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Athos Faccincani
La pittura del maestro, molto amata dalla gente, è testimone di gioia e di serenità, e si inserisce perfettamente nel contesto del recupero del figurativo e dei valori interiori.
Comunicato stampa
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Sabato 9 maggio, la Galleria d’arte Barbato presenta la mostra dedicata al maestro Athos Faccincani. Più di venti opere saranno esposte fino al 30 giugno. Al vernissage, che avrà inizio alle ore 19, con ingresso libero, sarà presente lo stesso artista.
La pittura del maestro, molto amata dalla gente, è testimone di gioia e di serenità, e si inserisce perfettamente nel contesto del recupero del figurativo e dei valori interiori. A partire dal 1980, dopo un percorso ricco di avvenimenti artistici e letterari inizia un periodo di rigenerazione interiore, di ricostruzione di Faccincani il quale, in breve tempo, passa dalla figura al paesaggio. L’attenzione è rivolta inesorabilmente alla natura che Faccincani ama nella sua sacra totalità, diventando suo unico modello. Vi è un mutamento radicale del suo atteggiamento esistenziale e stilistico passando alla produzione di immagini di chiara derivazione impressionista, dai colori puri e accesi, tesi alle motivazioni culturali del 2000: la luce, il sole ed il racconto semplice.
Anche questa mostra, come quella dedicata a Talani ad aprile, si inserisce nella cornice del Progetto Arte Barbato, un’ iniziativa messa in atto per la promozione e la diffusione della cultura artistica sul territorio. Franco Barbato, direttore della Galleria, è convito che l’Arte puù contribuire a migliorare e valorizzare la città.
La Galleria resterà aperta tutti i giorni dal Lunedì al Sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.
Cenni biografici
Il maestro Athos Faccincani nasce a Peschiera del Garda il 29 Gennaio 1951. Ancora tredicenne, inizia a frequentare lo studio del Maestro Pio Semeghini, poi frequenta le scuole tecniche ed è sempre più presente, intorno agli anni 67-69, negli studi veneziani di Novati, Gamba, Seibezzi.
Sempre in questo periodo, conosce a Brescia Ottorino Garosio e Angelo Fiessi.
Per accontentare la madre, ci rivela Cesare Marchi, che, come tutte le madri, sognava per lui una quieta professione borghese, s’iscrisse all’istituto per ragionieri. Si alzava alle quattro, per fare i compiti. Il pomeriggio lo consacrava alla pittura frequentando lo studio del vecchio Semeghini e quando si diplomò a pieni voti e già la mamma trafficava per trovargli un posto in banca, le procurò un altro dispiacere correndo a Venezia, a iscriversi all’Accademia delle belle arti. Per mesi visse d’arte e di panini, cliente affezionato delle più note latterie.
Nel 1970 terminati gli studi, il giovane Athos si dedica all’equitazione con grande entusiasmo e contemporaneamente alla pratica della pittura fraternamente aiutato da Nantas Salvalaggio. In quegli anni il suo spirito di osservazione, ormai disincantato, lo pone di fronte al primo, doloroso impatto con la realtà sociale e i suoi problemi.
Comprende che la vita è fatta anche di emarginazione, dolore, carceri e malavita. Sente forte il bisogno di partecipare in prima persona al clima d’impegno civile e diviene paladino degli handicappati, dei poveri, degli assistiti. Le sue tele, in un indirizzo artisticamente rivolto all’enigma del sentimento umano, ai suoi drammi e alle sue contraddizioni , riassumono colori melanconici e sofferti nella rappresentazione di figure impegnate. Lo studio culmina con lo sviluppo di dipinti sulla “Follia delle attese”, e sulla Resistenza: le sue Personali ricevono la visita del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
La pittura del maestro, molto amata dalla gente, è testimone di gioia e di serenità, e si inserisce perfettamente nel contesto del recupero del figurativo e dei valori interiori. A partire dal 1980, dopo un percorso ricco di avvenimenti artistici e letterari inizia un periodo di rigenerazione interiore, di ricostruzione di Faccincani il quale, in breve tempo, passa dalla figura al paesaggio. L’attenzione è rivolta inesorabilmente alla natura che Faccincani ama nella sua sacra totalità, diventando suo unico modello. Vi è un mutamento radicale del suo atteggiamento esistenziale e stilistico passando alla produzione di immagini di chiara derivazione impressionista, dai colori puri e accesi, tesi alle motivazioni culturali del 2000: la luce, il sole ed il racconto semplice.
Anche questa mostra, come quella dedicata a Talani ad aprile, si inserisce nella cornice del Progetto Arte Barbato, un’ iniziativa messa in atto per la promozione e la diffusione della cultura artistica sul territorio. Franco Barbato, direttore della Galleria, è convito che l’Arte puù contribuire a migliorare e valorizzare la città.
La Galleria resterà aperta tutti i giorni dal Lunedì al Sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.
Cenni biografici
Il maestro Athos Faccincani nasce a Peschiera del Garda il 29 Gennaio 1951. Ancora tredicenne, inizia a frequentare lo studio del Maestro Pio Semeghini, poi frequenta le scuole tecniche ed è sempre più presente, intorno agli anni 67-69, negli studi veneziani di Novati, Gamba, Seibezzi.
Sempre in questo periodo, conosce a Brescia Ottorino Garosio e Angelo Fiessi.
Per accontentare la madre, ci rivela Cesare Marchi, che, come tutte le madri, sognava per lui una quieta professione borghese, s’iscrisse all’istituto per ragionieri. Si alzava alle quattro, per fare i compiti. Il pomeriggio lo consacrava alla pittura frequentando lo studio del vecchio Semeghini e quando si diplomò a pieni voti e già la mamma trafficava per trovargli un posto in banca, le procurò un altro dispiacere correndo a Venezia, a iscriversi all’Accademia delle belle arti. Per mesi visse d’arte e di panini, cliente affezionato delle più note latterie.
Nel 1970 terminati gli studi, il giovane Athos si dedica all’equitazione con grande entusiasmo e contemporaneamente alla pratica della pittura fraternamente aiutato da Nantas Salvalaggio. In quegli anni il suo spirito di osservazione, ormai disincantato, lo pone di fronte al primo, doloroso impatto con la realtà sociale e i suoi problemi.
Comprende che la vita è fatta anche di emarginazione, dolore, carceri e malavita. Sente forte il bisogno di partecipare in prima persona al clima d’impegno civile e diviene paladino degli handicappati, dei poveri, degli assistiti. Le sue tele, in un indirizzo artisticamente rivolto all’enigma del sentimento umano, ai suoi drammi e alle sue contraddizioni , riassumono colori melanconici e sofferti nella rappresentazione di figure impegnate. Lo studio culmina con lo sviluppo di dipinti sulla “Follia delle attese”, e sulla Resistenza: le sue Personali ricevono la visita del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
09
maggio 2009
Athos Faccincani
Dal 09 maggio al 30 giugno 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE BARBATO
Scafati, Via Nazionale, 327, (Salerno)
Scafati, Via Nazionale, 327, (Salerno)
Orario di apertura
tutti i giorni dal Lunedì al Sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 19
Autore