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Attilio Forgioli – In altri paesaggi
La Galleria SPAZIOARTE inaugura una mostra personale del pittore Attilio Forgioli e presenta un’ampia rassegna delle sue opere.
Comunicato stampa
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La Galleria SPAZIOARTE inaugura una mostra del pittore Attilio Forgioli e presenta un’ampia rassegna delle sue opere.
Come scrive Giorgio Seveso, curatore della personale: “In altri paesaggi”, si muovono dunque le opere di questa mostra milanese di Forgioli. Ma diciamo subito che se intendiamo l’altro del titolo come allusione a qualcosa che cambia, a un movimento mutevole o mutato verso una diversità dal prima, questo stesso titolo rischia di fuorviarci, di prepararci a qualcosa che invece in queste immagini non troveremo. Perché è evidente che se c’è oggi nella pittura italiana un artista coerente, tenacemente involto nei tratti caratteristici della propria scrittura di segni e di colori, nella limpida e sovrana soggettività del proprio linguaggio, questi è proprio Forgioli, il quale dalla seconda metà degli anni Cinquanta dipinge le sue cose con spostamenti minimi di mano e di tessuto pittorici, con infinitesime derive dai suoi accordi meditati e assorti che penetrano, da allora, nell’intima struttura delle cose e della realtà fenomenica, sospesa tra le ragioni dell’occhio e quelle del cuore per una sorta di costante prospezione (e di infinita interrogazione) intimamente lirica, commossa, splendida di suggestive vibrazioni, asciutta come una perentoria affermazione. Anche qui, infatti, di fronte a questi dipinti recenti e attuali, oggi che Forgioli ha compiuto settantasei anni, si coglie il medesimo fervore delle cose di prima, la stessa freschezza creativa, uno stupore intelligente e assorto rivolto alle più interne articolazioni del reale, contemplato e ricreato da dentro con una levità e una pertinenza di materie che oggi non ha eguali sulla scena. Tanto è laconico, riservato, raccolto nella sua continua meditazione, tanto appaiono eloquenti, crepitanti, sussultanti di impressioni e allusioni le sue visioni, i suoi paesaggi di cose, di corpi, di spazi, in cui evidente è la linea di continuità di una poetica incentrata sulla ricerca del senso della pittura, di una pittura vissuta nei suoi termini essenziali, nella sua verità più intima e tesa.”
Attilio Forgioli (Salò, 1933) frequenta l’Accademia di Brera seguendo i corsi di Funi e Reggiani. La prima personale è alla galleria Alberti di Brescia nel 1953; successivamente vince nel 1957 il VI Premio Diomira per il disegno. Dal 1962 in poi espone in una lunga e ininterrotta serie di mostre personali in gallerie e spazi pubblici di prestigio come il Centro San Fedele e Bergamini a Milano. Nel 1976 viene invitato alla Biennale di Venezia. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Zeno Birolli, Roberto Tassi, Marisa Vescovo e Marco Goldin.
Come scrive Giorgio Seveso, curatore della personale: “In altri paesaggi”, si muovono dunque le opere di questa mostra milanese di Forgioli. Ma diciamo subito che se intendiamo l’altro del titolo come allusione a qualcosa che cambia, a un movimento mutevole o mutato verso una diversità dal prima, questo stesso titolo rischia di fuorviarci, di prepararci a qualcosa che invece in queste immagini non troveremo. Perché è evidente che se c’è oggi nella pittura italiana un artista coerente, tenacemente involto nei tratti caratteristici della propria scrittura di segni e di colori, nella limpida e sovrana soggettività del proprio linguaggio, questi è proprio Forgioli, il quale dalla seconda metà degli anni Cinquanta dipinge le sue cose con spostamenti minimi di mano e di tessuto pittorici, con infinitesime derive dai suoi accordi meditati e assorti che penetrano, da allora, nell’intima struttura delle cose e della realtà fenomenica, sospesa tra le ragioni dell’occhio e quelle del cuore per una sorta di costante prospezione (e di infinita interrogazione) intimamente lirica, commossa, splendida di suggestive vibrazioni, asciutta come una perentoria affermazione. Anche qui, infatti, di fronte a questi dipinti recenti e attuali, oggi che Forgioli ha compiuto settantasei anni, si coglie il medesimo fervore delle cose di prima, la stessa freschezza creativa, uno stupore intelligente e assorto rivolto alle più interne articolazioni del reale, contemplato e ricreato da dentro con una levità e una pertinenza di materie che oggi non ha eguali sulla scena. Tanto è laconico, riservato, raccolto nella sua continua meditazione, tanto appaiono eloquenti, crepitanti, sussultanti di impressioni e allusioni le sue visioni, i suoi paesaggi di cose, di corpi, di spazi, in cui evidente è la linea di continuità di una poetica incentrata sulla ricerca del senso della pittura, di una pittura vissuta nei suoi termini essenziali, nella sua verità più intima e tesa.”
Attilio Forgioli (Salò, 1933) frequenta l’Accademia di Brera seguendo i corsi di Funi e Reggiani. La prima personale è alla galleria Alberti di Brescia nel 1953; successivamente vince nel 1957 il VI Premio Diomira per il disegno. Dal 1962 in poi espone in una lunga e ininterrotta serie di mostre personali in gallerie e spazi pubblici di prestigio come il Centro San Fedele e Bergamini a Milano. Nel 1976 viene invitato alla Biennale di Venezia. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Zeno Birolli, Roberto Tassi, Marisa Vescovo e Marco Goldin.
03
dicembre 2009
Attilio Forgioli – In altri paesaggi
Dal 03 dicembre 2009 al 30 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIOARTE
Milano, Corso Di Porta Nuova, 36, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Nuova, 36, (Milano)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato: ore 10.30-13.00 e 16.00-19.00, chiuso domenica e lunedì
Vernissage
3 Dicembre 2009, Dalle ore 18.00, sarà presente l’artista
Autore
Curatore