Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Athos Ongaro
La concezione della mostra sottolinea la poetica di Ongaro, disposta lungo due assi espressivi e insieme ideologici: da un lato la dissoluzione di ogni identificazione stabile con un modo, o maniera, o stile predefinito; dall’altro la ridistribuzione dei materiali eterogenei così ottenuti su un piano di sostanziale concomitanza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugurazionesabato 8 ottobre 2011, ore 18
in occasione della VII giornata del contemporaneo promossada AMACI - Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani
Dal 9 ottobre al 27 novembre 2011 ilCentro per l'arte contemporanea LuigiPecci di Prato presenta la mostra personale di ATHOS ONGARO, curata da Marco Senaldi in stretta collaborazione conl’artista.
Athos Ongaro è un artista irregolareche, sistematicamente in oltre quarant'anni di attività, ha evitato dilasciarsi incasellare nelle tendenze artistiche prevalenti dimostrando, anzi, conla sua opera come quelle classificazioni fossero discutibili e in ultimaanalisi fuorvianti.
Di solito si definisce un artista "irregolare" in ossequio all'ideache la sua posizione sia eroica, ma poco chiara. In realtà, è proprio iltentare strade nuove, il peregrinare con poco bagaglio, l'avventurarsi interritori scarsamente frequentati, ciò che indica coraggio, assunzione delrischio, sbilanciamento sul futuro: Ongaro è un coraggioso irregolare esattamentein questo senso.
La sua arte mantiene una quota di ambiguità che resiste aqualunque interpretazione. Nelle sue opere si assiste a una messinscenainesauribile, in cui fanno la loro comparsa figure derivanti dalla civiltàminoica, dalla mitologia classica, dal cristianesimo, dal manierismo, dalneoclassicismo, ma anche dal liberty, dal minimalismo, dal mondo delle fiabe edei cartoon americani, elementisempre riletti in una chiave inedita, spesso irridente, solo in apparenzairriverente.
I lavori di Ongaro, che sianosculture, bassorilievi, mosaici o pitture, danno vita a un universo di sensostratificato, pieno di rimandi e di grande impatto. Al riparo dalle tendenze edalle mode, egli ha costruito un "piano di consistenza" coerente e inperfetta sincronia nel suo stesso radicale anacronismo, che la mostra pone inevidenza.
La concezione della mostra sottolineala poetica di Ongaro, disposta lungodue assi espressivi e insieme ideologici: da un lato la dissoluzione di ogniidentificazione stabile con un modo, o maniera, o stile predefinito; dall’altrola ridistribuzione dei materiali eterogenei così ottenuti su un piano disostanziale concomitanza.
Classico, manierismo, barocco, postmoderno, ma anche minimalismo, pop,citazionismo, sono categorie che vengono spostate rispetto a se stesse, sfasatenei confronti della propria identità. È questo spostamento che dà alla ricercadi Ongaro quella particolare atmosfera di incertezza "esistenziale"che ne costituisce il fascino specifico.
Nelle sue opera, inoltre, è sempre presente un confronto con i materiali, letecniche, la manualità, che toglie ogni dubbio e che calma l'incertezzaintellettuale. Ogni creazione è un talismano, un oggetto dotato di un poteremagico, anzi taumaturgico, che tocca l'anima ammalata e la guarisce.
Come ha scritto il grande giornalista politico Saverio Vertone, nelleopere di Ongaro c'è sempre "qualcosadi strano… per la mescolanza inconsueta di verismo e di artificio, perl'iperbole stravagante della realtà minuta e delle sue smorfie quotidiane; eanche per il dissidio latente tra la precisione lombrosiana delle fisionomie ela lontananza siderale della luce".
Il percorso espositivo comprendeopere inedite degli esordi, nei primi anni Settanta, che costituiscono lepremesse di quanto l'artista dichiara successivamente, negli anni Ottanta eNovanta, con le sue sculture: la riconsiderazione del ruolo della"classicità" nel nostro bagaglio iconografico; la compresenza di"classico, neoclassico, anticlassico"; il recupero dell’arte minoicacon le sue forme ancestrali e insieme spaventosamente moderne come esempioautonomo e distinto. Nella produzione pittorica posteriore al 2000, anno di"svolta" per Ongaro, compaiono quindi suggestioni provenienti dagliuniversi simbolici più disparati, dalla statuaria minoica a Duchamp, daicartoni animati di tendenza come Chicken& Cow, a rimandi alle favole come Pinocchioo Cappuccetto Rosso, dalle teste inpietra dei Moai a personaggiletterari come Lolita, ogni rimandoviene collocato all’interno di una cornice cosmico-paesaggsitica che nericomprende il senso e ne idealizza la funzione.
