostra è l’occasione per ricordarlo alla critica e agli addetti ai lavori e per farlo conoscere a un pubblico nuova che avrà occasione di ammirare un vasto nucleo di opere.
La mostra si terrà in due sedi: a Lucca, alla Galleria d’arte Bacci di Capaci e a Livorno allo Studio d’Arte dell’800, i cui titolari sono i due fratelli Giovanna e Filippo Bacci di Capaci che hanno recentemente scoperto questo grande artista e preso l’impegno di strapparlo all’oblio del tempo.
28
ottobre 2005
Arturo Checchi – Pittore toscano ed europeo
Dal 28 ottobre al 10 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE DELL’800
Livorno, Via Roma, 63, (Livorno)
Livorno, Via Roma, 63, (Livorno)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10-12,30 e 16-19,30
Ufficio stampa
STUDIO ESTER DI LEO
Autore