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Athena Vida – Deiknumena
La mostra Deiknumena è un progetto site specific dell’artista tedesca Athena Vida (nata come Gitte Schäfer a Stoccarda, Germania, nel 1972).
Comunicato stampa
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Un atto rituale necessita di una definizione nello spazio e nel tempo.
In genere segue un insieme di regole che rappresentano la coreografia di una liturgia.
DEIKNUMENA è una delle quattro parti in cui si dividono i Misteri eleusini, i riti e le iniziazioni religiose segrete dell’antica Grecia.
Gli atti rituali erano composti dai seguenti elementi
Cose fatte DROMENA
Cose dette o cantate LEGOMENA
Cose mostrate DEIKNUMENA
Cose immaginate EPIPHANIA
I misteri sono legati a un mito, celebrano il ritorno di Persefone dall’aldilà nel mondo dei vivi e danno il benvenuto alla primavera.
Persefone, figlia di Demetra, fu rapida da Ade e portata nell’aldilà. Disperata, la madre la cercò trascurando i suoi doveri, così la terra si gelò e la gente morì di fame, il primo inverno.
Quando infine Zeus permise a Persefone di tornare dalla madre, e le due furono di nuovo insieme, la terra rinacque, rifiorì e tornò a prosperare.
Il ritorno di Persefone rappresenta la rinascita delle piante in primavera e, in senso più ampio, della vita sulla Terra.
La mostra Deiknumena apre il 20 marzo, l’inizio della primavera.
All’equinozio, l’equilibrio fra il giorno e la notte, la durata di luce e buio è identica. Nel processo alchemico ha luogo un distillato dei poteri del sole e della luna che, tramite il processo di trasformazione, si fondono.
L’essenza dell’alchimia è l’unificazione delle polarità, la comunione di spirito e materia per colmare il divario fra il regno terreno e quello celeste.
I misteri avevano lo scopo di elevare l’uomo dalla sfera umana a quella divina.
Sulla Tavola di smeraldo troviamo il seguente concetto
Ciò che è in basso corrisponde a ciò che è in alto
E ciò che è in alto corrisponde a ciò che è in basso.
Corrisponde significa «è in unione con», due cose separate che in realtà sono una sola.
I simboli sono punti d’unità. In tutte le tradizioni culturali esistono le immagini dell’androgino, della dualità dell’energia cosmica che rappresenta il concetto di unità, di completezza, l’unione del fisico e dello spirituale.
Nel Neolitico esistevano culture molto organizzate e pacifiche basate sull’uguaglianza degli esseri umani. Per questi sistemi sociali equilibrati, né patriarcali né matriarcali, la scrittrice Riane Eisler ha coniato il termine “gilania”.
Poiché ciascuno di noi crea il mondo tramite la sua percezione di esso, si pensi a ciascuno di noi come a una gilania altrettanto equilibrata al suo interno.
Uno spazio del Quartz Studio sarà racchiuso fra quattro colonne di rame sormontate dai rami dell’albero della vita. Qui una dea verde, anonima e androgina, troneggerà su un altare a rappresentare l’Axis Mundi, che permette il continuo scambio fra regno alto e regno basso.
La stessa dea, l’altare e le offerte che la circondano, come i simboli contenuti, tessono una trama di significati intrecciati.
Creano il mito dell’unificazione incoraggiando la nostra parte androgina, promuovendo e sostenendo la reintegrazione dei principi femminili nella società per ritrovare l’equilibrio.
I miti e i simboli parlano un linguaggio universale.
La verità del mito non è sapere. Il mito parla tramite aspirazioni ed esempi radicati nelle immagini. Ciascuno di essi ci racconta com’è nata o ha avuto origine una realtà.
Il mito e il rituale non distinguono fra i diversi livelli di realtà.
Immaginazione ed esistenza sono la stessa cosa.
Athena Vida, nata come Gitte Schäfer (Stoccarda, Germania, 1972), vive e lavora a Oberwil im Simmental, in Svizzera. Se il lavoro della Schäfer dichiara apertamente il suo tributo ad artisti che l’hanno ispirata, come la surrealista Meret Oppenheim, l’incontro con Alejandro Jodorowsky, i Tarocchi e le sue idee sulla Psicomagia hanno profondamente influenzato l’artista e il suo percorso.
Il lavoro di Gitte Schäfer, che solitamente assemblava “objects trouvés” con risultati sorprendenti come divertenti ritratti, meccanismi inutili e motivi geometrici e colorati, si è trasformato in più complesse installazioni in cui ogni singolo elemento ha un significato all’interno di una mitologia sincretica. Come Gitte Schäfer, l’artista ha tenuto mostre personali in diverse gallerie di Berlino, Parigi, New York, Roma, Copenaghen e Zurigo. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni e in mostre collettive in tutto il mondo tra cui Kunstmuseum Luzern, Lucerna, Svizzera (2015); Kunsthalle Marcel Duchamp, Cully, Svizzera (2014); Kjubh e.V., Colonia, Germania (2014); Château de Chamarande, Centre d´Art Contemporain, Francia (2010); LACE Los Angeles Contemporary Exhibitions, Los Angeles, USA (2010); CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco, USA (2009); CAPC, Musée d`Art Contemporain de Bordeaux, Francia (2008); l’ICA, Philadelphia, USA (2006) FRAC Bourgogne, Digione, Francia (2006).
Athena Vida attualmente lavora con la galleria Mehdi Chouakri di Berlino, Germania, con Lullin + Ferrari di Zurigo, Svizzera, e con Studio SALES, Roma.
