Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Astrattismo italiano: capolavori della collezione Fiocchi: da Balla a Sol Lewitt
Una ricchissima collezione di dipinti e di sculture del XX secolo radunata ad Ascoli Piceno da Serafino Fiocchi trova una sua scenografica collocazione negli ambienti progettati da Antonio da Sangallo il Giovane per conto di Paolo III.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo decenni di abbandono, uno dei monumenti più significativi dell’archiettura fortificata rinascimentale, il Forte Malatesta, torna ad essere luogo destinato alla fruizione culturale e lo fa con una mostra che porta per la prima volta fuori delle pareti domestiche una delle più significative e intriganti collezioni private di arte del Novecento.
Una ricchissima collezione di dipinti e di sculture del XX secolo radunata ad Ascoli Piceno da Serafino Fiocchi trova una sua scenografica collocazione negli ambienti progettati da Antonio da Sangallo il Giovane per conto di Paolo III.
Ascoli Piceno dopo le grandi mostre dedicate a Osvaldo Licini e a Tullio Pericoli si conferma così ancora una volta negli ultimi anni città d'arte meta di grande richiamo turistico culturale anche per le grandi mostre.
La mostra Aspetti di arte astratta nella raccolta Fiocchi curata da Armando Ginesi e presentata da Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno, riunisce un nucleo di opere molto consistente da un punto di vista numerico ma soprattutto un corpus formidabile per la conoscenza delle dinamiche dell’arte contemporanea in Italia. Trattasi di 230 opere delle circa 500 sull’astrattismo, (un patrimonio al quale bisogna poi aggiungere le altrettante opere di carattere figurativo) raccolte in oltre cinquant'anni da Serafino Fiocchi, collezionista ascolano, dal grande intuito, raffinato e curioso.
L’esposizione, si apre idealmente con una cartolina postale disegnata da Giacomo Balla recante un testo augurale indirizzato a Fortunato Depero in occasione di una mostra a New York: la grafica dell’immagine interpreta infatti in chiave aniconica i suggerimenti dinamici e luministici tipici del Futurismo, anticipando certi aspetti dell’Astrattismo. Si
prosegue poi con un interessante confronto fra una Amalassunta di Osvaldo Licini e un disegno visionario di Mirò, ambedue proiettati in una dimensione onirica e fantastica. Notevole è anche la rappresentanza dell’astrattismo italiano degli anni cinquanta con opere di Fontana, Burri, Veronesi, Crippa, Capogrossi, Scanavino che ne declinano la componente informale, mentre quella gestuale-segnica è ben esemplata attraverso i dipinti di Vedova, Accardi, Perilli e Parmeggiani, ma non mancano in mostra anche interessanti esempi legati al contesto internazionale con opere di Masson, Beuys e Sol Lewitt.
“Una ricchissima collezione di dipinti e di sculture del XX secolo radunata ad Ascoli Piceno da Serafino Fiocchi – evidenzia il direttore dei Musei Civici di Ascoli, lo storico dell’arte Stefano Papetti – che per il numero debordante delle opere raccolte sembrerebbe doversi inserire a pieno titolo fra quelle più eclettiche, spaziando con disinvoltura dalla figurazione all’astrazione. In realtà ogni opera acquistata da Fiocchi, entrata a far parte della sua collezione, è il frutto di una scelta oculata e dunque la grande abbondanza di dipinti, sculture, ceramiche, disegni, fotografie ed incisioni che nell’arco di cinquant'anni il collezionista ha radunato, appare piuttosto come il risultato di una innata curiosità che lo ha spinto a frequentare gallerie, studi artistici ed esposizioni e quindi ad acquistare con larghezza ciò che lo aveva colpito."
Nel suo collezionare opere del Novecento, Fiocchi non si è avvalso dei consigli di galleristi o di critici militanti, affidandosi soltanto al proprio fiuto e si è sempre mostrato attento ai giovani artisti, acquistandone le opere migliori e favorendo il loro inserimento nel giro del mercato. Li ha appoggiati, incoraggiati, ne ha acquistato le opere esponendole accanto a quelle di pittori già consacrati dalla fortuna critica. Molti di loro, nel tempo, sono divenuti a loro volta apprezzati maestri: tanto per restare in ambito locale, gioverà ricordare che Serafino Fiocchi è stato fra i primi a riconoscere i meriti di Tullio Pericoli, prima ancora che l’artista di Colli del Tronto approdasse a Milano, di Sandro Trotti e dello scultore Giuliano Giuliani.
Generoso con quanti ricorrono alla sua collezione per l’allestimento di mostre temporanee in Italia e all’estero, Fiocchi lo è stato particolarmente in questa circostanza, offrendo l’opportunità di vedere la maggior parte della sua raccolta che conta più di mille opere.
Come è facile intuire –sottolineano i curatori– è stato arduo selezionare, nel quadro di una raccolta così vasta, le duecento opere di carattere astratto presentate in questa occasione ed infatti nel catalogo si è voluto dar conto dell’intera sezione non figurativa della collezione Fiocchi, attraverso una documentazione fotografica e schede scientifiche. he porta a circa cinquecento il numero complessivo delle opere di questo genere in suo possesso.
