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Arturo Patten – In fondo agli occhi
Ritratti in bianco e nero di siciliani impegnati nel mondo della cultura e dell’arte che il fotografo americano ritrasse negli anni Novanta
Comunicato stampa
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Dopo le mostre di Garches, Vézelay, Caen, Agrigento, Parma, Modica, Palermo, Aix-en-Provence, Genova, Marsiglia, Grenoble e Riesi vengono presentati a Caltagirone, negli spazi della Corte Capitaniale – prestigiosa architettura tardo rinascimentale, sede espositiva della Galleria Fotografia Luigi Ghirri –, i trentaquattro ritratti in bianco e nero di siciliani impegnati nel mondo della cultura e dell’arte, che il fotografo americano Arturo Patten ritrasse negli anni novanta.
Le immagini in mostra provengono dall’IMEC – l’Institut Mémoire de l’Édition Contemporaine – di Caen, in Francia, grazie alla sensibilità e disponibilità di Edith de la Héronnière, la scrittrice e filosofa francese, legata al fotografo da profonda amicizia.
La mostra, ideata nel 2004 dal Centro culturale Pier Paolo Pasolini di Agrigento, presenta al pubblico la produzione tarda del fotografo americano che in questa ricerca esprime una grande sensibilità artistica attraverso la scelta di anteporre, nella maggior parte delle trentaquattro immagini, i volti paradigmatici di questi siciliani allo sfondo scuro che, ritagliandone nettamente i contorni – quasi un poetico e suggestivo omaggio agli intriganti ritratti di Antonello da Messina –, fa convergere l’attenzione dell’osservatore sui dettagli e sulla profonda intensità di questi sguardi.
“Sono siciliano” era solito ripetere Patten, il grande fotografo ritrattista nato in California nel 1939, amico dello scrittore americano Russel Banks e del regista Federico Fellini. Dopo l’esordio come attore presso l’Actor’s Studio di New York, a ventinove anni lascia gli Stati Uniti per trasferirsi in Europa e da qui comincia a viaggiare per il mondo fermandosi anche in India, quindi in Francia e, dal 1970, a Roma. Scoperta tardi la passione per la fotografia ed in particolare per il ritratto, studiato traendo ispirazione dal taglio e dalle pose tipiche della pittura rinascimentale italiana, Arturo Patten pubblica regolarmente le sue foto, tra gli altri, sul quotidiano francese Le Monde e sugli italiani La Repubblica e Il Messaggero prima che i suoi reportage, vere istantanee sui quartieri popolari di Roma o di piccole città italiane e americane, vengano riconosciuti e apprezzati.
Se nei suoi ritratti, il fotografo americano, evidenzia un forte richiamo alla scrittura di Marguerite Yourcenar e alla cinematografia del regista russo Andreij Tarkovskij, di lui Salvatore Silvano Nigro – uno dei soggetti ritratti in mostra, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea alla Scuola Normale di Pisa – ha detto “Come fotografo, Patten era improvvisato, non apparteneva a nessuna scuola: lui la foto se l'è inventata".
Purtroppo nel marzo del 1999 Arturo Patten decide di togliersi la vita ad Agrigento.
Oggi le sue spoglie riposano nella nuda terra del piccolo cimitero di Montaperto.
I suoi archivi sono conservati nell’abbazia d’Ardenne in Normandia – sede dell’IMEC l’Institut Mémoires de l’Edition Contemporaine – e nelle collezioni della Bibliothèque Nationale de France a Parigi.
Sebastiano FAVITTA e Attilio GERBINO
Le immagini in mostra provengono dall’IMEC – l’Institut Mémoire de l’Édition Contemporaine – di Caen, in Francia, grazie alla sensibilità e disponibilità di Edith de la Héronnière, la scrittrice e filosofa francese, legata al fotografo da profonda amicizia.
La mostra, ideata nel 2004 dal Centro culturale Pier Paolo Pasolini di Agrigento, presenta al pubblico la produzione tarda del fotografo americano che in questa ricerca esprime una grande sensibilità artistica attraverso la scelta di anteporre, nella maggior parte delle trentaquattro immagini, i volti paradigmatici di questi siciliani allo sfondo scuro che, ritagliandone nettamente i contorni – quasi un poetico e suggestivo omaggio agli intriganti ritratti di Antonello da Messina –, fa convergere l’attenzione dell’osservatore sui dettagli e sulla profonda intensità di questi sguardi.
“Sono siciliano” era solito ripetere Patten, il grande fotografo ritrattista nato in California nel 1939, amico dello scrittore americano Russel Banks e del regista Federico Fellini. Dopo l’esordio come attore presso l’Actor’s Studio di New York, a ventinove anni lascia gli Stati Uniti per trasferirsi in Europa e da qui comincia a viaggiare per il mondo fermandosi anche in India, quindi in Francia e, dal 1970, a Roma. Scoperta tardi la passione per la fotografia ed in particolare per il ritratto, studiato traendo ispirazione dal taglio e dalle pose tipiche della pittura rinascimentale italiana, Arturo Patten pubblica regolarmente le sue foto, tra gli altri, sul quotidiano francese Le Monde e sugli italiani La Repubblica e Il Messaggero prima che i suoi reportage, vere istantanee sui quartieri popolari di Roma o di piccole città italiane e americane, vengano riconosciuti e apprezzati.
Se nei suoi ritratti, il fotografo americano, evidenzia un forte richiamo alla scrittura di Marguerite Yourcenar e alla cinematografia del regista russo Andreij Tarkovskij, di lui Salvatore Silvano Nigro – uno dei soggetti ritratti in mostra, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea alla Scuola Normale di Pisa – ha detto “Come fotografo, Patten era improvvisato, non apparteneva a nessuna scuola: lui la foto se l'è inventata".
Purtroppo nel marzo del 1999 Arturo Patten decide di togliersi la vita ad Agrigento.
Oggi le sue spoglie riposano nella nuda terra del piccolo cimitero di Montaperto.
I suoi archivi sono conservati nell’abbazia d’Ardenne in Normandia – sede dell’IMEC l’Institut Mémoires de l’Edition Contemporaine – e nelle collezioni della Bibliothèque Nationale de France a Parigi.
Sebastiano FAVITTA e Attilio GERBINO
28
marzo 2009
Arturo Patten – In fondo agli occhi
Dal 28 marzo al 26 aprile 2009
fotografia
Location
GALLERIA FOTOGRAFICA LUIGI GHIRRI
Caltagirone, Via Duomo, 11, (Catania)
Caltagirone, Via Duomo, 11, (Catania)
Orario di apertura
mar. / dom. 9.30 -12.30, 16.00 -19.00
Vernissage
28 Marzo 2009, ore 18.30
Autore
Curatore