In genere segue un insieme di regole che rappresentano la coreografia di una liturgia.
DEIKNUMENA è una delle quattro parti in cui si dividono i Misteri eleusini, i riti e le iniziazioni religiose segrete dell’antica Grecia.
Gli atti rituali erano composti dai seguenti elementi
Cose fatte DROMENA
Cose dette o cantate LEGOMENA
Cose mostrate DEIKNUMENA
Cose immaginate EPIPHANIA
I misteri sono legati a un mito, celebrano il ritorno di Persefone dall’aldilà nel mondo dei vivi e danno il benvenuto alla primavera.
Persefone, figlia di Demetra, fu rapida da Ade e portata nell’aldilà. Disperata, la madre la cercò trascurando i suoi doveri, così la terra si gelò e la gente morì di fame, il primo inverno.
Quando infine Zeus permise a Persefone di tornare dalla madre, e le due furono di nuovo insieme, la terra rinacque, rifiorì e tornò a prosperare.
Il ritorno di Persefone rappresenta la rinascita delle piante in primavera e, in senso più ampio, della vita sulla Terra.
La mostra Deiknumena apre il 20 marzo, l’inizio della primavera.
All’equinozio, l’equilibrio fra il giorno e la notte, la durata di luce e buio è identica. Nel processo alchemico ha luogo un distillato dei poteri del sole e della luna che, tramite il processo di trasformazione, si fondono.
L’essenza dell’alchimia è l’unificazione delle polarità, la comunione di spirito e materia per colmare il divario fra il regno terreno e quello celeste.
I misteri avevano lo scopo di elevare l’uomo dalla sfera umana a quella divina.
Sulla Tavola di smeraldo troviamo il seguente concetto
Ciò che è in basso corrisponde a ciò che è in alto
E ciò che è in alto corrisponde a ciò che è in basso.
Corrisponde significa «è in unione con», due cose separate che in realtà sono una sola.
I simboli sono punti d’unità. In tutte le tradizioni culturali esistono le immagini dell’androgino, della dualità dell’energia cosmica che rappresenta il concetto di unità, di completezza, l’unione del fisico e dello spirituale.
Nel Neolitico esistevano culture molto organizzate e pacifiche basate sull’uguaglianza degli esseri umani. Per questi sistemi sociali equilibrati, né patriarcali né matriarcali, la scrittrice Riane Eisler ha coniato il termine “gilania”.
Poiché ciascuno di noi crea il mondo tramite la sua percezione di esso, si pensi a ciascuno di noi come a una gilania altrettanto equilibrata al suo interno.
Uno spazio del Quartz Studio sarà racchiuso fra quattro colonne di rame sormontate dai rami dell’albero della vita. Qui una dea verde, anonima e androgina, troneggerà su un altare a rappresentare l’Axis Mundi, che permette il continuo scambio fra regno alto e regno basso.
La stessa dea, l’altare e le offerte che la circondano, come i simboli contenuti, tessono una trama di significati intrecciati.
Creano il mito dell’unificazione incoraggiando la nostra parte androgina, promuovendo e sostenendo la reintegrazione dei principi femminili nella società per ritrovare l’equilibrio.
I miti e i simboli parlano un linguaggio universale.
La verità del mito non è sapere. Il mito parla tramite aspirazioni ed esempi radicati nelle immagini. Ciascuno di essi ci racconta com’è nata o ha avuto origine una realtà.
Il mito e il rituale non distinguono fra i diversi livelli di realtà.
Immaginazione ed esistenza sono la stessa cosa.
Athena Vida, nata come Gitte Schäfer (Stoccarda, Germania, 1972), vive e lavora a Oberwil im Simmental, in Svizzera. Se il lavoro della Schäfer dichiara apertamente il suo tributo ad artisti che l’hanno ispirata, come la surrealista Meret Oppenheim, l’incontro con Alejandro Jodorowsky, i Tarocchi e le sue idee sulla Psicomagia hanno profondamente influenzato l’artista e il suo percorso.
Il lavoro di Gitte Schäfer, che solitamente assemblava “objects trouvés” con risultati sorprendenti come divertenti ritratti, meccanismi inutili e motivi geometrici e colorati, si è trasformato in più complesse installazioni in cui ogni singolo elemento ha un significato all’interno di una mitologia sincretica. Come Gitte Schäfer, l’artista ha tenuto mostre personali in diverse gallerie di Berlino, Parigi, New York, Roma, Copenaghen e Zurigo. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni e in mostre collettive in tutto il mondo tra cui Kunstmuseum Luzern, Lucerna, Svizzera (2015); Kunsthalle Marcel Duchamp, Cully, Svizzera (2014); Kjubh e.V., Colonia, Germania (2014); Château de Chamarande, Centre d´Art Contemporain, Francia (2010); LACE Los Angeles Contemporary Exhibitions, Los Angeles, USA (2010); CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco, USA (2009); CAPC, Musée d`Art Contemporain de Bordeaux, Francia (2008); l’ICA, Philadelphia, USA (2006) FRAC Bourgogne, Digione, Francia (2006).
Athena Vida attualmente lavora con la galleria Mehdi Chouakri di Berlino, Germania, con Lullin + Ferrari di Zurigo, Svizzera, e con Studio SALES, Roma.
20
marzo 2017
Athena Vida – Deiknumena
Dal 20 marzo al 31 maggio 2017
arte contemporanea
Location
QUARTZ STUDIO
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
20 Marzo 2017, ore 18.00
Autore
Curatore