In mostra, il visitatore è invitato a leggere le opere di Ongaro come unasequenza di parabole, come una serie di racconti da Mille e una notte, come una collana di incantesimi generati dallamagia di questo solitario cowboydell’arte contemporanea.
in occasione della VII giornata del contemporaneo promossada AMACI - Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani
Dal 9 ottobre al 27 novembre 2011 ilCentro per l'arte contemporanea LuigiPecci di Prato presenta la mostra personale di ATHOS ONGARO, curata da Marco Senaldi in stretta collaborazione conl’artista.
Athos Ongaro è un artista irregolareche, sistematicamente in oltre quarant'anni di attività, ha evitato dilasciarsi incasellare nelle tendenze artistiche prevalenti dimostrando, anzi, conla sua opera come quelle classificazioni fossero discutibili e in ultimaanalisi fuorvianti.
Di solito si definisce un artista "irregolare" in ossequio all'ideache la sua posizione sia eroica, ma poco chiara. In realtà, è proprio iltentare strade nuove, il peregrinare con poco bagaglio, l'avventurarsi interritori scarsamente frequentati, ciò che indica coraggio, assunzione delrischio, sbilanciamento sul futuro: Ongaro è un coraggioso irregolare esattamentein questo senso.
La sua arte mantiene una quota di ambiguità che resiste aqualunque interpretazione. Nelle sue opere si assiste a una messinscenainesauribile, in cui fanno la loro comparsa figure derivanti dalla civiltàminoica, dalla mitologia classica, dal cristianesimo, dal manierismo, dalneoclassicismo, ma anche dal liberty, dal minimalismo, dal mondo delle fiabe edei cartoon americani, elementisempre riletti in una chiave inedita, spesso irridente, solo in apparenzairriverente.
I lavori di Ongaro, che sianosculture, bassorilievi, mosaici o pitture, danno vita a un universo di sensostratificato, pieno di rimandi e di grande impatto. Al riparo dalle tendenze edalle mode, egli ha costruito un "piano di consistenza" coerente e inperfetta sincronia nel suo stesso radicale anacronismo, che la mostra pone inevidenza.
La concezione della mostra sottolineala poetica di Ongaro, disposta lungodue assi espressivi e insieme ideologici: da un lato la dissoluzione di ogniidentificazione stabile con un modo, o maniera, o stile predefinito; dall’altrola ridistribuzione dei materiali eterogenei così ottenuti su un piano disostanziale concomitanza.
Classico, manierismo, barocco, postmoderno, ma anche minimalismo, pop,citazionismo, sono categorie che vengono spostate rispetto a se stesse, sfasatenei confronti della propria identità. È questo spostamento che dà alla ricercadi Ongaro quella particolare atmosfera di incertezza "esistenziale"che ne costituisce il fascino specifico.
Nelle sue opera, inoltre, è sempre presente un confronto con i materiali, letecniche, la manualità, che toglie ogni dubbio e che calma l'incertezzaintellettuale. Ogni creazione è un talismano, un oggetto dotato di un poteremagico, anzi taumaturgico, che tocca l'anima ammalata e la guarisce.
Come ha scritto il grande giornalista politico Saverio Vertone, nelleopere di Ongaro c'è sempre "qualcosadi strano… per la mescolanza inconsueta di verismo e di artificio, perl'iperbole stravagante della realtà minuta e delle sue smorfie quotidiane; eanche per il dissidio latente tra la precisione lombrosiana delle fisionomie ela lontananza siderale della luce".
Il percorso espositivo comprendeopere inedite degli esordi, nei primi anni Settanta, che costituiscono lepremesse di quanto l'artista dichiara successivamente, negli anni Ottanta eNovanta, con le sue sculture: la riconsiderazione del ruolo della"classicità" nel nostro bagaglio iconografico; la compresenza di"classico, neoclassico, anticlassico"; il recupero dell’arte minoicacon le sue forme ancestrali e insieme spaventosamente moderne come esempioautonomo e distinto. Nella produzione pittorica posteriore al 2000, anno di"svolta" per Ongaro, compaiono quindi suggestioni provenienti dagliuniversi simbolici più disparati, dalla statuaria minoica a Duchamp, daicartoni animati di tendenza come Chicken& Cow, a rimandi alle favole come Pinocchioo Cappuccetto Rosso, dalle teste inpietra dei Moai a personaggiletterari come Lolita, ogni rimandoviene collocato all’interno di una cornice cosmico-paesaggsitica che nericomprende il senso e ne idealizza la funzione.
In mostra, il visitatore è invitato a leggere le opere di Ongaro come unasequenza di parabole, come una serie di racconti da Mille e una notte, come una collana di incantesimi generati dallamagia di questo solitario cowboydell’arte contemporanea.
08
ottobre 2011
Athos Ongaro
Dall'otto ottobre al 27 novembre 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Vernissage
8 Ottobre 2011, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore