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AstrAzione
L’esposizione vuole indagare le ultime ricerche nel campo dell’Arte Astratta ed Informale.
Comunicato stampa
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“Vista” è un centro dedicato all’arte ed alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura. Uno spazio espositivo che si rivolge ai giovani talenti esordienti ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo.
Con questa mostra Soqquadro vuole indagare le ultime ricerche nel campo dell’Arte Astratta ed Informale. Gli artisti partecipanti, pur seguendo tutti il filo conduttore dell’espressione artistica non figurativa, elaborano in modo molto diverso tra loro, con diversi stilemi e tecniche, le loro opere.
Le motivazioni artistiche di Elisabetta Fontana nascono da una grande passione per l'arte. Durante l'esperienza di Umbria Jazz, l’artista ha avuto modo di conoscere direttamente l'opera di Alberto Burri a Città di Castello, che le ha dato lo stimolo necessario per approfondire il discorso di rielaborazione dei materiali: le realtà organiche ed informali dei cretti, delle combustioni e dei sacchi, Elisabetta ha provato a rielaborarla utilizzando le resine e ne è uscito un connubio forte. L'esigenza espressiva che emerge da tutti questi materiali, la riconducono ad un personale e sentito desiderio creativo di esprimere me stessa ed il suo mondo.
Confluiscono nelle opere di Luciano Giovannini esperienze e significati profondi, paesaggi dell’anima e della mente, filtrati attraverso l’uso sapientemente controllato delle forme e dei colori. La natura, forzata e sofferente in queste forme si fa caparbiamente strada in modo inquietante, rammentandoci che ci troviamo di fronte a una realtà apparente, ad un fluttuare di forme sullo sfondo di uno spazio puramente cerebrale.
Francesco Granelli affronta diversi stili, tutti rivolti alla rappresentazione formale dell’immagine e dell’immaginario; disegni, caricature, sculture e soprattutto, oli su tela; in questi ultimi prevalgono i colori caldi del rosso e del giallo miscelati direttamente sulla tela opportunamente preparata con una miscela personale; i colori sono disposti con pennellate brevi ma violente; l’incontro fra i colori – così diversi tra loro in senso cromatico – deve rappresentare l’incrocio tra le diversità e le conoscenze; ogni opera si deve risolvere in brevissimo tempo (action painting) altrimenti perde il contatto con l’estro conduttore. Ricordo che <> (Kris).
La pittura di Giovanni Mangiacapra è materia viva, pulsante, organica: il corpo fluido della pittura che scorre sulla tela, sospinta da una passione incontenibile, ritrova la sua anima nella luce che penetra nei pigmenti e svela profondità inaspettate. L’artista aggredisce la tela con impulsività, stende il colore con robuste pennellate che lasciano la superficie ruvida, fitta di concavità e sporgenze come il terreno appena arato, ma pronto ad accogliere il seme della vita. I suoi dipinti informali sono paesaggi interiori: nelle rughe, nei cretti, nelle increspature della superficie pittorica si intuiscono le pieghe dell’anima, le sue ferite e le sue angosce più segrete.
L'arte di Luigi Profeta nasce da un rapporto fortemente dialettico ( e a tratti conflittuale) tra elementi contrapposti: luce e tenebre, ordine e caos, forma e materia. Si tratta, come è facile arguire dalle coppie di elementi contrapposti, di un'arte che potremmo definire, senza tema di smentita, di matrice " filosofico-cosmogonica", anche se poi i titoli delle opere ci rimandano ad origini di marca più spiccatamente personale e psicologica. L'autore stesso, parlando delle sue opere( che nella maggior parte dei casi più che quadri sarebbe il caso di definire più propriamente "bassorilievi"),fornisce spiegazioni di tipo autobiografico e psicologico, attribuendo ad ogni segno ed elemento presente nell'opera il valore di metafora: metafore che scaturiscono per raccontare un proprio momento esistenziale, un proprio " stato d'animo", l'emozione di un istante.