Una ricchissima collezione di dipinti e di sculture del XX secolo radunata ad Ascoli Piceno da Serafino Fiocchi trova una sua scenografica collocazione negli ambienti progettati da Antonio da Sangallo il Giovane per conto di Paolo III.
Ascoli Piceno dopo le grandi mostre dedicate a Osvaldo Licini e a Tullio Pericoli si conferma così ancora una volta negli ultimi anni città d'arte meta di grande richiamo turistico culturale anche per le grandi mostre.
La mostra Aspetti di arte astratta nella raccolta Fiocchi curata da Armando Ginesi e presentata da Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno, riunisce un nucleo di opere molto consistente da un punto di vista numerico ma soprattutto un corpus formidabile per la conoscenza delle dinamiche dell’arte contemporanea in Italia. Trattasi di 230 opere delle circa 500 sull’astrattismo, (un patrimonio al quale bisogna poi aggiungere le altrettante opere di carattere figurativo) raccolte in oltre cinquant'anni da Serafino Fiocchi, collezionista ascolano, dal grande intuito, raffinato e curioso.
L’esposizione, si apre idealmente con una cartolina postale disegnata da Giacomo Balla recante un testo augurale indirizzato a Fortunato Depero in occasione di una mostra a New York: la grafica dell’immagine interpreta infatti in chiave aniconica i suggerimenti dinamici e luministici tipici del Futurismo, anticipando certi aspetti dell’Astrattismo. Si
prosegue poi con un interessante confronto fra una Amalassunta di Osvaldo Licini e un disegno visionario di Mirò, ambedue proiettati in una dimensione onirica e fantastica. Notevole è anche la rappresentanza dell’astrattismo italiano degli anni cinquanta con opere di Fontana, Burri, Veronesi, Crippa, Capogrossi, Scanavino che ne declinano la componente informale, mentre quella gestuale-segnica è ben esemplata attraverso i dipinti di Vedova, Accardi, Perilli e Parmeggiani, ma non mancano in mostra anche interessanti esempi legati al contesto internazionale con opere di Masson, Beuys e Sol Lewitt.
“Una ricchissima collezione di dipinti e di sculture del XX secolo radunata ad Ascoli Piceno da Serafino Fiocchi – evidenzia il direttore dei Musei Civici di Ascoli, lo storico dell’arte Stefano Papetti – che per il numero debordante delle opere raccolte sembrerebbe doversi inserire a pieno titolo fra quelle più eclettiche, spaziando con disinvoltura dalla figurazione all’astrazione. In realtà ogni opera acquistata da Fiocchi, entrata a far parte della sua collezione, è il frutto di una scelta oculata e dunque la grande abbondanza di dipinti, sculture, ceramiche, disegni, fotografie ed incisioni che nell’arco di cinquant'anni il collezionista ha radunato, appare piuttosto come il risultato di una innata curiosità che lo ha spinto a frequentare gallerie, studi artistici ed esposizioni e quindi ad acquistare con larghezza ciò che lo aveva colpito."
Nel suo collezionare opere del Novecento, Fiocchi non si è avvalso dei consigli di galleristi o di critici militanti, affidandosi soltanto al proprio fiuto e si è sempre mostrato attento ai giovani artisti, acquistandone le opere migliori e favorendo il loro inserimento nel giro del mercato. Li ha appoggiati, incoraggiati, ne ha acquistato le opere esponendole accanto a quelle di pittori già consacrati dalla fortuna critica. Molti di loro, nel tempo, sono divenuti a loro volta apprezzati maestri: tanto per restare in ambito locale, gioverà ricordare che Serafino Fiocchi è stato fra i primi a riconoscere i meriti di Tullio Pericoli, prima ancora che l’artista di Colli del Tronto approdasse a Milano, di Sandro Trotti e dello scultore Giuliano Giuliani.
Generoso con quanti ricorrono alla sua collezione per l’allestimento di mostre temporanee in Italia e all’estero, Fiocchi lo è stato particolarmente in questa circostanza, offrendo l’opportunità di vedere la maggior parte della sua raccolta che conta più di mille opere.
Come è facile intuire –sottolineano i curatori– è stato arduo selezionare, nel quadro di una raccolta così vasta, le duecento opere di carattere astratto presentate in questa occasione ed infatti nel catalogo si è voluto dar conto dell’intera sezione non figurativa della collezione Fiocchi, attraverso una documentazione fotografica e schede scientifiche. he porta a circa cinquecento il numero complessivo delle opere di questo genere in suo possesso.
30
ottobre 2010
Astrattismo italiano: capolavori della collezione Fiocchi: da Balla a Sol Lewitt
Dal 30 ottobre 2010 al 30 maggio 2011
arte contemporanea
Location
FORTE MALATESTA
Ascoli Piceno, Via Ponte Di Cecco, (Ascoli Piceno)
Ascoli Piceno, Via Ponte Di Cecco, (Ascoli Piceno)
Biglietti
4 € intero; 2 € ridotto; 1 € studenti.; 5 € Le biglietto unico per famiglie.
Orario di apertura
sabato, domenica, festivi e prefestivi 10.00 - 19.00; martedì e giovedì 10.00 - 13.00; mercoledì e venerdì 15.00 - 18.00. Lunedì chiuso
Ufficio stampa
LR COMUNICAZIONE
Autore
Curatore