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ATAG – Della luce più scura
L’intervento artistico in site specific nasce dal confronto immaginario delle opere con la location ( ex Convento di Benedettine del XIII ) per alimentare quella condizione di gnostica spiritualità che si intende suscitare nei visitatori.
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 21 dicembre alle ore 19 “DELLA LUCE PIU’ SCURA” esposizione di opere in site specific dell’artista Alessandro Tagariello (aka A.T.A.G.) curata dall’associazione ARTEFUORI e dal gruppo OPA OPA al S. Martin Hotel a Giovinazzo (BA).
L’albergo, ex Convento di Benedettine del XIII secolo, è uno dei luoghi più visitati ed interessanti del borgo antico di Giovinazzo.
Racchiude al suo interno un antico chiostro e l’abside della chiesa paleocristiana. E’ proprio a partire dal confronto immaginario con quest’ultima che nascono in qualche modo le opere di A.T.A.G. “Questo piccolo intervento espositivo si snoda in modo piuttosto discreto.
Innanzitutto dopo alcuni sopralluoghi, si è pensato di dialogare liberamente con un pezzo importante della storia che accoglie questo hotel. Si è individuato così un percorso visivo che ricalca il comune transito degli ospiti, tra la rampa di scale del 1^ piano e una delle salette con accesso alla terrazza. Qui, ha luogo l'installazione artistica. Si è voluto realizzare pertanto qualcosa di più defilato, che potesse prolungare, in altra veste, l'aura religiosa di ciò che resta dell'antica chiesa paleocristiana.
Immaginato come se ci siano due "stazioni" in cui prender fiato, l'intervento artistico prova a sintonizzarsi con l'invisibile forza della spiritualità rappresa nei frammenti di pietra lavorata dalle maestranze locali, prolungandone laicamente l'invocazione sacrale.
Dell'atto di fede tradotto in architettura (la basilica paleocristiana), ci interessava difatti accentuare unicamente la condizione di semi-‐buio delle navate, così necessario per il raccoglimento in preghiera dei fedeli di un tempo. Quell'oscurità così densa di spirito, è divenuta per noi materia pittorica opaca, ovvero nero-‐pece presente nelle opere esposte.
La luce -‐ con la sua millenaria simbologia cristiana -‐ è completamente assorbita dal nero.
Sparita la cupola della chiesa, il nero si è così spazializzato; è frammento di cielo notturno attraverso cui invocare altre forze , semmai interplanetarie. Tutto un altro modo di concentrarsi e perdere
se stessi. Ecco la necessità di individuare una zona circostanziata dell'hotel in cui stazionare un pò, per tentare di contemplare altri mondi.
Qui, il gioco pittorico, presente nel trittico e nel dittico esposti -‐ così come nella serie di scatole lignee (black-‐box) che dialogano con le stilizzazioni formali presenti in un'opera polimerica -‐, è affiancato dalla proiezione di un video animato. Sul nero schermo si muovono lentamente segni bianchi che sfarfallano appena, dando vita a curiose antenne "marziane" (si allude alla presenza sferica di un pianeta immaginario). Una lieve musica, sostenuta da passi sempre uguali, si insinua tra le immagini in movimento, cercando, da un lato, di doppiare il percorso delle rampe di scale, dall'altro, di alimentare quella condizione di gnostica spiritualità che si intende suscitare nei visitatori. “ (A.T.A.G.)
La mostra è visitabile fino al 4 gennaio 2020 dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21 con ingresso gratuito.
L’albergo, ex Convento di Benedettine del XIII secolo, è uno dei luoghi più visitati ed interessanti del borgo antico di Giovinazzo.
Racchiude al suo interno un antico chiostro e l’abside della chiesa paleocristiana. E’ proprio a partire dal confronto immaginario con quest’ultima che nascono in qualche modo le opere di A.T.A.G. “Questo piccolo intervento espositivo si snoda in modo piuttosto discreto.
Innanzitutto dopo alcuni sopralluoghi, si è pensato di dialogare liberamente con un pezzo importante della storia che accoglie questo hotel. Si è individuato così un percorso visivo che ricalca il comune transito degli ospiti, tra la rampa di scale del 1^ piano e una delle salette con accesso alla terrazza. Qui, ha luogo l'installazione artistica. Si è voluto realizzare pertanto qualcosa di più defilato, che potesse prolungare, in altra veste, l'aura religiosa di ciò che resta dell'antica chiesa paleocristiana.
Immaginato come se ci siano due "stazioni" in cui prender fiato, l'intervento artistico prova a sintonizzarsi con l'invisibile forza della spiritualità rappresa nei frammenti di pietra lavorata dalle maestranze locali, prolungandone laicamente l'invocazione sacrale.
Dell'atto di fede tradotto in architettura (la basilica paleocristiana), ci interessava difatti accentuare unicamente la condizione di semi-‐buio delle navate, così necessario per il raccoglimento in preghiera dei fedeli di un tempo. Quell'oscurità così densa di spirito, è divenuta per noi materia pittorica opaca, ovvero nero-‐pece presente nelle opere esposte.
La luce -‐ con la sua millenaria simbologia cristiana -‐ è completamente assorbita dal nero.
Sparita la cupola della chiesa, il nero si è così spazializzato; è frammento di cielo notturno attraverso cui invocare altre forze , semmai interplanetarie. Tutto un altro modo di concentrarsi e perdere
se stessi. Ecco la necessità di individuare una zona circostanziata dell'hotel in cui stazionare un pò, per tentare di contemplare altri mondi.
Qui, il gioco pittorico, presente nel trittico e nel dittico esposti -‐ così come nella serie di scatole lignee (black-‐box) che dialogano con le stilizzazioni formali presenti in un'opera polimerica -‐, è affiancato dalla proiezione di un video animato. Sul nero schermo si muovono lentamente segni bianchi che sfarfallano appena, dando vita a curiose antenne "marziane" (si allude alla presenza sferica di un pianeta immaginario). Una lieve musica, sostenuta da passi sempre uguali, si insinua tra le immagini in movimento, cercando, da un lato, di doppiare il percorso delle rampe di scale, dall'altro, di alimentare quella condizione di gnostica spiritualità che si intende suscitare nei visitatori. “ (A.T.A.G.)
La mostra è visitabile fino al 4 gennaio 2020 dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21 con ingresso gratuito.
21
dicembre 2019
ATAG – Della luce più scura
Dal 21 dicembre 2019 al 04 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
S. MARTIN HOTEL
Giovinazzo, Via San Domenico Maggiore, 28, (BA)
Giovinazzo, Via San Domenico Maggiore, 28, (BA)
Orario di apertura
ogni giorno ore 10-13 e 18-21
Vernissage
21 Dicembre 2019, h 19
Autore
Curatore
Produzione organizzazione