(Virgilio Patarini)
Con questa mostra Soqquadro vuole indagare le ultime ricerche nel campo dell’Arte Astratta ed Informale. Gli artisti partecipanti, pur seguendo tutti il filo conduttore dell’espressione artistica non figurativa, elaborano in modo molto diverso tra loro, con diversi stilemi e tecniche, le loro opere.
Le motivazioni artistiche di Elisabetta Fontana nascono da una grande passione per l'arte. Durante l'esperienza di Umbria Jazz, l’artista ha avuto modo di conoscere direttamente l'opera di Alberto Burri a Città di Castello, che le ha dato lo stimolo necessario per approfondire il discorso di rielaborazione dei materiali: le realtà organiche ed informali dei cretti, delle combustioni e dei sacchi, Elisabetta ha provato a rielaborarla utilizzando le resine e ne è uscito un connubio forte. L'esigenza espressiva che emerge da tutti questi materiali, la riconducono ad un personale e sentito desiderio creativo di esprimere me stessa ed il suo mondo.
Confluiscono nelle opere di Luciano Giovannini esperienze e significati profondi, paesaggi dell’anima e della mente, filtrati attraverso l’uso sapientemente controllato delle forme e dei colori. La natura, forzata e sofferente in queste forme si fa caparbiamente strada in modo inquietante, rammentandoci che ci troviamo di fronte a una realtà apparente, ad un fluttuare di forme sullo sfondo di uno spazio puramente cerebrale.
Francesco Granelli affronta diversi stili, tutti rivolti alla rappresentazione formale dell’immagine e dell’immaginario; disegni, caricature, sculture e soprattutto, oli su tela; in questi ultimi prevalgono i colori caldi del rosso e del giallo miscelati direttamente sulla tela opportunamente preparata con una miscela personale; i colori sono disposti con pennellate brevi ma violente; l’incontro fra i colori – così diversi tra loro in senso cromatico – deve rappresentare l’incrocio tra le diversità e le conoscenze; ogni opera si deve risolvere in brevissimo tempo (action painting) altrimenti perde il contatto con l’estro conduttore. Ricordo che <
La pittura di Giovanni Mangiacapra è materia viva, pulsante, organica: il corpo fluido della pittura che scorre sulla tela, sospinta da una passione incontenibile, ritrova la sua anima nella luce che penetra nei pigmenti e svela profondità inaspettate. L’artista aggredisce la tela con impulsività, stende il colore con robuste pennellate che lasciano la superficie ruvida, fitta di concavità e sporgenze come il terreno appena arato, ma pronto ad accogliere il seme della vita. I suoi dipinti informali sono paesaggi interiori: nelle rughe, nei cretti, nelle increspature della superficie pittorica si intuiscono le pieghe dell’anima, le sue ferite e le sue angosce più segrete.
L'arte di Luigi Profeta nasce da un rapporto fortemente dialettico ( e a tratti conflittuale) tra elementi contrapposti: luce e tenebre, ordine e caos, forma e materia. Si tratta, come è facile arguire dalle coppie di elementi contrapposti, di un'arte che potremmo definire, senza tema di smentita, di matrice " filosofico-cosmogonica", anche se poi i titoli delle opere ci rimandano ad origini di marca più spiccatamente personale e psicologica. L'autore stesso, parlando delle sue opere( che nella maggior parte dei casi più che quadri sarebbe il caso di definire più propriamente "bassorilievi"),fornisce spiegazioni di tipo autobiografico e psicologico, attribuendo ad ogni segno ed elemento presente nell'opera il valore di metafora: metafore che scaturiscono per raccontare un proprio momento esistenziale, un proprio " stato d'animo", l'emozione di un istante.
(Virgilio Patarini)
08
aprile 2009
AstrAzione
Dall'otto al 17 aprile 2009
arte contemporanea
Location
VISTA CENTRO D’ARTE
Roma, Via Ostilia, 41, (Roma)
Roma, Via Ostilia, 41, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 11.00-13.00 e 16.00-19.30 sabato 16.00-19.30
Vernissage
8 Aprile 2009, ore 18,30
Sito web
www.soqquadro.eu
Autore
Curatore